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Redazione
Rocca Priora (Rm) – Che finale di stagione attende il Colle di Fuori? La domanda è lecita visto che la squadra del presidente Antonio Di Martino occupa la decima posizione in classifica nel girone G di Prima categoria, a dieci punti di distanza dalla zona “rossa” della retrocessione e a dodici dal quarto posto del Praeneste che in linea teorica varrebbe un piazzamento nella prossima Coppa Lazio (anche se tra ripescaggi e altre possibili novità su quel risultato ci sarà molto da discutere in estate). La ricetta, secondo l’esperto attaccante classe 1980 Andrea Sgrulloni, è abbastanza chiara. «Dobbiamo semplicemente finire il campionato in maniera dignitosa, considerando che abbiamo una rosa un po’ limitata numericamente e provando a toglierci qualche soddisfazione come accaduto domenica scorsa». E’ stato proprio l’ex Torrenova a illudere i ragazzi del “neo” tecnico Fabio Giovanatti, ex vice di mister Domenico Tripodi e suo successore dopo la separazione avvenuta la scorsa settimana tra allenatore e club, nel match casalingo contro il Real Rocca di Papa, ex seconda della classe assieme all’Atletico Morena. «Siamo andati in vantaggio dopo pochi minuti su un mio calcio di punizione – racconta Sgrulloni – e abbiamo giocato un buon primo tempo. Poi nella ripresa un’affrettata espulsione di Ticconi ha permesso agli ospiti di guadagnare campo e di raggiungere poco dopo il pareggio. Ma alla fine per noi è stato un buon punto, frutto di una buona prestazione e del lavoro fatto fino alla scorsa settimana da mister Tripodi. D’altronde il neo allenatore Giovanatti, che siede attualmente in panchina assieme al direttore sportivo D’Innocenti, ricalca i metodi di lavoro dell’ex tecnico e quindi non ci sono stati grandi stravolgimenti, com’è giusto che sia». Da un avversario tosto a un altro. «Domenica saremo ospiti del Praeneste che all’andata battemmo 2-1, ma che in casa vorrà rifarsi. Si tratta di una bella squadra che tra l’altro ha un’ossatura di gruppo che gioca assieme da un po’». Chiusura con le ambizioni sue e della società. «Io a 36 anni cerco di divertirmi e dedicare un po’ più di tempo alla famiglia, ovviamente giocando con il massimo impegno. Per ciò che concerne il club, c’è bisogno di tempo per crescere: qui si sta bene, l’ambiente è familiare, ma è ovvio – conclude Sgrulloni – che per fare il salto di qualità e ambire a un approdo in Promozione serve fare uno sforzo organizzativo maggiore».
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