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Roma

Nemi: se non è gestione dei rifiuti, cos'è?

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Tempo di lettura 3 minuti In esclusiva il video che immortala il via vai dei mezzi che scaricano immondizia

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di Ivan Galea


NEMI (RM)
– A Nemi, in via della Radiosa, persiste l'area recintata in cui sono presenti una decina di cassonetti utilizzati come appoggio momentaneo per i rifiuti. La spazzatura dei cittadini di Nemi viene raccolta dagli operatori della Lazio Ambiente S.p.A., società che si occupa della raccolta rifiuti, quindi scaricata nell'area di via della Radiosa all'interno dei cassonetti. I rifiuti, dopo aver sostato nel sito, vengono poi successivamente caricati su un mezzo più grande sempre della Lazio Ambiente S.p.A. che  provvede a portarli in discarica.


Riepilogando:
i rifiuti vengono raccolti sul territorio di Nemi dalla società incaricata dal Comune, quindi depositati nei cassonetti presenti nell'area di via della Radiosa per poi essere raccolti nuovamente, da un mezzo più grande, da via della Radiosa per essere portati in discarica.


La gestione dei rifiuti
Un'attività dunque, quella appena descritta, messa in pratica dalla Lazio Ambiente a Nemi, che definiamo come  gestione dei rifiuti, nel senso più ampio del termine . L'enciclopedia libera Wikipedia, infatti, definisce come gestione dei rifiuti "l'insieme delle politiche, procedure o metodologie volte a gestire l'intero processo dei rifiuti, dalla loro produzione fino alla loro destinazione finale". Nel caso di Nemi il processo è quindi rappresentato dalla produzione dei rifiuti da parte dei cittadini e dalla raccolta degli stessi effettuata dalla Lazio Ambiente che provvede a portarli alla destinazione finale, in questo caso la discarica.


La legge Una gestione dei rifiuti che appare in netto contrasto con quanto disposto dalla legge. Esiste infatti un decreto legislativo, il 152/2006 per l'esattezza, che disciplina le norme in materia ambientale, che all'articolo 94, parlando di aree di salvaguardia delle acque superficiali e sotterranee destinate al consumo umano, vieta espressamente la gestione dei rifiuti. E comunque fissa una zona di rispetto, partendo dal pozzo di acqua, di 200 metri.


Il malcostume di alcuni Intanto in via della Radiosa, oltre all'attività effettuata dagli operatori della Lazio Ambiente, diventa ogni giorno che passa costume da parte di alcuni di depositare sia dentro che fuori l'area circoscritta ogni genere di rifiuto. Dall'organico, all'inorganico fino agli ingombranti. Abbiamo immortalato anche una decina di  bottiglie di plastica racchiuse dentro delle buste riportanti l'indirizzo di un'autofficina  e con del liquido all'interno che ricordava l'olio esausto dei motori. Ma anche di fronte l'area sono presenti, dallo scorso aprile, rifiuti ingombranti gettati da qualcuno nel bosco attinente, che ancora oggi, a distanza di 5 mesi e nonostante siano stati segnalati su queste colonne, giacciono ancora lì indisturbati.


Un'area basilare Ma torniamo nel merito della pratica 'gestionale' dei rifiuti di Nemi, unico Comune dell'area dei Castelli Romani che ad oggi non è ancora riuscito a dotarsi di un isola ecologica e quindi non effettua la raccolta differenziata. questa modalità si presenta necessaria e fondamentale alla ditta incaricata dall'amministrazione locale in quanto risulterebbe impossibile raccogliere i rifiuti con un unico grande mezzo, attraverso i vicoli del paese o per le strette vie del circondario, per poi portarli direttamente in discarica. L'area di via della Radiosa appare quindi basilare per i piccoli mezzi della Lazio Ambiente che si serve della stessa per poi di trasferire i rifiuti in discarica con un mezzo più grande. 


Il pozzo d'acqua dei Corsi Quindi, dopo aver iniziato a scrivere di questa faccenda già dallo scorso 14 luglio, dove il rappresentante locale di Italia Nostra e di "Nemi per Sempre" Vairo Canterani segnalava questa situazione,  accendendo i riflettori su una questione che interessa un'intera comunità, quello che si intende ancora una volta evidenziare è la presenza di uno dei due pozzi che servono acqua potabile alla popolazione, definito dal gestore Acea come pozzo dei Corsi e che si trova a soli 54 metri circa di distanza dall'area rifiuti di via della Radiosa.


La legge e le interpretazioni Ma si sa, siamo in Italia e le leggi sono soggette alle più variabili interpretazioni. Così, quindi, come potrebbe essere interpretata l'accezione di "gestione dei rifiuti".  È  gestione dei rifiuti il fatto che una società incaricata dal Comune di raccogliere la spazzatura della cittadina delle fragole utilizzi un area come deposito momentaneo degli stessi per poi trasferirli in discarica? Qualora venisse confermato che si tratta di gestione dei rifiuti e non di altra pratica, quindi in contrasto con quanto disposto dal Decreto Legislativo, chi è che deve intervenire per porre fine a un comportamento contrario ad una legge dello Stato visto che nelle immediate vicinanze è presente un pozzo che serve acqua potabile per uso umano?  


Una scelta poco ponderata
Siamo di fronte ad una questione che non ha colori politici ma solo l'interesse di salvaguardare l'ambiente e uno dei beni più preziosi che madre natura ci offre: l'acqua. Permettere un'attività del genere, che potrebbe mettere a rischio inquinamento la falda acquifera di un pozzo che serve la popolazione non ci sembra una scelta molto ponderata. Forse è il caso di trovare un altro spazio nel territorio di Nemi, dove appoggiare momentaneamente i rifiuti, al fine di poter permettere alla società deputata alla raccolta della spazzatura di poter svolgere il proprio lavoro nel rispetto della salvaguardia dei beni ambientali. Non vi pare?


                                                IL VIDEO ESCLUSIVO DE L'OSSERVATORE D'ITALIA    

Cronaca

Roma, San Paolo: due ladre tentano di investire la commessa di un negozio dopo la rapina

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ROMA – Nel pomeriggio di ieri, i Carabinieri della Stazione di Roma Garbatella sono intervenuti in viale Leonardo Da Vinci, arrestando due donne romane, di 20 e 30 anni, appartenenti a una nota famiglia di nomadi stanziali, con precedenti penali e disoccupate. Le due sono gravemente indiziate di rapina aggravata in concorso.
 
L’episodio è iniziato quando i titolari di un negozio di casalinghi, gestito da cittadini cinesi nel quartiere San Paolo, hanno denunciato che le due donne avevano sottratto diversi articoli per la casa. Una dipendente del negozio, notando il furto, ha cercato di fermarle, ma le due donne, nel tentativo di fuggire, sono salite a bordo della loro auto e hanno cercato di investirla.
 
I Carabinieri, giunti rapidamente sul posto, sono riusciti a bloccare le ladre. La refurtiva, trovata all’interno dell’auto, è stata restituita ai legittimi proprietari. Fortunatamente, la coraggiosa dipendente, visitata dai sanitari del 118, non ha riportato ferite.
 
Successivi accertamenti hanno rivelato che la 30enne era alla guida dell’auto senza patente, mai conseguita, motivo per cui è stata anche sanzionata per violazione al codice della strada. Il Tribunale di Roma ha convalidato l’arresto e disposto gli arresti domiciliari per entrambe le donne.
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Metropoli

Valmontone, grave incidente sull’A1: un morto e tre feriti

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Tragico incidente quello avvenuto questa mattina poco prima delle 10 sull’autostrada A1 dove sono state inviate due squadre dei Vigili del Fuoco all’altezza dell’uscita di Valmontone in direzione di Roma. L’incidente ha coinvolto tre autovetture e un van, provocando la morte di una persona e il ferimento grave di altre tre.

La vittima è una donna di 62 anni di nazionalità tedesca

I tre feriti sono stati soccorsi dal personale del 118, che è intervenuto sul posto con diverse ambulanze e un elisoccorso. Per permettere le operazioni di soccorso, la carreggiata in direzione Roma è stata temporaneamente chiusa.

Sul luogo dell’incidente è intervenuta anche la polizia stradale, incaricata di gestire la viabilità e condurre i rilievi necessari per chiarire la dinamica dello schianto.

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Castelli Romani

Rocca Priora, arrestati due uomini sorpresi a sotterrare telai di auto rubate

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I Carabinieri della Stazione di Rocca Priora hanno arrestato due uomini italiani, rispettivamente di 59 e 67 anni, entrambi con precedenti penali, accusati di riciclaggio. L’operazione è avvenuta durante un normale servizio di pattugliamento del territorio, quando i militari hanno notato i sospetti intenti a scavare una buca con una ruspa in un terreno situato lungo la via Tuscolana, al chilometro 32. All’interno della buca, i Carabinieri hanno scoperto quattro telai completi di autovetture, successivamente identificati come proventi di furto.
 
Successivamente, i militari hanno eseguito una perquisizione in un capannone nei pressi del luogo del ritrovamento, anch’esso nella disponibilità dei due uomini arrestati. All’interno del capannone, sono state rinvenute numerose parti di veicoli smontati e privi di matricola, le quali sono state immediatamente sequestrate per ulteriori verifiche.
 
I due uomini arrestati sono stati posti agli arresti domiciliari nelle rispettive abitazioni, in attesa dell’udienza di convalida. Le autorità stanno proseguendo le indagini per chiarire ulteriormente la portata dell’attività illegale e identificare eventuali complici.
 
 
 
 
 
Privo di virus.www.avast.com



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