Connect with us

Roma

Roma: all'ambasciata di Finlandia presentato il progetto di riqualificazione dell'area portuale dismessa di Kotka

Clicca e condividi l'articolo

Tempo di lettura 4 minuti Nel progetto del primo Designer Outlet Village del paese impegnati molti gruppi italiani

Pubblicato

il

Clicca e condividi l'articolo
Tempo di lettura 4 minuti
image_pdfimage_print

 

GALLERY IN FONDO ALL'ARTICOLO [CLICCARE SOPRA LE FOTO PER INGRANDIRLE]


di Gianfranco Nitti

ROMA – A poco meno di un anno dalla presentazione del Kotka Old Port Designer Outlet Village, durante un evento organizzato presso l’elegante residenza dell’Ambasciatore di Finlandia a Roma, Janne Taalas, lo stesso ambasciatore di Finlandia in Italia, nonché Henry Lindelöf, sindaco di Kotka, città di poco più di 50 mila abitanti sulla costa sud-orientale del Paese, Luca de Ambrosis Ortigara, socio fondatore di DEA Real Estate Advisor e Cameron Sawyer, promotore commerciale, hanno condiviso con gli ospiti il successo della prima fase di questo ambizioso progetto.


Dalla riqualificazione di un’area portuale dismessa di Kotka, cittadina da sempre apprezzata anche come meta turistica, è sorto ed in sviluppo il primo Designer Outlet Village del Paese che, grazie al ruolo centrale di DEA, intende diventare una destinazione prediletta dello shopping e del divertimento internazionale.
Genny, Loriblu, Basile, Marville, John Ashfield, Caleffi e Sicilia’s Italian Restaurant sono alcuni tra i marchi che vanno ad aggiungersi a Baldinini, Missoni e Luxury Zone che già hanno aderito al progetto, individuando nel centro commerciale del porto la straordinaria opportunità di approdare a nuovi mercati, fra cui quello russo e quello cinese. Il centro, infatti, dista poco più di un’ora dall’aeroporto di Helsinki ed è raggiungibile da San Pietroburgo, percorrendo 60 chilometri a bordo dei traghetti di linea.


Mese dopo mese, l’offerta di possibilità di shopping si arricchisce così di nuove presenze. Così come, Hugo Boss, e altri marchi riconosciuti internazionalmente stanno definendo il proprio posizionamento all’interno del Kotka Old Port Designer Outlet Village. Grazie a questi ultimi accordi commerciali, la DEA considera conclusa l’assegnazione degli spazi, che verrà riaperta con la definizione della seconda parte del progetto.


La significativa presenza di marchi italiani del lusso conferisce al Centro un ruolo da protagonista assoluto nei circuiti dello shopping di qualità, poiché lo stile di vita italiano è da sempre un fondamentale polo d’attrazione per i visitatori russi ed orientali, che viaggiano sia soli sia in gruppi organizzati e che potranno raggiungere Kotka grazie ai collegamenti via bus dall’aeroporto di Helsinki Vantaa (a soli 70 minuti dall’area del Vecchio Porto) e con la Cruise Baltic direttamente da San Pietroburgo. In cooperazione con Cursor, i promotori stanno negoziando con alcune agenzie viaggi in Cina per studiare degli “shopping tour” per gruppi di turisti cinesi, che sempre in maggiore numero stanno scegliendo la Finlandia come meta di viaggio, grazie alla fitta rete di collegamenti asiatici offerta dalla compagnia aerea finlandese, Finnair.
Cursor ha già programmato le prime tre visite a Kotka, con una previsione di 7.000 passeggeri che transiteranno durante la prossima estate. Anche Costa Crociere è in predicato per utilizzare Kotka come approdo per le proprie navi da crociera.
 “Il Kotka Old Port Designer Outlet Village è stato particolarmente ben accolto da parte dei marchi partner, perché è un progetto ad uso misto, in un ambiente urbano che è anche una meta turistica di grande prestigio, con diverse attrazioni culturali, di divertimento, attività culturali e di eccellenza eno-gastronimica per i visitatori sia all'interno sia nei luoghi limitrofi al progetto”, ha affermato durante l’evento Luca De Ambrosis, la cui società, con base a Milano, è responsabile del leasing di Kotka Old Port Designer Outlet Village. “In questi tempi in cui il commercio su internet è particolarmente facile e veloce, gli acquirenti sono sempre meno interessati a visitare i centri commerciali  concepiti come delle scatole in qualche posto sperduto. Ciò che cercano è un luogo che includa anche attività ed esperienze oltre il fare acquisti. E con il suo splendido lungomare, Kotka si rivela un’ottima attrazione per i clienti”.
Questa fase di sviluppo del progetto prevede la realizzazione di 15.500 metri quadrati dedicati allo shopping e all’intrattenimento, che rappresentano una dimensione perfettamente adeguata al bacino d’utenza di Kotka, come è stato dimostrato da alcuni studi condotti dalla società inglese Caci, specializzata in analisi demografiche a scopi commerciali.


Il Centro Commerciale Portuale è il primo esempio di questo tipo in Finlandia e l’eccezionalità del progetto riguarda anche il suo posizionamento in città: solitamente questo genere di villaggi degli acquisti viene allocato fuori dai centri cittadini, per tutelare i negozi tradizionali dalla concorrenza dei prezzi scontati.
I risultati economici, raggiunti nei contratti con i marchi, è stato sottolineato durante l’incontro romano, hanno superato le aspettative previste dagli studi di fattibilità e tale successo viene attribuito in gran parte al fatto che gli investitori coinvolti vantano un’importante esperienza nei più significativi sviluppi immobiliari destinati a ospitare outlet di lusso, in Francia, Italia, Gran Bretagna, Spagna e Russia.


Il progetto, diversamente da qualsiasi altro in Finlandia o Scandinavia, è stato sviluppato da un gruppo di “veterani” del business europeo di questi centri come John Milligan – già a capo dello European Retail in JLL e cheha capitanato il programma di leasing di tutti i progetti iniziali dei centri outlet McArthur Glen, Byrne Murphy – co-fondatore di MCArthur Glen Europa e principale promotore di outlet in Europa, Gerald Parkes – un’esperienza alla guida di Real Estate Private Equity presso Lehman Brothers, Luca de Ambrosis – un’altra figura di primo piano come promotore di outlet in Europa, responsabile per il leasing di dieci centri outlet europei nel corso della sua carriera e Membro del Consiglio e Strategic Advisor di Value Retail di Nonex e Cameron Sawyer, presente all’evento, che ha sviluppato il primo centro outlet in Russia.


“Non vediamo l’ora dell’apertura della prima fase del progetto Kotka Old Port nel 2018, al culmine dell’intenso lavoro dei promotori in cooperazione con la stessa città di Kotka”, afferma Henry Lindelöf, sindaco di Kotka. “Il progetto è la pietra angolare del piano omnicomprensivo di sviluppo dell’area portuale di Kotka che è iniziato con la costruzione del Centro Marittimo Vellamo e con il trasferimento del National Marine Museum di Finlandia da Helsinki a Kotka, un altro programma inizialmente considerato da molti come irrealizzabile. Oltre a Kotka Old Port Designer Outlet Village, siamo coinvolti in diverse altre iniziative che fanno sempre parte di questo piano, incluso il trasferimento nell’area del vecchio porto della XAMK University di Scienze Applicate, che porterà con sé 2500 studenti, circa 300 dipendenti e un grande impulso alle attività dell’area. Un’azione in perfetta sinergia con le future fasi del progetto Kotka Old Port, inclusi gli hotel, le residenze e i potenziali nuovi elementi di business. Tutti insieme provvederanno a dare un ulteriore impulso al rinnovo della vita urbana e dell’economia dell’area.” Il comune di Kotka, ha impegnato un centinaio di milioni di euro nello sviluppo dell’area che avrà anche notevoli ricadute occupazionali, per circa un migliaio di addetti.
Anche l'ambasciatore di Finlandia Janne Taalas ha espresso una valutazione positiva sul progetto: "Kotka Old Port è un esempio di un progetto coraggioso e visionario. In Finlandia, particolarmente tra i viaggiatori nella zona di Helsinki c'è una grande richiesta per le grandi firme e marchi italiani. L'Europa, al momento, ha bisogno di investimenti ambiziosi proprio  come questo."

 

Continua a leggere
Commenta l'articolo

Leave a Reply

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

Roma

Omicidio a Roma, venti anni a chi uccise e lasciò Michelle in un carrello

Pubblicato

il

Clicca e condividi l'articolo
Tempo di lettura 2 minuti
image_pdfimage_print

“Ho commesso un reato gravissimo e voglio pagare per quello che ho fatto”.

Una lettera, poche righe, prima che il giudice del tribunale per i minori si ritirasse in camera di consiglio, prima che gli venissero inflitti 20 anni di carcere. E’ quanto ha letto in collegamento video dal carcere di Treviso l’imputato, il giovane di origini cingalesi che nel giugno dello scorso anno ha ucciso a coltellate Michelle Causo a Roma per poi lasciare il cadavere, chiuso in una busta di plastica, in strada abbandonato in un carrello a poca distanza da un cassonetto per l’immondizia nel quartiere Primavalle.

“L’ho uccisa ma non ho premeditato l’omicidio”, ha aggiunto l’imputato, all’epoca dei fatti 17enne come Michelle, che aveva scelto di essere giudicato con il rito abbreviato che consente uno sconto di pena. I genitori della ragazza erano presenti in aula al momento della lettura del dispositivo.

Con questa sentenza – ha detto la madre – riusciamo un pochino a dare giustizia a Michelle. È la prima volta che un minore prende 20 anni, ma se li merita tutti. Adesso andiamo avanti, ho un altro figlio e mi dovrò dedicare completamente a lui”. Il tribunale ha, di fatto, recepito l’impianto accusatorio della Procura.

Le aggravanti sono legate al tentativo di sbarazzarsi del cadavere, infilandolo in una sacca nera dell’immondizia. L’aggressione avvenne in un appartamento di via Dusmet. Il minore, nel tentativo di sbarazzarsi del corpo, non si preoccupò di ripulire la scena del crimine, tracce di sangue furono trovate ovunque a cominciare dall’androne del palazzo. L’esame autoptico svolto sul corpo della ragazzina confermò il drammatico quadro emerso subito dopo il ritrovamento del cadavere.

Tra i ragazzi si consumò una prima discussione accesa con urla, percepite distintamente anche dai vicini, e poi l’aggressione. Dalle ferite riscontrate nel corso dell’esame è emerso che il giovane colpì la ragazza utilizzando un coltello da cucina. Un’azione omicida che forse era iniziata con un fendente alla schiena per poi proseguire con almeno altri cinque colpi sul resto del corpo della minorenne. Un vero e proprio massacro che si sarebbe consumato in pochi minuti.

Altra certezza è che dopo il delitto, messo in atto dal ragazzo in uno stato di alterazione dovuto all’assunzione di alcol e droga, ci fu il drammatico e velleitario tentativo di lasciare il corpo lontano dal luogo dell’aggressione, la casa dove il ragazzo viveva. La madre, infermiera di origini cingalesi, era fuori mentre il padre era in Sri Lanka.

Madre e figlio si erano trasferiti da poco nell’immobile dove nel corso di una perquisizione venne trovata della droga, sostanze utilizzate per produrre mix di stupefacenti sintetici. Nel corso dell’udienza del 29 maggio scorso l’imputato aveva fornito la sua versione di quanto accaduto in quella tragica giornata. Il giovane ha affermato di avere aggredito la ragazza con una prima coltellata perché si era sentito offeso da alcune affermazioni fatte da lei.

In merito alla ricerca su internet, effettuata il giorno prima dell’omicidio, su “come sferrare colpi letali”, l’imputato ha sostenuto di averla fatta perché doveva recarsi in una zona isolata e voleva capire come comportarsi in caso di eventuali attacchi. In base ad una perizia psichiatrica disposta dal tribunale l’imputato era, comunque, capace di intendere e di volere al momento del fatto.

Continua a leggere

Castelli Romani

Ciampino, episodio di bullismo: la denuncia di una madre su Facebook scatena polemiche

Pubblicato

il

Clicca e condividi l'articolo
Tempo di lettura 2 minuti
image_pdfimage_print

Un episodio di bullismo avvenuto a Ciampino ha suscitato forti reazioni e polemiche dopo che una madre ha condiviso la sua drammatica testimonianza su Facebook. La signora, madre di un ragazzo di 13 anni, ha raccontato l’incubo vissuto da suo figlio, vittima di un gruppo di coetanei.

Il post, che ha rapidamente raccolto molte reazioni e condivisioni, ha portato alla luce una realtà inquietante e ha acceso un acceso dibattito tra i residenti.

Secondo quanto riportato dalla madre del ragazzo, l’episodio è avvenuto nel parco comunale di Ciampino, dove suo figlio Alessandro stava giocando con alcuni amici. Improvvisamente, un gruppo di ragazzi più grandi si è avvicinato e ha iniziato a insultarlo e a deriderlo. La situazione è degenerata quando uno dei bulli ha spinto Alessandro a terra, facendogli perdere l’equilibrio e ferendolo al ginocchio. Il ragazzo, visibilmente scosso, è tornato a casa in lacrime e con un grande spavento.

Nel suo post, la madre ha scritto: “Mio figlio è tornato a casa oggi con il cuore spezzato e il corpo ferito. Non posso tollerare che i bambini debbano subire tali atrocità. Questo bullismo deve finire!”. Il suo appello ha ricevuto immediato sostegno da parte di molti residenti, che hanno espresso la loro solidarietà nei commenti.

Giovanna, una residente di Ciampino, ha commentato: “È inaccettabile che i nostri ragazzi non possano sentirsi al sicuro nemmeno nei parchi pubblici. Le autorità devono intervenire e prendere provvedimenti immediati”. Un altro commento, di Marco De Santis, aggiunge: “Questi atti di violenza sono vergognosi. I bulli devono essere identificati e puniti, e le scuole devono fare di più per educare i ragazzi al rispetto reciproco”.

Tuttavia, il post ha anche suscitato polemiche e divisioni. Alcuni hanno criticato i genitori dei ragazzi coinvolti, accusandoli di non educare adeguatamente i propri figli. “Dove sono i genitori di questi bulli? Perché non insegnano loro il rispetto e la compassione?”, ha scritto Francesca.

Le autorità locali non hanno tardato a intervenire condannando il gesto.

L’episodio, sebbene doloroso, ha anche sollevato un’importante consapevolezza sulla necessità di promuovere la cultura del rispetto e della solidarietà tra i giovani.

Continua a leggere

Castelli Romani

Frascati, Libri in Osteria: appuntamento giovedì 18 luglio con Antonella Prenner

Pubblicato

il

Clicca e condividi l'articolo
Tempo di lettura 2 minuti
image_pdfimage_print

Cosa lega Tullia, figlia di Cicerone, Servilia, madre del cesaricida Bruto, e Messalina?

Al di là di essere tre figure della Storia antica di Roma sono le protagoniste di alcuni romanzi della filologa e scrittrice Antonella Prenner, docente di Lingua e letteratura latina all’università degli Studi di Cassino e del Lazio Meridionale.

la scrittrice Antonella Prenner

Antonella Prenner ed i suoi romanzi saranno i protagonisti giovedì 18 luglio in piazza dell’Olmo a Frascati, a partire dalle ore 18, del salotto letterario di Emanuela Bruni, Libri in Osteria assieme allo scrittore e giornalista Pino Donghi.
Le loro vite, le loro esperienze e i loro rapporti, spiega Emanuela Bruni “offrono un punto di vista non ufficiale, emotivo, disvelando pieghe e zone d’ombra di una storia sempre scritta dagli uomini e per gli uomini”.
Quindi si avrà la possibilità di cambiare la prospettiva di lettura di una storia che vede queste figure troppo spesso relegate al ruolo di comprimarie pur essendone protagoniste ed attrici principali.
Non mancherà un breve approfondimento sull’ultima fatica di Antonella Prenner “Lucano. Nostalgie di libertà” ove l’autrice descrive l’età di Nerone e di una generazione infelice, che assiste all’esercizio di un potere politico iniquo e impossibile da contrastare perché assoluto, e che vagheggia di tornare a un tempo irripetibile, quando “res publica” romana significava “libertà”.

Continua a leggere

SEGUI SU Facebook

I più letti