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Roma

Rocca di Papa, case abusive: 189 famiglie rischiano di finire per strada

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Tempo di lettura 2 minutiL'allarme del presidente del Comitato pro case: "Siamo consapevoli che non dobbiamo essere solo noi a pagare" LA VIDEO INTERVISTA

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di Simone Carabella 

 

ROCCA DI PAPA (RM) – Un problema da risolvere subito quello di 189 abitazioni “abusive” che stanno per essere acquisite a patrimonio comunale a Rocca di Papa. Alessio Iadecola presidente del Comitato Pro case Rocca di Papa spiega la situazione d’emergenza che vivono queste famiglie rocchegiane: “La Procura insieme alla Regione Lazio –spiega Iadecola – ha firmato un protocollo d’intesa per l’acquisizione degli immobili a seguito delle cause passate in giudicato”.


Queste case sono state costruite abusivamente circa 15 anni fa. Nel corso degli anni i residenti hanno pagato le sanatorie, il Comune ha rilasciato le residenze e chi ci abita paga regolarmente le tasse: acqua, immondizia, energia elettrica.


 

Iadecola ha spiegato che a Rocca di Papa ci sono circa 4 mila nuclei abusivi ma tra questi sono stati scelti solo 189, non si sa con quale criterio, per essere acquisiti a patrimonio comunale: “Si sono ricordati dopo 13 anni di acquisire queste case a patrimonio comunale – ha detto l’intervistato – allora mi chiedo perché il Comune ha concesso sanatorie, siamo stati allacciati alla rete elettrica, idrica e paghiamo le tasse e poi dopo 13 anni circa ci troviamo in mezzo a una strada. Si tratta di prime case, non sappiamo dove andare. Saremo pronti a manifestare e battagliare”.


Al momento, il presidente pro case di Rocca di Papa fa presente che nessuna istituzione è stata in grado di risolvere la questione e che per nessun politico questa situazione è degna d’attenzione sebbene ci sia di mezzo la priorità della prima casa che dovrebbe essere intoccabile. Urge trovare una soluzione rispetto questo immobilismo: “Non siamo 189 abusivi – ribadisce Iadecola – ma a Rocca di Papa ce ne sono migliaia. Siamo consapevoli di aver commesso un reato ma siamo altrettanto consapevoli che non dobbiamo essere solo noi a pagare e va cercata una soluzione”