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di Matteo La Stella
Roma – Un'alba rosso sangue, quella che nella giornata di mercoledì ha svegliato i residenti del palazzo al numero 46 di Via Sabotino, nel quartiere Prati a Roma. Un 62enne, infatti, è stato trovato esanime, riverso in una pozza di sangue nell'androne del palazzo attiguo al cortile.
L'allarme. L'allerta, lanciata poco dopo le ore 7 al 113, ha messo immediatamente in moto gli agenti del commissariato Prati, che, giunti sul posto insieme ai sanitari del 118, hanno potuto solamente constatare il decesso dell'uomo. In seguito al rinvenimento, al civico 46 della Via che corre a due passi da Piazza Mazzini, sono giunti anche gli agenti della Polizia scientifica e gli investigatori della Squadra mobile. Stando alle prime ricostruzioni della vicenda, la vittima, classe 53', si sarebbe trovata all'interno del palazzo perchè sede del suo ufficio, scoperto in seguito con la porta spalancata e le luminarie interne accese.
La vittima. Il cadavere del 62enne, invece, era steso supino in una pozza di sangue, fuoriuscito da una profonda ferita alla testa. Ancora da chiarire con certezza la dinamica dell'accaduto, che, sempre secondo le prime ipotesi investigative, vedrebbe l'uomo deceduto per una caduta dalle scale. Dalle scale, il 62enne stremato si sarebbe trascinato fino all'androne dello stabile attiguo al cortile interno, prima di perire per le ferite riportate nella presunta caduta.
Le indagini. Sul caso indagano gli agenti della Squadra Mobile che al momento non escludono nessuna pista, anche se propenderebbero per l'incidente. Gli estremi di una morte accidentale, per ora, potrebbero sussistere, anche se ancora molti interrogativi pendono sulla scomparsa dell'uomo. Perchè, per esempio, prima delle 7 di mattina era nel palazzo del suo ufficio?
I familiari della vittima, ad ogni modo, sono stati informati del ritrovamento prima che la salma venisse messa a disposizione dell'Autorità Giudiziaria per essere sottoposta ad autopsia. Solo quest'ultimo passaggio, infatti, porterà luce sulla natura del decesso.
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