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Redazione
Roma – Un patrimonio che ammonta a 100 milioni di euro e' stato sequestrato dalla Dia di Roma a cinque personaggi di "fama criminale", responsabili di un vasto sistema di usura e gioco d'azzardo sul litorale romano, in particolare a Ladispoli dove i cinque risiedono. Alcuni di questi, gia' arrestati in un'operazione della Dia del giugno scorso, risulterebbero vicini al clan Giuliano di Napoli. Tra i beni sequestrati 60 immobili di pregio, 11 societa', 200 rapporti bancari, 20 veicoli e 10 terreni agricoli. olpo al clan camorristico Giuliano, con il sequestro di beni per oltre 100 milioni di euro tra Lazio e Sardegna. L'operazione è stata condotta dal Centro operativo
Dia di Roma, con il supporto dei Carabinieri di Ostia e Olbia, nelle aree di Ladispoli, Civitavecchia, Cerveteri, Santa Teresa di Gallura (Ss) e appunto Olbia (Ss). Il provvedimento, emesso dal presidente della Sezione misure di prevenzione del Tribunale di Roma, Guglielmo Muntoni, nonchè dai giudici Franca Amadori e Marco Patarnello, nei confronti di Patrizio Massaria (63 anni), Angelo Lombardi (55), Giuseppe D'Alpino (72), Carlo Risso (52) e Francesco Naseddu (50), tutti residenti a Ladispoli, riguarda 60 immobili di pregio, 11 società, 200 rapporti bancari, 20 veicoli e 10 terreni agricoli. Le 5 persone coinvolte sono state ritenute responsabili di aver costituito un gruppo dedito all'usura e al gioco d'azzardo, vicino appunto al clan napoletano. L'intervento di oggi è l'epilogo di una complessa attività investigativa denominata 'Alsium', che aveva portato già nel giugno scorso all'arresto di Massaria, Lombardi e Risso. L'organizzazione aveva preso di mira cittadini bisognosi e imprenditori esposti economicamente, traendo proventi illeciti da reinvestire appunto nell'acquisizione di beni.
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