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Roma

OMICIDIO LUCA VARANI: RESTA IN CARCERE MARCO PRATO

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Tempo di lettura 2 minuti E’ stata respinta dal Tribunale del Riesame di Roma l’istanza di scarcerazione che aveva avanzato il suo difensore

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di Angelo Barraco
 
Roma – Marco Prato resta in carcere. E’ stata respinta dal Tribunale del Riesame di Roma l’istanza di scarcerazione che aveva avanzato il suo difensore. Il giovane è accusato, assieme a Manuel Foffo, dell’omicidio di Luca Varani. Marco Prato si trova detenuto nel carcere di Regina Coeli. Foffo e Prato,  il 4 marzo hanno massacrato brutalmente, a colpi di martello e coltellate il loro amico. Un festino in cui i giovani hanno abusato di alcol e cocaina. l’effetto della cocaina è svanito, sono tornati lucidi e iniziano a fornire le loro versioni dei fatti. Foffo sostiene che Prato avrebbe narcotizzato un altro giovane, inoltre avrebbe ammesso “Volevo ucciderlo e forse ho combinato tutto questo per vendicarmi di lui”. Nel corso del terzo interrogatorio, Foffo ha mostrato segni di pentimento nei confronti di Luca. Gli investigatori hanno scoperto che Prato e Foffo avevano contattato altre persone, poiché prima di contattare Varani, hanno contattato l’ultima fidanzata del padrone di casa, poi un escort che ha riferito di non aver accettato perché avevano offerto poco. Si è parlato di alcuni video che riguardano il momento del delitto, in merito a tale circostanza gli inquirenti analizzeranno il pc di Prato per verificare l’esistenza e se fosse stato cancellato, contano di recuperarlo. Foffo avrebbe dichiarato ai magistrati che “Volevo uccidere mio padre per vendicarmi, perché mi faceva sentire sempre al secondo posto dopo mio fratello” e il legale di Foffo ha riferito poi ad Adnkronos “Mentre il mio assistito parlava con Prato il discorso è finito su questioni personali e ha parlato del suo rapporto col padre e di come lo vivesse male. Ora bisognerebbe capire perché ha detto quelle cose gli psichiatri dovranno capire il senso di queste parole, perché servono competenze specifiche per questo”. Ha aggiunto inoltre che “Per una perizia psichiatrica serviranno almeno 10 incontri e con una cadenza di un incontro a settimana immagino che bisognerà aspettare almeno 3 mesi per arrivare a un risultato”. L’autopsia ha riscontrato che la causa della morte potrebbe non essere stata la coltellata inferta con il fendente e ritengono che il fendente non sia stato decisivo ai fini del decesso. La Procura ritiene credibile le dichiarazioni di Foffo. Il legale ha spiegato anche che “C'era un contesto sessuale ma il movente non è ancora uscito fuori. Il mio assistito continua a ripetere che non sa perchè lo hanno fatto. Manuel ha confermato che al momento del delitto erano solo loro due. Vogliamo chiedere la perizia tossicologica, d'altronde gli esami gli hanno già fatti quindi siamo tutti tranquilli e sereni”. 

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Cronaca

Roma, San Paolo: due ladre tentano di investire la commessa di un negozio dopo la rapina

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ROMA – Nel pomeriggio di ieri, i Carabinieri della Stazione di Roma Garbatella sono intervenuti in viale Leonardo Da Vinci, arrestando due donne romane, di 20 e 30 anni, appartenenti a una nota famiglia di nomadi stanziali, con precedenti penali e disoccupate. Le due sono gravemente indiziate di rapina aggravata in concorso.
 
L’episodio è iniziato quando i titolari di un negozio di casalinghi, gestito da cittadini cinesi nel quartiere San Paolo, hanno denunciato che le due donne avevano sottratto diversi articoli per la casa. Una dipendente del negozio, notando il furto, ha cercato di fermarle, ma le due donne, nel tentativo di fuggire, sono salite a bordo della loro auto e hanno cercato di investirla.
 
I Carabinieri, giunti rapidamente sul posto, sono riusciti a bloccare le ladre. La refurtiva, trovata all’interno dell’auto, è stata restituita ai legittimi proprietari. Fortunatamente, la coraggiosa dipendente, visitata dai sanitari del 118, non ha riportato ferite.
 
Successivi accertamenti hanno rivelato che la 30enne era alla guida dell’auto senza patente, mai conseguita, motivo per cui è stata anche sanzionata per violazione al codice della strada. Il Tribunale di Roma ha convalidato l’arresto e disposto gli arresti domiciliari per entrambe le donne.
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Metropoli

Valmontone, grave incidente sull’A1: un morto e tre feriti

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Tragico incidente quello avvenuto questa mattina poco prima delle 10 sull’autostrada A1 dove sono state inviate due squadre dei Vigili del Fuoco all’altezza dell’uscita di Valmontone in direzione di Roma. L’incidente ha coinvolto tre autovetture e un van, provocando la morte di una persona e il ferimento grave di altre tre.

La vittima è una donna di 62 anni di nazionalità tedesca

I tre feriti sono stati soccorsi dal personale del 118, che è intervenuto sul posto con diverse ambulanze e un elisoccorso. Per permettere le operazioni di soccorso, la carreggiata in direzione Roma è stata temporaneamente chiusa.

Sul luogo dell’incidente è intervenuta anche la polizia stradale, incaricata di gestire la viabilità e condurre i rilievi necessari per chiarire la dinamica dello schianto.

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Castelli Romani

Rocca Priora, arrestati due uomini sorpresi a sotterrare telai di auto rubate

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I Carabinieri della Stazione di Rocca Priora hanno arrestato due uomini italiani, rispettivamente di 59 e 67 anni, entrambi con precedenti penali, accusati di riciclaggio. L’operazione è avvenuta durante un normale servizio di pattugliamento del territorio, quando i militari hanno notato i sospetti intenti a scavare una buca con una ruspa in un terreno situato lungo la via Tuscolana, al chilometro 32. All’interno della buca, i Carabinieri hanno scoperto quattro telai completi di autovetture, successivamente identificati come proventi di furto.
 
Successivamente, i militari hanno eseguito una perquisizione in un capannone nei pressi del luogo del ritrovamento, anch’esso nella disponibilità dei due uomini arrestati. All’interno del capannone, sono state rinvenute numerose parti di veicoli smontati e privi di matricola, le quali sono state immediatamente sequestrate per ulteriori verifiche.
 
I due uomini arrestati sono stati posti agli arresti domiciliari nelle rispettive abitazioni, in attesa dell’udienza di convalida. Le autorità stanno proseguendo le indagini per chiarire ulteriormente la portata dell’attività illegale e identificare eventuali complici.
 
 
 
 
 
Privo di virus.www.avast.com



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