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Red. Cronaca
ROCCA DI PAPA (RM) – Si è da poco concluso l’incontro con i cittadini organizzato dall’Amministrazione Comunale sul tema delle antenne. L’evento si è tenuto presso l’aula consiliare e hanno partecipato numerosi cittadini interessati al tema. Tra il pubblico erano presenti anche quasi tutti i consiglieri comunali.
A coordinare l’incontro è stato Roberto Sinibaldi, esperto in pianificazione ambientale, che dopo una breve introduzione ha passato la parola a Bruno Petrolati, delegato alle antenne e all’elettrosmog. Attraverso una folta sequenza di immagini e documenti, Petrolati ha ricostruito la storia di Monte Cavo, dagli inizi del secolo scorso all’“età dell’oro” degli anni ’50 e ’60, finendo poi con l’illustrare come si è trasformata da fortunata mèta turistica a sito per l’installazione di decine di antenne.
“Ricostruire la storia delle antenne di Monte Cavo – sottolinea Petrolati – non è stato facile. Spesso per ottenere i documenti ci sono volute settimane. Centinaia di telefonate e ricerche per delineare il quadro della situazione: quanti tralicci, quanti box, quante emittenti sono presenti sul territorio di Rocca di Papa? Sembrerà assurdo, ma fino a qualche giorno fa non c’era un pezzo di carta dove queste informazioni fossero scritte in modo chiaro e completo. Quello che ho svolto in questi primi tre mesi, assieme agli uffici comunali, è stata una complessa indagine, che ha prodotto già dei risultati. Intanto possiamo dare qualche numero: a Rocca di Papa sono presenti 78 emittenti, con 30 tralicci e 40 relativi box per le apparecchiature. Inoltre, abbiamo svelato un balletto che riguarda le particelle catastali, per cui una parte della vetta da giugno è tornata di proprietà del Comune. Questo significa che per anni dei privati hanno percepito dei canoni che avrebbe potuto percepire l’Amministrazione Comunale. Noi non vogliamo monetizzare la salute delle persone, ma questa sembra essere un’appropriazione indebita e quindi pretenderemo la restituzione di quanto perso. Si tratta di milioni di euro.”
“Monte Cavo è un luogo dotato di un’innegabile vocazione turistica – continua Petrolati – ed è ancora vivo il ricordo dell’albergo affollato di visitatori. Oggi si trova in condizioni davvero avvilenti. Rocca di Papa è stata umiliata da interessi privati, ai quali le Amministrazioni che ci hanno preceduto non hanno evidentemente saputo porre freno. Senza peraltro riuscire a ricavare alcunché per le casse comunali. Anzi, negli ultimi 10 anni, il Comune ha speso circa 500mila euro in avvocati senza riuscire a ottenere grandi risultati.”
“L’attuale Amministrazione – sottolinea il sindaco Emanuele Crestini – è consapevole dell’importanza per i cittadini del tema ‘antenne’. Noi siamo per il principio di precauzione: in mancanza di dati certi sulle conseguenze di lungo periodo delle onde elettromagnetiche, riteniamo opportuno adottare una posizione prudenziale. Per questo vogliamo limitare al massimo l’esposizione della popolazione alle emissioni e togliere rapidamente più antenne possibile.”
“Perciò abbiamo impegnato una persona specificamente su questo argomento – continua il sindaco – in modo tale che possa dedicarsi appieno al raggiungimento di uno dei nostri principali obiettivi, ovvero la liberazione di Monte Cavo. Il lavoro svolto in questi mesi ha fatto diventare il Comune di Rocca di Papa il principale interlocutore dei proprietari dei tralicci e delle antenne. Non possiamo più tollerare che dei privati possano fare i propri interessi danneggiando il nostro paese, il nostro paesaggio, senza neanche interpellare le autorità locali. Sembra assurdo, ma finora è stato così. Oggi le cose sono cambiate e anche i ‘giganti’ se ne sono accorti. Non nascondiamo le difficoltà, ma con il sostegno dei cittadini, siamo determinati a proseguire verso il nostro obiettivo, quello di far tornare Monte Cavo uno dei luoghi più suggestivi dei Castelli Romani.”
L’Amministrazione Comunale ringrazia Carlo Guarinoni per aver messo a disposizione le cartoline e le foto storiche di Monte Cavo proiettate durante l’evento.
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