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MAXI OPERAZIONE DEI CARABINIERI: SGOMINATA ORGANIZZAZIONE CRIMINALE SPECIALIZZATA IN FURTI IN APPARTAMENTO

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Tempo di lettura 3 minuti Al fine di eludere le indagini delle Autorità, i responsabili dell’organizzazione tendono a spostare da città a città in tutta Europa

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Redazione
Roma
– I Carabinieri del Comando Provinciale di Roma hanno sgominato un articolato e vasto sodalizio criminale di matrice georgiana, che per anni ha operato nella commissione di furti in appartamento, ricettazione, e favoreggiamento dell’immigrazione clandestina.

Cinquantasette (57) le persone, in prevalenza di nazionalità georgiana, ai quali in queste ore i Carabinieri stanno notificando un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal Giudice per le Indagini Preliminari presso il Tribunale Ordinario di Roma, Dott.ssa Tiziana Coccoluto, su richiesta della Procura della Repubblica di Roma [Procuratore Aggiunto Maria Monteleone e Sostituti Procuratori Barbara Zuin e Luigi Fede]. Gli indagati sono ritenuti responsabili di far parte di un’associazione per delinquere operante anche sul territorio italiano con articolazioni locali inserite e operativamente collegate con l’organizzazione criminale georgiana denominata “Vory v Zakoni” o “Thieves in Law” (“ladri nella legge” dove per legge si intende il codice di comportamento interno dell’organizzazione criminale) dedita alla commissione di reati contro il patrimonio, in particolare furti in abitazione. Il sodalizio è operante in Italia e in diversi paesi europei, tra i quali Grecia, Spagna, Germania, Francia, Austria, Russia, Georgia e Moldavia.

L’importante risultato operativo si basa sulle risultanze investigative acquisite nel corso di due distinte attività di indagine condotte dai Carabinieri del Nucleo Investigativo del Gruppo di Frascati (Indagine “Locusta”) e dai Carabinieri del Nucleo Operativo della Compagnia di Roma Parioli (Indagine “Horo Cash”), basate su un elevato numero di riscontri operativi che, nel tempo, hanno portato all’arresto in flagranza di reato di ben 67 persone collegate al citato sodalizio criminale, sorprese dai Carabinieri mentre stavano effettuando furti all’interno di abitazioni, molti dei quali commessi nei quartieri romani Parioli, Pinciano, Prati e Talenti.
L’organizzazione si caratterizza per essere strutturata gerarchicamente e con un rigido codice di comportamento secondo il quale i soggetti al vertice hanno poteri di direzione delle attività criminali, di vigilanza sul rispetto del codice stesso, di risoluzione dei contrasti tra gli associati e nella quale vige la regola per cui i proventi illeciti confluiscono in un’apposita cassa comune denominata “obshak”. E’ stato calcolato che sul solo territorio capitolino confluiscono mensilmente nella cassa comune i proventi di furti per un valore equivalente ad alcune centinaia di migliaia di euro.

Le attività criminali del gruppo sono condotte da manovalanza dedita alla commissione di un numero indeterminato di delitti contro il patrimonio, in particolare furti in appartamento, sotto il controllo dei livelli intermedi del sodalizio, criminali che in qualità di responsabili di zona, fungono da raccordo con i vertici georgiani dell’organizzazione.

Al fine di eludere le indagini delle Autorità, i responsabili dell’organizzazione tendono a spostare da città a città i “ladri”, soprattutto quelli arrestati in flagranza o controllati dalle forze dell’ordine, trasferendoli anche in altri paesi europei, mediante il sistematico ricorso a falsi documenti di identità. La notevole mobilità degli affiliati sul territorio europeo e la presenza di più basi operative in diverse località italiane e europee, consente all’organizzazione criminale di preservarsi dagli interventi delle forze di polizia.

Gli appartenenti al gruppo criminale sono soliti individuare gli appartamenti da derubare grazie alle informazioni ricevute da una fitta rete di badanti di origine est-europea e utilizzano la tecnica del key–bumping per forzare le serrature blindate delle porte di ingresso senza lasciare segni di effrazione.
Le indagini dei Carabinieri – avviate nell’anno 2011 – prendono le mosse dall’operazione “CAUCASO” che aveva consentito di arrestare i promotori della prima cellula emergente sul territorio romano ed è stata sviluppata anche grazie all’attivazione di un canale di cooperazione con EUROPOL, l’Agenzia dell’Unione Europea per il contrasto al crimine.

L’apporto fornito da EUROPOL è stato fondamentale in quanto ha consentito il coinvolgimento della forze di polizia di altri Paesi europei nell’attività di acquisizione delle informazioni e nella ricerca degli indagati.
L’operazione, che ha interessato oltre duecento Carabinieri dei gruppi di Roma e Frascati e personale del “Mobile Office di EUROPOL”, è stata condotta oltre che nella Capitale anche nelle città di Reggio Emilia, Siena e Cagliari.
 

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Costume e Società

Il magico Maestro della Pizza a Fregene: un tributo di Francesco Tagliente a un pizzaiolo straordinario

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Il Prefetto Francesco Tagliente ha recentemente condiviso sulla sua pagina Facebook una commovente testimonianza, raccontando l’incredibile esperienza culinaria vissuta al ristorante Back Flip Da Moisè di Fregene. Questo racconto non è solo un omaggio a una pizza straordinaria, ma anche un tributo a Michelangelo, il pizzaiolo settantaquattrenne la cui dedizione e passione hanno trasformato un semplice piatto in un’opera d’arte.

Seduto al ristorante con sua moglie Maria Teresa, Tagliente ha descritto la pizza come “la migliore che abbia mangiato negli ultimi cinquant’anni”. Tuttavia, ciò che ha reso questa esperienza davvero speciale è stata la scoperta della storia dell’uomo dietro la pizza. Michelangelo, un ex contadino che si sveglia ogni mattina all’alba per curare il suo orto, dedica le prime ore del giorno alla coltivazione delle piante e alla cura della famiglia. Solo dopo queste attività, si prepara per andare al ristorante e mettere tutto se stesso nella preparazione della pizza.

L’Arte di Michelangelo: Tradizione e Passione

Michelangelo non è solo un pizzaiolo, ma un vero e proprio maestro dell’arte culinaria. La sua vita semplice e laboriosa, fatta di dedizione e umiltà, è un esempio di come l’amore per il proprio lavoro possa trasformare un piatto comune in un’esperienza indimenticabile. La sua capacità di fondere la tradizione contadina con la sapienza artigianale nella preparazione della pizza è un’arte rara e preziosa.

Tagliente ha scritto: “La dedizione e l’umiltà di quest’uomo, che dalla vita contadina riesce a creare una delle migliori pizze che abbia mai assaggiato, mi hanno colpito profondamente. Il suo nome rimane anonimo, ma la sua storia di passione e impegno è qualcosa che merita di essere raccontata.”

L’Umanità di Francesco Tagliente

Il racconto del Prefetto Tagliente non solo mette in luce le straordinarie qualità culinarie di Michelangelo, ma riflette anche le qualità umane dello stesso Tagliente. Conosciuto per la sua sensibilità e il suo impegno sociale, Tagliente ha sempre dimostrato un profondo rispetto per le storie di vita quotidiana e per le persone che con il loro lavoro contribuiscono a rendere speciale ogni momento.

La sua capacità di cogliere e apprezzare la bellezza nascosta nei gesti quotidiani e nelle storie semplici rivela un’anima attenta e sensibile, sempre pronta a riconoscere il valore degli altri. Il tributo a Michelangelo è un’ulteriore testimonianza della sua umanità e del suo desiderio di dare voce a chi, con passione e dedizione, arricchisce la vita di chi lo circonda.

Un Esempio di Vita

La storia di Michelangelo, come raccontata da Tagliente, è un potente promemoria di come la passione e l’impegno possano elevare il lavoro quotidiano a forme d’arte. “La sua pizza è un capolavoro che continuerà a risuonare nei miei ricordi, così come la sua storia di dedizione e umiltà,” ha scritto Tagliente, riconoscendo il valore di un uomo che, nonostante l’età e la fatica, continua a regalare momenti di gioia e piacere attraverso la sua cucina.

Questo tributo non è solo un omaggio a un pizzaiolo straordinario, ma anche un invito a riflettere sull’importanza del lavoro fatto con passione e amore. Grazie, Michelangelo, per averci mostrato che dietro ogni grande piatto c’è una grande storia, fatta di lavoro, passione e amore per la semplicità. E grazie, Francesco Tagliente, per aver condiviso con noi questa storia ispiratrice, ricordandoci di apprezzare le piccole grandi cose della vita.

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Roma

Roma, maxi-rissa metro Barberini. Riccardi (Udc): “Occorrono misure decisive”

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Dopo l’ennesima maxi-rissa tra bande di borseggiatori che ha portato alla chiusura della stazione metro di piazza Barberini provocando, tra l’altro panico e paura tra i cittadini romani ed i tanti turisti presenti in città, la politica della Capitale non tarda a far sentire la sua voce.
“Questa ennesima manifestazione di violenza e illegalità non può più essere tollerata. Richiamo con forza il Governo ad un intervento deciso e definitivo. È inaccettabile che i borseggiatori, anche se catturati, possano tornare ad operare impuniti a causa di leggi troppo permissive, che li rimettono in libertà quasi immediatamente.
L’Italia è diventata lo zimbello del mondo a causa di questa situazione insostenibile.
È necessario adottare misure più severe e immediate per garantire la sicurezza dei cittadini e dei turisti. Proponiamo una revisione delle leggi esistenti per introdurre pene più dure e certe per i borseggiatori, rafforzare la presenza delle forze dell’ordine nei punti critici della città e migliorare la sorveglianza con l’uso di tecnologie avanzate”
.

il commissario romano UdC, Roberto Riccardi

A dichiararlo con decisione è Roberto Riccardi, commissario romano dell’UdC.
Da sempre attento ai problemi sulla sicurezza Riccardi fa notare con estrema chiarezza che tali situazioni non fanno altro che portare un’immagine della capitale sempre meno sicura agli occhi dei molti turisti che sono, per la capitale, una fonte di ricchezza economica oltre che di prestigio.
La fermata della Metro A Barberini a Roma è stata teatro di una maxi-rissa tra bande di borseggiatori sudamericani, che ha richiesto l’intervento delle forze dell’ordine e il blocco della stazione per circa 40 minuti. La violenza è scoppiata a seguito di una serie di furti e scippi ai danni dei passeggeri.
Riccardi ha poi concluso: “Non possiamo permettere che episodi come quello avvenuto alla Metro Barberini si ripetano. È ora di passare dalle parole ai fatti, con azioni concrete che ripristinino l’ordine e la sicurezza nelle nostre città. I cittadini hanno il diritto di vivere in un Paese sicuro e il dovere del Governo è garantirlo”.
Molti cittadini ci scrivono ogni giorno preoccupati da questa escalation di violenza e di insicurezza ma soprattutto preoccupati per la poca attenzione che il governo cittadino e quello nazionale stanno avendo nei riguardi di questa situazione ormai alla deriva.

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Cronaca

Roma, metro Barberini: una rissa provoca la chiusura della stazione

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Tragiche le notizie che arrivano in un torrido sabato sera romano.
La stazione metro Barberini viene chiusa per questioni di sicurezza.
All’origine del fatto, avvenuto tra le 19 e le 19,30 una rissa tra nord africani e sudamericani con almeno 15 persone coinvolte. Molti passeggeri spaventati dalla situazione si sono rifugiati nella cabina del conducente fino all’arrivo delle forze di polizia allertate dalla centrale di sicurezza di Atac Metro.
Per ora sono ancora tutti da decifrare i motivi che hanno portato a ciò.

Un’estate romana che sta diventando ogni giorno più bollente.

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