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Roma

Castel Gandolfo, Milvia Monachesi: "Ecco il nostro impegno per le Mole e Pavona"

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Tempo di lettura 2 minuti "I prossimi 5 anni porteranno questi risultati non perché ci stiamo inventando un libro dei sogni, ma perché saranno i frutti del lavoro iniziato che finalmente potrà essere completato"

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Red. Politica

CASTEL GANDOLFO (RM) – “Castel Gandolfo ha un territorio molto allungato  e diversificato con il lago, il suo borgo le frazioni di Pavona e Mole. Sono luoghi con storie ed esigenze diverse che necessitano di risposte specifiche  ma della stessa attenzione. Anche se il quotidiano lavoro in Comune  mi impedisce di essere presente come vorrei  nelle frazioni, conosco molto bene le persone e le esigenze di Pavona e Mole, anche perché ci sono nata e ci vivo. Pavona e Mole rappresentano oggi più della metà della popolazione di Castel Gandolfo, con un tessuto sociale molto attivo ed integrato. Per questo in cantiere ci sono progetti sia per  Pavona che per Le Mole”. A dichiararlo in una nota è l’attuale prima cittadina di Castel Gandolfo Milvia Monachesi che si ricandida a sindaco con la lista civica “Con Milvia Sindaco Insieme” la quale fa sapere che sono diverse le opere che verranno realizzate sia in termini di viabilità e infrastrutture sia di urbanistica ma sempre nel pieno rispetto dell’ambiente e della tutela del verde che per Monachesi è sempre il primo principio ispiratore di qualsiasi azione che interessi il territorio.

A Pavona, nata spontaneamente senza una progettazione urbanistica,  l’esigenza maggiore è quella di spazi aggregativi e di una migliore viabilità in grado di rendere meno pesante il traffico. Oggi stiamo per iniziare la manutenzione straordinaria delle strade che maggiormente ne necessitano, abbiamo istallato punti di videosorveglianza per rendere più sicure le persone e molti dissuasori di velocità  e segnaletica orizzontale e verticale,  eseguito lavori di manutenzione straordinaria nelle scuole in particolare per rendere agibile la mensa di Pavona Laghetto,  ma una risposta davvero esaustiva a queste esigenze potrà avvenire soltanto con  l’approvazione della Variante Generale al PRG. Per ottenerla  abbiamo sollecitato costantemente la Regione Lazio e dovremmo  ormai essere in dirittura di arrivo . Con questo strumento  potremo finalmente realizzare le strade di collegamento previste per  alleggerire il traffico locale, un  polo scolastico, per rispondere in modo adeguato alle esigenze qualitative e quantitative del quartiere, e gli  spazi di aggregazione come Centri sociali per Anziani e per Giovani, e Centri Sportivi.  Vogliamo anche risolvere i problemi di viabilità di Via delle Rose ed eliminare le strettoie di Via Santo Spirito.

Nella zona Mole è stata progettata una zona 167 il cui Piano è stato approvato definitivamente dalla Regione Lazio:
“Grazie a questo progetto di edilizia popolare – ha detto Monachesi – abbiamo fornito una risposta ai cittadini che non vogliono lasciare il paese in cui sono cresciuti, facendo così diventare il quartiere  un importante punto di cerniera tra le realtà del Centro storico e di Pavona e un luogo finalmente organizzato con servizi in grado di aggregare”. Dovranno essere puntualmente seguite le azioni di realizzazione delle attività approvate con il Piano di Edilizia Economica e popolare, dalle opere strutturali di urbanizzazione primaria alla viabilità, per permettere al nuovo insediamento di poter fruire al meglio dei servizi e dei collegamenti con via delle Mole e con la via Appia.  “Questa importante opera sarà realizzata a costo zero per i cittadini di Castel Gandolfo – ha proseguito la candidata sindaco –  e offrirà, oltre ad 80 nuovi alloggi di edilizia economica e popolare, una cubatura pubblica di circa 5000 mc da destinare ad attività commerciali e servizi per la collettività. 

 

I prossimi 5 anni porteranno questi risultati non perché ci stiamo inventando un libro dei sogni, ma perché saranno i frutti del  lavoro  iniziato che finalmente potrà essere completato.
 

Castelli Romani

Frascati, Libri in Osteria: appuntamento giovedì 18 luglio con Antonella Prenner

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Cosa lega Tullia, figlia di Cicerone, Servilia, madre del cesaricida Bruto, e Messalina?

Al di là di essere tre figure della Storia antica di Roma sono le protagoniste di alcuni romanzi della filologa e scrittrice Antonella Prenner, docente di Lingua e letteratura latina all’università degli Studi di Cassino e del Lazio Meridionale.

la scrittrice Antonella Prenner

Antonella Prenner ed i suoi romanzi saranno i protagonisti giovedì 18 luglio in piazza dell’Olmo a Frascati, a partire dalle ore 18, del salotto letterario di Emanuela Bruni, Libri in Osteria assieme allo scrittore e giornalista Pino Donghi.
Le loro vite, le loro esperienze e i loro rapporti, spiega Emanuela Bruni “offrono un punto di vista non ufficiale, emotivo, disvelando pieghe e zone d’ombra di una storia sempre scritta dagli uomini e per gli uomini”.
Quindi si avrà la possibilità di cambiare la prospettiva di lettura di una storia che vede queste figure troppo spesso relegate al ruolo di comprimarie pur essendone protagoniste ed attrici principali.
Non mancherà un breve approfondimento sull’ultima fatica di Antonella Prenner “Lucano. Nostalgie di libertà” ove l’autrice descrive l’età di Nerone e di una generazione infelice, che assiste all’esercizio di un potere politico iniquo e impossibile da contrastare perché assoluto, e che vagheggia di tornare a un tempo irripetibile, quando “res publica” romana significava “libertà”.

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Costume e Società

Il magico Maestro della Pizza a Fregene: un tributo di Francesco Tagliente a un pizzaiolo straordinario

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Il Prefetto Francesco Tagliente ha recentemente condiviso sulla sua pagina Facebook una commovente testimonianza, raccontando l’incredibile esperienza culinaria vissuta al ristorante Back Flip Da Moisè di Fregene. Questo racconto non è solo un omaggio a una pizza straordinaria, ma anche un tributo a Michelangelo, il pizzaiolo settantaquattrenne la cui dedizione e passione hanno trasformato un semplice piatto in un’opera d’arte.

Seduto al ristorante con sua moglie Maria Teresa, Tagliente ha descritto la pizza come “la migliore che abbia mangiato negli ultimi cinquant’anni”. Tuttavia, ciò che ha reso questa esperienza davvero speciale è stata la scoperta della storia dell’uomo dietro la pizza. Michelangelo, un ex contadino che si sveglia ogni mattina all’alba per curare il suo orto, dedica le prime ore del giorno alla coltivazione delle piante e alla cura della famiglia. Solo dopo queste attività, si prepara per andare al ristorante e mettere tutto se stesso nella preparazione della pizza.

L’Arte di Michelangelo: Tradizione e Passione

Michelangelo non è solo un pizzaiolo, ma un vero e proprio maestro dell’arte culinaria. La sua vita semplice e laboriosa, fatta di dedizione e umiltà, è un esempio di come l’amore per il proprio lavoro possa trasformare un piatto comune in un’esperienza indimenticabile. La sua capacità di fondere la tradizione contadina con la sapienza artigianale nella preparazione della pizza è un’arte rara e preziosa.

Tagliente ha scritto: “La dedizione e l’umiltà di quest’uomo, che dalla vita contadina riesce a creare una delle migliori pizze che abbia mai assaggiato, mi hanno colpito profondamente. Il suo nome rimane anonimo, ma la sua storia di passione e impegno è qualcosa che merita di essere raccontata.”

L’Umanità di Francesco Tagliente

Il racconto del Prefetto Tagliente non solo mette in luce le straordinarie qualità culinarie di Michelangelo, ma riflette anche le qualità umane dello stesso Tagliente. Conosciuto per la sua sensibilità e il suo impegno sociale, Tagliente ha sempre dimostrato un profondo rispetto per le storie di vita quotidiana e per le persone che con il loro lavoro contribuiscono a rendere speciale ogni momento.

La sua capacità di cogliere e apprezzare la bellezza nascosta nei gesti quotidiani e nelle storie semplici rivela un’anima attenta e sensibile, sempre pronta a riconoscere il valore degli altri. Il tributo a Michelangelo è un’ulteriore testimonianza della sua umanità e del suo desiderio di dare voce a chi, con passione e dedizione, arricchisce la vita di chi lo circonda.

Un Esempio di Vita

La storia di Michelangelo, come raccontata da Tagliente, è un potente promemoria di come la passione e l’impegno possano elevare il lavoro quotidiano a forme d’arte. “La sua pizza è un capolavoro che continuerà a risuonare nei miei ricordi, così come la sua storia di dedizione e umiltà,” ha scritto Tagliente, riconoscendo il valore di un uomo che, nonostante l’età e la fatica, continua a regalare momenti di gioia e piacere attraverso la sua cucina.

Questo tributo non è solo un omaggio a un pizzaiolo straordinario, ma anche un invito a riflettere sull’importanza del lavoro fatto con passione e amore. Grazie, Michelangelo, per averci mostrato che dietro ogni grande piatto c’è una grande storia, fatta di lavoro, passione e amore per la semplicità. E grazie, Francesco Tagliente, per aver condiviso con noi questa storia ispiratrice, ricordandoci di apprezzare le piccole grandi cose della vita.

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Roma

Roma, maxi-rissa metro Barberini. Riccardi (Udc): “Occorrono misure decisive”

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Dopo l’ennesima maxi-rissa tra bande di borseggiatori che ha portato alla chiusura della stazione metro di piazza Barberini provocando, tra l’altro panico e paura tra i cittadini romani ed i tanti turisti presenti in città, la politica della Capitale non tarda a far sentire la sua voce.
“Questa ennesima manifestazione di violenza e illegalità non può più essere tollerata. Richiamo con forza il Governo ad un intervento deciso e definitivo. È inaccettabile che i borseggiatori, anche se catturati, possano tornare ad operare impuniti a causa di leggi troppo permissive, che li rimettono in libertà quasi immediatamente.
L’Italia è diventata lo zimbello del mondo a causa di questa situazione insostenibile.
È necessario adottare misure più severe e immediate per garantire la sicurezza dei cittadini e dei turisti. Proponiamo una revisione delle leggi esistenti per introdurre pene più dure e certe per i borseggiatori, rafforzare la presenza delle forze dell’ordine nei punti critici della città e migliorare la sorveglianza con l’uso di tecnologie avanzate”
.

il commissario romano UdC, Roberto Riccardi

A dichiararlo con decisione è Roberto Riccardi, commissario romano dell’UdC.
Da sempre attento ai problemi sulla sicurezza Riccardi fa notare con estrema chiarezza che tali situazioni non fanno altro che portare un’immagine della capitale sempre meno sicura agli occhi dei molti turisti che sono, per la capitale, una fonte di ricchezza economica oltre che di prestigio.
La fermata della Metro A Barberini a Roma è stata teatro di una maxi-rissa tra bande di borseggiatori sudamericani, che ha richiesto l’intervento delle forze dell’ordine e il blocco della stazione per circa 40 minuti. La violenza è scoppiata a seguito di una serie di furti e scippi ai danni dei passeggeri.
Riccardi ha poi concluso: “Non possiamo permettere che episodi come quello avvenuto alla Metro Barberini si ripetano. È ora di passare dalle parole ai fatti, con azioni concrete che ripristinino l’ordine e la sicurezza nelle nostre città. I cittadini hanno il diritto di vivere in un Paese sicuro e il dovere del Governo è garantirlo”.
Molti cittadini ci scrivono ogni giorno preoccupati da questa escalation di violenza e di insicurezza ma soprattutto preoccupati per la poca attenzione che il governo cittadino e quello nazionale stanno avendo nei riguardi di questa situazione ormai alla deriva.

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