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BLITZ DEI CARABINIERI AL CAMPIDOGLIO: ECCO LE SPESE DI MARINO NEGLI USA

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Tempo di lettura 3 minuti Il M5S Roma denuncia, 50 mila euro per le spese di rappresentanza del Sindaco Marino, ora la Corte dei Conti accerterà eventuali illeciti

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di Cinzia Marchegiani

Roma – Bella la vita per il sindaco di Roma con la carta di credito! Finisce con un accesso agli atti forzato, l’acquisizione dei documenti presso gli uffici del Campidoglio per conoscere le spese pazze del Sindaco Marino. Un atto dovuto da quando il Sindaco ha dato chiari segni di poca trasparenza sul suo ultimo viaggio negli Usa, quello a Philadelfia, dove aveva detto che non era costato un centesimo ai cittadini romani.

Il tormentone e le parole di Papa Francesco. In questo tormentone anche Papa Francesco, per distaccarsi da qualsiasi forma di strumentalizzazione da parte dell’”imbucato Marino”, negli Usa, aveva detto al mondo intero, che né le organizzazioni ecclesiastiche, né tantomeno se stesso, avevano invitato il Sindaco di Roma in America. Ma se Marino semina figuracce come caramelle, l’ultima le è costata davvero cara. Ha baccetto su Rai 1, ad uno Mattina, lo stesso Papa bergoglio, perché secondo il Sindaco non doveva proprio rispondere alle domande insidiose dei giornalisti. Insomma una Lectio che Marino poteva anche risparmiarsela, con tutti i guai diplomatici che ha scatenato.

Negato l'accesso alle spese di rappresentanza. Blitz dei carabinieri. Una vera telecronaca l'accesso ai documenti della rendicontazione della carta di credito del Sindaco di Roma. Il 2 ottobre 2015 davanti al citofono della Ragioneria del Campidoglio, i dirigenti si rifiutano di fare l’accesso agli atti ai rapprenentati politici. Il M5S Roma presente dichiara: “E’ la prima volta che accade”. Dopo breve tempo riprovano, verso le ore 12:45 vedendo ancora ostruzione da parte dei pubblici impiegati, il M5S chiamano i Carabinieri, i quali sono pervenuti in breve tempo. Anche con i Carabinieri presenti non aprono il portone, ma uno di loro riesce comunque ad entrare. Verso le ore 13.05. esce il carabiniere. Ha incontrato il ragioniere generale che ha assicurato che in giornata ci saranno i documenti. Ha anche aggiunto che daranno i documenti alla Commissione Trasparenza (vale a dire ad altri consiglieri). Per il momento ignote le motivazioni per le quali impediscono l'accesso. La telecronaca finisce quando i Carabinieri rientrano negli uffici ed escono con tutti i dati.

La rendicontazione e verifica alla Corte dei Conti. Dopo oltre due settimane di attesa dalla prima richiesta di accesso agli atti, e numerosi solleciti, e alla fine il M5S Roma ha dovuto chiedere l'intervento delle forze dell'ordine, in questo caso i Carabinieri, grazie ai quali sono riusciti il 2 ottobre 2015 ad ottenere tutte le spese di rappresentanza del sindaco Marino dall'inizio del suo mandato. Il gruppo M5S spiega: “A prescindere da eventuali vizi di illegittimità, che non starà a noi accertare, lo farà eventualmente la Corte dei Conti, un dato politico emerge in maniera chiara: il sindaco Marino ha confuso il suo mandato con quello di Ministro degli Esteri, Ambasciatore, Alto Rappresentante di Stato, o qualche carica simile".

I documenti raccolti parlano di numerose missioni all'estero, quasi tutte a Londra e negli Stati Uniti con voli in business class. Il gruppo M5S nel dettaglio racconta: “Non mancano poi cene offerte a rappresentanti della World Health Organization, rappresentanti della stampa estera, ambasciatore del Vietnam, rappresentanti di aziende ospedaliere, chirurghi di fama internazionale, per non parlare addirittura di diverse cene con Parlamentari della Repubblica e loro accompagnatori . Il conto totale, che pagano tutti i cittadini romani con le loro tasse, in poco più di due anni sfiora i 50 mila Euro, insomma quasi 2.000 euro al mese per le spese di rappresentanza del Sindaco. Un po’ troppo!”
A prescindere da eventuali vizi di illegittimità, il M5S anticipa che l’accertamento lo farà la Corte dei Conti: “Un dato politico emerge in maniera chiara: il sindaco Marino ha confuso il suo mandato con quello di Ministro degli Esteri, Ambasciatore, Alto Rappresentante di Stato, o qualche carica simile”.

3 ottobre 2015. Dopo il blitz dei Carabinieri, il Sindaco Marino pubblica la rendicontazione. Le spese della carta di credito del Sindaco sono già in rete, annuncia Marino dal suo profilo facebook, ma lo fa solo dopo il blitz dei carabinieri alla ragioneria del Campidoglio, e spiega: “Aggregate in maniera diversa a seconda delle esigenze di rendicontazione degli uffici”. Sul sito ufficiale del Comune di Roma si legge: “Per consentire una consultazione immediata e più veloce, sono di seguito pubblicate tutte le spese effettuate dal sindaco Ignazio Marino con la carta di credito in sua dotazione, divise per mesi di utilizzo e non per tipo di rendicontazione”.

Alla  buon ora direbbero i romani. Ora si dovrà capire quanto e se i soldi dei cittadini romani sono serviti a pagare le spese di rappresentanza in quest'ultimo viaggio a Philadelfia, poiché lo stesso Ignazio Marino aveva tranquillizzato che non era gravato sulle tasche dei contribuenti.

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Roma

Omicidio a Roma, venti anni a chi uccise e lasciò Michelle in un carrello

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“Ho commesso un reato gravissimo e voglio pagare per quello che ho fatto”.

Una lettera, poche righe, prima che il giudice del tribunale per i minori si ritirasse in camera di consiglio, prima che gli venissero inflitti 20 anni di carcere. E’ quanto ha letto in collegamento video dal carcere di Treviso l’imputato, il giovane di origini cingalesi che nel giugno dello scorso anno ha ucciso a coltellate Michelle Causo a Roma per poi lasciare il cadavere, chiuso in una busta di plastica, in strada abbandonato in un carrello a poca distanza da un cassonetto per l’immondizia nel quartiere Primavalle.

“L’ho uccisa ma non ho premeditato l’omicidio”, ha aggiunto l’imputato, all’epoca dei fatti 17enne come Michelle, che aveva scelto di essere giudicato con il rito abbreviato che consente uno sconto di pena. I genitori della ragazza erano presenti in aula al momento della lettura del dispositivo.

Con questa sentenza – ha detto la madre – riusciamo un pochino a dare giustizia a Michelle. È la prima volta che un minore prende 20 anni, ma se li merita tutti. Adesso andiamo avanti, ho un altro figlio e mi dovrò dedicare completamente a lui”. Il tribunale ha, di fatto, recepito l’impianto accusatorio della Procura.

Le aggravanti sono legate al tentativo di sbarazzarsi del cadavere, infilandolo in una sacca nera dell’immondizia. L’aggressione avvenne in un appartamento di via Dusmet. Il minore, nel tentativo di sbarazzarsi del corpo, non si preoccupò di ripulire la scena del crimine, tracce di sangue furono trovate ovunque a cominciare dall’androne del palazzo. L’esame autoptico svolto sul corpo della ragazzina confermò il drammatico quadro emerso subito dopo il ritrovamento del cadavere.

Tra i ragazzi si consumò una prima discussione accesa con urla, percepite distintamente anche dai vicini, e poi l’aggressione. Dalle ferite riscontrate nel corso dell’esame è emerso che il giovane colpì la ragazza utilizzando un coltello da cucina. Un’azione omicida che forse era iniziata con un fendente alla schiena per poi proseguire con almeno altri cinque colpi sul resto del corpo della minorenne. Un vero e proprio massacro che si sarebbe consumato in pochi minuti.

Altra certezza è che dopo il delitto, messo in atto dal ragazzo in uno stato di alterazione dovuto all’assunzione di alcol e droga, ci fu il drammatico e velleitario tentativo di lasciare il corpo lontano dal luogo dell’aggressione, la casa dove il ragazzo viveva. La madre, infermiera di origini cingalesi, era fuori mentre il padre era in Sri Lanka.

Madre e figlio si erano trasferiti da poco nell’immobile dove nel corso di una perquisizione venne trovata della droga, sostanze utilizzate per produrre mix di stupefacenti sintetici. Nel corso dell’udienza del 29 maggio scorso l’imputato aveva fornito la sua versione di quanto accaduto in quella tragica giornata. Il giovane ha affermato di avere aggredito la ragazza con una prima coltellata perché si era sentito offeso da alcune affermazioni fatte da lei.

In merito alla ricerca su internet, effettuata il giorno prima dell’omicidio, su “come sferrare colpi letali”, l’imputato ha sostenuto di averla fatta perché doveva recarsi in una zona isolata e voleva capire come comportarsi in caso di eventuali attacchi. In base ad una perizia psichiatrica disposta dal tribunale l’imputato era, comunque, capace di intendere e di volere al momento del fatto.

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Castelli Romani

Ciampino, episodio di bullismo: la denuncia di una madre su Facebook scatena polemiche

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Un episodio di bullismo avvenuto a Ciampino ha suscitato forti reazioni e polemiche dopo che una madre ha condiviso la sua drammatica testimonianza su Facebook. La signora, madre di un ragazzo di 13 anni, ha raccontato l’incubo vissuto da suo figlio, vittima di un gruppo di coetanei.

Il post, che ha rapidamente raccolto molte reazioni e condivisioni, ha portato alla luce una realtà inquietante e ha acceso un acceso dibattito tra i residenti.

Secondo quanto riportato dalla madre del ragazzo, l’episodio è avvenuto nel parco comunale di Ciampino, dove suo figlio Alessandro stava giocando con alcuni amici. Improvvisamente, un gruppo di ragazzi più grandi si è avvicinato e ha iniziato a insultarlo e a deriderlo. La situazione è degenerata quando uno dei bulli ha spinto Alessandro a terra, facendogli perdere l’equilibrio e ferendolo al ginocchio. Il ragazzo, visibilmente scosso, è tornato a casa in lacrime e con un grande spavento.

Nel suo post, la madre ha scritto: “Mio figlio è tornato a casa oggi con il cuore spezzato e il corpo ferito. Non posso tollerare che i bambini debbano subire tali atrocità. Questo bullismo deve finire!”. Il suo appello ha ricevuto immediato sostegno da parte di molti residenti, che hanno espresso la loro solidarietà nei commenti.

Giovanna, una residente di Ciampino, ha commentato: “È inaccettabile che i nostri ragazzi non possano sentirsi al sicuro nemmeno nei parchi pubblici. Le autorità devono intervenire e prendere provvedimenti immediati”. Un altro commento, di Marco De Santis, aggiunge: “Questi atti di violenza sono vergognosi. I bulli devono essere identificati e puniti, e le scuole devono fare di più per educare i ragazzi al rispetto reciproco”.

Tuttavia, il post ha anche suscitato polemiche e divisioni. Alcuni hanno criticato i genitori dei ragazzi coinvolti, accusandoli di non educare adeguatamente i propri figli. “Dove sono i genitori di questi bulli? Perché non insegnano loro il rispetto e la compassione?”, ha scritto Francesca.

Le autorità locali non hanno tardato a intervenire condannando il gesto.

L’episodio, sebbene doloroso, ha anche sollevato un’importante consapevolezza sulla necessità di promuovere la cultura del rispetto e della solidarietà tra i giovani.

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Castelli Romani

Frascati, Libri in Osteria: appuntamento giovedì 18 luglio con Antonella Prenner

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Cosa lega Tullia, figlia di Cicerone, Servilia, madre del cesaricida Bruto, e Messalina?

Al di là di essere tre figure della Storia antica di Roma sono le protagoniste di alcuni romanzi della filologa e scrittrice Antonella Prenner, docente di Lingua e letteratura latina all’università degli Studi di Cassino e del Lazio Meridionale.

la scrittrice Antonella Prenner

Antonella Prenner ed i suoi romanzi saranno i protagonisti giovedì 18 luglio in piazza dell’Olmo a Frascati, a partire dalle ore 18, del salotto letterario di Emanuela Bruni, Libri in Osteria assieme allo scrittore e giornalista Pino Donghi.
Le loro vite, le loro esperienze e i loro rapporti, spiega Emanuela Bruni “offrono un punto di vista non ufficiale, emotivo, disvelando pieghe e zone d’ombra di una storia sempre scritta dagli uomini e per gli uomini”.
Quindi si avrà la possibilità di cambiare la prospettiva di lettura di una storia che vede queste figure troppo spesso relegate al ruolo di comprimarie pur essendone protagoniste ed attrici principali.
Non mancherà un breve approfondimento sull’ultima fatica di Antonella Prenner “Lucano. Nostalgie di libertà” ove l’autrice descrive l’età di Nerone e di una generazione infelice, che assiste all’esercizio di un potere politico iniquo e impossibile da contrastare perché assoluto, e che vagheggia di tornare a un tempo irripetibile, quando “res publica” romana significava “libertà”.

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