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GENZANO, GABBARINI: "LA SENATRICE CINQUE STELLE NON CI RAPPRESENTA"

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Tempo di lettura 2 minuti Gabbarini: "Sono stato denunciato da una società che voleva speculare con bollette pazze sulla pelle dei genzanesi e l’amministrazione comunale li ha arginati e io ne vado fiero ed orgoglioso"

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Red. Politica

Genzano (RM) – Comizio di chiusura in una piazza gremita per il sindaco di Genzano Flavio Gabbarini che si candida sostenuto da un’ampia e coesa coalizione di centrosinistra e che senza troppi giri di parole ha parlato diretto ai genzanesi commentando questi ultimi scampoli di campagna elettorale dove gli avversari pentastellati, nel tentativo di racimolare qualche voto più, hanno “sparlato” di pericolo di infiltrazioni mafiose nel territorio lanciando parole che nulla hanno a che fare con Genzano e i genzanesi, dei veri e propri “insulti” ha detto il sindaco “diretti alla nostra città e siamo stati tutti insultati e offesi quando i Cinque stelle hanno chiamato in causa Marinopoli, Mafia Capitale, tutte realtà lontane dalla nostra Genzano che è pulita e trasparente: la senatrice che le ha pronunciate non ci rappresenta!

Queste realtà criminali non rappresentano la gente onesta che ha amministrato e amministra questa bella città. Perché qui a Genzano non ci sono mai stati amministratori condannati o che si sono macchiati di simili reati, qui a Genzano regna l’ONESTA’”. Gabbarini ha quindi tuonato: “Io le mafie le ho combattute e ricordo che Genzano è stato il primo Comune che si è costituito parte civile  contro la Pontina Ambiente di Cerroni e poi i risultati ottenuti dalla raccolta differenziata sono la testimonianza di un comune che funziona: abbiamo toccato il 70% di differenziazione e volete sapere a Pomezia, Comune amministrato dai pentastellati a quanto stanno? Al 20%!”. Gabbarini ha sottolineato anche che non ci si può improvvisare sindaci dall’oggi al domani, “per amministrare ci vuole capacità ed esperienza e si deve fare la gavetta in consiglio comunale non si può apparire dal nulla e pensare di avere le soluzioni in tasca per amministrare una città di 25 mila abitanti. Io – ha detto il sindaco – ho ascoltato in cinque anni oltre 3 mila cittadini, almeno 11 a settimana. Perché per amministrare ci vuole impegno civico e passione, generosità, capacità di rinnovamento e competenza”.

Gabbarini, in merito alle presunte vicende giudiziarie che riguardano la sua persone ha detto: “E’ vero, sono stato denunciato da una società che voleva speculare con bollette pazze sulla pelle dei genzanesi e l’amministrazione comunale li ha arginati e io ne vado fiero ed orgoglioso. Ma sulla mia persona c’è una richiesta di archiviazione formulata dal Pm!. E poi mi meraviglio di chi è senatore della Repubblica e parla di impresentabili: tutti coloro che si presentano alle elezioni di Genzano sono candidabili ed eleggibili perché ci sono rigidi controlli a cui vengono sottoposti. La nostra coalizione rappresenta la parte migliore di Genzano perché sono persone perbene!”.

Un commento poi ai punti programmatici degli avversari: “Sono dei programmini – ha detto Gabbarini – delle cosucce scritte e buttate lì con un copia e incolla preso da internet senza conoscere i problemi reali del nostro territorio. C’è una totale mancanza di idee, inesperienza ed un ego smisurato”. E poi il sindaco non ha tralasciato neppure qualche stoccata alla coalizione di destra parlando di “pericolo fascista” che si nasconde dietro le liste civiche mascherate che non sono altro che l’espressione di partiti di destra come Fratelli d’Italia il partito di Giorgia Meloni”. 

In ultimo un appello alla piazza, un appello ai suoi cittadini: "Genzanesi tiriamo fuori l’orgoglio, difendiamo Genzano, la nostra città. Andiamo a testa alta e continuiamo insieme ad andare nel verso giusto con onestà e capacità. W Genzano!
 

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Costume e Società

Il magico Maestro della Pizza a Fregene: un tributo di Francesco Tagliente a un pizzaiolo straordinario

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Il Prefetto Francesco Tagliente ha recentemente condiviso sulla sua pagina Facebook una commovente testimonianza, raccontando l’incredibile esperienza culinaria vissuta al ristorante Back Flip Da Moisè di Fregene. Questo racconto non è solo un omaggio a una pizza straordinaria, ma anche un tributo a Michelangelo, il pizzaiolo settantaquattrenne la cui dedizione e passione hanno trasformato un semplice piatto in un’opera d’arte.

Seduto al ristorante con sua moglie Maria Teresa, Tagliente ha descritto la pizza come “la migliore che abbia mangiato negli ultimi cinquant’anni”. Tuttavia, ciò che ha reso questa esperienza davvero speciale è stata la scoperta della storia dell’uomo dietro la pizza. Michelangelo, un ex contadino che si sveglia ogni mattina all’alba per curare il suo orto, dedica le prime ore del giorno alla coltivazione delle piante e alla cura della famiglia. Solo dopo queste attività, si prepara per andare al ristorante e mettere tutto se stesso nella preparazione della pizza.

L’Arte di Michelangelo: Tradizione e Passione

Michelangelo non è solo un pizzaiolo, ma un vero e proprio maestro dell’arte culinaria. La sua vita semplice e laboriosa, fatta di dedizione e umiltà, è un esempio di come l’amore per il proprio lavoro possa trasformare un piatto comune in un’esperienza indimenticabile. La sua capacità di fondere la tradizione contadina con la sapienza artigianale nella preparazione della pizza è un’arte rara e preziosa.

Tagliente ha scritto: “La dedizione e l’umiltà di quest’uomo, che dalla vita contadina riesce a creare una delle migliori pizze che abbia mai assaggiato, mi hanno colpito profondamente. Il suo nome rimane anonimo, ma la sua storia di passione e impegno è qualcosa che merita di essere raccontata.”

L’Umanità di Francesco Tagliente

Il racconto del Prefetto Tagliente non solo mette in luce le straordinarie qualità culinarie di Michelangelo, ma riflette anche le qualità umane dello stesso Tagliente. Conosciuto per la sua sensibilità e il suo impegno sociale, Tagliente ha sempre dimostrato un profondo rispetto per le storie di vita quotidiana e per le persone che con il loro lavoro contribuiscono a rendere speciale ogni momento.

La sua capacità di cogliere e apprezzare la bellezza nascosta nei gesti quotidiani e nelle storie semplici rivela un’anima attenta e sensibile, sempre pronta a riconoscere il valore degli altri. Il tributo a Michelangelo è un’ulteriore testimonianza della sua umanità e del suo desiderio di dare voce a chi, con passione e dedizione, arricchisce la vita di chi lo circonda.

Un Esempio di Vita

La storia di Michelangelo, come raccontata da Tagliente, è un potente promemoria di come la passione e l’impegno possano elevare il lavoro quotidiano a forme d’arte. “La sua pizza è un capolavoro che continuerà a risuonare nei miei ricordi, così come la sua storia di dedizione e umiltà,” ha scritto Tagliente, riconoscendo il valore di un uomo che, nonostante l’età e la fatica, continua a regalare momenti di gioia e piacere attraverso la sua cucina.

Questo tributo non è solo un omaggio a un pizzaiolo straordinario, ma anche un invito a riflettere sull’importanza del lavoro fatto con passione e amore. Grazie, Michelangelo, per averci mostrato che dietro ogni grande piatto c’è una grande storia, fatta di lavoro, passione e amore per la semplicità. E grazie, Francesco Tagliente, per aver condiviso con noi questa storia ispiratrice, ricordandoci di apprezzare le piccole grandi cose della vita.

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Roma

Roma, maxi-rissa metro Barberini. Riccardi (Udc): “Occorrono misure decisive”

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Dopo l’ennesima maxi-rissa tra bande di borseggiatori che ha portato alla chiusura della stazione metro di piazza Barberini provocando, tra l’altro panico e paura tra i cittadini romani ed i tanti turisti presenti in città, la politica della Capitale non tarda a far sentire la sua voce.
“Questa ennesima manifestazione di violenza e illegalità non può più essere tollerata. Richiamo con forza il Governo ad un intervento deciso e definitivo. È inaccettabile che i borseggiatori, anche se catturati, possano tornare ad operare impuniti a causa di leggi troppo permissive, che li rimettono in libertà quasi immediatamente.
L’Italia è diventata lo zimbello del mondo a causa di questa situazione insostenibile.
È necessario adottare misure più severe e immediate per garantire la sicurezza dei cittadini e dei turisti. Proponiamo una revisione delle leggi esistenti per introdurre pene più dure e certe per i borseggiatori, rafforzare la presenza delle forze dell’ordine nei punti critici della città e migliorare la sorveglianza con l’uso di tecnologie avanzate”
.

il commissario romano UdC, Roberto Riccardi

A dichiararlo con decisione è Roberto Riccardi, commissario romano dell’UdC.
Da sempre attento ai problemi sulla sicurezza Riccardi fa notare con estrema chiarezza che tali situazioni non fanno altro che portare un’immagine della capitale sempre meno sicura agli occhi dei molti turisti che sono, per la capitale, una fonte di ricchezza economica oltre che di prestigio.
La fermata della Metro A Barberini a Roma è stata teatro di una maxi-rissa tra bande di borseggiatori sudamericani, che ha richiesto l’intervento delle forze dell’ordine e il blocco della stazione per circa 40 minuti. La violenza è scoppiata a seguito di una serie di furti e scippi ai danni dei passeggeri.
Riccardi ha poi concluso: “Non possiamo permettere che episodi come quello avvenuto alla Metro Barberini si ripetano. È ora di passare dalle parole ai fatti, con azioni concrete che ripristinino l’ordine e la sicurezza nelle nostre città. I cittadini hanno il diritto di vivere in un Paese sicuro e il dovere del Governo è garantirlo”.
Molti cittadini ci scrivono ogni giorno preoccupati da questa escalation di violenza e di insicurezza ma soprattutto preoccupati per la poca attenzione che il governo cittadino e quello nazionale stanno avendo nei riguardi di questa situazione ormai alla deriva.

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Cronaca

Roma, metro Barberini: una rissa provoca la chiusura della stazione

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Tragiche le notizie che arrivano in un torrido sabato sera romano.
La stazione metro Barberini viene chiusa per questioni di sicurezza.
All’origine del fatto, avvenuto tra le 19 e le 19,30 una rissa tra nord africani e sudamericani con almeno 15 persone coinvolte. Molti passeggeri spaventati dalla situazione si sono rifugiati nella cabina del conducente fino all’arrivo delle forze di polizia allertate dalla centrale di sicurezza di Atac Metro.
Per ora sono ancora tutti da decifrare i motivi che hanno portato a ciò.

Un’estate romana che sta diventando ogni giorno più bollente.

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