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Roma

ANGUILLARA: MANCIURIA SI OPPONE ALL'APERTURA DELLE CAVE

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Tempo di lettura 6 minuti "Come sta avvenendo oggi è solo speculazione intensiva, dove le ricadute per l'ambiente ed il turismo sono e saranno disastrose"

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di Simonetta D'Onofrio

Cave a Ponton dell’Elce, senza calcolare le conseguenze che il territorio sarà costretto a subire. Già pesantemente intaccato da problematiche strutturali, da infrastrutture primarie insufficienti, da carenze sistematiche dei servizi sociali, si troverà intaccato permanentemente dalla presenza di cave estrattive di basalto. Stiamo parlando di un’area della zona sud amministrata dal comune di Anguillara Sabazia, nei pressi della via Braccianese.

Chi si è opposto all’aperture di nuove cave nel territorio sabatino in questi anni, e tutt’ora mantiene alta l’attenzione dell’opinione pubblica su questo problema è il capogruppo della lista “ScegliAmo Italia”, Sergio Manciuria.
Un impegno politico costante che lo ha portato a non calare la guardia, anche interpellando l’autorità giudiziaria. In questa lunga intervista il consigliere dell’opposizione parte all’attacco contro il sindaco Pizzorno e la sua giunta e spiega chiaramente come si è arrivati a “cavare” l’area incriminata.

A suo avviso il comportamento del primo cittadino sulla questione “cave” nel territorio comunale è grave, imputa alle scelte sbagliate della maggioranza per l’apertura di nuovi impianti che si affiancano a precedenti cave che hanno già arrecato danni al territorio.
Il consigliere Sergio Manciuria ha posto più volte il tema delle cave all’attenzione del Consiglio Comunale, tanto da diventare ormai la “memoria storica” della questione.


Nel suo intervento critica il sindaco anche e soprattutto perché non abbia informato adeguatamente i cittadini che risiedono nel territorio per le autorizzazioni concesse e in concessione. In effetti, il 5 luglio scorso, nel centro sportivo di Ponton dell’Elce, si è svolta un’assemblea dove sono intervenuti il sindaco Pizzorno, vicesindaco Bianchini e assessore all’ambiente Stronati, e in quell’occasione (a giudicare dalle parole di Manciuria la prima autorizzazione è stata concessa già da Pasqua), l’argomento “cave” non è stato assolutamente affrontato.

1) Può riepilogarci qual è la situazione “cave” ad Anguillara, e come si è giunti a questo punto ?

La mia filosofia di vita ispiratrice è quella di prevenire piuttosto che curare: oggi mi sembra eccessivo definire allarme il quotidiano impegno politico che, rammento a qualche sprovveduto, risulta costante e coerente dall'aprile 2008 per regolamentare l'apertura di nuove cave di basalto sul nostro territorio .
Proprio un anno fa, grazie alla sua intervista, focalizzammo l'attenzione sull'imminente coltivazione di due nuove sfregi al nostro agro-romano a ridosso delle frazioni Colle Sabazio, La Riccia e Ponton dell’Elce, comunque autorizzate dalla Regione Lazio a guida Zingaretti, nonostante l'unanime parere contrario del Consiglio Comunale. Si è giunti a questo, nonostante i ricorsi pendenti al TAR del Lazio (la sentenza di merito verrà emessa il prossimo 09 Dicembre 2015), perché le incapacità, debolezze e le paure della Disamministrazione Pizzorno hanno prevalso rispetto alla parola data ai cittadini: è bastata una diffida regionale ad adempiere che il Sindaco si è calato le braghe e fatto stipulare le due convenzioni per mezzo del nuovo Capo Area Urbanistica.
Tra l'altro questo dirigente ha concordato in barba al buon senso, clausole di dubbia legittimità e senza alcun vantaggio per quelle aree (come avvenuto in precedenza) che subiranno il peso di queste lavorazioni invasive per l'ambiente e la vita quotidiana dei residenti.

2) Il comune però ha fatto ricorso contro l'apertura di nuove cave. E la decisione finale non spetta a lui. Cosa avrebbe dovuto fare di più ?

Intanto è bene precisare che i ricorsi effettuati dal Comune di Anguillara sono stati promossi con delle mozioni e sollecitati dallo scrivente che ha costantemente controllato l'operato della Disamministrazione. Non pago di questo risultato e diffidando della bontà dei propositi della sinistra di governo, mi sono fatto carico con alcuni cittadini confinanti con le aree da sfruttare, di ulteriori ricorsi che solo in agosto sono stati accorpati a quello dell'Avvocato Rosi nominato da Pizzorno.
Quest'ultimo invece di discutere la sospensiva fissata per lo scorso mese di febbraio ha preferito andare a sentenza di merito, elemento che allo stato attuale ha consentito ai cavatori di procedere alla stipula delle convenzioni nel silenzio più assoluto.
Cosa avrebbe dovuto fare di più? In primo luogo resistere alla Regione diffidando la stessa del mancato adempimento frutto dei ricorsi tutt'ora pendenti. Poi, per rispetto e lealtà dell'Assemblea Consiliare, informare del cambio di programma gli eletti dal popolo ed i cittadini.
Ma sappiamo benissimo che questi valori, come la trasparenza, non appartengono a questa Giunta ormai agli sgoccioli della sua esperienza disamministrativa.

3) Se ponessimo la domanda al sindaco, ci direbbe che stanno facendo tutto il possibile per tutelare i cittadini. A chi dobbiamo credere ?

Sull'argomento cave la Disamministrazione Pizzorno non si pronuncia ormai dall'intervento del vicesindaco Bianchini risalente al dicembre 2013, dove ebbe a dire cose analoghe alle mie. Poi sono seguiti i ricorsi nel mese di Ottobre dell'anno successivo sino a far calare sull'argomento un silenzio assoluto infranto dalla scelta di Pizzorno di firmare la prima convenzione (Mc Cubo, area adiacente centro commerciale Paolucci) avvenuta sotto il periodo Pasquale di quest'anno, prontamente denunciata all'opinione pubblica dal sottoscritto.
Io non voglio essere creduto a tutti i costi, però pretendo che lo si faccia davanti ai documenti che sono atti ufficiali di ogni Amministrazione: piuttosto sono pronto a confrontarmi pubblicamente con l'ormai ex Sindaco Pizzorno e la sua Giunta e nonostante manchi poco al confronto elettorale dove tutti sanno, eccetto forse lo stesso primo cittadino, sarà l'unico assente ingiustificato causa il foglio di via confezionato dal suo stesso partito democratico.

4) Nei territori dove stanno aprendo le cave c’è l’unico, ad oggi, Comitato di Quartiere costituito ad Anguillara. Il direttivo del comitato ha appoggiato la sua iniziativa ?

L' iniziativa dei ricorsi al TAR, ribadisco voluti e promossi in parallelo dallo scrivente insieme ad alcuni cittadini più direttamente interessati dalla vicinanza delle aree da cavare, risale a Settembre-Ottobre dell'anno scorso: in pratica in un momento transitorio dello storico quartiere di Ponton Elce compreso tra la dissoluzione del vecchio comitato e le elezioni del nuovo sancito dalla commissione consiliare appositamente costituita .
Ci furono dei contatti e degli impegni presi da un uscente che non si concretizzarono con il coinvolgimento e la firma a tergo del ricorso. Ma una cosa la rammento benissimo: da questa stessa testata giornalistica lanciammo l'appello a fare la propria parte contro la speculazione delle cave senza poi piangersi addosso e lamentarsi.
Non mi sembra che gli eletti del nuovo quartiere si siano mai posti il problema e solo un paio, compreso il presidente, di recente incalzati da una residente del nuovo quartiere suo malgrado circondata dalle ruspe e camion, hanno cercato di interessarsi della vicenda conclamata, facendo pure gli spavaldi sui social .
Peccato che messi alla prova del nove (con la personale disponibilità a discutere del problema purché su specifico invito e odg), ho dovuto constatare il ruolo marginale e supino un minuto dopo aver richiesto loro di passare dai propositi ai fatti dando per primi il buon esempio. Ad oggi sono svaniti nel nulla per aver indicato la via della sottoscrizione degli esposti alla Procura della Repubblica di Civitavecchia.
Lo dico con molta chiarezza: la suddivisone del territorio comunale in quartieri è stata concepita per coinvolgere più da vicino i cittadini residenti il cui compito principale è quello di fungere da critica e stimolo per chi gestisce la cosa pubblica. Se deve essere una vetrina per non affrontare e nascondere i problemi e compiacere il Sindaco di turno o addirittura per lanciarsi in una competizione elettorale, è meglio farne a meno.

5) Cosa si potrebbe fare in concreto oggi per poter cambiare la situazione e bloccare la proliferazione delle cave ?

La prima iniziativa è indubbiamente ricorrere alla Procura della Repubblica per verificare eventuali illeciti penali nel rilascio alla coltivazione della cava e nella stipula delle convenzioni: molti ignorano che in attesa della regolamentazione regionale su base provinciale, l'autorizzazione si attua in regime speciale ed è subordinata alla verifica dell'effettivo interesse sovracomunale.
Con le ultime due rilasciate da Pizzorno oggi siamo a quattro autorizzate per milioni di metri cubi di basalto che vista la crisi economica può essere venduto poco sopra solo il prezzo di costo. Di queste una è in stato di abbandono (ex Pennacchi nei pressi di Colle Sabazio) e non si comprende perché non viene obbligata al risanamento ambientale.
La seconda è confidare nell'esito positivo del TAR Lazio che si esprimerà a dicembre anche per disinnescare la clausola capestro sottoscritta dalla Disamministrazione che prevede comunque la prosecuzione dei lavori sino a giudizio definitivo.
Infine l'aspetto più concreto lo dovrebbe espletare la Regione Lazio dando l'opportunità alle singole Amministrazioni di autodeterminare sul proprio territorio la programmazione dello sfruttamento minerario secondo le effettive esigenze del mercato.
Come sta avvenendo oggi è solo speculazione intensiva, dove le ricadute per l'ambiente ed il turismo sono e saranno disastrose.

6) Ultima domanda: come procede la preparazione per la campagna elettorale delle Amministrative 2016 ?

Siamo a buon punto per una condivisione programmatica unitaria che prescinda dai recinti della politica e dai partiti che personalmente ritengo ormai obsoleti e lontano dalle esigenze della Città.
L'incapacità gestionale perpetrata dalla Giunta Pizzorno in questa consiliatura, ha stabilito senza ombra di dubbio che l'epoca del cambiamento come annuncio fatto interpretare dai figli o parenti di mestieranti politici del passato, è fallita senza appello.
Rimango dell'idea che non sono gli slogan a fare gli uomini ma il contrario e quel rinnovamento sempre auspicato và ricercato nella testa delle persone che hanno voglia di agire e non di apparire per il bene di Anguillara, a prescindere dall'età anagrafica e dalla provenienza ideale.
Non ci interessano operazioni mascherate sotto mentite spoglie per nascondere opportunisti o cambi di casacca bensì programmi concreti e una passione comune per far rinascere la città : l'Amore per Anguillara.
Per queste amministrative sono banditi gli esperimenti politici con candidati alla carica di sindaco inesperti e senza spessore perché Anguillara ha necessità urgente di "Svoltare" con un governo capace e autorevole.

 

Cronaca

Roma, via Mezzoiuso nel degrado: Cittadini in piazza per la legalità

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Il 28 settembre 2024 a partire dalle ore 18,00

Il 28 settembre 2024 a partire dalle ore 18,00 i cittadini di Via Mezzoiuso manifesteranno per un ritorno alla legalità nel loro quartiere. È una questione che abbiamo seguito durante questa estate mostrando senza filtri il grave stato di illegalità e di insicurezza che questi cittadine e queste cittadine stanno vivendo.

Spazi comunali, a quanto ci dicono gli organizzatori della manifestazione, occupati abusivamente; baracche senza alcun servizio igienico trasformate in abitazioni di fortuna; accumulo seriale di immondizia e materiali pericolosi che hanno generato incendi gravissimi nel territorio.

Una vera e propria “sacca di illegalità” contro la quale i cittadini, riuniti in comitato spontaneo, stanno combattendo non volendo cedere nemmeno di un millimetro dalla loro posizione.

Accompagnammo, alla fine di luglio, l’amministratore di condominio, Monia Lustri, alla riunione della Commissione Sicurezza del VI Municipio richiesta proprio dai cittadini di via Mezzojuso per capire le ragioni di queste “immobilismo” da parte delle Istituzioni.


Anche stavolta abbiamo incontrato l’amministratore Monia Lustri alla quale abbiamo rivolto alcune domande:
Monia ci rincontriamo di nuovo e già ti dico che il 28 settembre come Osservatore d’Italia saremo presenti alla manifestazione proprio per documentare la vostra richiesta di legalità.


Ti faccio la prima domanda: avete deciso di organizzare questa manifestazione, come mi dicevi nelle tante telefonate di questi giorni, che la misura è colma.
Ma le promesse, le aspettative da parte delle Istituzioni, scusami, sono venute meno?

Buongiorno in realtà io non sono di Borghesiana ma rappresento alcune persone, miei condomini, che sono esasperati da una situazione ormai invivibile che non vede luce di essere fermata.
Non si riesce a capire chi abbia la competenza su cosa e perché non venga esercitata.
Come Amministratore del condominio interessato maggiormente dal problema, debbo rilevare l’annosa problematica che tale situazione ci porta, sia per la mole notevole di topi, entrati addirittura dentro gli appartamenti di alcuni condomini al piano terra, devastando tutto ciò che hanno trovato in giardino, sia trovandoli dentro le parti comuni del condominio e al piano 4 ultimo di 5 piani, accessibile con le parti comuni.
Per il pericolo che tale situazione comporta alla sicurezza dei condomini e del fabbricato poiché c’è una rampa privata in cui abbiamo scoperto esserci buttati a terra e accatastati: una ventina di estintori, dei motori di condizionatori, degli split, delle biciclette, dei monopattini, stendino e tanto altro creando il solito mucchio che se va a fuoco mette in serio pericolo tutto il fabbricato con i condomini o terzi, se non pure il vicinato.
Già dal mio esposto del 4/4/24 protocollato a tutti i soggetti interessati del Municipio VI Roma delle Torri e alla Polizia Locale del VI municipio di Roma delle Torri, tutto ciò che è seguito è il numero dei due protocolli: ad oggi ho capito che posso serenamente incorniciarli.

l’incendio avvenuto il 12 luglio 2024 in via Mezzoiuso

Non è servito a prevenire quanto è avvenuto in data 12 luglio 2024 in quanto un bruttissimo incendio in una proprietà, in buona parte privata, e il retro accessibile dal privato e non recintato, del Demanio, che ha bruciato una quantità spaventosa di materiali, baracchette, bombole del gas, scaldabagni o caldaie, e tanti altri che hanno portato un rischio per le stesse persone che ci vivono a tutt’oggi, a un dispendio notevole a tutt’oggi si sa che è stato a carico della collettività per lo spegnimento e la bonifica del luogo.
Non è ancora dato sapere se questi costi sono stati imputati ai proprietari che mettono a vivere in queste baracche prive di fogne e priva di acqua potabile delle persone di colore.
Senza alcun controllo dell’utilizzo che ne viene fatto.
Non risultano interventi di identificazione nonostante il giorno dell’incendio in un video si nota uno degli ospiti in asciugamano arancione accanto al camion dei vigili del fuoco intenti a cercare di spegnere le notevoli fiamme. Operazione durata tantissime ore. Che ha impiegato almeno una ventina di pattuglie della polizia di Stato per chiudere e monitorare per ore tutte le vie di accesso per interdirle. Non risulta alcuna operazione per fermare questo fenomeno.
Nonostante non solo i molti mesi passati dall’esposto ma almeno un anno o due dalle varie segnalazioni bonarie inviate per whatsapp al presidente anche per altre questioni anomale che riguardavano il contesto collegato relativamente all’acqua del condominio, argomento, questo, di notevole importanza di cui si potrà parlare successivamente.
Tale situazione porta accumuli di spazzatura mostruosi abbandonati a terra e attaccati ai nostri secchioni condominiali. Cosa che fa rizzare i capelli agli operatori della stessa Ama che puntualmente se la prendono con i miei condomini che invece, nella maggior parte, la differenziata la fanno bene
Insomma una situazione pesante che viene vissuta malissimo da tutto il vicinato che sinceramente non ne può proprio più.
Esserci rivolti al municipio non ha portato assolutamente ad alcun concreto interesse da parte loro a risolvere il problema.

IL VIDEO ESCLUSIVO DELL’INCENDIO IN VIA MEZZOIUSO DEL 12 LUGLIO 2024

La commissione che è stata convocata su mia richiesta al consigliere Licopodio era generica e non identificava il luogo come privato con persone messe li dai privati, ma veniva identificato come uno dei tanti accampamenti abusivi nati spontaneamente.
Non veniva citato minimamente che si trattasse di un terreno privato che non ha alcuna limitazione ad estendersi sulla parte pubblica del retro baracche.
La recinzione anche con muro e ringhiera da anni per strada e mai sistemata sta solo sul davanti che recinta la proprietà privata.
Nella convocazione si sono scordati di convocarmi nonostante la richiesta partiva da me. Mi diceva Licopodio quando mi ha invitata tramite Messenger di fb che non avevano i miei dati: poteva chiederli visto che ci eravamo sentiti svariate volte.
In effettivamente siamo molto sfiduciati e vediamo molto lontano un serio intervento delle istituzioni.

Quello che vi preoccupa, oltre alla situazione che state vivendo come cittadini, è la situazione ai limiti della decenza, delle persone che vivono nelle baracche e che sono, a vostro dire, vittime di un “vortice di situazioni” che li porta a vivere nella illegalità.
Ci preoccupa che sembra che alcuni cittadini abbiano carta bianca per far ciò che vogliono ed altri devono rispettare le leggi altrimenti su questi si agisce.
Quindi non riesco a spiegarmi perché non viene applicato lo stesso metodo su tutti.
E ci sono molti altri casi che possono far ciò che vogliono o lo fanno perché puntualmente i controlli li non vanno nemmeno a seguito di precise segnalazioni e questo onestamente è un tema che vorremmo estendere e che ci venga chiarito. Non riguarda solo questo caso.
Beh non saprei se le persone messe lì sono vittime.
Sarei invece interessata a sapere di cosa campano, perché ciò che vediamo accadere quotidianamente apre a molti dubbi ma non siamo noi cittadini a doverli approfondire.
Ci sono situazioni strane che accadono tipo le molte consegne a delle macchine che si fermano lungo la strada, consegne di cosa non è dato sapere.
Si sa solo che da moltissimo tempo, qualche anno, accade ciclicamente ma in orari sempre diversi e giorni diversi.
L’unica persona che risulta fermata a fine luglio di notte era il figlio di una condomina che rientrava dal lavoro. Persona che fa parte del gruppo non piccolo che lamenta e soffre di questa situazione che svaluta notevolmente anche i loro stessi appartamenti oltre la qualità di vita.

una delle “consegne” che avvengono per strada in via Mezzoiuso

Allora l’appuntamento è sabato 28 settembre 2024 a partire dalle ore 18,00.
Cosa vi aspettate che succeda?

Il 28 settembre 2024 è previsto un Sit In in cui parteciperanno tutte le persone gravemente colpite da questa incessante situazione vivono ormai nel terrore che possa esplodere qualcosa.
E sinceramente anche io. Parliamo della situazione collegata sotto il palazzo.
Cosa ci aspettiamo? Che chi di competenza non perda più tempo ed intervenga poiché presumo abbiano in tal senso un obbligo giuridico.

È una donna combattiva Monia Lustri ed unisce alla sua la forza che gli viene dalle decine di donne, di mamme che vivono in via Mezzoiuso e chiedono, ormai da troppo tempo, di vivere in un luogo dove regni la legalità ed il rispetto perché ci dice alla fine: … che messaggio stiamo dando alle nuove generazioni?

Seguiremo, come sempre, l’evolversi di questa battaglia di legalità e, come sempre, se volete evidenziare criticità nelle vostre zone basta scrivere alla nostra redazione.
Vorrei aggiungere, ci dice in ultima battuta Monia Lustri, che basta vedere la situazione ai due leoni a San Biagio Platani, situazione molto diversa, per capire che se gli interventi non sono sufficienti le situazioni gravi continuano a sovrastare gli spazi pubblici e privati e si estendono come sta accade di lì.
A fine agosto dovevo incontrarmi con il titolare di una ditta e mi ero scordata che il bar riapriva il 2 settembre ebbi la pessima idea di andarci a piedi. Verso le 14 … arrivato il titolare della ditta mi ha detto che era stato addirittura fermato da dei tizi per sapere dove andasse.
Siamo proprio oltre la soglia.

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Castelli Romani

Velletri si prepara alla 93esima Festa dell’Uva e dei Vini: un weekend di tradizione e cultura

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Il 21 e 22 settembre 2024, il centro storico si trasformerà in un palcoscenico di sapori, musica e folklore

Velletri si appresta a celebrare la sua storica Festa dell’Uva e dei Vini, giunta alla 93esima edizione. L’evento, organizzato dalla Fondazione De Cultura e patrocinato dal Comune di Velletri, dalla Regione Lazio e dal Ministero dell’Agricoltura, Sovranità Alimentare e Foreste, si terrà il 21 e 22 settembre 2024.

Il centro storico della città, da Piazza Garibaldi a Piazza Caduti sul Lavoro, sarà il cuore pulsante della manifestazione. Stand enogastronomici, degustazioni, attività culturali e spettacoli animeranno le vie e le piazze, offrendo ai visitatori un’esperienza immersiva nelle tradizioni locali.

Tra gli eventi in programma, spiccano i Tour nelle Cantine Vinicole e il Salotto del Vino nelle principali piazze. L’inaugurazione ufficiale, sabato alle 16, vedrà la partecipazione della Banda Città di Velletri Umberto Cavola e il corteo delle associazioni folkloristiche.

Non mancheranno momenti di intrattenimento per tutte le età: dalla Corsa delle Botti alla pigiatura tradizionale, dai concerti agli spettacoli degli Sbandieratori. Per i più piccoli, sono previste attività dedicate nel Camelieto.

La domenica si aprirà con il raduno dei Bersaglieri e proseguirà con una serie di eventi, tra cui la cerimonia di riempimento delle Botti e spettacoli musicali. La serata si concluderà con il gran concerto finale di Greg e the Frigidaires in Piazza Caduti sul Lavoro.

L’edizione 2024 si propone di valorizzare ogni angolo del centro storico, coinvolgendo attività commerciali e monumenti. L’obiettivo è offrire ai cittadini e ai turisti un’esperienza unica, che coniughi tradizione, cultura e divertimento.

La manifestazione è resa possibile grazie al supporto di numerosi sponsor locali e all’impegno degli organizzatori. L’appuntamento è per tutti a Velletri, il 21 e 22 settembre, per due giorni di festa all’insegna della tradizione enogastronomica e culturale del territorio.

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Roma

Aggressione shock a Roma: coppia rincorsa da un uomo con un’ascia sulla via Cassia

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I Carabinieri arrestano un 43enne per tentato omicidio, cittadini sconvolti dall’accaduto

Una tranquilla serata sulla via Cassia si è trasformata in un incubo per una coppia di fidanzati, vittime di una violenta aggressione. Alle ore 19:30 circa, all’altezza del civico 700, i due giovani sono stati attaccati da un uomo in evidente stato di alterazione, presumibilmente dovuta all’assunzione di alcol. Il 43enne, di origine srilankese, li avrebbe prima insultati senza motivo apparente, poi avrebbe afferrato una bottiglia di vetro rotta e, successivamente, un’ascia, minacciandoli con l’urlo agghiacciante: “Ti ammazzo!”

Alcuni testimoni, terrorizzati, hanno immediatamente allertato i Carabinieri, mentre altri si sono precipitati alla Stazione di Roma Tomba di Nerone, a pochi passi dal luogo dell’aggressione. L’intervento rapido delle forze dell’ordine ha evitato il peggio: i militari sono riusciti a disarmare l’uomo e a metterlo in sicurezza. La coppia, fortunatamente, è riuscita a sfuggire all’aggressore senza gravi ferite, ma sotto choc ha raccontato la vicenda.

“È stato terribile, non riuscivamo a credere a quello che stavamo vedendo,” ha dichiarato uno dei residenti che ha assistito alla scena. “Sentire quelle urla e vedere un uomo rincorrere due ragazzi con un’ascia in mano è stato qualcosa che non dimenticherò mai.”

Un altro testimone, ancora visibilmente scosso, ha aggiunto: “Questa è una zona tranquilla, passeggiamo spesso qui, ma ora siamo tutti spaventati. È impensabile che qualcosa del genere possa accadere sotto i nostri occhi.”

Il 43enne è stato arrestato e condotto presso la caserma dei Carabinieri, dove, in collaborazione con la Procura della Repubblica di Roma, è stato formalmente accusato di tentato omicidio. Attualmente si trova detenuto presso il carcere di Regina Coeli, mentre il Tribunale di Roma ha convalidato l’arresto e imposto per lui la misura cautelare dell’obbligo di presentazione quotidiana in caserma.

La comunità locale è sotto shock, chiedendo maggiore sicurezza e più controlli nella zona. “Non ci sentiamo più sicuri,” ha commentato una residente. “Dopo questo episodio, ci chiediamo se sia davvero possibile vivere in pace nelle nostre strade.”

L’aggressione ha riacceso il dibattito sulla sicurezza pubblica a Roma, con molte persone che sollecitano un rafforzamento della presenza delle forze dell’ordine, soprattutto nelle aree residenziali periferiche come quella della Cassia.

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