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Roma: ex bagni pubblici alla Garbatella candidati a casa della cultura

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Tempo di lettura 2 minutiZingaretti "Riapre un manufatto, uno spazio con funzioni culturali e umane straordinarie”

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Redazione

 

ROMA – Una nuova vita per la struttura dei Bagni alla Garbatella: la struttura fu progettata e realizzata con destinazione servizi igienici pubblici del quartiere a inizio Novecento dall’architetto Sabatini. Dagli anni Sessanta fino al 2012 è stata sede di una attività commerciale privata. Nel 2014, dopo la stipula di una accordo istituzionale tra Regione Lazio, Roma Tre, Laziodisu e Ater del Comune di Roma, in quanto proprietario dell'immobile, viene avviato un percorso partecipato e aperto alla cittadinanza per la definizione delle caratteristiche di un hub culturale.

Un nuovo spazio polifunzionale con servizi utili che possono rendere ancora più forte il senso di appartenenza di una comunità. Il progetto Moby Dick è fortemente legato all’idea di riuso e rigenerazione degli spazi urbani che ha visto uniti i movimenti locali, le associazioni culturali e le istituzioni: una biblioteca realizzata in collaborazione con l’Università Roma Tre; una sala studio; una sala convegni; una sala mostra ed esposizioni; un’emeroteca online, e tanti spazi per la realizzazione di eventi culturali e attività didattiche.

La scuola Penny Wirton: nell’ambito delle attività didattiche, alcuni spazi degli ‘Ex bagni pubblici’ verranno utilizzati anche dalla Penny Wirton, scuola di lingua italiana per stranieri, fondata da Eraldo Affinati nel 2008. La scuola, attraverso l’insegnamento, persegue l’obiettivo dell’inclusione sociale e dell’integrazione delle fasce più deboli promuovendo il diritto allo studio, alla cultura e alla conoscenza.

“Quello di oggi è un atto in controtendenza. È una follia che in un momento così, segnato da forti flussi migratori, questa città non abbia una Casa della Cultura: allora candidiamo questo luogo a essere la Casa delle Culture, perché conoscendo l'altro magari ci si 'litiga', ma poi si ha meno paura – parole del presidente,  Nicola Zingaretti, che ha aggiunto: uno spazio culturale che spinge all'incontro e al conoscersi. Riapre un manufatto, uno spazio con funzioni culturali e umane straordinarie”- ha detto ancora Zingaretti.
 
“Questa città e questo Paese devono incoraggiare il protagonismo dei cittadini e dare sostanza alla democrazia. Non solo il protagonismo dei social, che è un po' degenerato, ma fatto di cose concrete – lo ha detto il vicepresidente, Massimiliano Smeriglio, che ha aggiunto: per noi governare non significa fotografare la realtà ma cambiarla. Ci vogliono questi eventi, il coraggio di trasformare. Serve un clima di fiducia, con l'odio e il rancore non si costruisce niente. Dobbiamo voltare pagina, questa cosa significa accorciare le distanze tra istituzioni e cittadini- ha detto ancora Smeriglio.
 

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