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Roma

LADISPOLI, ARTIGIANO SGOZZATO E CARBONIZZATO: UNA DONNA CONFESSA

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Tempo di lettura 3 minuti Un coltello ripulito dopo aver compiuto l'omicidio e tentato di occultare nell'abitacolo del mezzo tra gli attrezzi da lavoro

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Redazione

Ladispoli (RM) – Una storia orribile che inizia con il ritrovamento di un cadavere sgozzato e carbonizzato e che potrebbe essere l'epilogo di un omicidio passionale. Ora c'è la confessione di una donna che si trova nel carcere di Civitavecchia. Ma vediamo come è andata. Nel primo pomeriggio di ieri 10 marzo, la Centrale Operativa della Compagnia di Civitavecchia è stata attivata dai Carabinieri della Stazione di Ponte Galeria che hanno segnalato la possibile presenza, nel territorio del Comune di Ladispoli, di un artigiano romano 59enne di cui era stata denunciata la scomparsa nella serata precedente, e il cui telefono risultava, a seguito di accertamenti eseguiti, trovarsi in quei luoghi. I Carabinieri in servizio, a seguito di accurate ricerche, intorno alle ore 16 hanno rintracciato il furgone in uso alla persona scomparsa, in piazzale della Lucertola di Marina di San Nicola, nel Comune di Ladispoli, con all'interno un corpo privo di vita, verosimilmente della persona ricercata.


Un foro al collo
Considerata la presenza di vistose tracce di sangue e i chiari segni di bruciature presenti sul corpo dell'uomo, è stato richiesto l'intervento del medico legale nonché dei Carabinieri della Squadra Rilievi del Nucleo Investigativo di Ostia, per procedere agli accertamenti del caso. Il medico legale, intervenuto sul posto, ha riscontrato che il decesso era avvenuto a seguito di una lesione da taglio inferta all'altezza della gola, riservandosi di fornire ulteriori elementi a seguito dell'esame autoptico. Inoltre nell'immediatezza, i Carabinieri del Nucleo Operativo della Compagnia di Civitavecchia e della Stazione di Ladispoli, impegnato nelle indagini, coordinate dal Sostituto Procuratore della Procura della Repubblica di Civitavecchia Antonia Giammaria, hanno visionato ed estrapolato le immagini riprese dalle numerose videocamere presenti nell'area, riscontrando l'arrivo del mezzo, con a bordo un uomo e una donna, intorno alle 17.30 del 9.03 e, successivamente, l'uscita dal mezzo stesso della sola donna intorno alle ore 17.45, travisata dal cappuccio di un piumino e quindi irriconoscibile, con una vistosa fiammata proveniente dall'interno dell'abitacolo.

Le telecamere La successiva visione delle videocamere presenti sulle possibili vie di fuga di quella che, verosimilmente, era stata l'autrice del delitto, hanno consentito di individuare chiaramente la donna allontanarsi in direzione via Aurelia. La conoscenza del territorio e della cittadinanza da parte dei Carabinieri della Stazione di Ladispoli ha consentito loro di identificare con quasi certezza la donna immortalata dalle videocamere di sorveglianza del Consorzio Marina di San Nicola in una straniera residente da anni a Ladispoli, M.T., casalinga 65enne, la quale è risultata avere avuto contatti con la vittima in passato. Dall'esame dei tabulati telefonici dell'uomo, richiesti e ottenuti d'urgenza, sono emersi contatti anche recenti con la donna, la quale, pertanto, nella tarda serata di ieri 10 marzo, è stata condotta presso la Caserma di via Livorno a Ladispoli per essere sentita in merito al suo possibile coinvolgimento nella vicenda. La stessa, dopo una iniziale titubanza, ha ammesso le sue responsabilità, raccontando la sua versione della dinamica dell'evento che l'avrebbe portata a colpire con un coltello al collo l'uomo per poi cercare di bruciarne il corpo, tuttora al vaglio degli inquirenti.

L'arresto della donna Successivamente la donna ha fornito importanti indicazioni che hanno consentito di ritrovare l'arma del delitto, un coltello da cucina con lama di circa 10 cm, che la stessa aveva ripulito dopo aver compiuto l'omicidio e tentato di occultare nell'abitacolo del mezzo tra gli attrezzi da lavoro, nonché gli indumenti indossati al momento del fatto, di cui si era parzialmente disfatta lungo il percorso seguito per rientrare a Ladispoli. L'arma e gli indumenti sono stati sequestrati da personale della Squadra Rilievi del Nucleo Investigativo di Ostia, che ha inoltre acquisito, nel corso degli accertamenti effettuati sul mezzo, ulteriori tracce che dovranno essere sottoposte ad esami di laboratorio. Così la donna, alle prime ore di oggi, è stata dichiarata in stato di Fermo di Indiziato di Delitto, e associata alla Casa Circondariale di Civitavecchia ove rimarrà a disposizione dell'Autorità Giudiziaria alla quale dovrà rispondere dei reati di Omicidio Volontario e Tentata Distruzione di Cadaver

Castelli Romani

Castel Gandolfo, iniziati i lavori al parcheggio di via Giovanni Paolo II

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Castel Gandolfo – Da oggi sono ufficialmente iniziati i lavori di manutenzione straordinaria presso il parcheggio multipiano situato in Via Giovanni Paolo II, adiacente alla sede ASL Roma 6. L’intervento, realizzato dalla Città Metropolitana di Roma Capitale, comporterà alcune modifiche temporanee alla viabilità interna e il divieto di sosta per consentire il corretto svolgimento delle operazioni.

I lavori prevedono la manutenzione straordinaria delle aree interne del parcheggio, inclusi importanti interventi sull’impianto elettrico, al fine di garantire maggiore sicurezza e funzionalità alla struttura. Questo parcheggio è un nodo di scambio fondamentale per i numerosi utenti che quotidianamente si recano agli sportelli e ai poliambulatori della ASL.

Il Sindaco di Castel Gandolfo, Alberto De Angelis, ha espresso il suo apprezzamento per l’intervento: “Ringrazio la Città Metropolitana, nelle persone del Sindaco Gualtieri e del Vice Sindaco Sanna, per questo intervento che permetterà di mettere in sicurezza e valorizzare questo nodo di scambio che quotidianamente viene molto utilizzato dagli utenti che si recano agli sportelli e poliambulatori della nostra Asl”.

I lavori saranno eseguiti con la massima celerità possibile per ridurre al minimo i disagi per i cittadini. Ulteriori aggiornamenti saranno forniti periodicamente per informare la popolazione sull’avanzamento dei lavori e su eventuali ulteriori modifiche alla circolazione.

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Castelli Romani

Rocca Priora, incastrato il ladro seriale delle auto

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Arrestato dai carabinieri il ladro seriale che rubava dentro le macchine parcheggiate in sosta vicino ai negozi in pieno centro a Rocca Priora. Per due giorni si sono ripetuti furti all’interno di alcune auto che l’uomo forzava dopo aver visto i proprietari scendere per fare degli acquisti nella zona di via San Sebastiano in centro. I Carabinieri della locale stazione dopo aver ricevuto tre denunce da due uomini anziani e un perito informatico della zona, che avevano visto sottrarsi telefonini , tablet , iPad e altri oggetti dalle loro auto. Si sono appostati e l’altra mattina lo hanno fermato in flagranza di reato mentre tentava di aprire la macchina di un ottantenne del posto. Il ladro è stato arrestato e ritrovata tutta la refurtiva asportata precedentemente dalle auto in sosta davanti ai negozi in centro.

Presso il Tribunale di Velletri c’è stato il processo per direttissima per la convalida dell’arresto che è stato eseguito dal giudice monocratico. Il 35enne egiziano, già conosciuto alla Giustizia per furto, ricettazione e altri reati, ha patteggiato la pena ed è stato rimesso in libertà al momento. Con divieto di avvicinamento a Rocca Priora e altre prescrizioni imposte dalla magistratura.

I cittadini vittime dei furti hanno ringraziato a lungo i carabinieri del posto per essere intervenuti velocemente e aver identificato e arrestato l’autore ritrovandogli in casa sua sempre nella cittadina dei Castelli tutta la refurtiva che è stata restituita ai legittimi proprietari .

In particolare un iPad di lavoro molto importante per il perito informatico che lavora per importanti aziende del settore.

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Roma

Roma, metro Piramide: la banchina degli impuniti

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È senza soste l’impegno della vigilanza nelle stazioni metro di Roma.
Ma come potete vedere dalle foto le difficoltà maggiori avvengono in questo preciso momento presso la stazione Piramide della Linea B (sono circa le 18) dove un folto gruppo di borseggiatori bosniaci, si ostina a restare sulla banchina incurante degli avvisi della Guardie Giurate predisposte al servizio che li stanno invitando a lasciare la stazione.
Una situazione a dir poco incresciosa che mostra in pieno i limiti di un sistema giuridico che rischia di confermare sempre di più il concetto di “impunità” per chi si macchia di tale reati.

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