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Roma

Anguillara: l'acqua è "buona" ma l'ordinanza resta

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Tempo di lettura 3 minuti Abbiamo sentito il dottor Giovanni Ronzani Responsabile Asl dei distretti F2-F3-F4 del servizio Igiene degli alimenti e nutrizione SIAN

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Ivan Galea

 

ANGUILLARA (RM) – Un ritardo nella manutenzione ordinaria e straordinaria degli impianti di dearsenificazione potrebbe essere la causa dell’aumento della percentuale di arsenico nell’acqua di Anguillara. Questa ipotesi arriva dal dottor Giovanni Ronzani Responsabile Asl dei distretti F2-F3-F4 del servizio Igiene degli alimenti e nutrizione SIAN interpellato dal nostro giornale.

 

L’Osservatore d’Italia infatti, rispetto una pubblicazione "frettolosa" dei comunicati – preconfezionati – già pronti da “incollare” e propinare ai lettori, ha cercato di fare chiarezza a distanza di cinque giorni dall’emissione delle ordinanze del sindaco Sabrina Anselmo di divieto di potabilità ad Anguillara Sabazia pr i tre acquedotti.

 

Odinanze che ancora non sono state revocate, nonostante il comunicato stampa odierno diramato dall’amministrazione comunale riportasse in oggetto “Anguillara Sabazia, acqua: parametri rientrati nella norma”. Ma chi dice che i valori dell’acqua sono tornati nella norma nei pozzi di Ponton dell’Elce, Montano e Le Pantane? Qui le ultime analisi effettuate e alle quali sono seguite le ordinanze hanno dichiarato che la concentrazione di arsenico ha sforato il parametro di legge di 10 microgrammi litro.

 

In qualità di responsabile del distretto Ronzani ha confermato che dato il parametro imposto dall’Ue bisogna attenersi scrupolosamente ai 10 microgrammi litro, quindi anche se si sfora di pochissimo, come successo nel caso di Anguillara dove si parla pressappoco di 12/13 microgrammi litro, scatta l’ordinanza di non potabilità e quindi tutte le autorità competenti sono tenute a mettere in atto quanto prevede il caso per tutelare la salute pubblica.

 

Ma torniamo al comunicato dell’amministrazione: chi ha detto che i parametri sono rientrati? Ebbene lo hanno detto dei laboratori privati. In pratica il sindaco ha deciso di far effettuare le analisi dai privati, effettuando l’autocontrollo ai fini di tranquillizzare la cittadinanza, per poi però dover comunque attendere che l’Arpa Lazio effettui le analisi valide per legge, in quanto è l’Arpa Lazio l’organo deputato a fare le analisi in grado di consentire la revoca dell’ordinanza di potabilità tramite prescrizione della Asl.

 

Ma l’Arpa Lazio non viene citata nel comunicato dell’Amministrazione a differenza della Asl che però non effettua i prelievi bensì riceve le analisi dall’Arpa e successivamente comunica all’amministrazione se i valori sono rientrati o meno e se è possibile revocare o meno l’ordinanza. Quindi nonostante l’amministrazione abbia comunicato che secondo i laboratori privati l’acqua si può bere si dovrà comunque attendere e per il momento vige ancora il divieto.

 

Ma una rassicurazione comunque arriva dalla chiacchierata con il dottor Ronzani il quale ha parlato anche in veste di medico e non come responsabile Asl asserendo che nella letteratura scientifica non vi è traccia di casi di malattie o tumori o altro causati dall’assunzione di piccole dosi di arsenico e ha citato invece il caso che ci fu in Bangladesh dove l’arsenico era presente nell’acqua addirittura con 600 microgrammi litro causato soprattutto dall’inquinamento industriale del Paese. Quindi secondo Ronzani piccoli quantitativi di arsenico non possono nuocere alla salute anche se è giusto e doveroso rispettare alla lettera i parametri imposti dall’Europa.


L’ipotesi che le cause possano essere dovute a un ritardo nella manutenzione ordinaria e straordinaria degli impianti idrici e di dearsenificazione non è da escludere. Per esempio se non viene effettuata la manutenzione con il cloro nell’acqua si possono facilmente produrre coliformi, cosa che si è verificata ad Anguillara. E’ possibile che siano subentrate nuove ditte nella gestione della manutenzione dei pozzi e abbiano destabilizzato una situazione di regolarità che permaneva ormai da oltre 5 anni?


Di fatto un passaggio c’è stato per l'impianto di dearsenificazione di Ponton dell’Elce dalla Zilio alla Calligan per 5 centesimi in meno per ogni litro di acqua trattata. Oppure si è trattato di una mancanza imputabile al Comune e della quale non si è avuta spiegazione in onor della sbandierata trasparenza? Si perché nel comunicato si legge ancora “gli operai comunali si sono subito attivati per rimuovere il problema risolvendolo nella giornata di domenica 16 ottobre 2016”.

 

Si parla di rimozione del problema dunque… di che problema si è trattato? Sicuramente di un problema grave visto che ha causato l’alterazione dei valori delle analisi tanto da dover emetter una ordinanza di divieto di bere. Tanto vale parlare chiaro e spiegare i motivi, così s’inganna anche l’attesa delle analisi ufficiali che effettuerà l’Arpa Lazio. 

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Castelli Romani

Frascati, Libri in Osteria: appuntamento giovedì 18 luglio con Antonella Prenner

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Cosa lega Tullia, figlia di Cicerone, Servilia, madre del cesaricida Bruto, e Messalina?

Al di là di essere tre figure della Storia antica di Roma sono le protagoniste di alcuni romanzi della filologa e scrittrice Antonella Prenner, docente di Lingua e letteratura latina all’università degli Studi di Cassino e del Lazio Meridionale.

la scrittrice Antonella Prenner

Antonella Prenner ed i suoi romanzi saranno i protagonisti giovedì 18 luglio in piazza dell’Olmo a Frascati, a partire dalle ore 18, del salotto letterario di Emanuela Bruni, Libri in Osteria assieme allo scrittore e giornalista Pino Donghi.
Le loro vite, le loro esperienze e i loro rapporti, spiega Emanuela Bruni “offrono un punto di vista non ufficiale, emotivo, disvelando pieghe e zone d’ombra di una storia sempre scritta dagli uomini e per gli uomini”.
Quindi si avrà la possibilità di cambiare la prospettiva di lettura di una storia che vede queste figure troppo spesso relegate al ruolo di comprimarie pur essendone protagoniste ed attrici principali.
Non mancherà un breve approfondimento sull’ultima fatica di Antonella Prenner “Lucano. Nostalgie di libertà” ove l’autrice descrive l’età di Nerone e di una generazione infelice, che assiste all’esercizio di un potere politico iniquo e impossibile da contrastare perché assoluto, e che vagheggia di tornare a un tempo irripetibile, quando “res publica” romana significava “libertà”.

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Costume e Società

Il magico Maestro della Pizza a Fregene: un tributo di Francesco Tagliente a un pizzaiolo straordinario

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Il Prefetto Francesco Tagliente ha recentemente condiviso sulla sua pagina Facebook una commovente testimonianza, raccontando l’incredibile esperienza culinaria vissuta al ristorante Back Flip Da Moisè di Fregene. Questo racconto non è solo un omaggio a una pizza straordinaria, ma anche un tributo a Michelangelo, il pizzaiolo settantaquattrenne la cui dedizione e passione hanno trasformato un semplice piatto in un’opera d’arte.

Seduto al ristorante con sua moglie Maria Teresa, Tagliente ha descritto la pizza come “la migliore che abbia mangiato negli ultimi cinquant’anni”. Tuttavia, ciò che ha reso questa esperienza davvero speciale è stata la scoperta della storia dell’uomo dietro la pizza. Michelangelo, un ex contadino che si sveglia ogni mattina all’alba per curare il suo orto, dedica le prime ore del giorno alla coltivazione delle piante e alla cura della famiglia. Solo dopo queste attività, si prepara per andare al ristorante e mettere tutto se stesso nella preparazione della pizza.

L’Arte di Michelangelo: Tradizione e Passione

Michelangelo non è solo un pizzaiolo, ma un vero e proprio maestro dell’arte culinaria. La sua vita semplice e laboriosa, fatta di dedizione e umiltà, è un esempio di come l’amore per il proprio lavoro possa trasformare un piatto comune in un’esperienza indimenticabile. La sua capacità di fondere la tradizione contadina con la sapienza artigianale nella preparazione della pizza è un’arte rara e preziosa.

Tagliente ha scritto: “La dedizione e l’umiltà di quest’uomo, che dalla vita contadina riesce a creare una delle migliori pizze che abbia mai assaggiato, mi hanno colpito profondamente. Il suo nome rimane anonimo, ma la sua storia di passione e impegno è qualcosa che merita di essere raccontata.”

L’Umanità di Francesco Tagliente

Il racconto del Prefetto Tagliente non solo mette in luce le straordinarie qualità culinarie di Michelangelo, ma riflette anche le qualità umane dello stesso Tagliente. Conosciuto per la sua sensibilità e il suo impegno sociale, Tagliente ha sempre dimostrato un profondo rispetto per le storie di vita quotidiana e per le persone che con il loro lavoro contribuiscono a rendere speciale ogni momento.

La sua capacità di cogliere e apprezzare la bellezza nascosta nei gesti quotidiani e nelle storie semplici rivela un’anima attenta e sensibile, sempre pronta a riconoscere il valore degli altri. Il tributo a Michelangelo è un’ulteriore testimonianza della sua umanità e del suo desiderio di dare voce a chi, con passione e dedizione, arricchisce la vita di chi lo circonda.

Un Esempio di Vita

La storia di Michelangelo, come raccontata da Tagliente, è un potente promemoria di come la passione e l’impegno possano elevare il lavoro quotidiano a forme d’arte. “La sua pizza è un capolavoro che continuerà a risuonare nei miei ricordi, così come la sua storia di dedizione e umiltà,” ha scritto Tagliente, riconoscendo il valore di un uomo che, nonostante l’età e la fatica, continua a regalare momenti di gioia e piacere attraverso la sua cucina.

Questo tributo non è solo un omaggio a un pizzaiolo straordinario, ma anche un invito a riflettere sull’importanza del lavoro fatto con passione e amore. Grazie, Michelangelo, per averci mostrato che dietro ogni grande piatto c’è una grande storia, fatta di lavoro, passione e amore per la semplicità. E grazie, Francesco Tagliente, per aver condiviso con noi questa storia ispiratrice, ricordandoci di apprezzare le piccole grandi cose della vita.

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Roma

Roma, maxi-rissa metro Barberini. Riccardi (Udc): “Occorrono misure decisive”

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Dopo l’ennesima maxi-rissa tra bande di borseggiatori che ha portato alla chiusura della stazione metro di piazza Barberini provocando, tra l’altro panico e paura tra i cittadini romani ed i tanti turisti presenti in città, la politica della Capitale non tarda a far sentire la sua voce.
“Questa ennesima manifestazione di violenza e illegalità non può più essere tollerata. Richiamo con forza il Governo ad un intervento deciso e definitivo. È inaccettabile che i borseggiatori, anche se catturati, possano tornare ad operare impuniti a causa di leggi troppo permissive, che li rimettono in libertà quasi immediatamente.
L’Italia è diventata lo zimbello del mondo a causa di questa situazione insostenibile.
È necessario adottare misure più severe e immediate per garantire la sicurezza dei cittadini e dei turisti. Proponiamo una revisione delle leggi esistenti per introdurre pene più dure e certe per i borseggiatori, rafforzare la presenza delle forze dell’ordine nei punti critici della città e migliorare la sorveglianza con l’uso di tecnologie avanzate”
.

il commissario romano UdC, Roberto Riccardi

A dichiararlo con decisione è Roberto Riccardi, commissario romano dell’UdC.
Da sempre attento ai problemi sulla sicurezza Riccardi fa notare con estrema chiarezza che tali situazioni non fanno altro che portare un’immagine della capitale sempre meno sicura agli occhi dei molti turisti che sono, per la capitale, una fonte di ricchezza economica oltre che di prestigio.
La fermata della Metro A Barberini a Roma è stata teatro di una maxi-rissa tra bande di borseggiatori sudamericani, che ha richiesto l’intervento delle forze dell’ordine e il blocco della stazione per circa 40 minuti. La violenza è scoppiata a seguito di una serie di furti e scippi ai danni dei passeggeri.
Riccardi ha poi concluso: “Non possiamo permettere che episodi come quello avvenuto alla Metro Barberini si ripetano. È ora di passare dalle parole ai fatti, con azioni concrete che ripristinino l’ordine e la sicurezza nelle nostre città. I cittadini hanno il diritto di vivere in un Paese sicuro e il dovere del Governo è garantirlo”.
Molti cittadini ci scrivono ogni giorno preoccupati da questa escalation di violenza e di insicurezza ma soprattutto preoccupati per la poca attenzione che il governo cittadino e quello nazionale stanno avendo nei riguardi di questa situazione ormai alla deriva.

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