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di Marco Staffiero
Come più volte annunciato con grande fanatismo dal cantastorie del momento, il 2017 sarà l'anno della svolta e della ripresa. Ancora chiacchiere, di fronte ad un paese che avvolto dai mille problemi trova enormi difficoltà a trovare delle soluzioni. Tra questi c'è sicuramente il dramma legato alla mancanza di lavoro. Rimane stabile a dicembre il tasso di disoccupazione che si attesta al 12% mentre quello dei 15-24enni – cioè la quota di giovani disoccupati sul totale di quelli attivi (occupati e disoccupati) – è pari al 40,1% in aumento di 0,2 punti percentuali rispetto al mese precedente. E' quanto emerge dalle rilevazioni diffuse oggi dall'Istat.La stima dei disoccupati a dicembre è in aumento su base mensile (+0,3%, pari a +9mila); crescita attribuibile alla componente femminile a fronte di un calo per quella maschile e si distribuisce tra le diverse classi di età ad eccezione dei 25-34enni.
Per quanto riguarda il tasso di disoccupazione dei giovani, invece, dal calcolo sono per definizione esclusi gli inattivi, cioè coloro che non sono occupati e non cercano lavoro, nella maggior parte dei casi perché impegnati negli studi.La stima degli inattivi tra i 15 e i 64 anni è in diminuzione nell’ultimo mese (-0,1%, pari a -15mila). Il calo interessa entrambe le componenti di genere e tutte le classi di età ad eccezione degli ultracinquantenni. Il tasso di inattività è stabile al 34,8%. Nel periodo ottobre-dicembre alla sostanziale stabilità degli occupati si accompagna la crescita dei disoccupati (+2,6%, pari a +78mila) e il calo delle persone inattive (-0,6%, pari a -78mila). A dicembre la stima degli occupati è stabile rispetto a novembre, sintesi di un aumento per la componente maschile e di un equivalente calo per quella femminile.
Aumentano gli occupati di 25-34 anni, mentre calano gli over 35. A crescere, in questo mese, è l’occupazione dipendente a termine mentre calano gli indipendenti. Il tasso di occupazione è stabile al 57,3%. Nell’arco del trimestre ottobre-dicembre si registra una sostanziale stabilità nella stima degli occupati rispetto al periodo precedente, sia tra gli uomini sia tra le donne. Segnali di crescita si rilevano per ultracinquantenni, dipendenti a termine e indipendenti, mentre si registra un calo per i 15-49enni e i dipendenti permanenti. Una situazione drammatica, dove ad oggi nessuno è ancora in grado di dare delle risposte e tantomeno delle soluzioni.
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