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Redazione Lazio

Ardea, capitale della grande arte italiana: la video intervista al sindaco Luca di Fiori

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Tempo di lettura 2 minuti[VIDEO] Presentata la mostra a Castel S.Angelo e al Museo di Ardea: "Manzù. Dialoghi sulla spiritualità, con Lucio Fontana"

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di Simonetta D'Onofrio

 

ARDEA (RM) – Un traguardo importante per il sindaco di Ardea, Luca Di Fiori e per la cultura italiana, con l'inaugurazione della mostra “Manzù. Dialoghi sulla spiritualità, con Lucio Fontana”, un'esposizione che coinvolge contemporaneamente Castel Sant'Angelo a Roma e il Museo Manzù di Ardea. Anche nella video intervista rilasciata in esclusiva al nostro giornale, il sindaco Di Fiori ribadisce come la mostra rappresenti un passaggio fondamentale per la valorizzazione del territorio, anche come leva per il rilancio culturale dell'intera comunità del litorale romano:  “E' un evento che porta Ardea alla ribalta delle cronache nazionali e internazionali per un suo illustre concittadino, Giacomo Manzù. E oggi Ardea è la capitale della grande arte italiana”. 

 

La mostra inaugurata mercoledì 7 dicembre, sarà visibile fino al prossimo 5 marzo e vede 80 opere tra disegni e sculture che mettono in dialogo i due artisti, riportando alla luce una linea essenziale dell'arte  italiana e non solo, tra gli anni Cinquanta e Sessanta del Novecento. Edith Gabrielli, direttore del Polo museale del Lazio ha detto: “Alla base vi è il desiderio di proporre al pubblico, ai pubblici dell'arte e, almeno in questo caso, della spiritualità, percorsi nuovi e per certi aspetti addirittura imprevisti. 

 

Ma non si tratta solo di questo. Concepire la mostra in due sedi di pari livello significa andar oltre, superare il tradizionale rapporto di sudditanza, o se si vuole di centro-periferia, che normalmente Roma con la sua obiettiva grandezza detta, impone alla provincia e all'intero Lazio. Fa piacere che tutto questo avvenga nel segno di un progetto di indiscutibile valore scientifico e culturale. In questo periodo è più facile mettere al lavoro, l'uno di fianco all'altro, vari soggetti. Alla base vi è l'idea fondante del Polo museale, che è quella di “fare rete” per davvero, non in teoria. Ovvero di realizzare un'idea di tutela e valorizzazione integrale”. 

 

L'esposizione è organizzata dal Polo museale del Lazio con il patrocinio del Pontificio consiglio della cultura e in collaborazione con il Comune di Ardea e la Fondazione Giacomo Manzù (a Castel Sant'Angelo erano presenti la moglie Inge, i figli Giulia e Mileto). Hanno inoltre collaborato il Dipartimento di Architettura e Progetto dell'Università Sapienza e lo Csac, il Centro studi e Archivio della Comunicazione di Parma. La cura scientifica della mostra è di Barbara Cinelli (Università Roma Tre) con Davide Colombo (Università di Parma). Gli altri componenti del comitato scientifico sono Penelope Curtis (Fondazione Calouste Gulbenkian Lisbona), Maria Giuseppina Di Monte (direttrice del Museo Giacomo Manzù di Ardea), Flavio Fergonzi (Scuola Normale Superiore di Pisa), Micol Forti (curatore delle Collezioni d'Arte moderna e contemporanea dei Musei Vaticani) e Daniele Menozzi (Scuola Normale Superiore di Pisa).

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