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Castel Gandolfo: successo di presenze al confronto sul referendum

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Tempo di lettura 2 minutiA illustrare le ragioni del Si il costituzionalista, scrittore e politico Stefano Ceccanti, e quelle del No, sostenute dal giornalista e politico Vincenzo Vita

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di Ivan Galea


CASTEL GANDOLFO (RM) – Successo di presenze per il confronto sul referendum che si è tenuto a Castel Gandolfo nella sala comunale Pertini. A illustrare le ragioni del Si il costituzionalista, scrittore e politico Stefano Ceccanti, e quelle del No, sostenute dal giornalista e politico Vincenzo Vita. Entrambi hanno ricoperto la carica di senatore nelle fila del Pd ma poi Vita ha deciso di intraprendere un’altra strada e lasciare il Partito Democratico.

 

“La transizione è (quasi) finita” è il titolo del libro che Ceccanti ha scritto e che per porta in giro in questo tour elettorale per promuovere il suo SI al Referendum. Tanti i temi toccati attraverso le domande rivolte dalla giornalista Chiara Rai. Tra questi ad esempio la necessità o meno di superare il bicameralismo perfetto che ha incontrato l’accordo tra i due relatori. Soltanto che per Ceccanti va superato con la riforma oggetto del voto del prossimo 4 dicembre in quanto è fermamente convinto che questo “capolavoro dell’emendamento Finocchiaro” inerente la riforma del Senato che, a quanto se ne dica, è rappresentativo dei territori: “In tutti i sistemi costituzionali europei la seconda Camera – ha ribadito Ceccanti – per il fatto di essere rappresentativa di altri governi e di altre istituzioni territoriali, è già un contrappeso al governo nazionale”. Dunque per Ceccanti si tratta di un Senato rappresentante delle istituzioni territoriali che non dà e non revoca la fiducia al Governo: “Il presidente del Consiglio non avrà tutti questi superpoteri che si crede, infatti il Senato può rappresentare con le sue funzioni di controllo e valutazione dell’operato del Governo, un vero contrappeso”. Per di più è stata introdotta la possibilità del controllo preventivo della Corte sulla legge elettorale. Sono state alzate le maggioranze per eleggere il Presidente della Repubblica e dato al Senato la possibilità di eleggere due componenti alla Corte costituzionale. “Grazie al capolavoro di Finocchiaro – ha concluso Ceccanti – sono stati rafforzati gli strumenti di democrazia diretta. Quindi ritenere che se passasse la riforma ci sarebbe uno sbilanciamento è totalmente strumentale e infondato”.

Vincenzo Vita ha detto chiaramente che sì, il bicameralismo perfetto va superato ma non come lo intende l’attuale Riforma e poi non è colpa del bicameralismo perfetto se i governi che si sono susseguiti finora hanno avuto poca stabilità bensì è un fattore politico: “Perché a questo punto – ha detto Vita – non prevedere un monocameralismo? Meglio, a questo punto, che il Senato sia abolito del tutto. In questo modo, invece, il Senato è ridotto, ma non abolito. Il bicameralismo rimane per una serie di materie che possono innescare gravi conflitti ”. Forse una provocazione, o forse no. Fatto sta che Vita ritiene che l’attuale riforma non risolva questo punto anzi l’attuale riforma spacca l’Italia: ”La democrazia sarebbe a serio rischio se passasse il Sì perché per cinque anni avremmo una forza politica che governa senza contrappesi e il potere si allontana sempre di più dai cittadini”. Il confronto ha toccato poi altri diversi punti dove le due autorità competenti in materia hanno spiegato le loro ragioni. Il sindaco di Castel Gandolfo Milvia Monachesi ha ringraziato i relatori intervenuti e si è detta molto soddisfatta dell’andamento del confronto: pacato e utile alle persone che hanno partecipato all’evento. Presente anche il vicesindaco Cristiano Bavaro e altri componenti della squadra Monachesi.