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di Angelo Barraco
ROMA – Il cadavere parzialmente sotterrato e rinvenuto nella periferia di Roma, precisamente in Via Don Ruggero Caputo nei pressi del Centro Commerciale Roma Est è stato identificato dagli inquirenti, si tratta del 55enne Gheorge Guralata, il pastore di origine romena scomparso misteriosamente il 4 novembre scorso a Ponte di Nona. Dai primi accertamenti sarebbero state riscontrate delle lesioni al cranio che saranno oggetto d’indagine e approfondimento mediante esame autoptico che stabilirà le cause della morte. La Squadra Mobile sta indagando su questa misteriosa morte e sembrerebbe che la pista attualmente seguita sia quella dell’omicidio. Il cadavere dell’uomo era ricoperto da una rete metallica che solitamente viene utilizzata per i lavori di edilizia, a notare il corpo è stato un passante che ha visto fuoriuscire un piede dal terriccio. Il cadavere dell’uomo, in avanzato stato di decomposizione, si trovava a poche centinaia di metri dal centro commerciale e sul suo corpo sono stati riscontrati segni di violenza, elementi che vertono il campo d’indagine sull’omicidio: chi avrebbe voluto la morte dell’uomo e perché? La macchina investigativa si è mossa immediatamente e gli inquirenti hanno ascoltato diverse persone. La trasmissione “Chi l’ha visto?” si era occupata del caso. Gheorge Guralata era un uomo alto 1.76 circa, occhi castani e capelli brizzolati, aveva una cicatrice sotto l’occhio destro e una cicatrice sotto il labbro inferiore. Al momento della scomparsa indossava una felpa verde scuro e jeans. L’allarme è stato lanciato giorno 4 novembre, quando l’uomo non si è presentato a lavoro e il suo responsabile si è allarmato, il suo telefonino risultava spento, i suoi documenti e i suoi soldi invece sono stati ritrovati a casa: cosa è successo a Gheorge Guralata? Le indagini sono in corso per stabilire con certezza come è morto l’uomo e per mano di chi.
Il parere di Mary Petrillo, criminologa, psicologa, Docente di criminologia Coordinatrice Crime Analysts Team (CAT) Vice Presidente Ass. Con Te Donna Lazio : “l'identità di questo cadavere é stata appurata si tratta di un pastore scomparso, ciò non toglie però che la modalità in cui é stato rinvenuto il corpo è anomala, pare sia stato ritrovato sotterrato e avvolto da un telo da lavoro. A questo punto si aprono diversi scenari dall'incidente e relativo occultamento per paura di incappare in guai giudiziari, all'omicidio per ragioni di rivendicazione o altro, nelle prossime ore sicuramente gli inquirenti saranno più precisi”.
Il parere di Rossana Putignano Psicologa Clinica – Psicoterapeuta Psicoanalitica -Responsabile della Divisione Sud e della Divisione di Diagnosi Psicodiagnostica e Neuropsicologia Forense del CRIME ANALYSTS TEAM: “Il macabro ritrovamento del corpo del pastore scomparso, insieme a tutti gli altri sempre più agghiaccianti (vedi donna rinvenuta morta in un sacco al Cernuso sul Naviglio) fa pensare a vero un aumento dei delitti con premeditazione; tuttavia, dalle prime risultanze e notizie ansia, è difficile ipotizzare se si sia trattato di un incidente esitato con la morte o di un omicidio premeditato. Saranno, appunto, le indagini autoptiche e gli esami di laboratorio a chiarire un quadro ancora troppo incerto. Sta di fatto che ogni giorno spunta un cadavere, ogni giorno viene ammazzata o torturata una persona e questo tipo di notizie di cronaca, diffuse su larga scala in TV, sta aumentando il livello di ansia e la paura della gente; d’altro canto non vorrei che si arrivi a una vera e propria assuefazione al crimine con conseguente distacco emotivo e indifferenza verso tragedie come queste. Da psicoterapeuta è giusto che mi interroghi anche sull’impatto che queste notizie hanno sulla popolazione, anche se il problema è a monte”.
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