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Albano Laziale, Centro Psicologia Castelli Romani: la balbulzie nel bambino

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Tempo di lettura 3 minuti Nell’ambito di questo disturbo è stato rilevato che i trattamenti sono molto efficaci e tendono a far scomparire il disturbo

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A cura della Dott.ssa Francesca Bertucci, Psicologa-Psicodiagnosta dell’età evolutiva- Mediatore familiare

 

 

ALBANO LAZIALE (RM) – La balbuzie è un disturbo del linguaggio caratterizzato dalla fluenza interrotta e da involontarie ripetizioni e prolungamenti di suoni, sillabe, parole o frasi, con frequenti pause o blocchi in cui la persona che balbetta non è in grado di esprimere verbalmente un pensiero o un concetto nonostante lo abbia già formulato mentalmente.
Nell’ambito di questo disturbo è stato rilevato che i trattamenti sono molto efficaci e tendono a far scomparire il disturbo, il problema sta nel mantenere tale risultato nel tempo. Infatti, il bambino che presenta la balbuzie, presenta anche altre difficoltà: è testardo, tende ad evitare le difficoltà, invece di affrontarle; ha una bassa autostima; non esprime le emozioni, tende ad avere pensieri negativi; è perfezionista; ha difficoltà nei rapporti interpersonali. 

Quali sono i fattori di rischio?

La storia familiare: sono ad alto rischio i bambini di nuclei familiari che presentano casi di balbuzie;

Il ritardo di inizio del linguaggio, soprattutto nei maschi

La personalità dei genitori: elevati livelli di ansia, moduli comportamentali rigidi e perfezionisti

Aspettative e atteggiamenti svalutativi dei genitori nei confronti del bambino

Il bilinguismo: è opportuno insegnare la nuova lingua al bambino quando ha già acquisito abbastanza bene la prima
Il trattamento


Alla terapia foniatrica è sempre opportuno associare un sostegno psicologico del bambino, alternato a delle sedute con i genitori, se ha più di sei anni, altrimenti si consiglia un sostegno psicologico solo per i genitori, con l’obiettivo di dare indicazione sugli atteggiamenti positivi per prevenire o gestire il disturbo. La terapia con il bambino ha diverse fasi: esercizi di respirazione e applicazione del time-out; terapia assertiva adattata all’età e miglioramento dell’autostima.
Il difficile ruolo del genitore
Il genitore è un essere umano e può avere dei limiti, senza per questo si deve sentire in colpa. Quando una persona diventa genitore, inizia ad assumere un ruolo in cui non dimostra le sue emozioni, essendo un modello per il figlio e, in questo modo gli trasmette implicitamente che le emozioni non esistono e che è sbagliato manifestarle. Invece le emozioni esistono ed è giusto riconoscerle. Tutti possiamo sbagliare ma è importante accettare la persona piuttosto che il suo comportamento e provare a soddisfare i suoi bisogni.

Tra i bisogni più importanti di un bambino ci sono: quello di attenzione, di gratificazione, di accettazione, di amore incondizionato, di contatto fisico, di empatia, di ottenere risultati, di essere ascoltati, di guida e di fiducia. Lo stile educativo deve essere autorevole e non autoritario.
 

Quali sono gli atteggiamenti positivi per prevenire la balbuzie?
• Mostrare disponibilità all’ascolto, non a come lo dice ma a cosa dice
• Utilizzare un linguaggio facile e rallentato, privilegiando un vocabolario elementare e frasi brevi
• Non interrompere, anticipare le frasi o finire il discorso
• Fare uso di pause nel discorso e nella comunicazione
• Commentare singole situazioni o momenti, invece di porre domande frequenti che affaticano il bambino
• Valorizzare le forme di comunicazione non verbale, momenti ludici in cui il bambino può scaricare la tensione verbale
• Evitare di obbligare il bambino a raccontare eventi ad amici e parenti
• Evitare reazioni emotive ai blocchi verbali del bambino, cercando anche di non evidenziare le difficoltà
• Preparare il bambino ad affrontare situazioni nuove, simulando l’evento e tranquillizzandolo per ridurre il livello d’ansia
• Evidenziare e sottolineare i punti di forza, le capacità e le qualità del bambino
• Se il bambino vi sottolinea la sua difficoltà verbale, ricordategli che tutte le persone possono avere difficoltà ed esitazioni verbali, quando sono stanche e particolarmente agitate
In ogni caso, quando si presentano problematiche di questo tipo è importante ricercare il consulto di un logopedista e di uno psicologo dell’età evolutiva, in modo da evitare errori che possano acutizzare il problema.

Centro psicologia Castelli Romani-Dott.ssa Francesca Bertucci
Psicologa-Psicodiagnosta dell’età evolutiva-Mediatore familiare
Cell 3345909764-dott.francescabertucci@cpcr.it
www.psicologafrancescabertucci.com
piazza Pia 21 00041 ALBANO LAZIALE

 

Costume e Società

Il magico Maestro della Pizza a Fregene: un tributo di Francesco Tagliente a un pizzaiolo straordinario

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Il Prefetto Francesco Tagliente ha recentemente condiviso sulla sua pagina Facebook una commovente testimonianza, raccontando l’incredibile esperienza culinaria vissuta al ristorante Back Flip Da Moisè di Fregene. Questo racconto non è solo un omaggio a una pizza straordinaria, ma anche un tributo a Michelangelo, il pizzaiolo settantaquattrenne la cui dedizione e passione hanno trasformato un semplice piatto in un’opera d’arte.

Seduto al ristorante con sua moglie Maria Teresa, Tagliente ha descritto la pizza come “la migliore che abbia mangiato negli ultimi cinquant’anni”. Tuttavia, ciò che ha reso questa esperienza davvero speciale è stata la scoperta della storia dell’uomo dietro la pizza. Michelangelo, un ex contadino che si sveglia ogni mattina all’alba per curare il suo orto, dedica le prime ore del giorno alla coltivazione delle piante e alla cura della famiglia. Solo dopo queste attività, si prepara per andare al ristorante e mettere tutto se stesso nella preparazione della pizza.

L’Arte di Michelangelo: Tradizione e Passione

Michelangelo non è solo un pizzaiolo, ma un vero e proprio maestro dell’arte culinaria. La sua vita semplice e laboriosa, fatta di dedizione e umiltà, è un esempio di come l’amore per il proprio lavoro possa trasformare un piatto comune in un’esperienza indimenticabile. La sua capacità di fondere la tradizione contadina con la sapienza artigianale nella preparazione della pizza è un’arte rara e preziosa.

Tagliente ha scritto: “La dedizione e l’umiltà di quest’uomo, che dalla vita contadina riesce a creare una delle migliori pizze che abbia mai assaggiato, mi hanno colpito profondamente. Il suo nome rimane anonimo, ma la sua storia di passione e impegno è qualcosa che merita di essere raccontata.”

L’Umanità di Francesco Tagliente

Il racconto del Prefetto Tagliente non solo mette in luce le straordinarie qualità culinarie di Michelangelo, ma riflette anche le qualità umane dello stesso Tagliente. Conosciuto per la sua sensibilità e il suo impegno sociale, Tagliente ha sempre dimostrato un profondo rispetto per le storie di vita quotidiana e per le persone che con il loro lavoro contribuiscono a rendere speciale ogni momento.

La sua capacità di cogliere e apprezzare la bellezza nascosta nei gesti quotidiani e nelle storie semplici rivela un’anima attenta e sensibile, sempre pronta a riconoscere il valore degli altri. Il tributo a Michelangelo è un’ulteriore testimonianza della sua umanità e del suo desiderio di dare voce a chi, con passione e dedizione, arricchisce la vita di chi lo circonda.

Un Esempio di Vita

La storia di Michelangelo, come raccontata da Tagliente, è un potente promemoria di come la passione e l’impegno possano elevare il lavoro quotidiano a forme d’arte. “La sua pizza è un capolavoro che continuerà a risuonare nei miei ricordi, così come la sua storia di dedizione e umiltà,” ha scritto Tagliente, riconoscendo il valore di un uomo che, nonostante l’età e la fatica, continua a regalare momenti di gioia e piacere attraverso la sua cucina.

Questo tributo non è solo un omaggio a un pizzaiolo straordinario, ma anche un invito a riflettere sull’importanza del lavoro fatto con passione e amore. Grazie, Michelangelo, per averci mostrato che dietro ogni grande piatto c’è una grande storia, fatta di lavoro, passione e amore per la semplicità. E grazie, Francesco Tagliente, per aver condiviso con noi questa storia ispiratrice, ricordandoci di apprezzare le piccole grandi cose della vita.

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Roma

Roma, maxi-rissa metro Barberini. Riccardi (Udc): “Occorrono misure decisive”

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Dopo l’ennesima maxi-rissa tra bande di borseggiatori che ha portato alla chiusura della stazione metro di piazza Barberini provocando, tra l’altro panico e paura tra i cittadini romani ed i tanti turisti presenti in città, la politica della Capitale non tarda a far sentire la sua voce.
“Questa ennesima manifestazione di violenza e illegalità non può più essere tollerata. Richiamo con forza il Governo ad un intervento deciso e definitivo. È inaccettabile che i borseggiatori, anche se catturati, possano tornare ad operare impuniti a causa di leggi troppo permissive, che li rimettono in libertà quasi immediatamente.
L’Italia è diventata lo zimbello del mondo a causa di questa situazione insostenibile.
È necessario adottare misure più severe e immediate per garantire la sicurezza dei cittadini e dei turisti. Proponiamo una revisione delle leggi esistenti per introdurre pene più dure e certe per i borseggiatori, rafforzare la presenza delle forze dell’ordine nei punti critici della città e migliorare la sorveglianza con l’uso di tecnologie avanzate”
.

il commissario romano UdC, Roberto Riccardi

A dichiararlo con decisione è Roberto Riccardi, commissario romano dell’UdC.
Da sempre attento ai problemi sulla sicurezza Riccardi fa notare con estrema chiarezza che tali situazioni non fanno altro che portare un’immagine della capitale sempre meno sicura agli occhi dei molti turisti che sono, per la capitale, una fonte di ricchezza economica oltre che di prestigio.
La fermata della Metro A Barberini a Roma è stata teatro di una maxi-rissa tra bande di borseggiatori sudamericani, che ha richiesto l’intervento delle forze dell’ordine e il blocco della stazione per circa 40 minuti. La violenza è scoppiata a seguito di una serie di furti e scippi ai danni dei passeggeri.
Riccardi ha poi concluso: “Non possiamo permettere che episodi come quello avvenuto alla Metro Barberini si ripetano. È ora di passare dalle parole ai fatti, con azioni concrete che ripristinino l’ordine e la sicurezza nelle nostre città. I cittadini hanno il diritto di vivere in un Paese sicuro e il dovere del Governo è garantirlo”.
Molti cittadini ci scrivono ogni giorno preoccupati da questa escalation di violenza e di insicurezza ma soprattutto preoccupati per la poca attenzione che il governo cittadino e quello nazionale stanno avendo nei riguardi di questa situazione ormai alla deriva.

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Cronaca

Roma, metro Barberini: una rissa provoca la chiusura della stazione

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Tragiche le notizie che arrivano in un torrido sabato sera romano.
La stazione metro Barberini viene chiusa per questioni di sicurezza.
All’origine del fatto, avvenuto tra le 19 e le 19,30 una rissa tra nord africani e sudamericani con almeno 15 persone coinvolte. Molti passeggeri spaventati dalla situazione si sono rifugiati nella cabina del conducente fino all’arrivo delle forze di polizia allertate dalla centrale di sicurezza di Atac Metro.
Per ora sono ancora tutti da decifrare i motivi che hanno portato a ciò.

Un’estate romana che sta diventando ogni giorno più bollente.

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