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Redazione Lazio

ALITALIA MAINTENANCE SYSTEM: JETRAN RILANCIA SU ACQUISIZIONE

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Tempo di lettura 2 minutiOggi 28 giugno è la data prevista per la decisione da parte del giudice

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di Alessandro Ranieri

Roma – Lo scorso 5 maggio è scaduto il termine previsto dal bando per la vendita di Alitalia Maintenance Systems, l’azienda di manutenzione e revisione di motori aeronautici degli aerei di linea Alitalia, fallita alla fine dello scorso mese di settembre, e oggi 28 giugno è la data prevista per la decisione da parte del giudice.

L’esito del bando può dirsi soddisfacente, dato che, ad una offerta che un primo soggetto ha presentato per rilevare impianti e mezzi di Alitalia Maintenance Systems, ne è seguita un' altra. La prima offerente è International Aerospace Group, società americana poco conosciuta in Italia, con sede a Miami e che si occupa della vendita di componenti aeronautici. Molto importante, comunque, è l’offerta di Jetran LLC, fondata in Texas e operante da oltre 30 anni nel settore della motoristica aeronautica, il cui valore aggiunto è rappresentato dalla conoscenza della realtà aeronautica italiana, dal momento che opera da anni nel nostro Paese attraverso altre compagnie aeree e società italiane. La società già collabora con Alitalia, Blu Panorama ed Atitech e sembra possedere gli assetti proprietari adeguati per l’acquisizione e il rilancio di AMS in un contesto di sistema. A questo punto potrebbe essere costituito un polo per la manutenzione e della revisione dei motori aeronautici, con i propri centri a Napoli, per la manutenzione airframe e a Roma per la revisione motori, sfruttando le competenze degli ex lavoratori di AMS e gli impianti di quest’ultima, tuttora esistenti a Fiumicino.

Anche le Organizzazioni sindacali hanno manifestato la propria soddisfazione, ma ribadendo anche la loro preoccupazione circa la possibilità di eventuali delocalizzazioni nel caso in cui non risultasse aggiudicataria la Jetran, che ritengono maggiormente idonea. In ogni caso l’auspicio è che l'acquirente sia solido, con un serio piano industriale per il rilancio dell’azienda e la salvaguardia occupazionale, con un invito alle Istituzioni preposte, in primis il MISE, affinchè si facciano garanti della buona riuscita dell’operazione, evitando speculazioni che non porterebbero alcun beneficio ai lavoratori e all’economia del Paese.