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Roma

Anzio, gli insigniti al merito della Repubblica celebrano del Giorno della Memoria

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Tempo di lettura 3 minuti L'appuntamento martedì 24 gennaio presso la Sala Consiliare del Comune, a Villa Corsini Sarsina di Anzio, con inizio alle ore 17.30 – VIDEO

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ANZIO (RM) – Il Giorno della Memoria è una ricorrenza internazionale celebrata in tutti i Paesi il 27 gennaio di ogni anno come giornata in commemorazione delle vittime dell'Olocausto. L'Italia ha formalmente istituito la giornata commemorativa, nel 2000. Cinque anni dopo, nel 2005, è stata istituita dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite. Sono passati 72 anni dall’orrore della Shoh e 17 anni da quando la Repubblica italiana, con la legge 20 luglio 2000, ha istituito il 27 gennaio "Giorno della Memoria" per ricordare lo sterminio del popolo ebraico, le leggi razziali, la persecuzione italiana dei cittadini ebrei, gli italiani che hanno subìto la deportazione, la prigionia, la morte, nonché coloro che, anche in campi e schieramenti diversi, si sono opposti al progetto di sterminio, ed a rischio della propria vita hanno salvato altre vite e protetto i perseguitati.
Con la stessa legge è stato disposto che in occasione del "Giorno della Memoria" siano organizzati cerimonie, iniziative, incontri e momenti comuni di narrazione dei fatti e di riflessione, in modo particolare nelle scuole di ogni ordine e grado, su quanto è accaduto al popolo ebraico e ai deportati militari e politici italiani nei campi nazisti, in modo da conservare nel futuro dell’Italia la memoria di un tragico ed oscuro periodo della storia nel nostro Paese e in Europa, e affinché simili eventi non possano mai più accadere.


Nell’ambito delle celebrazioni, l’Associazione Nazionale Cavalieri al Merito della Repubblica Italiana (Ancri), organizza un Convegno sul tema “Se comprendere è impossibile, conoscere è necessario. Mai più!
L’evento patrocinato del Comune di Anzio e dell’Associazione Nazionale Ex Deportati nei campi nazisti (Aned), si terrà martedì 24 gennaio presso la Sala Consiliare del Comune, a Villa Corsini Sarsina di Anzio, con inizio alle ore 17.30.

Dopo l’intervento introduttivo del presidente dell’Ancri Tommaso Bove, prenderanno la parola Francesco Tagliente, già Questore di Roma e Prefetto di Pisa, figlio di un reduce della deportazione e Aldo Pavia, Vice Presidente dell’Associazione Ex Deportati. Il convegno sarà moderato dalla giornalista Katia Farina.
“L’Associazione Nazionale Cavalieri al Merito della Repubblica Italiana, che ha sancito nel proprio Statuto il rispetto per l’uomo e delle sue idee, condizione, etnia o religione, con l’imperativo che nessuno potrà mai essere discriminato per le opinioni che manifesta – scrive sulla pagina FB il presidente Tommaso Bove – ha fortemente voluto questo Convegno, che non deve limitarsi all’indignazione e alla denuncia morale contro i crimini nazi-fascisti, seppure sentimenti naturali e condivisibili verso fatti gravi e disumani, ma perché contribuisca in maniera decisa alla “memoria” della Shoah, al ricordo di tutti coloro che, ebrei e non, sono stati uccisi, deportati ed imprigionati e di tutte quelle persone che, a rischio della loro stessa vita, si sono opposte alla ‘soluzione finale’ voluta dai nazisti. L’occasione della cerimonia – ha aggiunto il presidente Bove – non è solo quella di rendere un omaggio alle vittime, seppure dovuto, ma soprattutto una presa di coscienza collettiva del fatto che l’uomo è stato capace di ciò. Non è, quindi, solo la giusta pietà per i morti ad animarlo, quanto la consapevolezza di quel che è accaduto… e che non deve ripetersi mai più”

“Le motivazioni che stanno alla base dell’istituzione di questa ricorrenza – ha aggiunto il prefetto Tagliente nella veste di delegato nazionale per i rapporti istituzionali dell’ANCRI – devono essere tenute sempre ben presenti, nella consapevolezza della responsabilità che abbiamo, come comunità civile, di non dimenticare, neanche per un momento, la lezione che proviene dal passato e di doverla trasmettere ai giovani. Le esperienze vissute dai giovani di allora, raccontate ai ragazzi di oggi devono trasmettere loro questo

 

Video dedicato alla memoria di Donato Tagliente militare reduce di 4 guerre che per essersi rifiutato di collaborare con tedeschi e fu deportato nei Campi nazisti in Germania.

Costume e Società

Il magico Maestro della Pizza a Fregene: un tributo di Francesco Tagliente a un pizzaiolo straordinario

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Il Prefetto Francesco Tagliente ha recentemente condiviso sulla sua pagina Facebook una commovente testimonianza, raccontando l’incredibile esperienza culinaria vissuta al ristorante Back Flip Da Moisè di Fregene. Questo racconto non è solo un omaggio a una pizza straordinaria, ma anche un tributo a Michelangelo, il pizzaiolo settantaquattrenne la cui dedizione e passione hanno trasformato un semplice piatto in un’opera d’arte.

Seduto al ristorante con sua moglie Maria Teresa, Tagliente ha descritto la pizza come “la migliore che abbia mangiato negli ultimi cinquant’anni”. Tuttavia, ciò che ha reso questa esperienza davvero speciale è stata la scoperta della storia dell’uomo dietro la pizza. Michelangelo, un ex contadino che si sveglia ogni mattina all’alba per curare il suo orto, dedica le prime ore del giorno alla coltivazione delle piante e alla cura della famiglia. Solo dopo queste attività, si prepara per andare al ristorante e mettere tutto se stesso nella preparazione della pizza.

L’Arte di Michelangelo: Tradizione e Passione

Michelangelo non è solo un pizzaiolo, ma un vero e proprio maestro dell’arte culinaria. La sua vita semplice e laboriosa, fatta di dedizione e umiltà, è un esempio di come l’amore per il proprio lavoro possa trasformare un piatto comune in un’esperienza indimenticabile. La sua capacità di fondere la tradizione contadina con la sapienza artigianale nella preparazione della pizza è un’arte rara e preziosa.

Tagliente ha scritto: “La dedizione e l’umiltà di quest’uomo, che dalla vita contadina riesce a creare una delle migliori pizze che abbia mai assaggiato, mi hanno colpito profondamente. Il suo nome rimane anonimo, ma la sua storia di passione e impegno è qualcosa che merita di essere raccontata.”

L’Umanità di Francesco Tagliente

Il racconto del Prefetto Tagliente non solo mette in luce le straordinarie qualità culinarie di Michelangelo, ma riflette anche le qualità umane dello stesso Tagliente. Conosciuto per la sua sensibilità e il suo impegno sociale, Tagliente ha sempre dimostrato un profondo rispetto per le storie di vita quotidiana e per le persone che con il loro lavoro contribuiscono a rendere speciale ogni momento.

La sua capacità di cogliere e apprezzare la bellezza nascosta nei gesti quotidiani e nelle storie semplici rivela un’anima attenta e sensibile, sempre pronta a riconoscere il valore degli altri. Il tributo a Michelangelo è un’ulteriore testimonianza della sua umanità e del suo desiderio di dare voce a chi, con passione e dedizione, arricchisce la vita di chi lo circonda.

Un Esempio di Vita

La storia di Michelangelo, come raccontata da Tagliente, è un potente promemoria di come la passione e l’impegno possano elevare il lavoro quotidiano a forme d’arte. “La sua pizza è un capolavoro che continuerà a risuonare nei miei ricordi, così come la sua storia di dedizione e umiltà,” ha scritto Tagliente, riconoscendo il valore di un uomo che, nonostante l’età e la fatica, continua a regalare momenti di gioia e piacere attraverso la sua cucina.

Questo tributo non è solo un omaggio a un pizzaiolo straordinario, ma anche un invito a riflettere sull’importanza del lavoro fatto con passione e amore. Grazie, Michelangelo, per averci mostrato che dietro ogni grande piatto c’è una grande storia, fatta di lavoro, passione e amore per la semplicità. E grazie, Francesco Tagliente, per aver condiviso con noi questa storia ispiratrice, ricordandoci di apprezzare le piccole grandi cose della vita.

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Roma

Roma, maxi-rissa metro Barberini. Riccardi (Udc): “Occorrono misure decisive”

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Dopo l’ennesima maxi-rissa tra bande di borseggiatori che ha portato alla chiusura della stazione metro di piazza Barberini provocando, tra l’altro panico e paura tra i cittadini romani ed i tanti turisti presenti in città, la politica della Capitale non tarda a far sentire la sua voce.
“Questa ennesima manifestazione di violenza e illegalità non può più essere tollerata. Richiamo con forza il Governo ad un intervento deciso e definitivo. È inaccettabile che i borseggiatori, anche se catturati, possano tornare ad operare impuniti a causa di leggi troppo permissive, che li rimettono in libertà quasi immediatamente.
L’Italia è diventata lo zimbello del mondo a causa di questa situazione insostenibile.
È necessario adottare misure più severe e immediate per garantire la sicurezza dei cittadini e dei turisti. Proponiamo una revisione delle leggi esistenti per introdurre pene più dure e certe per i borseggiatori, rafforzare la presenza delle forze dell’ordine nei punti critici della città e migliorare la sorveglianza con l’uso di tecnologie avanzate”
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il commissario romano UdC, Roberto Riccardi

A dichiararlo con decisione è Roberto Riccardi, commissario romano dell’UdC.
Da sempre attento ai problemi sulla sicurezza Riccardi fa notare con estrema chiarezza che tali situazioni non fanno altro che portare un’immagine della capitale sempre meno sicura agli occhi dei molti turisti che sono, per la capitale, una fonte di ricchezza economica oltre che di prestigio.
La fermata della Metro A Barberini a Roma è stata teatro di una maxi-rissa tra bande di borseggiatori sudamericani, che ha richiesto l’intervento delle forze dell’ordine e il blocco della stazione per circa 40 minuti. La violenza è scoppiata a seguito di una serie di furti e scippi ai danni dei passeggeri.
Riccardi ha poi concluso: “Non possiamo permettere che episodi come quello avvenuto alla Metro Barberini si ripetano. È ora di passare dalle parole ai fatti, con azioni concrete che ripristinino l’ordine e la sicurezza nelle nostre città. I cittadini hanno il diritto di vivere in un Paese sicuro e il dovere del Governo è garantirlo”.
Molti cittadini ci scrivono ogni giorno preoccupati da questa escalation di violenza e di insicurezza ma soprattutto preoccupati per la poca attenzione che il governo cittadino e quello nazionale stanno avendo nei riguardi di questa situazione ormai alla deriva.

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Cronaca

Roma, metro Barberini: una rissa provoca la chiusura della stazione

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Tragiche le notizie che arrivano in un torrido sabato sera romano.
La stazione metro Barberini viene chiusa per questioni di sicurezza.
All’origine del fatto, avvenuto tra le 19 e le 19,30 una rissa tra nord africani e sudamericani con almeno 15 persone coinvolte. Molti passeggeri spaventati dalla situazione si sono rifugiati nella cabina del conducente fino all’arrivo delle forze di polizia allertate dalla centrale di sicurezza di Atac Metro.
Per ora sono ancora tutti da decifrare i motivi che hanno portato a ciò.

Un’estate romana che sta diventando ogni giorno più bollente.

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