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Roma, operazione di carabinieri e polizia di Stato: identificato rapinatore seriale grazie a tatuaggio sul polso sinistro

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Tempo di lettura 2 minuti Il 43enne romano è accusato di aver compiuto 20 rapine a mano armata tra agosto e novembre

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Red. Cronaca
 
ROMA
– I Carabinieri della Compagnia Roma San Pietro e gli agenti della Polizia di Stato dei commissariati Aurelio e Monteverde hanno arrestato Z.R. 43enne romano, ritenuto responsabile di avere compiuto 20 rapine a mano armata in danno di attività commerciali di Roma, tra agosto e novembre .

All’uomo è stata notificata un’ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa dal G.I.P. del Tribunale di Roma su richiesta della locale Procura della Repubblica, al termine di una scrupolosa attività investigativa, condotta dalla Polizia di Stato e dall’Arma dei Carabinieri, che ha permesso di ricostruire il percorso criminale dell’arrestato, che in più circostanze ha utilizzato gli stessi  occhiali da sole, copricapo, pistola semi-automatica e scooter per gli spostamenti, con il medesimo modus operandi per compiere le rapine.


Le dichiarazioni delle vittime e dei testimoni, nonché le immagini delle telecamere di video-sorveglianza, hanno cristallizzato le responsabilità del rapinatore, anche grazie ad un inconfondibile tatuaggio sul polso sinistro. Determinante per il buon esito dell’indagine è stata la collaborazione tra i Carabinieri della stazione di Roma Madonna del Riposo e i commissariati Aurelio e Monteverde, sotto il costante coordinamento della Procura della repubblica di Roma.
Nel novembre scorso, dopo un’ennesima rapina in un ipermercato di via Pineta Sacchetti, Z.R. era stato arrestato dagli investigatori del Commissariato Aurelio, per cui era ancora sottoposto agli arresti domiciliari.
Al rapinatore seriale, che nel corso delle 20 rapine è riuscito a racimolare  17.315 euro, è stata altresì contestata la ricettazione di 2 scooter e la detenzione e porto di un’arma comune da sparo mauser cal. 6.35.
L’arrestato si trova ora presso la casa circondariale di Roma Regina Coeli, a disposizione dell’autorità giudiziaria.
Di seguito le rapine scoperte, tutte commesse nel territorio di Roma:
1.    rapina del 13/08/2016, presso il supermercato in’s di via Baldo degli Ubaldi;
2.    rapina dell’08/09/2016, presso il supermercato Pam di corso Vittorio Emanuele;
3.    rapina del 15/09/2016, presso il supermercato Tuodi’ di via Sant’ Agatone papa;
4.    rapina del 22/09/2016, presso il supermercato Tuodi’ di via Cipro;
5.    rapina del 24/09/2016, presso il supermercato Todis di largo Boccea;
6.    rapina del 26/09/2016, presso il supermercato Tuodi’ di via Ozanam;
7.    rapina del 30/09/2016, presso il supermercato Conad di via Angelo Emo;
8.    rapina del 02/10/2016 presso il supermercato Tuodi’ di via Satolli;
9.    rapina del 14/10/2016 presso il supermercato Tuodi’ di via Città della Pieve;
10. rapina del 20/10/2016 presso il supermercato Tuodi’ di via Etruria;
11. rapina del 26/10/2016 presso il supermercato Tuodi’ di circonvallazione Cornelia;
12. rapina del 28/10/2016 presso il supermercato Todis di largo Boccea;
13. rapina del 31/10/2016 presso il supermercato Tuodi’ di via Ozanam;
14. rapina del 02/11/2016 presso il supermercato Pam di corso Vittorio Emanuele;
15. rapina del 03/11/2016 presso il supermercato Tuodi’ di via Raffaele Rossetti;
16. rapina del 04/11/2016 presso il negozio Risparmio Casa di via Baldo degli Ubaldi;
17. rapina del 05/11/2016, presso il supermercato Tuodi’ di via dei Prati Fiscali;
18. rapina del 15/11/2016 presso il supermercato Emmeppiu’ di via Pineta Sacchetti;
19. rapina del 17/11/2016 presso il supermercato Tuodi’ di via Etruria;
20. rapina del 21/11/2016 presso il supermercato Tuodi’ di via Damaso Cerquetti.
 

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Costume e Società

Il magico Maestro della Pizza a Fregene: un tributo di Francesco Tagliente a un pizzaiolo straordinario

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Il Prefetto Francesco Tagliente ha recentemente condiviso sulla sua pagina Facebook una commovente testimonianza, raccontando l’incredibile esperienza culinaria vissuta al ristorante Back Flip Da Moisè di Fregene. Questo racconto non è solo un omaggio a una pizza straordinaria, ma anche un tributo a Michelangelo, il pizzaiolo settantaquattrenne la cui dedizione e passione hanno trasformato un semplice piatto in un’opera d’arte.

Seduto al ristorante con sua moglie Maria Teresa, Tagliente ha descritto la pizza come “la migliore che abbia mangiato negli ultimi cinquant’anni”. Tuttavia, ciò che ha reso questa esperienza davvero speciale è stata la scoperta della storia dell’uomo dietro la pizza. Michelangelo, un ex contadino che si sveglia ogni mattina all’alba per curare il suo orto, dedica le prime ore del giorno alla coltivazione delle piante e alla cura della famiglia. Solo dopo queste attività, si prepara per andare al ristorante e mettere tutto se stesso nella preparazione della pizza.

L’Arte di Michelangelo: Tradizione e Passione

Michelangelo non è solo un pizzaiolo, ma un vero e proprio maestro dell’arte culinaria. La sua vita semplice e laboriosa, fatta di dedizione e umiltà, è un esempio di come l’amore per il proprio lavoro possa trasformare un piatto comune in un’esperienza indimenticabile. La sua capacità di fondere la tradizione contadina con la sapienza artigianale nella preparazione della pizza è un’arte rara e preziosa.

Tagliente ha scritto: “La dedizione e l’umiltà di quest’uomo, che dalla vita contadina riesce a creare una delle migliori pizze che abbia mai assaggiato, mi hanno colpito profondamente. Il suo nome rimane anonimo, ma la sua storia di passione e impegno è qualcosa che merita di essere raccontata.”

L’Umanità di Francesco Tagliente

Il racconto del Prefetto Tagliente non solo mette in luce le straordinarie qualità culinarie di Michelangelo, ma riflette anche le qualità umane dello stesso Tagliente. Conosciuto per la sua sensibilità e il suo impegno sociale, Tagliente ha sempre dimostrato un profondo rispetto per le storie di vita quotidiana e per le persone che con il loro lavoro contribuiscono a rendere speciale ogni momento.

La sua capacità di cogliere e apprezzare la bellezza nascosta nei gesti quotidiani e nelle storie semplici rivela un’anima attenta e sensibile, sempre pronta a riconoscere il valore degli altri. Il tributo a Michelangelo è un’ulteriore testimonianza della sua umanità e del suo desiderio di dare voce a chi, con passione e dedizione, arricchisce la vita di chi lo circonda.

Un Esempio di Vita

La storia di Michelangelo, come raccontata da Tagliente, è un potente promemoria di come la passione e l’impegno possano elevare il lavoro quotidiano a forme d’arte. “La sua pizza è un capolavoro che continuerà a risuonare nei miei ricordi, così come la sua storia di dedizione e umiltà,” ha scritto Tagliente, riconoscendo il valore di un uomo che, nonostante l’età e la fatica, continua a regalare momenti di gioia e piacere attraverso la sua cucina.

Questo tributo non è solo un omaggio a un pizzaiolo straordinario, ma anche un invito a riflettere sull’importanza del lavoro fatto con passione e amore. Grazie, Michelangelo, per averci mostrato che dietro ogni grande piatto c’è una grande storia, fatta di lavoro, passione e amore per la semplicità. E grazie, Francesco Tagliente, per aver condiviso con noi questa storia ispiratrice, ricordandoci di apprezzare le piccole grandi cose della vita.

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Roma

Roma, maxi-rissa metro Barberini. Riccardi (Udc): “Occorrono misure decisive”

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Dopo l’ennesima maxi-rissa tra bande di borseggiatori che ha portato alla chiusura della stazione metro di piazza Barberini provocando, tra l’altro panico e paura tra i cittadini romani ed i tanti turisti presenti in città, la politica della Capitale non tarda a far sentire la sua voce.
“Questa ennesima manifestazione di violenza e illegalità non può più essere tollerata. Richiamo con forza il Governo ad un intervento deciso e definitivo. È inaccettabile che i borseggiatori, anche se catturati, possano tornare ad operare impuniti a causa di leggi troppo permissive, che li rimettono in libertà quasi immediatamente.
L’Italia è diventata lo zimbello del mondo a causa di questa situazione insostenibile.
È necessario adottare misure più severe e immediate per garantire la sicurezza dei cittadini e dei turisti. Proponiamo una revisione delle leggi esistenti per introdurre pene più dure e certe per i borseggiatori, rafforzare la presenza delle forze dell’ordine nei punti critici della città e migliorare la sorveglianza con l’uso di tecnologie avanzate”
.

il commissario romano UdC, Roberto Riccardi

A dichiararlo con decisione è Roberto Riccardi, commissario romano dell’UdC.
Da sempre attento ai problemi sulla sicurezza Riccardi fa notare con estrema chiarezza che tali situazioni non fanno altro che portare un’immagine della capitale sempre meno sicura agli occhi dei molti turisti che sono, per la capitale, una fonte di ricchezza economica oltre che di prestigio.
La fermata della Metro A Barberini a Roma è stata teatro di una maxi-rissa tra bande di borseggiatori sudamericani, che ha richiesto l’intervento delle forze dell’ordine e il blocco della stazione per circa 40 minuti. La violenza è scoppiata a seguito di una serie di furti e scippi ai danni dei passeggeri.
Riccardi ha poi concluso: “Non possiamo permettere che episodi come quello avvenuto alla Metro Barberini si ripetano. È ora di passare dalle parole ai fatti, con azioni concrete che ripristinino l’ordine e la sicurezza nelle nostre città. I cittadini hanno il diritto di vivere in un Paese sicuro e il dovere del Governo è garantirlo”.
Molti cittadini ci scrivono ogni giorno preoccupati da questa escalation di violenza e di insicurezza ma soprattutto preoccupati per la poca attenzione che il governo cittadino e quello nazionale stanno avendo nei riguardi di questa situazione ormai alla deriva.

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Roma, metro Barberini: una rissa provoca la chiusura della stazione

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Tragiche le notizie che arrivano in un torrido sabato sera romano.
La stazione metro Barberini viene chiusa per questioni di sicurezza.
All’origine del fatto, avvenuto tra le 19 e le 19,30 una rissa tra nord africani e sudamericani con almeno 15 persone coinvolte. Molti passeggeri spaventati dalla situazione si sono rifugiati nella cabina del conducente fino all’arrivo delle forze di polizia allertate dalla centrale di sicurezza di Atac Metro.
Per ora sono ancora tutti da decifrare i motivi che hanno portato a ciò.

Un’estate romana che sta diventando ogni giorno più bollente.

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