Connect with us

Roma

MAKER FAIRE, IL MOLISE PROTAGONISTA ASSOLUTO DELL'INNOVAZIONE CON "ROBODRUM"

Clicca e condividi l'articolo

Tempo di lettura 3 minuti Grazie a un 'cervello' Arduino e una serie di attuatori Robodrum muove le sue braccia per suonare e tenere il tempo per qualsiasi tipo di musica, dal rock and roll

Pubblicato

il

Clicca e condividi l'articolo
Tempo di lettura 3 minuti
image_pdfimage_print

di Simonetta D'Onofrio

Il Molise protagonista assoluto dell’innovazione digitale nel campo musicale. Lo dimostra “Robodrum”, è questo il nome del robot “Made in Molise” che ha ottenuto il primo premio alla “Maker Faire”, la più grande fiera europea dell'innovazione promossa dalla Camera di Commercio di Roma e organizzata dalla sua Azienda speciale Innova Camera, con oltre 110 mila le presenze nei tre giorni.
Un riconoscimento eccezionale per l’Istituto Tecnico Industriale “Guglielmo Marconi” e al team guidato dal professore Roberto Montanaro di Campobasso nel campo dell’innovazione nel digitale, creatività e tecnologia che ha visto il progetto concorrere con un alto numero di adesioni, oltre 300 (274 scuole di cui 68 non italiane) per i progetti presentati alla Call for Schools di “Maker Faire” Rome alla Nuova Fiera di Roma, una autentica piattaforma di lancio per l’innovazione tecnologica, aperta agli Istituti scolastici di secondo grado nazionali e appartenenti ai Paesi dell’Unione europea realizzata in collaborazione con il Miur.
Suonare la batteria diventa un gioco da robot con “Robodrum” l'ultimo nato nel complesso musicale costruito dagli studenti molisani utilizzando soprattutto componenti di riciclo per sensibilizzare i ragazzi nella lotto contro lo spreco dei materiali.

Dopo i robot capaci di suonare il piano e la chitarra arriva anche alla più grande fiera dell’innovazione europea il batterista, che fa parte di un progetto più ampio che stanno sviluppando in questi anni con i ragazzi per costruire un'intera band di robot. In pratica di tratta di sfruttare la musica per incentivare i ragazzi allo studio e farli lavorare a qualcosa di concreto.

Piatti, rullante, grancassa, grazie a un 'cervello' Arduino e una serie di attuatori Robodrum muove le sue braccia per suonare e tenere il tempo per qualsiasi tipo di musica, dal rock and roll, assoli fino ai successi commerciali più recenti. Quindi per ora il batterista si esibirà su una base di brani in formato midi". Per suonare ha dovuto prima imparare il linguaggio della musica e adesso per esibirsi gli basta leggere lo spartito.

Abbiamo incontrato il professore Montanaro, responsabile del progetto d’innovazione per il Molise e ci anticipa (fuori intervista) che sono già al lavoro per portare il prossimo anno l'intera band. 

 Professore Montanaro ci racconti della sua esperienza di Roma, del “Maker Faire”. Non è la prima volta che la scuola di Campobasso, l’istituto Marconi aderisce all’iniziativa. Quali sono le novità che avete portato quest’anno alla fiera?


Questo è il secondo anno che vede la nostra partecipazione ad un evento così importante, lo scorso anno abbiamo partecipato consapevoli di essere delle matricole ma sapevamo di aver ben lavorato ed in effetti, il nostro “guitar robot” il robot che suona una chitarra acustica, ha riscosso un notevole interesse da parte sia del pubblico degli amatori che dei più navigati maker; il nostro lavoro è stato premiato con una stampante 3D e da matricole siamo diventati “leader”.

 Come è nato il progetto sul robot che suona. Quali sono stati i primi segnali di apprezzamento per l’idea e per il risultato finale? I riconoscimenti?


Gasati dall’esperienza fatta abbiamo voluto riprovarci realizzando il “robot drum”, il robot che suona la batteria; anche quest’anno siamo stati protagonisti e la commissione preposta alla valutazione dei lavori delle scuole, sia nazionali che europee presenti, ci ha premiato con una stampante 3D, attribuendoci il primo posto tra le scuole.) Un punto di partenza per i ragazzi e la scuola o pensate a qualcos’altro?
Robot drum è il terzo nato in “casa Marconi”, esso va ad affiancare il guitar robot e il robot tastiera, che è stato, in assoluto, il primo progetto che ha permesso la realizzazione di un automa musicale.
Il robot tastiera grazie all’esperienza fatta in questi anni, verrà migliorato nel suo funzionamento ed andrà ad affiancare i due più “famosi” robot così da poter realizzare il nostro sogno che è quello di formare una vera e propria band di robot musicisti.
Apprezzamenti ne abbiamo avuti tanti, degli alunni, dei nostri colleghi, di amici musicisti, fino a suscitare l’interesse del maestro Giulio Costanzo, docente di percussioni al conservatorio Perosi di Campobasso; il maestro Costanzo ci ha invitato a partecipare, nel mese di maggio, al festival internazionale delle percussioni, svoltosi presso il teatro Savoia di Campobasso. Con nostra grande soddisfazione il robot è stato protagonista, e, situato al centro del palco, ha eseguito con gli altri percussionisti un brano appositamente composto. Il teatro, gremito in ogni ordine di palchi, ha apprezzato con molto entusiasmo l’esibizione, tanto, che la stampa locale, attraverso i giornali e la TV, ha parlato di noi con apprezzamenti lusinghieri anche nei confronti della nostra scuola.

 I ragazzi cosa ne pensano dei risultati ottenuti? Per il futuro pensano a una startup?

L’entusiasmo dei ragazzi, nonostante il grosso impegno, è stato altissimo e infatti sono molto motivati a far bene anche per il prossimo anno con la realizzazione della band di robot musicisti e…. qualcos’altro, ma non sveliamo la sorpresa.

Cosa si aspetta, ora, dopo tutto questo successo, dalle istituzioni pubbliche e private?
Cosa mi aspetto? Vorrei tanto che l’apprezzamento avuto per questo lavoro dalle istituzioni pubbliche si trasformi in aiuti concreti alla nostra scuola al fine di rendere il nostro lavoro, attraverso mezzi più idonei, sempre più proficuo, sia dal punto di vista didattico che per la realizzazione di ingegni sempre più performanti così che la nostra scuola continui a “seminare”, nel nostro territorio, tecnici sempre più capaci di raccogliere le sfide dell’innovazione tecnologica.

 

Continua a leggere
Commenta l'articolo

Leave a Reply

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

Castelli Romani

Frascati, Libri in Osteria: appuntamento giovedì 18 luglio con Antonella Prenner

Pubblicato

il

Clicca e condividi l'articolo
Tempo di lettura 2 minuti
image_pdfimage_print

Cosa lega Tullia, figlia di Cicerone, Servilia, madre del cesaricida Bruto, e Messalina?

Al di là di essere tre figure della Storia antica di Roma sono le protagoniste di alcuni romanzi della filologa e scrittrice Antonella Prenner, docente di Lingua e letteratura latina all’università degli Studi di Cassino e del Lazio Meridionale.

la scrittrice Antonella Prenner

Antonella Prenner ed i suoi romanzi saranno i protagonisti giovedì 18 luglio in piazza dell’Olmo a Frascati, a partire dalle ore 18, del salotto letterario di Emanuela Bruni, Libri in Osteria assieme allo scrittore e giornalista Pino Donghi.
Le loro vite, le loro esperienze e i loro rapporti, spiega Emanuela Bruni “offrono un punto di vista non ufficiale, emotivo, disvelando pieghe e zone d’ombra di una storia sempre scritta dagli uomini e per gli uomini”.
Quindi si avrà la possibilità di cambiare la prospettiva di lettura di una storia che vede queste figure troppo spesso relegate al ruolo di comprimarie pur essendone protagoniste ed attrici principali.
Non mancherà un breve approfondimento sull’ultima fatica di Antonella Prenner “Lucano. Nostalgie di libertà” ove l’autrice descrive l’età di Nerone e di una generazione infelice, che assiste all’esercizio di un potere politico iniquo e impossibile da contrastare perché assoluto, e che vagheggia di tornare a un tempo irripetibile, quando “res publica” romana significava “libertà”.

Continua a leggere

Costume e Società

Il magico Maestro della Pizza a Fregene: un tributo di Francesco Tagliente a un pizzaiolo straordinario

Pubblicato

il

Clicca e condividi l'articolo
Tempo di lettura 2 minuti
image_pdfimage_print

Il Prefetto Francesco Tagliente ha recentemente condiviso sulla sua pagina Facebook una commovente testimonianza, raccontando l’incredibile esperienza culinaria vissuta al ristorante Back Flip Da Moisè di Fregene. Questo racconto non è solo un omaggio a una pizza straordinaria, ma anche un tributo a Michelangelo, il pizzaiolo settantaquattrenne la cui dedizione e passione hanno trasformato un semplice piatto in un’opera d’arte.

Seduto al ristorante con sua moglie Maria Teresa, Tagliente ha descritto la pizza come “la migliore che abbia mangiato negli ultimi cinquant’anni”. Tuttavia, ciò che ha reso questa esperienza davvero speciale è stata la scoperta della storia dell’uomo dietro la pizza. Michelangelo, un ex contadino che si sveglia ogni mattina all’alba per curare il suo orto, dedica le prime ore del giorno alla coltivazione delle piante e alla cura della famiglia. Solo dopo queste attività, si prepara per andare al ristorante e mettere tutto se stesso nella preparazione della pizza.

L’Arte di Michelangelo: Tradizione e Passione

Michelangelo non è solo un pizzaiolo, ma un vero e proprio maestro dell’arte culinaria. La sua vita semplice e laboriosa, fatta di dedizione e umiltà, è un esempio di come l’amore per il proprio lavoro possa trasformare un piatto comune in un’esperienza indimenticabile. La sua capacità di fondere la tradizione contadina con la sapienza artigianale nella preparazione della pizza è un’arte rara e preziosa.

Tagliente ha scritto: “La dedizione e l’umiltà di quest’uomo, che dalla vita contadina riesce a creare una delle migliori pizze che abbia mai assaggiato, mi hanno colpito profondamente. Il suo nome rimane anonimo, ma la sua storia di passione e impegno è qualcosa che merita di essere raccontata.”

L’Umanità di Francesco Tagliente

Il racconto del Prefetto Tagliente non solo mette in luce le straordinarie qualità culinarie di Michelangelo, ma riflette anche le qualità umane dello stesso Tagliente. Conosciuto per la sua sensibilità e il suo impegno sociale, Tagliente ha sempre dimostrato un profondo rispetto per le storie di vita quotidiana e per le persone che con il loro lavoro contribuiscono a rendere speciale ogni momento.

La sua capacità di cogliere e apprezzare la bellezza nascosta nei gesti quotidiani e nelle storie semplici rivela un’anima attenta e sensibile, sempre pronta a riconoscere il valore degli altri. Il tributo a Michelangelo è un’ulteriore testimonianza della sua umanità e del suo desiderio di dare voce a chi, con passione e dedizione, arricchisce la vita di chi lo circonda.

Un Esempio di Vita

La storia di Michelangelo, come raccontata da Tagliente, è un potente promemoria di come la passione e l’impegno possano elevare il lavoro quotidiano a forme d’arte. “La sua pizza è un capolavoro che continuerà a risuonare nei miei ricordi, così come la sua storia di dedizione e umiltà,” ha scritto Tagliente, riconoscendo il valore di un uomo che, nonostante l’età e la fatica, continua a regalare momenti di gioia e piacere attraverso la sua cucina.

Questo tributo non è solo un omaggio a un pizzaiolo straordinario, ma anche un invito a riflettere sull’importanza del lavoro fatto con passione e amore. Grazie, Michelangelo, per averci mostrato che dietro ogni grande piatto c’è una grande storia, fatta di lavoro, passione e amore per la semplicità. E grazie, Francesco Tagliente, per aver condiviso con noi questa storia ispiratrice, ricordandoci di apprezzare le piccole grandi cose della vita.

Continua a leggere

Roma

Roma, maxi-rissa metro Barberini. Riccardi (Udc): “Occorrono misure decisive”

Pubblicato

il

Clicca e condividi l'articolo
Tempo di lettura 2 minuti
image_pdfimage_print

Dopo l’ennesima maxi-rissa tra bande di borseggiatori che ha portato alla chiusura della stazione metro di piazza Barberini provocando, tra l’altro panico e paura tra i cittadini romani ed i tanti turisti presenti in città, la politica della Capitale non tarda a far sentire la sua voce.
“Questa ennesima manifestazione di violenza e illegalità non può più essere tollerata. Richiamo con forza il Governo ad un intervento deciso e definitivo. È inaccettabile che i borseggiatori, anche se catturati, possano tornare ad operare impuniti a causa di leggi troppo permissive, che li rimettono in libertà quasi immediatamente.
L’Italia è diventata lo zimbello del mondo a causa di questa situazione insostenibile.
È necessario adottare misure più severe e immediate per garantire la sicurezza dei cittadini e dei turisti. Proponiamo una revisione delle leggi esistenti per introdurre pene più dure e certe per i borseggiatori, rafforzare la presenza delle forze dell’ordine nei punti critici della città e migliorare la sorveglianza con l’uso di tecnologie avanzate”
.

il commissario romano UdC, Roberto Riccardi

A dichiararlo con decisione è Roberto Riccardi, commissario romano dell’UdC.
Da sempre attento ai problemi sulla sicurezza Riccardi fa notare con estrema chiarezza che tali situazioni non fanno altro che portare un’immagine della capitale sempre meno sicura agli occhi dei molti turisti che sono, per la capitale, una fonte di ricchezza economica oltre che di prestigio.
La fermata della Metro A Barberini a Roma è stata teatro di una maxi-rissa tra bande di borseggiatori sudamericani, che ha richiesto l’intervento delle forze dell’ordine e il blocco della stazione per circa 40 minuti. La violenza è scoppiata a seguito di una serie di furti e scippi ai danni dei passeggeri.
Riccardi ha poi concluso: “Non possiamo permettere che episodi come quello avvenuto alla Metro Barberini si ripetano. È ora di passare dalle parole ai fatti, con azioni concrete che ripristinino l’ordine e la sicurezza nelle nostre città. I cittadini hanno il diritto di vivere in un Paese sicuro e il dovere del Governo è garantirlo”.
Molti cittadini ci scrivono ogni giorno preoccupati da questa escalation di violenza e di insicurezza ma soprattutto preoccupati per la poca attenzione che il governo cittadino e quello nazionale stanno avendo nei riguardi di questa situazione ormai alla deriva.

Continua a leggere

SEGUI SU Facebook

I più letti