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Nemi, Giovanni Piersanti – Insieme per Nemi: "Ecco le ragioni del cambiamento"

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Tempo di lettura 3 minuti Uno dei temi più discussi e controversi è la gestione dei rifiuti

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Red. Politica

NEMI (RM) – Riceviamo e pubblichiamo la nota di Giovanni Piersanti candidato Consigliere nella lista civica “Insieme per Nemi” per Stefano Tersigni sindaco

"A volte desideriamo cambiare le cose ma non abbiamo idee precise in merito e oltre alla visione d’insieme spesso manca il coraggio. Noi proponiamo e promuoviamo IL CORAGGIO DI CAMBIARE
È necessario cambiare Gestalt prima di poter cambiare le cose intorno a noi.
 

Uno dei temi più discussi e controversi è la gestione dei rifiuti Se si riuscisse a considerare una certa categoria di cosiddetti “rifiuti” come una fonte di Materie Prime da Vendere invece che Rottamare, probabilmente sarebbe anche più facile gestirle in modo armonioso e sostenibile.

In cosa consiste questa nuova visione? Cambiare punto di vista significa portare consapevolezza nella nostra vita e quindi più amore e maggiore attenzione alla Natura e a noi stessi che siamo parte della stessa Unica Natura. Una delle cose della nostra “modernità” che mi fa riflettere è il condizionamento che ci è stato imposto rispetto ai rifiuti nei decenni scorsi. È vero che stiamo cambiando orientamento ma sono ancora molto forti i condizionamenti. Siamo figli e nipoti della (sotto)cultura dell’”usa e getta”, uno stratagemma inventato negli USA da un magnate dei grandi magazzini di Boston per costringere i consumatori a non smettere mai di spendere. Negli anni l’usa e getta è diventato anche uno status symbol, perché se ti puoi permettere di comprare e buttare, vuol dire che sei ricco e quindi di conseguenza, se usi sempre le stesse cose sei un pezzente. In poche parole i messaggi con cui siamo cresciuti sono questi. E ora, quasi cento anni dopo, usare e gettare via è diventata la norma. L’idea stessa che si debba quotidianamente produrre della spazzatura è del tutto normale e scontato e a ciò che buttiamo via è negato qualsiasi valore. Ma non è così! Ciò che gettiamo via sono in realtà delle risorse: le preziosissime materie prime che ci fornisce il pianeta e che dovrebbero essere riutilizzate, per poter finalmente creare un modello di economia circolare, come del resto fa la Natura da millenni. In Natura funziona così: tutto ritorna alla Terra che ce lo restituisce trasformato, affinchè possiamo averne ancora. Potremmo scoprire cose interessanti come per esempio che, le scatolette di metallo, i contenitori in vetro, il cartone sono reintegrabili nel processo produttivo mentre le buste in multi materiale plastico e i polimeri come il polistirolo non sono riciclabili, pertanto finiranno negli inceneritori e quindi nei nostri polmoni, (si vengono bruciati producendo diossina ed inquinando l’aria).
Attenti quando gettate, a volte dal finestrino dell’auto, la “comoda” bottiglietta di plastica dell’acqua!!!

A proposito di soldi, costa più smaltire che produrre un contenitore in plastica. Prestiamo più attenzione quando acquistiamo prodotti che usiamo quotidianamente come ad esempio detersivi caustici e clorati, creme e dentifrici con microgranuli, sbiancanti ottici, anticalcare, disinfettanti e igienizzanti ecc. perché finiscono tutti nei corsi d’acqua inquinando laghi, fiumi, mari ed oceani. Qualcuno potrebbe obiettare che siano indispensabili…. Niente affatto, esistono valide alternative biodegradabili altrettanto, se non più, efficaci e a costi minori, basta informarsi. Ho la ferma convinzione che con i nostri acquisti plasmiamo il mercato grazie alle nostre scelte più o meno consapevoli. Il genere umano può fare la differenza sviluppando maggiore sensibilità e consapevolezza rispetto all’ambiente, gli animali lo fanno per istinto. Esistono vie alternative di agire rispetto ai rifiuti per contribuire a cambiare questa mentalità obsoleta dell”’usa e getta”: l’unica cosa che, finalmente, dopo averla usata anche troppo a lungo, varrebbe la pena di gettare via!


A proposito di plastica.

L’inquinamento da plastica è qualcosa che deve essere affrontato seriamente e con urgenza, perché colpisce tutti gli abitanti del pianeta, umani e animali, in innumerevoli modi con implicazioni ambientali devastanti. Le stime calcolate dagli scienziati sostengono che la quantità di plastica negli oceani è di una tonnellata di plastica ogni due tonnellate di pesce e che nel 2050, se  non ci sarà un’inversione di tendenza, ci sarà più plastica che pesce. Quasi un terzo degli imballaggi in plastica finisce negli oceani, dove le sostanze marine e la luce del sole scompongono i detriti in microplastiche che attraggono e concentrano sostanze chimiche tossiche nella catena alimentare marina e sulle nostre tavole quando mangiamo pesce. Credo in un mondo dove la terra, il cielo, gli oceani e l’acqua patrimonio di noi tutti siano dimora di una grande abbondanza di vita e non di una grande varietà di plastica e dove l’aria che respiriamo, l’acqua che beviamo e il cibo che mangiamo siano privi di sottoprodotti tossici provocati dall’inquinamento della plastica. L’impegno che ogni comune, città, regione e stato dovrebbe avere tra gli obiettivi prioritari è la tutela dell’ambiente, l’implementazione di sistemi a “Zero Waste” (zero rifiuti) per ridurre gli oneri alle discariche e trasformare gli inceneritori in impianti di rigenerazione. In proposito esiste un sistema brevettato in Giappone per riconvertire la plastica in petrolio.


“INSIEME PER NEMI” ha in programma di aderire alla campagna globale” Break Free From Plastic”, (liberati dalla plastica). Il potere nelle mani di persone incapaci, assolutamente ottuse, avide e prive di scrupoli è estremamente pericoloso. Il nostro proposito è di portare maggiore consapevolezza giorno dopo giorno ad ogni nostra azione, focalizzare l’attenzione sulle tematiche più importanti ed urgenti risolvendo di volta in volta ogni criticità con capacità, dedizione, pazienza ed impegno. Augurateci “BUON LAVORO”

Giovanni Piersanti"
 

Costume e Società

Il magico Maestro della Pizza a Fregene: un tributo di Francesco Tagliente a un pizzaiolo straordinario

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Il Prefetto Francesco Tagliente ha recentemente condiviso sulla sua pagina Facebook una commovente testimonianza, raccontando l’incredibile esperienza culinaria vissuta al ristorante Back Flip Da Moisè di Fregene. Questo racconto non è solo un omaggio a una pizza straordinaria, ma anche un tributo a Michelangelo, il pizzaiolo settantaquattrenne la cui dedizione e passione hanno trasformato un semplice piatto in un’opera d’arte.

Seduto al ristorante con sua moglie Maria Teresa, Tagliente ha descritto la pizza come “la migliore che abbia mangiato negli ultimi cinquant’anni”. Tuttavia, ciò che ha reso questa esperienza davvero speciale è stata la scoperta della storia dell’uomo dietro la pizza. Michelangelo, un ex contadino che si sveglia ogni mattina all’alba per curare il suo orto, dedica le prime ore del giorno alla coltivazione delle piante e alla cura della famiglia. Solo dopo queste attività, si prepara per andare al ristorante e mettere tutto se stesso nella preparazione della pizza.

L’Arte di Michelangelo: Tradizione e Passione

Michelangelo non è solo un pizzaiolo, ma un vero e proprio maestro dell’arte culinaria. La sua vita semplice e laboriosa, fatta di dedizione e umiltà, è un esempio di come l’amore per il proprio lavoro possa trasformare un piatto comune in un’esperienza indimenticabile. La sua capacità di fondere la tradizione contadina con la sapienza artigianale nella preparazione della pizza è un’arte rara e preziosa.

Tagliente ha scritto: “La dedizione e l’umiltà di quest’uomo, che dalla vita contadina riesce a creare una delle migliori pizze che abbia mai assaggiato, mi hanno colpito profondamente. Il suo nome rimane anonimo, ma la sua storia di passione e impegno è qualcosa che merita di essere raccontata.”

L’Umanità di Francesco Tagliente

Il racconto del Prefetto Tagliente non solo mette in luce le straordinarie qualità culinarie di Michelangelo, ma riflette anche le qualità umane dello stesso Tagliente. Conosciuto per la sua sensibilità e il suo impegno sociale, Tagliente ha sempre dimostrato un profondo rispetto per le storie di vita quotidiana e per le persone che con il loro lavoro contribuiscono a rendere speciale ogni momento.

La sua capacità di cogliere e apprezzare la bellezza nascosta nei gesti quotidiani e nelle storie semplici rivela un’anima attenta e sensibile, sempre pronta a riconoscere il valore degli altri. Il tributo a Michelangelo è un’ulteriore testimonianza della sua umanità e del suo desiderio di dare voce a chi, con passione e dedizione, arricchisce la vita di chi lo circonda.

Un Esempio di Vita

La storia di Michelangelo, come raccontata da Tagliente, è un potente promemoria di come la passione e l’impegno possano elevare il lavoro quotidiano a forme d’arte. “La sua pizza è un capolavoro che continuerà a risuonare nei miei ricordi, così come la sua storia di dedizione e umiltà,” ha scritto Tagliente, riconoscendo il valore di un uomo che, nonostante l’età e la fatica, continua a regalare momenti di gioia e piacere attraverso la sua cucina.

Questo tributo non è solo un omaggio a un pizzaiolo straordinario, ma anche un invito a riflettere sull’importanza del lavoro fatto con passione e amore. Grazie, Michelangelo, per averci mostrato che dietro ogni grande piatto c’è una grande storia, fatta di lavoro, passione e amore per la semplicità. E grazie, Francesco Tagliente, per aver condiviso con noi questa storia ispiratrice, ricordandoci di apprezzare le piccole grandi cose della vita.

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Roma

Roma, maxi-rissa metro Barberini. Riccardi (Udc): “Occorrono misure decisive”

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Dopo l’ennesima maxi-rissa tra bande di borseggiatori che ha portato alla chiusura della stazione metro di piazza Barberini provocando, tra l’altro panico e paura tra i cittadini romani ed i tanti turisti presenti in città, la politica della Capitale non tarda a far sentire la sua voce.
“Questa ennesima manifestazione di violenza e illegalità non può più essere tollerata. Richiamo con forza il Governo ad un intervento deciso e definitivo. È inaccettabile che i borseggiatori, anche se catturati, possano tornare ad operare impuniti a causa di leggi troppo permissive, che li rimettono in libertà quasi immediatamente.
L’Italia è diventata lo zimbello del mondo a causa di questa situazione insostenibile.
È necessario adottare misure più severe e immediate per garantire la sicurezza dei cittadini e dei turisti. Proponiamo una revisione delle leggi esistenti per introdurre pene più dure e certe per i borseggiatori, rafforzare la presenza delle forze dell’ordine nei punti critici della città e migliorare la sorveglianza con l’uso di tecnologie avanzate”
.

il commissario romano UdC, Roberto Riccardi

A dichiararlo con decisione è Roberto Riccardi, commissario romano dell’UdC.
Da sempre attento ai problemi sulla sicurezza Riccardi fa notare con estrema chiarezza che tali situazioni non fanno altro che portare un’immagine della capitale sempre meno sicura agli occhi dei molti turisti che sono, per la capitale, una fonte di ricchezza economica oltre che di prestigio.
La fermata della Metro A Barberini a Roma è stata teatro di una maxi-rissa tra bande di borseggiatori sudamericani, che ha richiesto l’intervento delle forze dell’ordine e il blocco della stazione per circa 40 minuti. La violenza è scoppiata a seguito di una serie di furti e scippi ai danni dei passeggeri.
Riccardi ha poi concluso: “Non possiamo permettere che episodi come quello avvenuto alla Metro Barberini si ripetano. È ora di passare dalle parole ai fatti, con azioni concrete che ripristinino l’ordine e la sicurezza nelle nostre città. I cittadini hanno il diritto di vivere in un Paese sicuro e il dovere del Governo è garantirlo”.
Molti cittadini ci scrivono ogni giorno preoccupati da questa escalation di violenza e di insicurezza ma soprattutto preoccupati per la poca attenzione che il governo cittadino e quello nazionale stanno avendo nei riguardi di questa situazione ormai alla deriva.

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Cronaca

Roma, metro Barberini: una rissa provoca la chiusura della stazione

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Tragiche le notizie che arrivano in un torrido sabato sera romano.
La stazione metro Barberini viene chiusa per questioni di sicurezza.
All’origine del fatto, avvenuto tra le 19 e le 19,30 una rissa tra nord africani e sudamericani con almeno 15 persone coinvolte. Molti passeggeri spaventati dalla situazione si sono rifugiati nella cabina del conducente fino all’arrivo delle forze di polizia allertate dalla centrale di sicurezza di Atac Metro.
Per ora sono ancora tutti da decifrare i motivi che hanno portato a ciò.

Un’estate romana che sta diventando ogni giorno più bollente.

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