Connect with us

Latina

Sperlonga, abusi edilizi hotel Grotte di Tiberio: Il Gip ha emesso 10 mandati di custodia cautelare

Clicca e condividi l'articolo

Tempo di lettura 2 minuti Le indagini, condotte inizialmente dalla stazione carabinieri di Sperlonga avevano consentito di accertare l’inerzia dei responsabili dell’ufficio tecnico del locale Comune

Pubblicato

il

Clicca e condividi l'articolo
Tempo di lettura 2 minuti
image_pdfimage_print

 

Red. Cronaca


LATINA – Dieci le ordinanze di misura cautelare emesse dal Gip del Tribunale di Latina nei confronti di personaggi ritenuti responsabili di associazione per delinquere finalizzata alla turbata libertà degli incanti e di corruzione. I Carabinieri del comando provinciale di Latina hanno quindi dato esecuzione al provvedimento giudiziario e nella mattinata di oggi hanno trasferito 4 persone in carcere e 6 agli arresti domiciliari.


I provvedimenti emessi dal Gip sono scaturiti da un’articolata attività d’indagine
, avviata dal nucleo investigativo e coordinata dal sost. proc. presso la procura della Repubblica di latina dott. Valerio De Luca, a seguito di approfondimenti relativi al procedimento relativo al mancato intervento da parte del Comune di Sperlonga in relazione agli abusi edilizi connessi alla realizzazione del locale albergo “Grotte di Tiberio”.


Le indagini, condotte inizialmente dalla stazione carabinieri di Sperlonga avevano consentito di accertare l’inerzia dei responsabili dell’ufficio tecnico del locale Comune che si erano succeduti nel tempo, nell’avvio della procedura di ripristino dello stato dei luoghi, in applicazione della legge 380/2001, nonostante fosse evidente l’esistenza di un abuso edilizio emerso durante e dopo la realizzazione dell’albergo in parola, peraltro sancito da una sentenza di condanna emessa dalla corte di appello di Roma nel 2014. In relazione  a tale circostanza era stata ipotizzata anche l’ipotesi di corruzione in capo ai responsabili dell’ufficio tecnico del Comune di Sperlonga che si erano succeduti nel tempo.


Nel mese di gennaio del 2016 la procura di latina delegava al nucleo investigativo del comando provinciale di latina accertamenti finalizzati a sviluppare alcuni aspetti emersi durante le pregresse indagini ed approfondire gli illeciti rapporti fra gli indagati.
   

Le investigazioni, svolte dal nucleo investigativo in collaborazione con il personale del norm della compagnia di Terracina, oltre a confermare la sussistenza dei reati di corruzione in precedenza richiamati, hanno consentito di accertare l’esistenza di un’associazione per delinquere finalizzata alla commissione dei delitti di turbata libertà degli incanti ed alla corruzione, al fine di pilotare le aggiudicazioni delle seguenti gare di appalto:

–    e alla valorizzazione del complesso archeologico villa prato di sperlonga per un importo di 700mila euro;
–    ristrutturazione del comune di prossedi (lt) per un importo di 230mila euro;
–    affidamento del servizio di spazzamento delle strade extraurbane del comune di priverno (lt) per un importo  di circa 40mila euro ;
–    restauro dell’istituto scolastico "don andrea santoro" di priverno di circa 35mila euro.

Le indagini hanno consentito di documentare l’operatività di un vero e proprio sistema corruttivo, attuato da una serie di società che, grazie alla collusione dei responsabili dei procedimenti, riuscivano ad “inquinare” le gare pubbliche di piccole e medie dimensioni tentando, ed in alcuni casi riuscendovi, a predeterminare la scelta del contraente.
 

Continua a leggere
Commenta l'articolo

Leave a Reply

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

Cronaca

Roma e Latina, traffico di droga: sequestro beni da 4,5 milioni a capi organizzazione

Pubblicato

il

Clicca e condividi l'articolo
Tempo di lettura < 1 minuto
image_pdfimage_print

Maxi sequestro di beni da circa 4,5 milioni di euro tra Roma e Latina. Ad eseguire il provvedimento di sequestro finalizzato alla confisca i poliziotti della Divisione Anticrimine della Questura di Roma. Interessati beni e assetti societari, tra cui immobili e società riconducibili ai tre capi di un’associazione dedita al traffico di droga recentemente arrestati nell’ambito di un’operazione della Squadra Mobile coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Roma. Sulla base di accertamenti svolti dalla Divisione Anticrimine di Roma sarebbe emerso che dall’attività illecita avrebbero accumulato ingenti proventi reinvestendoli in parte in società di sale scommesse a Pomezia e Ardea e in una rivendita di veicoli a Roma, e, in parte, nell’acquisizione di proprietà mobiliari, immobiliari e in polizze assicurative. Tra i beni interessati dal sequestro disposto dal Tribunale di Roma – Sezione delle Misure di Prevenzione di Roma – 4 compagini societarie e 4 immobili, tra cui una villa di notevoli dimensioni con piscina.

Continua a leggere

Cronaca

Cisterna di Latina, duplice omicidio: lei si è salvata scappando dalla finestra

Pubblicato

il

Clicca e condividi l'articolo
Tempo di lettura 2 minuti
image_pdfimage_print

Desyrée Amato, la 22enne sopravvissuta ieri alla furia dell’ex fidanzato che a Cisterna di Latina ha ucciso la sorella e la madre della giovane (49 e 19 anni), è riuscita a salvarsi fuggendo dalla finestra del bagno dove si era rifugiata. Cristian Sodano, finanziere di 27 anni, dopo aver sparato alle due donne con l’arma d’ordinanza ha seguito la ragazza in bagno e ha sfondato la porta a calci. Lei è riuscita a scappare dalla finestra e a nascondersi in una legnaia in giardino, poi ha raggiunto la strada dov’è stata trovata in stato di choc. Nel pomeriggio di ieri l’uomo – originario di Minturno ma in servizio nel reparto navale di Ostia – è arrivato nella casa delle tre donne, nel quartiere San Valentino. Al culmine di un litigio ha aperto il fuoco. Alcuni quotidiani scrivono che l’uomo aveva dormito in quella casa soltanto la notte prima del duplice omicidio, nonostante la rottura sentimentale. “Ho litigato e poi ho sparato”, ha detti ai poliziotti che l’hanno arrestato.

Nei confronti di Sodano la procura di Latina ha emesso un decreto di fermo di indiziato di delitto, scattato dopo le indagini della Squadra Mobile e l’interrogatorio davanti al pm di turno, durante il quale l’uomo ha confessato la sua responsabilità, confermando quanto già dichiarato in prima battuta agli agenti intervenuti sul posto. Al termine degli atti di rito, è stato portato in carcere in attesa della convalida.

Secondo quanto si apprende Cristian Sodano, questo il nome dell’uomo, avrebbe ucciso Nicoletta Zomparelli e Reneé Amato dopo che queste erano probabilmente intervenute per difendere la sua ex fidanzata, Desyrée Amato. Il 27enne è stato rintracciato e portato in Questura dagli agenti della squadra mobile nel quartiere Q4 mentre stava cercando di raggiungere casa, nei pressi dell’abitazione di un parente. 

Di Reneé Amato e della sorella Desyreé si sa che avevano la passione per il ballo, come emerge dalle immagini sui loro profili social: la giovane uccisa aveva anche vinto qualche premio. La madre Nicoletta Zomparelli lavorava in un’agenzia immobiliare. 

Continua a leggere

Cronaca

Pontinia, maltrattamenti di animali: chiusa azienda zootecnica

Pubblicato

il

Clicca e condividi l'articolo
Tempo di lettura 2 minuti
image_pdfimage_print

La titolare è stata denunciata per maltrattamento di animali, scarico non autorizzato di acque reflue industriali e attività di gestione di rifiuti non autorizzata

Nella giornata di ieri, i Carabinieri della Stazione di Pontinia, unitamente alle componenti specializzate del Gruppo Carabinieri Forestali di Latina, del Nucleo Antisofisticazione e Sanità di Latina e con il supporto del Servizio Veterinario dell’A.S.L. di Latina, hanno effettuato un controllo presso un’azienda zootecnica di Pontinia operante nell’allevamento di bufale.
Durante l’ispezione i Carabinieri ed i Veterinari hanno potuto accertare come gli animali fossero allevati e tenuti in condizioni non compatibili con le proprie caratteristiche etologiche.
Nello specifico gli operanti hanno rilevato come gli animali fossero costretti a stabulare in consistenti liquami, senza acqua, con mangimi contaminati.

Gli animali, di cui molti vitellini legati, sono stati inoltre riscontrati affetti da varie problematiche sanitarie e la mancanza dei requisiti minimi per la gestione degli stessi, con evidente sofferenza del bestiame e compromissione della salute degli animali.

Nella stessa azienda sono state trovate, poco distante dalle stalle, due carcasse di vitelli bufalini non smaltiti ed una discarica abusiva di rifiuti speciali pericolosi, nonché lo scarico nel canale attiguo all’azienda dei liquami e reflui prodotti dall’azienda.

Per tutti questi motivi l’azienda ed i 117 animali sono stati posti sotto sequestro. La titolare è stata denunciata per maltrattamento di animali, scarico non autorizzato di acque reflue industriali e attività di gestione di rifiuti non autorizzata.

Continua a leggere

SEGUI SU Facebook

I più letti