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Roma

ELABORAZIONE DEL LUTTO NEI BAMBINI: ECCO COME COMPORTARSI

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Tempo di lettura 4 minuti

A cura della Dott.ssa Francesca Bertucci, Psicologa dell’età evolutiva– Mediatore familiare

Albano Laziale (RM)
– Diverse volte nel mio lavoro come psicologa dell’età evolutiva mi è capitato di affrontare con i genitori il problema di come comunicare ai propri figli la morte di una persona amata, attraverso una modalità che fosse adatta e senza creare traumi nei bambini stessi.
È noto nella nostra società l'esistenza di un tabù rispetto alle esperienze di malattia, morte e lutto, ma ho potuto constatare quanto esso sia tanto più forte e censurante quando si tratta di introdurre tali temi con i bambini.
E', infatti, estremamente diffusa la convinzione che i bambini debbano essere protetti dalla sofferenza attraverso l'allontanamento, il silenzio e l'evitamento di tutto ciò che ha a che fare con il mondo della malattia e della morte.
Di conseguenza è assai frequente che ai bambini vengano raccontare delle storie false per spiegare l'assenza di una persona che non c'è più, si tengono il più delle volte lontani dal contesto di dolore, il più delle volte, non viene presa nemmeno in considerazione la possibilità di far partecipare il bambino ai funerali e gli viene negato di salutare il morente.
Poter prendere parte ai rituali sociali di passaggio inerenti il lutto potrebbe invece rivelarsi particolarmente positivo. Il bambino in queste circostanze potrebbe comprendere che il dolore si può esprimere e mostrare, che non è il solo a provare sofferenza e tristezza (comprensione, legittimazione e condivisione emotiva da parte degli altri presenti); soprattutto, che è possibile supportarsi e sostenersi reciprocamente.
Bisogna anche considerare che la risposta dei bambini di fronte ad un evento di questo tipo non è per tutti la stessa. Infatti, le loro reazioni dipendono dall'interazione di molteplici fattori: l'età del bambino; la qualità del legame con la persona scomparsa; la possibilità di partecipare alla cura e al saluto della persona malata; le risorse dell'ambiente familiare e sociale; la possibilità di esprimere i propri sentimenti; la possibilità di proseguire la propria vita quotidiana.
Ogni bambino troverà un suo personale e specifico modo di elaborare il lutto. E' comunque estremamente importante preparare, accompagnare e sostenere il bambino che si trova ad affrontare la scomparsa di un congiunto. Questo diventa fondamentale perché rappresenta un'occasione di apprendimento, in base alla quale saranno affrontate le successive esperienze di perdita nel corso della vita.
Il lutto non è un momento, non è un evento, ma un processo che avviene nel tempo e che si ri-affronta più volte nel corso della vita, ad ogni nuova perdita e separazione.
Come ci si può prendere cura di un bambino che vive l'esperienza della morte di un nonno, di un amico, di un fratellino o di un genitore? Posto che ciascun legame e ciascuna figura ha la sua specificità, è vero che per i bambini il lutto richiede processi elaborativi complessi, che vanno sostenuti dagli adulti. Ci sono alcuni passaggi fondamentali:
– Esprimere e comunicare il dolore: è l’adulto che per primo deve concedersi di dire il proprio dolore senza sentirsi inadeguato o di cattivo esempio. E' importante che cerchi un linguaggio che sia da ponte verso il bambino e lo incoraggi nella manifestazione dei suoi stati d'animo, costruendo un ambiente accogliente e permissivo delle emozioni legate al lutto (tristezza, disorientamento, paura, rabbia, ecc.).
– Dare una spiegazione: all'adulto spetta il compito di informare il bambino su quanto sta accadendo, potrebbe succedere o è già successo. Naturalmente in base all'età del bambino e alla sua capacità di comprendere il significato della morte l'adulto deve saper scegliere e calibrare le parole e le modalità più adatte. Spesso sono gli stessi adulti a sentirsi imbarazzati e spaventati nel dover spiegare qualcosa di grave ad un bambino, non sanno come farlo e soprattutto se sia giusto, temono di esporlo a maggiori sofferenze o a situazioni non comprensibili. Tenere i bambini all’oscuro da quello che succede di negativo, non li salvaguarda dalla sofferenza, inoltre sono in grado di comprendere molto bene che cosa sta accadendo, lo sentono, lo percepiscono, lo leggono dai volti, dalle conversazioni, dai non detti. I bambini sono interessati, a modo loro, al tema della morte e hanno bisogno di accostarvisi tramite una "guida" sicura.
– Preparare e accompagnare il bambino: anche per i bambini è possibile imparare a confrontarsi con gli eventi dolorosi della vita, come il trauma, la malattia e la perdita. Nel momento in cui un bambino affronta per la prima volta la perdita di una persona che ama profondamente, è auspicabile, qualora l'evento non sia improvviso, che possa avvicinarsi e prepararsi gradualmente a quella scomparsa. Per permettere al bambino e al morente di salutarsi, per alleviare il possibile senso di colpa del bambino (anche rispetto al futuro); per aiutare il bambino a comprendere la finitezza della vita e delle relazioni umane che non significa subire una perdita assoluta.
– Dare la possibilità di partecipare: partecipare ai rituali di saluto può rappresentare un'opportunità, un tassello nel percorso di elaborazione del bambino e per questo rivestire un significato importante. Poter esserci e poter salutare per l'ultima volta permette al bambino di farsi soggetto attivo, di inserire nella sua rappresentazione un'azione intrapresa e compiuta, non subìta. I bambini, a differenza degli adulti, non hanno la parola come canale privilegiato per raccontarsi. I bambini parlano con il corpo, con il gioco, con il disegno. Probabilmente la maggior parte dei bambini alternerà momenti di coinvolgimento e tristezza a momenti di gioco e apparente distrazione.
– Condividere il ricordo: far emergere i ricordi in un ambiente supportivo, incoraggiare la narrazione e arricchirla per consolidare una rappresentazione positiva della relazione tra il bambino e la figura che ha dovuto lasciare.
Il lutto implica un impegnativo e faticoso lavoro psichico per tutti, ancora di più per i bambini. La morte però non è detto che debba rappresentare necessariamente un evento traumatizzante e devastante. Se ci dovessero essere delle difficoltà nel portare avanti un percorso di elaborazione del lutto è possibile richiedere un intervento specialistico, per accompagnare il bambino, i suoi adulti di riferimento e i suoi famigliari nel fronteggiare questo delicato passaggio di vita.

Dott.ssa Francesca Bertucci
Psicologa dell’età evolutiva– Mediatore familiare
Cell 3345909764-dott.francescabertucci@cpcr.it
www.centropsicologiacastelliromani.it
via Cardinal Altieri 12 00041 ALBANO LAZIALE

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