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Roma

CASTEL GANDOLFO: GIAMPIERO TOFANI NOMINATO COORDINATORE DI NOI CON SALVINI

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Tempo di lettura 3 minuti La nomina è stata voluta da Fabio D'Andrea Coordinatore di Noi con Salvini per l'intera area dei Castelli Romani.

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Redazione

Castel Gandolfo (RM) – Da oggi “Noi con Salvini” è ufficialmente presente anche a Castel Gandolfo. E' stato infatti nominato Coordinatore di Noi con Salvini della città che ospita la residenza estiva del Papa Giampiero Tofani, un castellano d.o.c., ex capo reparto dei Vigili del Fuoco cresciuto tra lavoro e sport, mangiando per quarant’anni prevenzione, azione e giustizia a colazione, pranzo, merenda e cena.

La nomina è stata voluta da Fabio D'Andrea Coordinatore di Noi con Salvini per l'intera area dei Castelli Romani. A Fabio D'Andrea ed a Giampiero Tofani abbiamo rivolto alcune domande.

Perché anche a Castel Gandolfo “Noi con Salvini”?

Fabio D'Andrea: “Presto detto. Castel Gandolfo – spiega il Coordinatore dei Castelli Romani – è rinomata nel mondo intero per due specifiche e prestigiose peculiarità: per la Sede Pontificia dei Papi e per il Lago Albano che ha ospitato le Olimpiadi di “Roma 1960” del Remo e della Pagaia. In virtù delle quali può fregiarsi dei titoli di Città Vaticano Secondo, Città dell’Accoglienza, Città della Pace e Città Olimpica. Perdippiù il territorio castellano è ricompreso interamente nell’area naturale super protetta del Parco Regionale dei Castelli Romani e riconosciuto Sito di Importanza Comunitaria (S.I.C.), Zona a Protezione Speciale (Z.P.S.) e sottoposto a Vincolo Paesaggistico. Un autentico paradiso terrestre da tutelare, conservare e valorizzare e che invece, da oltre venti anni, è terra di conquista, la tipica vacca grassa da mungere fino all’ultima goccia. Un esempio su tutti, l’aspra critica con cui l’ex sindaco Maurizio Colacchi, attuale presidente del Consiglio Comunale, appena fuoriuscito dalla maggioranza, ha così sintetizzato l’operato del sindaco Milvia Monachesi : “siamo governati dal peggior Sindaco che Castel Gandolfo abbia avuto dal dopo guerra ad oggi. Le sue incapacità e inadeguatezze sono sotto gli occhi di tutti”. Detto da un Sindaco che in dieci anni di governo ne ha fatte di tutti i colori e dopo tre anni di Presidente del Consiglio Comunale… è tutto dire”.

Perché Giampiero Tofani Coordinatore di “Noi con Salvini” di Castel Gandolfo?

Fabio D'Andrea: “Devo ammettere che è stato un vero colpo di fortuna fare la conoscenza diretta di Giampiero Tofani. Il suo decennale impegno per la tutela della salute e della sicurezza pubblica e per la salvaguardia dell’ambiente di Castel Gandolfo è ormai ampiamente noto nei Castelli Romani. Lo “sceriffo”, così lo identificano nella Città dell’Accoglienza. Ci siamo incontrati per scoprire le eccezionali “bellezze storiche” presenti sulle rive del Lago Albano, irresponsabilmente dimenticate e in stato di completo abbandono. Dopo nemmeno cinque minuti, mi sono immediatamente reso conto e convinto che Giampiero è l’uomo giusto, al posto giusto, nel momento giusto. Proprio quello che Noi con Salvini pretende dai suoi uomini, specie da coloro che rivestono cariche politiche”.

Al neo Coordinatore di Castel Gandolfo Giampiero Tofani abbiamo chiesto quali sono gli obiettivi.

Giampiero Tofani: “Noi con Salvini è nato anche a Castel Gandolfo con il prioritario obiettivo di ridare dignità al Popolo Castellano tramite un’adeguata “opera di rimoralizzazione” degli Enti Pubblici che quotidia-namente ne offendono l’intelligenza, lo tartassano e lo perseguitano: Comune, Parco Regionale dei Castelli Romani e Regione Lazio. La moralità della donna e dell’uomo politico consiste nell’esercitare il potere che è stato loro affidato al fine di perseguire il bene comune, non gli interessi privati. Il denaro pubblico non è una regalia milionaria da poter sperperare in allegria con i compagni di merenda, la salute pubblica è un sacrosanto diritto sancito dalla Costituzione Italiana e non un optional riservato ad amici e parenti, la sicurezza stradale non può continuare ad essere il modo più semplice di fare cassa… anche sulla pelle dei più deboli, pedoni e disabili. E’assolutamente improcrastinabile ripristinare a Castel Gandolfo lo “stato di diritto” e azzerare tutte le gravi situazioni di forte pericolo e di disagio, di profondo degrado morale e materiale, di insopportabile prepotenza ed  arroganza che continuano a regnare incontrastate sotto gli occhi di tutti. Per prassi consolidata nel tempo, c’è persino chi pretende di legalizzare le illegalità. La sventagliata di mitra alle vetrate di un noto ristorante del lago, il sequestro lampo di un imprenditore di un altro ristorante del lago, le numerose imbarcazioni date alle fiamme sull’arenile de-maniale e la infinita serie di furti alle auto in sosta e di abusi edilizi, la dicono anche fin troppo lunga sull’inaccettabile stato dell’arte che continua ad of-fendere sempre più pesantemente il Lago Olimpico, la “perla da salvare” dell’ex sindaco Colacchi, il “diamante più prezioso” del sindaco Monachesi. E’altrettanto assolutamente inaccettabile che Vigili Urbani e Guardiaparco possano continuare ad essere sempre in tutt’altre faccende affaccendati, anziché intervenire con tolleranza zero nei confronti dei trasgressori che violano sotto gli occhi di tutti Leggi, Ordinanze e Regolamenti”. “E’ un’impresa assai difficile da portare a termine. E' una scommessa con Fa-bietto, – nome di battaglia di Fabio D'Andrea Ndr. – e sono più che sicuro che insieme a lui, con il suo supporto quotidiano e la sua profonda esperienza politica, Noi con Salvini può farcela”.  

Buon lavoro.        

Costume e Società

Il magico Maestro della Pizza a Fregene: un tributo di Francesco Tagliente a un pizzaiolo straordinario

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Il Prefetto Francesco Tagliente ha recentemente condiviso sulla sua pagina Facebook una commovente testimonianza, raccontando l’incredibile esperienza culinaria vissuta al ristorante Back Flip Da Moisè di Fregene. Questo racconto non è solo un omaggio a una pizza straordinaria, ma anche un tributo a Michelangelo, il pizzaiolo settantaquattrenne la cui dedizione e passione hanno trasformato un semplice piatto in un’opera d’arte.

Seduto al ristorante con sua moglie Maria Teresa, Tagliente ha descritto la pizza come “la migliore che abbia mangiato negli ultimi cinquant’anni”. Tuttavia, ciò che ha reso questa esperienza davvero speciale è stata la scoperta della storia dell’uomo dietro la pizza. Michelangelo, un ex contadino che si sveglia ogni mattina all’alba per curare il suo orto, dedica le prime ore del giorno alla coltivazione delle piante e alla cura della famiglia. Solo dopo queste attività, si prepara per andare al ristorante e mettere tutto se stesso nella preparazione della pizza.

L’Arte di Michelangelo: Tradizione e Passione

Michelangelo non è solo un pizzaiolo, ma un vero e proprio maestro dell’arte culinaria. La sua vita semplice e laboriosa, fatta di dedizione e umiltà, è un esempio di come l’amore per il proprio lavoro possa trasformare un piatto comune in un’esperienza indimenticabile. La sua capacità di fondere la tradizione contadina con la sapienza artigianale nella preparazione della pizza è un’arte rara e preziosa.

Tagliente ha scritto: “La dedizione e l’umiltà di quest’uomo, che dalla vita contadina riesce a creare una delle migliori pizze che abbia mai assaggiato, mi hanno colpito profondamente. Il suo nome rimane anonimo, ma la sua storia di passione e impegno è qualcosa che merita di essere raccontata.”

L’Umanità di Francesco Tagliente

Il racconto del Prefetto Tagliente non solo mette in luce le straordinarie qualità culinarie di Michelangelo, ma riflette anche le qualità umane dello stesso Tagliente. Conosciuto per la sua sensibilità e il suo impegno sociale, Tagliente ha sempre dimostrato un profondo rispetto per le storie di vita quotidiana e per le persone che con il loro lavoro contribuiscono a rendere speciale ogni momento.

La sua capacità di cogliere e apprezzare la bellezza nascosta nei gesti quotidiani e nelle storie semplici rivela un’anima attenta e sensibile, sempre pronta a riconoscere il valore degli altri. Il tributo a Michelangelo è un’ulteriore testimonianza della sua umanità e del suo desiderio di dare voce a chi, con passione e dedizione, arricchisce la vita di chi lo circonda.

Un Esempio di Vita

La storia di Michelangelo, come raccontata da Tagliente, è un potente promemoria di come la passione e l’impegno possano elevare il lavoro quotidiano a forme d’arte. “La sua pizza è un capolavoro che continuerà a risuonare nei miei ricordi, così come la sua storia di dedizione e umiltà,” ha scritto Tagliente, riconoscendo il valore di un uomo che, nonostante l’età e la fatica, continua a regalare momenti di gioia e piacere attraverso la sua cucina.

Questo tributo non è solo un omaggio a un pizzaiolo straordinario, ma anche un invito a riflettere sull’importanza del lavoro fatto con passione e amore. Grazie, Michelangelo, per averci mostrato che dietro ogni grande piatto c’è una grande storia, fatta di lavoro, passione e amore per la semplicità. E grazie, Francesco Tagliente, per aver condiviso con noi questa storia ispiratrice, ricordandoci di apprezzare le piccole grandi cose della vita.

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Roma

Roma, maxi-rissa metro Barberini. Riccardi (Udc): “Occorrono misure decisive”

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Dopo l’ennesima maxi-rissa tra bande di borseggiatori che ha portato alla chiusura della stazione metro di piazza Barberini provocando, tra l’altro panico e paura tra i cittadini romani ed i tanti turisti presenti in città, la politica della Capitale non tarda a far sentire la sua voce.
“Questa ennesima manifestazione di violenza e illegalità non può più essere tollerata. Richiamo con forza il Governo ad un intervento deciso e definitivo. È inaccettabile che i borseggiatori, anche se catturati, possano tornare ad operare impuniti a causa di leggi troppo permissive, che li rimettono in libertà quasi immediatamente.
L’Italia è diventata lo zimbello del mondo a causa di questa situazione insostenibile.
È necessario adottare misure più severe e immediate per garantire la sicurezza dei cittadini e dei turisti. Proponiamo una revisione delle leggi esistenti per introdurre pene più dure e certe per i borseggiatori, rafforzare la presenza delle forze dell’ordine nei punti critici della città e migliorare la sorveglianza con l’uso di tecnologie avanzate”
.

il commissario romano UdC, Roberto Riccardi

A dichiararlo con decisione è Roberto Riccardi, commissario romano dell’UdC.
Da sempre attento ai problemi sulla sicurezza Riccardi fa notare con estrema chiarezza che tali situazioni non fanno altro che portare un’immagine della capitale sempre meno sicura agli occhi dei molti turisti che sono, per la capitale, una fonte di ricchezza economica oltre che di prestigio.
La fermata della Metro A Barberini a Roma è stata teatro di una maxi-rissa tra bande di borseggiatori sudamericani, che ha richiesto l’intervento delle forze dell’ordine e il blocco della stazione per circa 40 minuti. La violenza è scoppiata a seguito di una serie di furti e scippi ai danni dei passeggeri.
Riccardi ha poi concluso: “Non possiamo permettere che episodi come quello avvenuto alla Metro Barberini si ripetano. È ora di passare dalle parole ai fatti, con azioni concrete che ripristinino l’ordine e la sicurezza nelle nostre città. I cittadini hanno il diritto di vivere in un Paese sicuro e il dovere del Governo è garantirlo”.
Molti cittadini ci scrivono ogni giorno preoccupati da questa escalation di violenza e di insicurezza ma soprattutto preoccupati per la poca attenzione che il governo cittadino e quello nazionale stanno avendo nei riguardi di questa situazione ormai alla deriva.

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Cronaca

Roma, metro Barberini: una rissa provoca la chiusura della stazione

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Tragiche le notizie che arrivano in un torrido sabato sera romano.
La stazione metro Barberini viene chiusa per questioni di sicurezza.
All’origine del fatto, avvenuto tra le 19 e le 19,30 una rissa tra nord africani e sudamericani con almeno 15 persone coinvolte. Molti passeggeri spaventati dalla situazione si sono rifugiati nella cabina del conducente fino all’arrivo delle forze di polizia allertate dalla centrale di sicurezza di Atac Metro.
Per ora sono ancora tutti da decifrare i motivi che hanno portato a ciò.

Un’estate romana che sta diventando ogni giorno più bollente.

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