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Redazione
Albano Laziale (Rm) – Il suo impatto è stato notevole. Carlo Fuggitti, un’intera carriera da allenatore “spesa” all’Albalonga, è rientrato da due partite sulla panchina dei Giovanissimi fascia B di Elite del club castellano dopo qualche mese di “pausa”. «E’ stato l’ex allenatore Tommaso D’Anversa, nel momento di rimettere il suo incarico nelle mani della società, a fare il mio nome, avendo saputo che i problemi lavorativi che mi avevano costretto a fermarmi si erano un po’ appianati». E l’inizio della sua nuova avventura con l’Albalonga è stato pazzesco: la squadra, che aveva vinto una sola gara nelle precedenti dieci partite, ha centrato un doppio successo consecutivo prima ad Anzio e poi in casa con il Cinecittà Bettini. «Per quanto riguarda l’ultimo match, abbiamo vinto 2-1 in rimonta al termine di una prestazione orgogliosa. Nel primo tempo abbiamo avuto grosse difficoltà e siamo andati in svantaggio, poi siamo rimasti anche in inferiorità numerica per via dell’espulsione del nostro portiere Gashaj per proteste. Ma la squadra è stata come punta nell’orgoglio e ha reagito nonostante fosse sotto di un uomo, conquistando il rigore dell’1-1 segnato poi da Scalia sul quale anche gli avversari sono rimasti in dieci. E nel finale, una punizione di Longo è stata tramutata in rete dal colpo di testa di Bala che ci ha regalato questo secondo successo». Lo spirito che dovranno avere i Giovanissimi B Elite dell’Albalonga, secondo Fuggitti, è molto chiaro. «Da qui fino all’ultima partita la squadra dovrà dare tutto quello che ha in ogni partita – spiega l’allenatore – e poi tireremo le somme. Ma sono sicuro che questi ragazzi possono centrare la permanenza nella categoria». Con le ultime due vittorie l’Albalonga è uscita dalla zona rossa, ma il cammino è ancora lungo e il calendario non è “amico”. «Nel prossimo turno saremo ospiti della Lodigiani capolista: ovviamente sono strafavoriti sulla carta e in teoria il pronostico è chiuso, ma noi – conclude Fuggitti – abbiamo il dovere di dare quello che abbiamo e uscire dal campo a testa alta».
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