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Red. Cronaca
Roma – Un maxi sequestro di beni, dal valore complessivo di circa 25 milioni di euro tra immobili, aziende, veicoli e conti bancari, è stato eseguito dalla polizia di Stato nei confronti di 9 personaggi legati alla criminalità organizzata.
L’operazione, denominata “All’ombra del cupolone”, disposta in base a un decreto di sequestro del tribunale di Roma, è stata eseguita nell’ambito di una complessa attività di indagine di natura patrimoniale, volta ad aggredire i patrimoni di mafia o, comunque, illecitamente accumulati, dalla Divisione Polizia Anticrimine in collaborazione con la Squadra Mobile, e 28 commissariati competenti per Roma e Provincia e delle Divisioni Polizia Anticrimine delle Questure di Avellino, Benevento, Caserta, Frosinone, Grosseto, Milano, Parma, Perugia, Pordenone, Reggio Calabria, Torino e Treviso.
I destinatari dei sequestri sono Francesco Filippone, 35 anni, nato a Melicucco (RC; Alessandro Bottiglieri, 45 anni nato a Roma; Rocco Camillò, 37 anni nato a Polistena (RC); Marcello Giovinazzo, 46 anni, nato a Taurianova (RC); Salvatore Casamonica, 27 anni, nato a Frascati (RM); Roberto Giuseppe Cicivelli, 47 anni nato a Marino (RM); Emanuele Lucci, 46 anni nato a Roma; Francesco Calvi, 57 anni, nato a Melicucco (RC); Michele Mercuri, 48 anni nato a Melicucco (RC). Nell’operazione sono stati posti sotto sequestro 10 unità immobiliari; 43 tra società e imprese individuali; 45 aziende commerciali e cooperative; 30 veicoli; diversi rapporti bancari e postali individuati finora presso 68 istituti.
Tra i beni sottoposti a sequestro, i bar “Pio Er Caffè” e “L’Angolo d’Oro”, il ristorante/trattoria “Hostaria Sora Franca”, tutti nei pressi del Vaticano, intestati formalmente a terzi – tra cui due cittadini cinesi – e un trattoria a Trastevere, formalmente intestata a una cittadina romena e a una cittadina ucraina ma riconducibile a Michele Mercuri. Sigilli anche a una palestra e a un’impresa esercente di vendita di calzature a Ciampino (RM) riconducibile alla famiglia Casamonica.
Tra le aziende situate fuori da Roma, invece, sequestrate una cooperativa di facchinaggio di Arienzo (CE), una cooperativa Onlus di S. Nicola La Strada (CE), e una società, la Serrmac s.a.s., con sede a Budoia (PN), per anni considerata un’ eccellenza italiana nel mondo, per la costruzione di trapani a colonna e maschiatrici, acquisita a seguito di fallimento e un’ azienda di somministrazione di cibi e bevande con sede a Parma.
L’indagine patrimoniale che ha portato al sequestro “all’ombra del cupolone” di patrimoni riconducibili alla criminalità organizzata – hanno sottolineato gli inquirenti della polizia di Stato, ha permesso di ricostruire la storia criminale, i molteplici legami e gli affari illeciti delle persone interessate dal provvedimento, facendo emergere quello che può essere considerato un nuovo gruppo criminale trasversale, comprendente esponenti della ’ndrangheta, della camorra e della famiglia sinti dei Casamonica, che si sono accorati formando di fatto una società d’interessi illeciti, finalizzata a riciclare nella città di Roma i rispettivi profitti.
Tutti i soggetti coinvolti, considerati dagli inquirenti dall’elevato spessore criminale, erano emersi in più riprese in alcune attività investigative svolte da diversi organi inquirenti (Procura della Repubblica di Palmi, Procura DDA di Reggio Calabria, DDA di Milano e DDA di Roma) a partire dagli anni 90 e fino al 2014, per delitti di particolare gravità, commessi anche in forma associativa, come traffico e spaccio di cocaina proveniente dalla Calabria e destinata al mercato romano.
Se le indagini ed i conseguenti provvedimenti restrittivi hanno riguardato i soggetti interessati in maniera disgiunta e in tempi diversi, secondo gli investigatori il quadro che è emerso è quello di una vera e propria joint-venture criminale, eletta a sistematica fonte di profitto, attorno alla quale ruotano oltre al traffico di stupefacenti altre attività illecite come usura, estorsioni, riciclaggio, falso e altri.
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