Roma
UN MERCOLEDÌ DA LEONE… MARINO
Tempo di lettura 3 minutiUna città paralizzata dal maltempo, come vuole l'inusuale “tradizione capitolina”, ha fatto da cornice al mercoledì di “crociata” dell'ancora sindaco Ignazio Marino
Tempo di lettura 3 minutiUna città paralizzata dal maltempo, come vuole l'inusuale “tradizione capitolina”, ha fatto da cornice al mercoledì di “crociata” dell'ancora sindaco Ignazio Marino
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9 anni faon
di Ivan Galea – Matteo La Stella
Ignazionovelas – Un mercoledì da leoni è il titolo di un film del 1978 diretto da John Milius e dedicato al mondo del surf. Il regista presenta una sorta di avventura autobiografica, in ricordo dei propri anni giovanili passati in California. Nel finale del film Matt – l'interprete principale – torna sulla spiaggia che frequentava in gioventù insieme a due amici e regala a un giovane ragazzo la tavola che gli era stata donata da Bear, il quale l'aveva conservata per una grande occasione, accettando definitivamente quel "passaggio di età" che egli aveva sempre cercato di fuggire. E così, volendo parafrasare il film di Milius con l'ennesima telenovelas andata in onda ieri in Campidoglio, ci immaginiamo il finale di un Marino che deve necessariamente cedere la tavola da surf donatagli da Renzi, accettando definitivamente quel "passaggio di testimone ormai obbligatorio": Un Mercoledì da Leone… Marino.
Una città paralizzata dal maltempo, come vuole l'inusuale “tradizione capitolina”, ha fatto da cornice al mercoledì di “crociata al contrario” dell'ancora sindaco Ignazio Marino che, denti stretti, ha incontrato nel tardo pomeriggio il commissario capitolino Matteo Orfini, mentre già in giornata un altro pezzo della sua giunta gli aveva dato il benservito.
Infatti, dopo gli indizi di un'imminente ripensamento riguardo le sue dimissioni- che diverranno effettive solo dopo la mezzanotte di domenica primo novembre- urlati domenica ai “suoi” nella gremita Piazza del Campidoglio, il primo cittadino ha continuato a tergiversare, convinto che la strategia dell'attesa potesse essere quella giusta per rimanere al timone del Comune. L'appuntamento in Giunta. La giornata del primo cittadino a Palazzo Senatorio inizia alle ore 11. Un giorno di lavoro come tanti per Marino, che commenta sereno:” Oggi abbiamo una giunta molto, molto importante, densa di decisioni”. Una riunione tecnica senza confronti politici, fanno sapere dal Campidoglio.
Anche se, dalle parole dell'affezionato assessore al Patrimonio Alessandra Cattoi, si intuisce che il sindaco non abbia affatto cambiato idea. “Marino è tentato di ritirare le dimissioni – conferma parlando ai microfoni di Radio 24 – perché da alcuni giorni è stato tentato un dialogo molto complicato con i vertici del Pd, ma non essendoci altre vie di confronto aperte, l'unica che rimane è quella istituzionale di ritirare le dimissioni. Il primo cittadino non pensa di risolvere così una crisi politica, ma vuole parlarne in consiglio comunale. In questo momento il ritiro delle dimissioni è un atto dovuto ed è l'unica strada per avere un confronto e spingere a parlarsi”. “Il sindaco – puntualizza la Cattoi – si è presentato dimissionario perché sembrava fosse colpito da un'enorme vicenda giudiziaria legata alle spese di rappresentanza che poi- ha chiarito- Io non nutro speranze che si possa andare avanti in questo clima di grande sfiducia, i consiglieri comunali possono sfiduciare il sindaco ma lo devono dire e spiegare al sindaco e ai cittadini”.
Cade un altro assessore. Intanto, un altro pezzo della giunta cade sotto i colpi della crisi del Campidoglio: l'assessore ai Lavori Pubblici Maurizio Pucci, infatti, fa sapere che da lunedì lascerà Palazzo Senatorio per tornare al suo lavoro. L'annuncio non impensierisce affatto il “sindaco infedele”, come neanche la sfiducia presentata da Fratelli d'Italia: l'obiettivo è un faccia a faccia con i vertici del Pd. L'incontro con Orfini.
Nello stupore generale il Pd apre nuovamente il dialogo con il primo cittadino, programmandogli un incontro con Matteo Orfini in campo neutro. Così, mentre Renzi esprime tutto il suo malcontento da Cuba,lasciando lo scettro tra le mani del segretario dem Orfini, lo scontro prende piede alle 18 nell'abitazione del vicesindaco Marco Causi. Quì, in un appartamento poco lontano da Piazzale della Radio si riuniscono l' assessore ai Trasporti Stefano Esposito, l'assessore alla Legalità Alfonso Sabella, l'assessore al Patrimonio Alessandra Cattoi e il collaboratore del sindaco Roberto Tricarico. Una discussione durata oltre due ore quella tra Marino ed Orfini che, però, sembra non aver sciolto il bandolo della matassa. “È andata benissimo.
E come ho detto nei giorni scorsi sto riflettendo”, così si è espresso il primo cittadino al termine della riunione. Secondo Marco Causi, colui che ha messo a disposizion il “ring”, la discussione sarebbe stata: “Molto cordiale. La notizia è che ci si parla- spiega il vicesindaco- ma la soluzione ancora non c'è e le varie parti restano delle loro posizioni però si è fatto un primo passo perché almeno si è aperta una discussione cordiale”. L'”infedele” Marino, dunque, punta ancora una volta i piedi mentre il “crociato” Orfini tenta il tutto per tutto pur di dissuaderlo dal ritirare le dimissioni.
Se è vero, però, che la storia tende a ripetersi, Marino, probabilmente, verrà cacciato in maniera cruenta dalla “Terra Santa”. Per Roma il Campidoglio.
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