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VELLETRI, LAZZARIA: PERICOLO SVENTATO?

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Tempo di lettura 2 minuti "Oggi ci troviamo una buca grande come 15 campi da calcio e profonda come un palazzo di 10 piani, senza sapere chi e quando la richiuderà".

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Redazione
Velletri
– È trascorso un anno esatto da quando su Velletri si erano levate le minacce di ben 2 impianti di gestione rifiuti nella stessa zona.
Già i primi giorni di settembre 2014 la zona di Lazzaria venne definita dal M5S di Velletri "il triangolo a biomasse" per la presenza di: un impianto a biomasse privato (già in funzione) immediatamente a sud della casa circondariale, un progetto di impianto anaerobico (biogas) di gestione dei rifiuti organici della Volsca Ambiente e Servizi Spa di fianco all'ex discarica comunale, un progetto di un polo impiantistico di trattamento rifiuti con un'enorme discarica, un impianto TMB ed un impianto anaerobico per la produzione di biometano nella ex cava di pozzolana, presentato dalla società Ecoparco. "Un anno in cui i cittadini e la buona politica si sono contrapposti alle decisioni prese da qualcun altro per far valere le proprie ragioni, cercando confronti e scontri su temi ambientali economici e legali. – Commentano dal M5S di Velletri – Quanto accaduto – proseguono – poi è la prova che la reazione civica e l'attivismo danno i loro frutti evitando che situazioni ambigue possano passare in sordina. E' così che i nostri cittadini attivi hanno evidenziato una serie di problematiche “non considerate” dai progettisti, che hanno portato la Regione Lazio a “fermare” i 2 progetti, ed oggi – concludono – a bocciare definitivamente quello del polo impiantistico Ecoparco".

La Regione Lazio nella sua “Pronuncia di Valutazione Impatto Ambientale” n. G09619 del 03/08/2015 scrive:
1) La cava è stata scavata per 10 ettari invece dei 4,6 autorizzati e per una profondità di 30 metri invece di 15.  Per questo i responsabili sono stati multati di 150.000 euro circa di cui pagati forse solo la metà.
2) La cava è in prossimità della casa circondariale che sembra oggettivamente risultare un edificio sensibile.
3) Viene finalmente riconosciuto il contesto agricolo di pregio, che viene considerato come “fattore escludente” dal Piano Rifiuti regionale.
4) La fascia relativa al vincolo ferroviario è considerabile come “fattore di attenzione progettuale”.
5) Non è possibile escludere una interferenza con la falda acquifera di Carano e Giannottola che riforniscono di acqua potabile Aprilia, Nettuno ed Anzio.
6) L'area risulta sotto sequestro per violazioni al Codice dell'Ambiente e vi sono stati ritrovamenti di rifiuti smaltiti all'interno della cava stessa.
"Non possiamo che esultare per la pronuncia negativa del progetto Ecoparco, – dichiarano ancora dal Movimento 5 Stelle di Velletri – e questa bocciatura – proseguono – parzialmente boccia anche il progetto portato avanti dal Comune di Velletri tramite la Volsca Ambiente e Servizi spa che incide nella stessa area, di pregio agricolo, confermando le maggiori opposizioni all'impianto proposto, riguardanti la non idoneità del luogo. Quello già letto dai giornali, ma qui confermato, è l'ennesima riprova che i rifiuti, se per qualcuno sono un problema, per altri sono business, spesso illeciti che possono provocare danni irreparabili ed il fatto che due su tre dei siti del triangolo a biomasse siano indagati per “violazioni al codice ambientale” la dice lunga in merito.

La vicenda conferma inoltre, disattenzioni ed inadempienze dell'Ente nella gestione e nella tutela ambientale della cava di Lazzaria. Cava, la cui autorizzazione viene prorogata nel 2009 per 5 anni senza le dovute verifiche e precauzioni. Per queste inadempienze – concludono dal M5S – oggi ci troviamo una buca grande come 15 campi da calcio e profonda come un palazzo di 10 piani, senza sapere chi e quando la richiuderà.E quello che soprattutto temiamo è che ne sentiremo ancora parlare".

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Costume e Società

Il magico Maestro della Pizza a Fregene: un tributo di Francesco Tagliente a un pizzaiolo straordinario

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Il Prefetto Francesco Tagliente ha recentemente condiviso sulla sua pagina Facebook una commovente testimonianza, raccontando l’incredibile esperienza culinaria vissuta al ristorante Back Flip Da Moisè di Fregene. Questo racconto non è solo un omaggio a una pizza straordinaria, ma anche un tributo a Michelangelo, il pizzaiolo settantaquattrenne la cui dedizione e passione hanno trasformato un semplice piatto in un’opera d’arte.

Seduto al ristorante con sua moglie Maria Teresa, Tagliente ha descritto la pizza come “la migliore che abbia mangiato negli ultimi cinquant’anni”. Tuttavia, ciò che ha reso questa esperienza davvero speciale è stata la scoperta della storia dell’uomo dietro la pizza. Michelangelo, un ex contadino che si sveglia ogni mattina all’alba per curare il suo orto, dedica le prime ore del giorno alla coltivazione delle piante e alla cura della famiglia. Solo dopo queste attività, si prepara per andare al ristorante e mettere tutto se stesso nella preparazione della pizza.

L’Arte di Michelangelo: Tradizione e Passione

Michelangelo non è solo un pizzaiolo, ma un vero e proprio maestro dell’arte culinaria. La sua vita semplice e laboriosa, fatta di dedizione e umiltà, è un esempio di come l’amore per il proprio lavoro possa trasformare un piatto comune in un’esperienza indimenticabile. La sua capacità di fondere la tradizione contadina con la sapienza artigianale nella preparazione della pizza è un’arte rara e preziosa.

Tagliente ha scritto: “La dedizione e l’umiltà di quest’uomo, che dalla vita contadina riesce a creare una delle migliori pizze che abbia mai assaggiato, mi hanno colpito profondamente. Il suo nome rimane anonimo, ma la sua storia di passione e impegno è qualcosa che merita di essere raccontata.”

L’Umanità di Francesco Tagliente

Il racconto del Prefetto Tagliente non solo mette in luce le straordinarie qualità culinarie di Michelangelo, ma riflette anche le qualità umane dello stesso Tagliente. Conosciuto per la sua sensibilità e il suo impegno sociale, Tagliente ha sempre dimostrato un profondo rispetto per le storie di vita quotidiana e per le persone che con il loro lavoro contribuiscono a rendere speciale ogni momento.

La sua capacità di cogliere e apprezzare la bellezza nascosta nei gesti quotidiani e nelle storie semplici rivela un’anima attenta e sensibile, sempre pronta a riconoscere il valore degli altri. Il tributo a Michelangelo è un’ulteriore testimonianza della sua umanità e del suo desiderio di dare voce a chi, con passione e dedizione, arricchisce la vita di chi lo circonda.

Un Esempio di Vita

La storia di Michelangelo, come raccontata da Tagliente, è un potente promemoria di come la passione e l’impegno possano elevare il lavoro quotidiano a forme d’arte. “La sua pizza è un capolavoro che continuerà a risuonare nei miei ricordi, così come la sua storia di dedizione e umiltà,” ha scritto Tagliente, riconoscendo il valore di un uomo che, nonostante l’età e la fatica, continua a regalare momenti di gioia e piacere attraverso la sua cucina.

Questo tributo non è solo un omaggio a un pizzaiolo straordinario, ma anche un invito a riflettere sull’importanza del lavoro fatto con passione e amore. Grazie, Michelangelo, per averci mostrato che dietro ogni grande piatto c’è una grande storia, fatta di lavoro, passione e amore per la semplicità. E grazie, Francesco Tagliente, per aver condiviso con noi questa storia ispiratrice, ricordandoci di apprezzare le piccole grandi cose della vita.

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Roma

Roma, maxi-rissa metro Barberini. Riccardi (Udc): “Occorrono misure decisive”

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Dopo l’ennesima maxi-rissa tra bande di borseggiatori che ha portato alla chiusura della stazione metro di piazza Barberini provocando, tra l’altro panico e paura tra i cittadini romani ed i tanti turisti presenti in città, la politica della Capitale non tarda a far sentire la sua voce.
“Questa ennesima manifestazione di violenza e illegalità non può più essere tollerata. Richiamo con forza il Governo ad un intervento deciso e definitivo. È inaccettabile che i borseggiatori, anche se catturati, possano tornare ad operare impuniti a causa di leggi troppo permissive, che li rimettono in libertà quasi immediatamente.
L’Italia è diventata lo zimbello del mondo a causa di questa situazione insostenibile.
È necessario adottare misure più severe e immediate per garantire la sicurezza dei cittadini e dei turisti. Proponiamo una revisione delle leggi esistenti per introdurre pene più dure e certe per i borseggiatori, rafforzare la presenza delle forze dell’ordine nei punti critici della città e migliorare la sorveglianza con l’uso di tecnologie avanzate”
.

il commissario romano UdC, Roberto Riccardi

A dichiararlo con decisione è Roberto Riccardi, commissario romano dell’UdC.
Da sempre attento ai problemi sulla sicurezza Riccardi fa notare con estrema chiarezza che tali situazioni non fanno altro che portare un’immagine della capitale sempre meno sicura agli occhi dei molti turisti che sono, per la capitale, una fonte di ricchezza economica oltre che di prestigio.
La fermata della Metro A Barberini a Roma è stata teatro di una maxi-rissa tra bande di borseggiatori sudamericani, che ha richiesto l’intervento delle forze dell’ordine e il blocco della stazione per circa 40 minuti. La violenza è scoppiata a seguito di una serie di furti e scippi ai danni dei passeggeri.
Riccardi ha poi concluso: “Non possiamo permettere che episodi come quello avvenuto alla Metro Barberini si ripetano. È ora di passare dalle parole ai fatti, con azioni concrete che ripristinino l’ordine e la sicurezza nelle nostre città. I cittadini hanno il diritto di vivere in un Paese sicuro e il dovere del Governo è garantirlo”.
Molti cittadini ci scrivono ogni giorno preoccupati da questa escalation di violenza e di insicurezza ma soprattutto preoccupati per la poca attenzione che il governo cittadino e quello nazionale stanno avendo nei riguardi di questa situazione ormai alla deriva.

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Cronaca

Roma, metro Barberini: una rissa provoca la chiusura della stazione

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Tragiche le notizie che arrivano in un torrido sabato sera romano.
La stazione metro Barberini viene chiusa per questioni di sicurezza.
All’origine del fatto, avvenuto tra le 19 e le 19,30 una rissa tra nord africani e sudamericani con almeno 15 persone coinvolte. Molti passeggeri spaventati dalla situazione si sono rifugiati nella cabina del conducente fino all’arrivo delle forze di polizia allertate dalla centrale di sicurezza di Atac Metro.
Per ora sono ancora tutti da decifrare i motivi che hanno portato a ciò.

Un’estate romana che sta diventando ogni giorno più bollente.

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