Clicca e condividi l'articolo
Tempo di lettura 2 minuti
Red. Cronache
Albano / Genzano (RM) – I Finanzieri del Comando Provinciale di Roma hanno sottoposto a confisca 18 aziende (tra società di persone e di capitali), immobili, auto e motoveicoli e numerosi rapporti finanziari, per un valore complessivo di oltre 43 milioni di euro, riconducibili a componenti del "Gruppo Anderlucci", facente capo a Sergio Anderlucci, e coinvolto in traffici di droga. Secondo quanto emerso dalle patrimoniali, coordinate dalla Procura della Repubblica di Velletri, il gruppo attingendo a risorse finanziarie rinvenienti principalmente dallo spaccio di stupefacenti, ha costituito una serie di società, in prevalenza con sede nel Comune di Albano Laziale (Roma) e operanti in svariati settori economici.
Alcune di queste società sarebbero poi state utilizzate per la commissione di ulteriori illeciti di natura penale tributaria. In particolare, scrive il Giudice della prevenzione, «il 'sistemà architettato dal gruppo prevedeva di mettere in liquidazione, di volta in volta, una delle cooperative, in modo che i contratti attribuiti a tale soggetto giuridico, in fase di estinzione, venissero trasferiti ad un nuovo soggetto giuridico, tanto che, se non fosse intervenuto, provvidenzialmente, il sequestro di prevenzione disposto nell'ambito del presente procedimento, verosimilmente l'intero 'marchingegnò sarebbe andato a buon fine senza che ne rimanesse traccia. L'intero meccanismo permetteva al gruppo di non versare (come in effetti non ha mai versato) imposte allo Stato». Gli accertamenti patrimoniali sviluppati dagli specialisti del Gruppo Investigazione Criminalità Organizzata del Nucleo Polizia Tributaria di Roma, che hanno riguardato 122 entità, tra persone fisiche e giuridiche, hanno permesso di ricostruire compiutamente la fitta rete degli interessi commerciali dei proposti e l'entità degli investimenti effettuati, localizzati sempre nell'area dei Castelli Romani, tra Albano Laziale (RM) e Genzano di Roma (RM), servendosi, per tale scopo, anche di parenti impiegati come «prestanome». A fronte dell'accumulazione di tale ingente patrimonio, è emersa la palese sproporzione tra il patrimonio mobiliare e societario e la rispettiva situazione reddituale.
L'ambito di operatività delle aziende nel tempo avviate da parte degli indagati, ha riguardato svariati settori commerciali, tra cui quello delle costruzioni edili. Proprio in tale contesto il 'gruppo Anderluccì era addirittura riuscito a introdursi negli appalti con gli Enti Locali: in particolare, una delle aziende oggetto di sequestro, nel luglio 2014, ha realizzato un complesso immobiliare destinato ad ospitare una scuola materna e un asilo nido e ha avuto accesso, tra l'altro, a contributi del FSE (Fondo Sociale Europeo). Contestualmente alla confisca di beni, è stata data esecuzione, di concerto con i Commissariati di Albano Laziale (RM) e Genzano (RM), all'applicazione della misura di prevenzione della sorveglianza speciale di Pubblica Sicurezza nei confronti di 5 persone, con la previsione dell'obbligo di soggiorno per 3 di loro.
Correlati