Connect with us

Roma

Velletri, raccolta fondi per centro antiviolenza: successo da Benito al Bosco

Clicca e condividi l'articolo

Tempo di lettura 3 minuti Lo sportello già attivo presso la sede dell’associazione, vuole affiancarsi e non sostituirsi ai servizi sociali e avrà proprio il compito di aiutare

Pubblicato

il

Clicca e condividi l'articolo
Tempo di lettura 3 minuti
image_pdfimage_print

 

VELLETRI (RM) – È stata una serata evento di spessore quella che si è tenuta sabato presso il Ristorante “Benito al Bosco” di Velletri. L’AISPAC, infatti, ha organizzato una raccolta fondi per l’apertura di uno sportello di ascolto antiviolenza che prenderà il suggestivo nome de “Il volo dell’Airone”. A parlare per prima è stata la presidente di questa attiva realtà veliterna, la dottoressa Turiello, che dopo aver ringraziato i presenti per la dimostrazione di sensibilità nei confronti della violenza di genere ha voluto menzionare, uno per uno, tutti coloro che si sono adoperati affinché il progetto dello sportello fosse avviato. Prima ad essere citata la Croce Rossa italiana Velletri e in particolare nelle persone della sorella Rossana Cipriani, la volontaria ingegnere Roberta Bianchini e il Generale Augusto Ciarcia per il supporto e la tenacia con cui hanno raccolto adesioni.

La presidentessa ha poi salutato il Rotary Club, capeggiato dal presidente Augusto Di Lazzaro, l’associazione culturale Memoria ‘900, l’Avvocato Giovambattista Maggiorelli, Presidente dell’ordine degli Avvocati di Velletri, l’Avvocato Marco Fagiolo Presidente della Camera Penale del Tribunale di Velletri. Non sono mancati i ringraziamenti ai dirigenti dell’ospedale Colombo di Velletri, rappresentati dal Dottor Antonio Romanelli, responsabile del Pronto Soccorso e dal Dottor Antonio Bertoldi responsabile del reparto di ginecologia e ostericia. La dottoressa Turiello ha salutato Le dottoresse Francesca Pasquazi e Sabrina Pellegrini, che seguono la sede distaccata di Valmontone e l’Avvocato Rocco Sofi per il gradevole intrattenimento musicale.

Ma la serata ha avuto anche un nome particolare, ovvero “Uccidimi solo con un bacio”: il ‘titolo’, se così può definirsi, è preso in prestito dal quadro che l’avvocato Barbara Pirelli, di Taranto, ha donato all’AISPAC come simbolo a ricordo della serata. Tanta partecipazione in una location di primo livello che ha dato grande soddisfazione a tutto lo staff e al gruppo di lavoro dell’associazione di Velletri, composto dalla dottoressa Ielena Caracci, la Dottoressa Claudia Coluzzi, il Dott. Manuele Mazzi, il Dott. Marco Guidi, l’Avvocato Claudio Senatra, Andrea Felci, la Dottoressa Elisabetta Ponzo, l’Avvocato Stefania Forino e le dottoresse Serena Sgrigna e Giulia Di Summa per il loro impegno. Presenti, a dare il loro supporto, anche numerosi esponenti delle amministrazioni comunali del territorio, a cominciare dal Consigliere Regionale Giancarlo Righini, il Sindaco di Lariano Maurizio Caliciotti, il Sindaco di Lanuvio Luigi Galieti, il Vice-Sindaco di Velletri Marcello Pontecorvi, l’Assessore alle politiche sociali di Velletri Giulia Ciafrei, gli assessori di Lariano Maurizio Mattacchioni per le politiche sociali e l’assessore al patrimonio Alfonso Mauro, i consiglieri comunali Salvatore Ladaga, Giorgio Greci e Romina Trenta.

La presenza così eterogenea di rappresentanti delle forze politiche mostra come, trasversalmente, in tanti abbiano deciso di supportare un progetto innovativo e fondamentale per il tessuto socio-culturale cittadino. “L’Aispac – ha dichiarato infatti la presidente Turiello – pur essendo un’associazione apartitica, vuole svolgere un’attività di promozione sociale che sia nell’interesse di tutti, rivolgendosi, quando necessario e senza alcun pregiudizio, indistintamente a tutte le forze politiche che vogliano impegnarsi concretamente nelle problematiche dei propri cittadini. Questo è quello che, indipendentemente dagli schieramenti, dovrebbe sempre essere uno degli obiettivi guida di tutti i nostri rappresentanti.

Con l’aiuto della Croce Rossa italiana Aispac ha organizzato questa serata a supporto dello sportello antiviolenza che abbiamo deciso di chiamare ‘il volo dell’airone’”. Il nome è fondamentale per comprendere lo stesso spirito del lavoro che lo staff AISPAC si accinge a fare: l’airone cinerino, rinvenibile nelle Metamorfosi di Ovidio, si leva in volo dopo la distruzione della città di Ardea. Questo animale del quale solo Danae conosceva aspetto e nascondiglio, è dunque fuggito altrove, ma non defunto, dopo la distruzione operata dai troiani. Nel medioevo, poi, l’Airone era altresì associato alla timidezza ed al silenzio. Nella letteratura contemporanea è Giorgio Bassani ad aver ridato impulso al nome di questo animale, in uno dei suoi romanzi più difficili e travagliati, ma allo stesso tempo foriero di un’amara verità. Al di là delle riflessioni sul nome, la presidentessa Turiello si è soffermata sull’importanza simbolica di uno sportello che si rivolge a “donne, ma non solo, vittime di violenza. Il problema infatti viene molto spesso taciuto, nascosto o addirittura rimosso, dalle stesse vittime.

Lo sportello già attivo presso la sede dell’associazione, vuole affiancarsi e non sostituirsi ai servizi sociali e avrà proprio il compito di aiutare, con riservatezza e discrezione, le persone oppresse a spiccare un volo per uscire da queste difficili situazioni che quasi sempre vivono, sommerse e taciute nella nostra società, fino a quando non si manifestano i tragici eventi di cronaca di cui spesso sentiamo parlare nei telegiornali”. Una precisazione dovuta, sia per non fare confusione sia per confermare le intenzioni rispettose e collaborative che l’AISPAC ripone nei confronti di servizi sociali, istituzioni e presidi sanitari. “Come molti di voi già sanno – ha concluso la Turiello – abbiamo depositato preso la Prefettura di Roma un Protocollo sulla violenza di genere a cui hanno aderito le principali istituzioni e organizzazioni del territorio”. La serata è servita a raccogliere fondi e ha trovato largo consenso da parte degli intervenuti, mentre viva soddisfazione è stata espressa dagli organizzatori. All’AISPAC vanno i complimenti della nostra Redazione, da sempre vicina all’associazione, e un in bocca al lupo per la nuova avventura.

Castelli Romani

Frascati, scuola Tudisco: sicurezza a rischio, senza palestra e con strutture degradate

Pubblicato

il

Clicca e condividi l'articolo
Tempo di lettura 3 minuti
image_pdfimage_print

Forza Italia, Lega, Noi Moderati, UdC e Io Amo Frascati interrogano il Comune di Frascati sui fondi per riqualificare la scuola. Le famiglie chiedono interventi urgenti per garantire un ambiente sicuro e attività fisica adeguata agli studenti

La Scuola Primaria Tudisco di Frascati, situata nella località di Cisternole, ospita circa 100 alunni distribuiti su sei classi. Costruita negli anni ’70, l’istituto ha visto nel corso degli anni un solo intervento di ristrutturazione, avvenuto tra il 1997 e il 2000.
Tuttavia, ad oggi, la struttura versa in condizioni che sollevano preoccupazioni, sia in termini di sicurezza che di fruibilità. I problemi principali riguardano lo stato degli infissi, in legno e ormai “ammalorati” al quale si aggiunge l’assenza di una vernice protettiva che possa evitare, per quanto possibile, ulteriori danni.

foto inviate da alcuni genitori degli alunni

La porta d’ingresso, in legno e non complanare, presenta lacune strutturali, non adattandosi correttamente al pavimento con tutte le conseguenze in caso di pioggia.

foto inviate da alcuni genitori degli alunni

Anche il funzionamento delle maniglie e dei meccanismi di apertura delle porte, sia interne che esterne, è inadeguato e richiede interventi urgenti.

foto inviate da alcuni genitori degli alunni

Un’altra criticità è legata all’impianto elettrico, che necessita di una revisione sostanziale così come l’impianto idrico soggetto a continue perdite con bagni che risultano non idonei per i più piccoli, i quali faticano a raggiungere il rubinetto, correndo il rischio di cadere nel tentativo di arrampicarsi.

foto inviate da alcuni genitori degli alunni

L’assenza di una palestra costringe gli studenti a effettuare attività fisica all’aperto, ma solo nelle rare giornate di bel tempo, poiché l’area verde esterna non è adeguatamente attrezzata per questo scopo.

foto inviate da alcuni genitori degli alunni

In risposta a queste problematiche, è stata presentata, in questi giorni, dopo numerose segnalazioni da parte dei genitori degli alunni, un’interrogazione all’amministrazione comunale di Frascati, al fine di conoscere le misure che si intendono adottare per risolvere le criticità strutturali e le tempistiche di intervento.

foto inviate da alcuni genitori degli alunni

Forza Italia, Lega, Noi Moderari, UdC e Io Amo Frascati chiedono “di conoscere, si legge nel testo dell’interrogazione, se esistono dei finanziamenti per la palestra e l’ eventuale stato del finanziamento e come si intende intervenire affinché gli alunni possano svolgere attività motoria”.
La comunità scolastica e le famiglie degli studenti auspicano che le istituzioni si facciano carico di queste necessità e che venga avviato un percorso di riqualificazione della Scuola Tudisco, affinché gli alunni possano crescere e apprendere in un ambiente sano e stimolante.

Continua a leggere

Castelli Romani

Scandalo a Nemi, il sindaco Bertucci e sua moglie al centro di un esposto

Pubblicato

il

Clicca e condividi l'articolo
Tempo di lettura 4 minuti
image_pdfimage_print

Accuse di irregolarità nei lavori all’appartamento del primo cittadino

Un caso che ha il sapore dello scandalo si abbatte sul piccolo comune di Nemi. Al centro della vicenda, descritta in un esposto dettagliato presentato da un cittadino originario di Nemi e indirizzato alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Velletri, ci sono accuse gravi nei confronti del sindaco Alberto Bertucci e di sua moglie.

Secondo quanto riportato, i coniugi avrebbero realizzato interventi edilizi su un immobile nel centro storico del paese arbitrariamente, senza il consenso dei proprietari delle parti comuni dell’edificio quale facciata, tetto e sottotetto.

L’edificio nel quale sono situati gli immobili del sindaco Alberto Bertucci hanno importanti parti in comune con altri immobili parimenti contenuti nello stesso edificio, dove, per altro, insiste un’attività commerciale.

L’esposto narra di lavori condotti dai Bertucci senza nessun accordo preventivo con i comproprietari e senza alcuna dichiarazione che l’intervento edilizio avrebbe interessato le parti comuni dell’edificio negli atti depositati per le pratiche edilizie che hanno interessato gli immobili. E cosa ancor più grave, si presume, senza tutte le necessarie autorizzazioni.

Questi lavori hanno comportato la demolizione di parti comuni del tetto e della facciata dell’edificio, nonché di una canna fumaria a servizio da sempre dell’attività commerciale e risalente agli anni ’50. Il tutto sempre riconducibile alle parti di proprietà di terzi.
I lavori hanno comportato la realizzazione di un balcone, interventi sui solai senza nulla osta del genio civile, oltre che di canne fumarie che, secondo quanto affermato, sarebbero di esclusiva proprietà dell’esponente. Nonché, addirittura l’annessione alla proprietà Bertucci del sottotetto, ex parte comune dell’edificio.

Ma c’è di più: pare che l’amministrazione comunale, che dovrebbe essere la prima a vigilare sul rispetto delle normative edilizie, non sia intervenuta d’iniziativa per fermare i lavori come avvenuto, invece, per numerose situazioni d’immobili ricadenti nel territorio di Nemi.

Un comportamento che, se confermato, getterebbe un’ombra molto pesante sulla gestione del Comune da parte del sindaco.

Gli atti allegati all’esposto, che la nostra redazione ha avuto modo di visionare, mostrano chiaramente come i lavori siano stati eseguiti “senza alcun accordo” tra le parti coinvolte, in violazione delle regole urbanistiche che disciplinano le modifiche agli edifici storici.

Le foto ante e post operam, allegate all’esposto, evidenziano chiaramente la trasformazione degli spazi e i danni subiti dalle parti comuni dell’immobile. Particolarmente grave è l’accusa relativa alla demolizione delle canne fumarie. Due di queste, poste sul tetto dell’edificio, sono state smantellate senza preavviso e una sola di esse è stata ripristinata. Tuttavia, il documento sottolinea come quella rimasta demolita fosse funzionale all’attività commerciale all’interno dello stabile e di esclusiva proprietà del denunciante. Questa demolizione ha generato un atto amministrativo a carico del locale.

Questi interventi edilizi operati dai coniugi Bertucci sono stati constatati dall’esponente circa un anno fa. Prima avrebbero smantellato il manto di copertura a tegole e poi proceduto a demolire il tetto stesso.

Ancora più grave, si legge nell’esposto, che “le opere edili portate avanti dai coniugi Bertucci avevano scalzato le altezze del tetto di circa 2 metri”

Non si tratta solo di un problema edilizio, ma di una questione morale. Se le accuse dovessero essere confermate, l’operato del sindaco Bertucci rappresenterebbe un clamoroso “abuso di potere”. Un sindaco dovrebbe essere l’esempio di legalità e trasparenza, e non protagonista di condotte che vanno contro la legge e danneggiano il patrimonio comune.

Il documento presentato alla Procura chiede che vengano effettuate tutte le verifiche del caso, al fine di accertare eventuali illeciti penali e, qualora se ne riscontrasse la presenza, procedere con le azioni legali del caso.

Una denuncia che potrebbe sfociare in un vero terremoto politico per il comune di Nemi. La nostra redazione ha avuto accesso non solo all’esposto, ma anche a una serie di immagini esclusive che documentano lo stato dell’immobile prima e dopo i lavori effettuati dai Bertucci.

Le immagini confermano senza ombra di dubbio le trasformazioni descritte e la portata dei lavori che, secondo l’esponente, hanno alterato la struttura originaria dell’edificio. Se confermate, queste accuse metterebbero il sindaco Bertucci di fronte a una situazione estremamente delicata, non solo dal punto di vista giudiziario, ma anche da quello politico e morale. Un “padre di famiglia” e primo cittadino che viola le leggi che lui stesso dovrebbe far rispettare rappresenta un esempio devastante per l’intera comunità.

Mentre la vicenda si sviluppa e gli organi competenti conducono le indagini, i cittadini di Nemi attendono con ansia di sapere la verità. Se le accuse dirette ai coniugi Bertucci si riveleranno fondate, ci troveremmo di fronte a un caso che minerebbe profondamente la fiducia nelle istituzioni locali e nella figura del primo cittadino.

La Procura della Repubblica è stata chiamata a fare chiarezza, e ora la palla è nelle mani della giustizia. Noi de L’Osservatore d’Italia continueremo a seguire da vicino questo caso, con la speranza che venga fatta piena luce su un episodio che rischia di travolgere l’amministrazione comunale di Nemi.

Continua a leggere

Castelli Romani

Ariccia, investe e uccide la moglie durante una manovra con l’auto

Pubblicato

il

Clicca e condividi l'articolo
Tempo di lettura 2 minuti
image_pdfimage_print

Un drammatico incidente si è consumato nel pomeriggio di ieri ad Ariccia, in via dei Lecci. Un uomo di 74 anni, mentre faceva retromarcia con la propria auto, ha investito e ucciso accidentalmente la moglie, una donna di 66 anni. La tragedia si è verificata in un attimo: l’uomo non si è accorto della presenza della moglie dietro al veicolo, e il destino ha voluto che un semplice errore si trasformasse in una fatalità.

Subito dopo l’incidente, la donna è stata trasportata d’urgenza in ospedale, ma purtroppo è deceduta poco dopo a causa delle gravi lesioni riportate. Sul luogo dell’incidente sono prontamente intervenuti i carabinieri della stazione di Ariccia e la polizia locale per i primi rilievi.

Secondo le prime ricostruzioni fornite dagli inquirenti, l’uomo, in evidente stato di shock, non avrebbe avuto la minima consapevolezza che la moglie si trovasse così vicino all’auto. “Erano una coppia affiatata, sempre insieme,” racconta un vicino di casa che li conosceva da tempo. “Non posso immaginare il dolore che starà provando ora. È stato solo un tragico incidente, ma il peso di questa disgrazia lo porterà per tutta la vita.”

Le indagini
Al momento, il veicolo è stato sequestrato e sono state avviate le indagini per omicidio stradale colposo, come previsto dalla legge in casi di incidenti mortali. La Procura di Velletri si sta occupando del caso e la salma della donna è stata messa a disposizione della magistratura per gli esami necessari.

Un amico di famiglia, visibilmente commosso, ha dichiarato: “Li ho visti crescere insieme, affrontare ogni momento con forza e affetto reciproco. Questa tragedia è come una pugnalata al cuore per tutti noi che li conoscevamo. Non ci sono parole per descrivere quanto siamo affranti.”

Il dolore è palpabile anche tra i residenti della zona, molti dei quali descrivono la coppia come un esempio di legame solido e affettuoso. “Si aiutavano sempre l’un l’altro,” riferisce una conoscente. “Non so come riuscirà ad andare avanti senza di lei.”

L’intera comunità di Ariccia si stringe attorno all’uomo, in un abbraccio silenzioso che cerca di colmare il vuoto lasciato da questa immane tragedia.

Continua a leggere

SEGUI SU Facebook

I più letti