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Redazione Lazio

Scandalo Pro Loco: Apriamo il vaso di Pandora

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Tempo di lettura 5 minuti Viaggio nell'associazionismo tra contributi pubblici, normative disattese e organizzazioni "fai da te"

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di Ivan Galea
L'Osservatore d'Italia apre un altro vaso di pandora dopo Cotral e la gestione dei soldi pubblici. Ancora le tasche dei cittadini ad essere interessate da quello che definiamo lo scandalo delle "Pro Loco". "Siamo in Italia": da quest'affermazione fatta da un pubblico funzionario siamo partiti con l'inchiesta e siamo andati a spulciare Comune per Comune dove esistono delle realtà chiamate Pro Loco, chi "abusivamente" e chi non, che attraverso i finanziamenti delle amministrazioni locali gestiscono eventi, sagre e iniziative culturali e turistiche maneggiando migliaia di euro: chi le controlla? Alcune nessuno, perché in barba alla legge non si sono "regolarizzate" e quindi gestiscono i soldi come meglio credono facendo, talvolta, da contenitore politico per "piazzare" amici o parenti di amministratori e fargli gestire una ricca minestra. Piatto che potrebbe essere direttamente "cucinato" dalle amministrazioni che però preferiscono "sfilarsi" dai fornelli per non dover rivelare, in nome della trasparenza, tutti i ricavi e i costi degli "ingredienti" utilizzati.

 

Ma veniamo ai numeri e ai fatti. Paese che vai Pro Loco che trovi. E così nel Lazio su una totalità di 378 Comuni, ad oggi, consultando l'Albo dell'Agenzia Regionale del Turismo, risultano ufficialmente 347 associazioni Pro Loco così come previsto dalla legge regionale 13 del 2007 che dispone: "La denominazione “pro-loco” è riservata esclusivamente alle associazioni iscritte all’albo". Da sottolineare che per alcune città come Roma, Rieti o Fiumicino risultano iscritte diverse Pro Loco e che altre associazioni Pro Loco risultano incluse nell'Albo solo da qualche anno nonostante siano state costituite diversi anni prima, come ad esempio Anguillara Sabazia costituita nel 2007 e registrata nell'Albo regionale solo nel 2015. Nel Lazio esistevano quindi gli Albi provinciali e per Roma e provincia successivamente quello della Città Metropolitana di Roma Capitale che a partire dallo scorso 7 Giugno 2016 sono stati assegnati all’Agenzia Regionale del Turismo. Eppure negli Albi provinciali, della Città Metropolitana di Roma Capitale e ora dell'Agenzia Regionale del Turismo non risultano 65 Comuni del Lazio. dove per alcuni di questi esistono Pro Loco ben consolidate che beneficiano di contributi pubblici da parte delle amministrazioni comunali.

La normativa regionale Quello che si intende evidenziare, e sicuramente non trascurabile, è l'attività di controllo e di verifica da parte dell’Agenzia Regionale del Turismo. Le Associazioni Pro Loco, iscritte all’Elenco regionale, dovranno infatti trasmettere annualmente all’Agenzia, la relazione descrittiva ed economico/finanziaria sull’attività svolta nell’anno precedente e in programmazione per l’anno in corso e nel termine di 30 giorni, le comunicazioni relative al rinnovo degli organi statutari e/o afferenti alle modifiche dei medesimi, le variazioni dell’indirizzo della sede, dei recapiti telefonici e degli indirizzi e-mail e di posta elettronica certificata. Si deduce quindi che, con tutta probabilità, quelle Pro Loco che a dispetto della legge regionale e della Delibera di Giunta Regionale dello scorso 7 giugno, non risultano ancora iscritte nell'Albo regionale non trasmetteranno un bel nulla all'Agenzia che, di fatto, non potrà operare le funzioni di verifica e controllo sulle attività svolte e in programmazione per l'anno precedente e per quello in corso.


Pro Loco non iscritte all'Albo e contributi pubblici
E così tra le Pro Loco che, alla data di stesura del presente articolo, non figurano nell'Albo regionale abbiamo appurato come molte di queste, pur fregiandosi di una denominazione "impropria"  hanno beneficiato di soldi pubblici, sotto forma di contributi, da parte dei vari Comuni.

 

Tolfa Così a Tolfa, cittadina situata sulle colline dell’Etruria, poco distante dal litorale a nord della Capitale, per l'organizzazione del "Torneo dei Butteri 2012" il Comune ha concesso alla Pro Loco il contributo di 4.000,00 euro per l'organizzazione della manifestazione. Da evidenziare il fatto che il Comune di Tolfa per questo evento risulta beneficiario del contributo regionale di 3.636,00 euro. Vale la pena soffermarsi su questi passaggi di contributi in quanto la legge regionale del 2007 oltre a prevedere che la denominazione “pro-loco” è riservata esclusivamente per le associazioni iscritte all'Albo prevede espressamente che la condizione per accedere ai contributi regionali e provinciali, da parte delle Pro Loco sia quella di essere iscritte nell'elenco ufficiale. In questo caso la Regione Lazio concede il contributo per l'organizzazione del "Torneo dei Butteri 2012" al Comune. L'Ente locale poi integra e a sua volta concede il contributo alla Pro Loco. È vero che il finanziamento dalla Regione è arrivato al Comune, ma è pur vero che il Comune lo ha concesso alla Pro Loco e quindi il finanziamento regionale cambia veste e si trasforma in "comunale". Nel 2014 il contributo concesso dalla Regione Lazio al Comune di Tolfa per il  "Torneo dei Butteri 2014"  sale a 7.000,00 euro, mentre la Pro Loco ha percepito il contributo comunale di 22.500,00 euro per l'organizzazione degli eventi relativi l'estate 2014, tra cui il XXVI Torneo dei Butteri Rionale.

 

Nemi Spostandosi nell'area dei Castelli Romani, dove non risultano Pro Loco iscritte all'Albo regionale per i comuni di Ariccia, Lariano, Monte Compatri, Rocca di Papa e Rocca Priora, troviamo Nemi, cittadina nota per il fresco e per le fragoline di bosco. E anche qui, come a Tolfa, la Regione Lazio concede  contributi per l'organizzazione di eventi che poi il Comune integra e a sua volta eroga versamenti agli organizzatori vari tra i quali figura la Pro Loco. Risulta infatti che per il Campionato Italiano di Nuoto che si è tenuto a Nemi il 4 e 5 luglio 2015 la Regione ha concesso un contributo al Comune di 11.400,00 euro. L'amministrazione comunale ha poi erogato alla Pro Loco un contributo di 1.500,00 euro per l’organizzazione del percorso e allestimento campo di gara nell’ambito del Campionato Italiano di Nuoto. E ancora il contributo regionale di 10.000,00 euro concesso al Comune per la Sagra delle Fragole 2015 e, per lo stesso evento vengono concessi dall'amministrazione comunale 900,00 euro alla Pro Loco. E la storia si ripete: i finanziamenti dalla Regione Lazio vengono erogati ai Comuni che a loro volta elargiscono contributi comunali alle "pseudo" Pro Loco, diciamo pseudo sempre perché molte associazioni, come nei casi appena visti, si definiscono Pro Loco ma non sono risultate iscritte nell'Albo regionale che ne legittima tale denominazione. Sempre nella cittadina delle fragole nell'anno 2015, tra delibere e determine, il Comune ha erogato contributi a favore della Pro Loco relativi a: 500,00 euro per la festa di San Valentino, 700,00 euro per lo svolgimento di corsi in lingua inglese, 500,00 per il Palio dei Rioni, 1.100,00 euro per lo schiuma party nell'ambito delle manifestazioni per l'estate 2015. Senza contare che la stessa presidente della Pro Loco di Nemi, al momento a cui si riferiscono questi atti, è risultata essere anche presidente di un'altra associazione denominata "Archi d'Arte Onlus" che ha beneficiato da parte del Comune di Nemi di contributi relativi a 1.200,00 euro per manifestazioni svoltesi nel periodo natalizio 2014/2015, 3.000,00 euro per il corso di teatro 2014/2015 rivolto agli alunni della Scuola secondaria di 1 grado di Nemi, 1.400,00 euro per spettacoli realizzati durante la Sagra delle Fragole 2015, 300,00 euro per spese sostenute per impianto audio-luci sempre per la Sagra delle Fragole 2015. Particolare il fatto che alla Pro Loco di Nemi, la cui Presidente è la stessa dell'associazione Archi d'Arte Onlus, era stato concesso il contributo di 900,00 euro sempre per la Sagra delle Fragole 2015. Come non si comprende il fatto per il quale si sono concessi contributi ad una associazione di Roma e non del territorio di Nemi.

 

Formia Proseguendo il viaggio tra le Pro Loco non iscritte all'Albo regionale troviamo quella di Formia in provincia di Latina dove anche qui l'associazione che si fregia di una denominazione in barba a quanto stabilito dalla Legge regionale del 2007 risulta beneficiaria di contributi comunali relativi a 3.200,00 euro finalizzati all'attività di progettazione, stampa e diffusione delle brochures per le manifestazioni natalizie 2014, 1.000,00 euro quale contributo a sostegno delle spese sostenute nell’ambito delle manifestazioni natalizie 2013,  800,00 euro per la realizzazione della manifestazione Archeonight – Le notti dell'archeologia formiana – 2 edizione. Di esempi ce ne sarebbero ancora molti ma alla fine la dinamica è la stessa.

 

Adesso in breve elenchiamo i Comuni del Lazio dove non risultano iscritte le Pro Loco al famoso elenco regionale. Affile, Amaseno, Arce, Ariccia, Arnara, Belmonte Castello, Broccostella, Calcata, Campoli Appennino, Canepina, Canterano, Capodimonte, Carbognano, Carpineto Romano, Casalattico, Casape, Castel San Pietro Romano, Castelnuovo di Porto, Ceprano, Cittareale, Colfelice, Collegiove, Faleria, Filacciano, Filettino, Formello, Formia, Gerano, Labico, Lariano, Leonessa, Licenza, Magliano Romano, Marano Equo, Montalto di Castro, Monte Compatri, Monteflavio, Montorio Romano, Nemi, Nerola, Pescosolido, Pignataro Interamna, Pofi, Poli, Rocca d'Arce, Rocca di Cave, Rocca di Papa, Rocca Priora, Rocca Santo Stefano, Roccagiovine, Roviano, San Cesareo, San Giovanni Incarico, Sant'Ambrogio sul Garigliano, Sant'Andrea del Garigliano, Sant'Apollinare, Sperlonga, Strangolagalli, Tarano, Tolfa, Torrice, Torricella in Sabina, Trevi nel Lazio, Trevignano Romano, Vasanello.

Abbiamo aperto con una frase ad hoc partita da chi vede ogni giorno certe dinamiche e la facciamo nostra in chiusura di questa prima parte dell'inchiesta "scandalo Pro Loco": "Siamo in Italia".
 

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Castelli Romani

Frascati, Libri in Osteria: appuntamento giovedì 18 luglio con Antonella Prenner

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Cosa lega Tullia, figlia di Cicerone, Servilia, madre del cesaricida Bruto, e Messalina?

Al di là di essere tre figure della Storia antica di Roma sono le protagoniste di alcuni romanzi della filologa e scrittrice Antonella Prenner, docente di Lingua e letteratura latina all’università degli Studi di Cassino e del Lazio Meridionale.

la scrittrice Antonella Prenner

Antonella Prenner ed i suoi romanzi saranno i protagonisti giovedì 18 luglio in piazza dell’Olmo a Frascati, a partire dalle ore 18, del salotto letterario di Emanuela Bruni, Libri in Osteria assieme allo scrittore e giornalista Pino Donghi.
Le loro vite, le loro esperienze e i loro rapporti, spiega Emanuela Bruni “offrono un punto di vista non ufficiale, emotivo, disvelando pieghe e zone d’ombra di una storia sempre scritta dagli uomini e per gli uomini”.
Quindi si avrà la possibilità di cambiare la prospettiva di lettura di una storia che vede queste figure troppo spesso relegate al ruolo di comprimarie pur essendone protagoniste ed attrici principali.
Non mancherà un breve approfondimento sull’ultima fatica di Antonella Prenner “Lucano. Nostalgie di libertà” ove l’autrice descrive l’età di Nerone e di una generazione infelice, che assiste all’esercizio di un potere politico iniquo e impossibile da contrastare perché assoluto, e che vagheggia di tornare a un tempo irripetibile, quando “res publica” romana significava “libertà”.

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Costume e Società

Il magico Maestro della Pizza a Fregene: un tributo di Francesco Tagliente a un pizzaiolo straordinario

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Il Prefetto Francesco Tagliente ha recentemente condiviso sulla sua pagina Facebook una commovente testimonianza, raccontando l’incredibile esperienza culinaria vissuta al ristorante Back Flip Da Moisè di Fregene. Questo racconto non è solo un omaggio a una pizza straordinaria, ma anche un tributo a Michelangelo, il pizzaiolo settantaquattrenne la cui dedizione e passione hanno trasformato un semplice piatto in un’opera d’arte.

Seduto al ristorante con sua moglie Maria Teresa, Tagliente ha descritto la pizza come “la migliore che abbia mangiato negli ultimi cinquant’anni”. Tuttavia, ciò che ha reso questa esperienza davvero speciale è stata la scoperta della storia dell’uomo dietro la pizza. Michelangelo, un ex contadino che si sveglia ogni mattina all’alba per curare il suo orto, dedica le prime ore del giorno alla coltivazione delle piante e alla cura della famiglia. Solo dopo queste attività, si prepara per andare al ristorante e mettere tutto se stesso nella preparazione della pizza.

L’Arte di Michelangelo: Tradizione e Passione

Michelangelo non è solo un pizzaiolo, ma un vero e proprio maestro dell’arte culinaria. La sua vita semplice e laboriosa, fatta di dedizione e umiltà, è un esempio di come l’amore per il proprio lavoro possa trasformare un piatto comune in un’esperienza indimenticabile. La sua capacità di fondere la tradizione contadina con la sapienza artigianale nella preparazione della pizza è un’arte rara e preziosa.

Tagliente ha scritto: “La dedizione e l’umiltà di quest’uomo, che dalla vita contadina riesce a creare una delle migliori pizze che abbia mai assaggiato, mi hanno colpito profondamente. Il suo nome rimane anonimo, ma la sua storia di passione e impegno è qualcosa che merita di essere raccontata.”

L’Umanità di Francesco Tagliente

Il racconto del Prefetto Tagliente non solo mette in luce le straordinarie qualità culinarie di Michelangelo, ma riflette anche le qualità umane dello stesso Tagliente. Conosciuto per la sua sensibilità e il suo impegno sociale, Tagliente ha sempre dimostrato un profondo rispetto per le storie di vita quotidiana e per le persone che con il loro lavoro contribuiscono a rendere speciale ogni momento.

La sua capacità di cogliere e apprezzare la bellezza nascosta nei gesti quotidiani e nelle storie semplici rivela un’anima attenta e sensibile, sempre pronta a riconoscere il valore degli altri. Il tributo a Michelangelo è un’ulteriore testimonianza della sua umanità e del suo desiderio di dare voce a chi, con passione e dedizione, arricchisce la vita di chi lo circonda.

Un Esempio di Vita

La storia di Michelangelo, come raccontata da Tagliente, è un potente promemoria di come la passione e l’impegno possano elevare il lavoro quotidiano a forme d’arte. “La sua pizza è un capolavoro che continuerà a risuonare nei miei ricordi, così come la sua storia di dedizione e umiltà,” ha scritto Tagliente, riconoscendo il valore di un uomo che, nonostante l’età e la fatica, continua a regalare momenti di gioia e piacere attraverso la sua cucina.

Questo tributo non è solo un omaggio a un pizzaiolo straordinario, ma anche un invito a riflettere sull’importanza del lavoro fatto con passione e amore. Grazie, Michelangelo, per averci mostrato che dietro ogni grande piatto c’è una grande storia, fatta di lavoro, passione e amore per la semplicità. E grazie, Francesco Tagliente, per aver condiviso con noi questa storia ispiratrice, ricordandoci di apprezzare le piccole grandi cose della vita.

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Roma

Roma, maxi-rissa metro Barberini. Riccardi (Udc): “Occorrono misure decisive”

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Dopo l’ennesima maxi-rissa tra bande di borseggiatori che ha portato alla chiusura della stazione metro di piazza Barberini provocando, tra l’altro panico e paura tra i cittadini romani ed i tanti turisti presenti in città, la politica della Capitale non tarda a far sentire la sua voce.
“Questa ennesima manifestazione di violenza e illegalità non può più essere tollerata. Richiamo con forza il Governo ad un intervento deciso e definitivo. È inaccettabile che i borseggiatori, anche se catturati, possano tornare ad operare impuniti a causa di leggi troppo permissive, che li rimettono in libertà quasi immediatamente.
L’Italia è diventata lo zimbello del mondo a causa di questa situazione insostenibile.
È necessario adottare misure più severe e immediate per garantire la sicurezza dei cittadini e dei turisti. Proponiamo una revisione delle leggi esistenti per introdurre pene più dure e certe per i borseggiatori, rafforzare la presenza delle forze dell’ordine nei punti critici della città e migliorare la sorveglianza con l’uso di tecnologie avanzate”
.

il commissario romano UdC, Roberto Riccardi

A dichiararlo con decisione è Roberto Riccardi, commissario romano dell’UdC.
Da sempre attento ai problemi sulla sicurezza Riccardi fa notare con estrema chiarezza che tali situazioni non fanno altro che portare un’immagine della capitale sempre meno sicura agli occhi dei molti turisti che sono, per la capitale, una fonte di ricchezza economica oltre che di prestigio.
La fermata della Metro A Barberini a Roma è stata teatro di una maxi-rissa tra bande di borseggiatori sudamericani, che ha richiesto l’intervento delle forze dell’ordine e il blocco della stazione per circa 40 minuti. La violenza è scoppiata a seguito di una serie di furti e scippi ai danni dei passeggeri.
Riccardi ha poi concluso: “Non possiamo permettere che episodi come quello avvenuto alla Metro Barberini si ripetano. È ora di passare dalle parole ai fatti, con azioni concrete che ripristinino l’ordine e la sicurezza nelle nostre città. I cittadini hanno il diritto di vivere in un Paese sicuro e il dovere del Governo è garantirlo”.
Molti cittadini ci scrivono ogni giorno preoccupati da questa escalation di violenza e di insicurezza ma soprattutto preoccupati per la poca attenzione che il governo cittadino e quello nazionale stanno avendo nei riguardi di questa situazione ormai alla deriva.

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