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Redazione Lazio

COTRAL, VASO DI PANDORA DUE (2 PARTE): GIANA E COLACECI SCIVOLANO SULLA TRASPARENZA

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Tempo di lettura 6 minuti Consulenze e comitati “impropri” all’ombra di via Alimena

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di Chiara Rai
Nulla o poco è cambiato con il Cda Cotral guidato da Amalia Colaceci e da Arrigo Emilio Giana anzi per alcuni aspetti la situazione è peggiorata. Carta canta e purtroppo la relazione del Collegio Sindacale inerente il bilancio Cotral al 31 Dicembre 2014 (presentato a Giugno 2015) non porta positive e clamorose notizie. Dalle manutenzioni alla trasparenza, dall’informazione al controllo analogo, dalle gare deserte agli affidamenti diretti non si rilevano questi strepitosi passi in avanti rispetto ad un passato che abbiamo ampiamente raccontato e criticato.

 

Colaceci che si è presentata in “abiti rock” come elemento di rottura col passato, stando alle carte, non avrebbe cambiato musica. 

Iniziamo con l’informazione. “Con la nomina del nuovo Consiglio di Amministrazione – scrive il Collegio – il flusso delle informazioni che venivano diramate, d'ufficio,dall'Amministratore Delegato, dai direttori delle principali funzioni aziendali e dal servizio organi societari in favore dei componenti del Consiglio di Amministrazione, del Collegio Sindacale e del Controllo Analogo ha subito una riduzione notevole per asseriti motivi di riservatezza, tanto è che il Collegio ha avuto modo in diverse occasioni di lamentare, in particolar modo in occasione di operazioni rilevanti la mancanza di una sufficiente informazione”.
Addirittura si parla di insufficiente informazione tra l’Ad e il Cda e questo non è un fatto di poco conto e a dirlo non siamo certamente noi.

 

Il Comitato esecutivo "improprio". Fatto ancora più clamoroso è che addirittura le funzioni e lavoro del Cda sarebbero di fatto demandati ad un "comitato esecutivo" a diretto supporto dell'A.D, definito dallo stesso Collegio sindacale “improprio” e sul quale, in quanto tale, non incombono i doveri di informazione ma che ha come finalità quella di " … proporre e discutere: il budget, i progetti strategici, le proposte di delibera, i provvedimenti, le variazioni a organizzazione e processi; gli obiettivi per l 'MBO di quadri e dirigenti, gli avanzamenti di carriera,le destituzioni".
Questo Comitato esecutivo non solleverebbe alcun problema se effettivamente fosse ausiliario all'attivìtà delegata all'A.D., successivamente rappresentata e condivisa in seno al CdA, ma, “nei fatti – evidenzia il Collegio –  esso è sembrato talvolta sostituirsi all'attività di quest'ultimo”.  “Il CdA., infatti, in alcuni casi si è trovato a ratificare e/o attuare decisioni ed orientamenti strategici decisi in seno al predetto Comitato esecutivo (cfr. mutamenti di indirizzo rispetto al Piano Industriale già approvato dal CdA.) con i conseguenti riflessi sull'attività di controllo del Collegio e soprattutto sull'informazione e sull'approfondimento delle tematiche in seno al CdA”.
Dunque a che serve un Comitato esecutivo che lavora a posto dell’Amministratore Delegato? E poi si sposa bene con quei rigorosi proclami di razionalizzazione, trasparenza e snellezza che volevano imprimere i nuovi inquilini dell’era Zingaretti?

 

Cotral e il socio unico Regione Lazio, due facce della stessa medaglia.Regione Lazio. Quando nella precedente puntata abbiamo detto che la Regione Lazio può benissimo seguire la gestione del trasporto pubblico perché di fatto è il socio unico e di fatto prende le decisioni e quindi potrebbe anche risparmiare controllando direttamente senza passare per il presidente e il Cda del Cotral non siamo stati poi così folli se pensiamo che il Collegio ha avuto a che dire anche su questo punto. Riportiamo testé: “Il Collegio, sin dalla sua nomina, ha manifestato i propri fondati dubbi sull'effettiva autonomia di Cotral SpA., in quanto società in house providing, rispetto alla volontà dell'amministrazione controllante (la Regione Lazio ndr), che impone anche la necessità di un comportamento societario in linea con la normativa nazionale a cui è sottoposta la stessa amministrazione controllante”. E poi ancora “Relativamente al requisito del c.d. Controllo Analogo è stato chiarito, ogni oltre ragionevole dubbio, che l'Ente Pubblico partecipante ha statutariamente il potere di dettare le linee strategiche e le scelte operative della Società in house, i cui organi amministrativi vengono pertanto a trovarsi in una posizione di vera e propria subordinazione gerarchica. Ne consegue che non bisogna fare riferimento al concetto di influenza dominante di un socio maggioritario o totalitario (figura tipica del codice civile) ma invece si deve fare riferimento ad un potere di comando dell'Ente direttamente esercitato e stringente sulla gestione, con modalità e con una intensità non riconducibili ai diritti e alle facoltà che normalmente non spettano al Socio (fosse pure un Socio Unico) e sino al punto che agli organi della società non resta affidata una significativa e rilevante autonomia gestionale. Pertanto si deve trarre la conclusione di una impossibilità di individuare in questo tipo di società un centro di interessi davvero distinto rispetto all'Ente Pubblico che l'ha costituita e per il quale essa opera. 

Comunque anche con Giana e Colaceci il Controllo Analogo della Regione non avviene correttamente come inderogabilmente previsto dagli artt. 5 e 6 del Regolamento sulle attività di vigilanza e controllo sui servizi di trasporto di competenza regionale affidati in house providing, allegato al Contratto di Servizio tra Cotral SpA e Regione Lazio. Sotto questo profilo, il Collegio “ha avuto più volte modo di segnalare la consuetudine del Controllo Analogo che, in relazione a proposte di delibere dei vari ordini del giorno del CdA, ha fatto pervenire il proprio parere a ridosso o in corso della seduta stessa, rendendo molto difficile, anche al Collegio, sia valutare la portata dello stesso controllo, sia calibrare le eventuali modifiche alle proposte di delibera in base alla segnalazione del controllo preventivo”.

Siamo a Giugno 2015 e ancora si lamenta che Cotral non ha provveduto all'indizione della gara per l'esternalizzazione del 10% del servizio di trasporto pubblico previsto dal Contratto di Servizio del 2011. “A completamento del quadro normativo il Collegio segnala l'emanazione del Decreto del Presidente della Giunta Regionale  (Nicola Zingaretti n.d.r.) del 21 aprile 2015 nel quale viene rappresentato il quadro di riassetto del trasporto pubblico locale ed, in particolare, del nuovo ruolo che verrà ad assumere Cotral SpA anche con la prevista incorporazione del ramo d'azienda di Cotral Patrimonio SpA comprendente gli autobus (1592 autobus di cui 77 da rottamare e 105 di non facile utilizzabilità- v. relazioni uffici Cotral SpA. del 25 ottobre 2013 e 8 gennaio 2014 ), altro materiale rotabile e gli immobili strumentali, nonché con le dismissioni entro il 2015 delle partecipazioni detenute in ATRAL S.c.r.l. e STL S.c.r.l. (dove ancora stazionano alcuni personaggi che aspettano di essere silurati definitivamente ndr) Con tale atto normativo si possono inquadrare con sufficiente ragionevolezza le future iniziative strategiche della società, che, fermo il connotato di società in house, si dovrà muovere entro gli inderogabili confini del citato decreto presidenziale anche in ragione dei tempi di realizzazione ivi previsti”.

Il ricorso alle consulenze.
Ci sono anche altre carenze che Cotral si porta avanti dal passato: la società non ha ancora introdotto un sistema "integrato" di controllo interno. L'attuale Amministratore Delegato Arrigo Emilio Giana che cosa ha fatto? Ha ritenuto di affidare, con un proprio provvedimento, un incarico di consulenza motivando con riferimenti a "insufficienza organica" e "a mancanza di adeguato skill". Detta iniziativa, confermando le valutazioni del Collegio già espresse nelle precedenti relazioni, dovrebbe essere integrata da una riorganizzazione del Servizio per dare una soluzione definitiva e non temporanea al problema.

 

Manutenzioni e lo scandalo delle gare deserte. Vogliamo parlare della flotta bus? I mezzi sono vecchi, si rompono spesso e la manutenzione è principalmente affidata senza gara alle ditte esterne mentre i lavoratori nelle officine sono spesso a braccia conserte. Infatti, il Collegio sindacale scrive: “Dalle verifiche condotte sono risultate persistere alcune criticità dovute principalmente alla mancanza dì autobus in condizioni idonee all'esercizio. Oltre alla vetustà della flotta rispetto all'età media riscontrata nelle aziende operanti nel medesimo settore in Italia ed in Europa, notevoli difficoltà si sono riscontrate nel corso dell'esercizio in relazione all'individuazione dei fornitori di manutenzione a seguito dell'indizione delle gare avendo ricevuto una scarsa partecipazione o addirittura le gare stesse sono risultate deserte. Per questo motivo le manutenzioni esterne continuano ad essere affidate, tramite contratti di adesione alle ditte iscritte all'Elenco Fornitori della Società, al di fuori quindi di procedure che assicurino il rispetto dei principi di trasparenza, equità e imparzialità”. Abbiamo letto bene: trasparenza, equità e imparzialità latitano. Il Collegio ha avuto modo, nel corso del 2014, di evidenziare nei propri verbali la poca chiarezza e la non linearità nelle decisioni aziendali in relazione alla politica delle manutenzioni, in particolare nell'indicazione del corretto assetto tra manutenzione interna e manutenzione esterna e nell'ambito di quest'ultima tra manutenzione ordinaria (a chiamata) e manutenzione full-service, della polìtica di approvvigionamento delle parti di ricambio, dello stato di attuazione della "messa a regime" della struttura interna dedicata alle manutenzioni.

Mancanza di parametri di performance e contenziosi. Dulcis in fundo su quali parametri vengono dati i premi di risultato? Boh! Non è infatti ancora risolta la questione del premio di risultato dei quadri ed MBO dei dirigenti che, a causa della mancata definizione di precisi parametri di performance, ha portato ad una situazione di pre-contenzioso tra azienda e personale interessato, già segnalato dal Collegio sia nel proprio verbale n. 35 che nella relazione al Bilancio 2013.

Si vorrebbe chiudere questo secondo appuntamento col Vaso di Pandora due almeno mettendo un punto a questa storia ma non è ancora possibile perché sia La Regione Lazio che Cotral che i suoi creditori e fornitori non hanno fornito le informazioni richieste dal Collegio dei Revisori che proprio per queste evidenti “limitazioni” non è riuscito a risalire, tra l’altro, ai crediti effettivamente vantati da Cotral anche perché alcuni crediti sarebbero stati addirittura inizialmente disconosciuti e successivamente parzialmente liquidati a cavallo tra l’era De Vincenzi e quella di Colaceci. Ergo il carrozzone Cotral è ancora in preda al caos e poco o nulla è cambiato.

E per questo motivo la chiosa del documento del Collegio è tinta di giallo: “Non siamo in grado di esprimere un giudizio sulla coerenza della relazione sulla gestione con il bilancio della Cotral SpA. al 31 dicembre 2014”.

Intanto si auspica che Arrigo Emilio Giana e Amalia Colaceci, rigenerati dalle vacanze estive, inizino finalmente a metter mano a tutto ciò che non è cambiato finora.

Cronaca

Roma, via Mezzoiuso nel degrado: Cittadini in piazza per la legalità

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Il 28 settembre 2024 a partire dalle ore 18,00

Il 28 settembre 2024 a partire dalle ore 18,00 i cittadini di Via Mezzoiuso manifesteranno per un ritorno alla legalità nel loro quartiere. È una questione che abbiamo seguito durante questa estate mostrando senza filtri il grave stato di illegalità e di insicurezza che questi cittadine e queste cittadine stanno vivendo.

Spazi comunali, a quanto ci dicono gli organizzatori della manifestazione, occupati abusivamente; baracche senza alcun servizio igienico trasformate in abitazioni di fortuna; accumulo seriale di immondizia e materiali pericolosi che hanno generato incendi gravissimi nel territorio.

Una vera e propria “sacca di illegalità” contro la quale i cittadini, riuniti in comitato spontaneo, stanno combattendo non volendo cedere nemmeno di un millimetro dalla loro posizione.

Accompagnammo, alla fine di luglio, l’amministratore di condominio, Monia Lustri, alla riunione della Commissione Sicurezza del VI Municipio richiesta proprio dai cittadini di via Mezzojuso per capire le ragioni di queste “immobilismo” da parte delle Istituzioni.


Anche stavolta abbiamo incontrato l’amministratore Monia Lustri alla quale abbiamo rivolto alcune domande:
Monia ci rincontriamo di nuovo e già ti dico che il 28 settembre come Osservatore d’Italia saremo presenti alla manifestazione proprio per documentare la vostra richiesta di legalità.


Ti faccio la prima domanda: avete deciso di organizzare questa manifestazione, come mi dicevi nelle tante telefonate di questi giorni, che la misura è colma.
Ma le promesse, le aspettative da parte delle Istituzioni, scusami, sono venute meno?

Buongiorno in realtà io non sono di Borghesiana ma rappresento alcune persone, miei condomini, che sono esasperati da una situazione ormai invivibile che non vede luce di essere fermata.
Non si riesce a capire chi abbia la competenza su cosa e perché non venga esercitata.
Come Amministratore del condominio interessato maggiormente dal problema, debbo rilevare l’annosa problematica che tale situazione ci porta, sia per la mole notevole di topi, entrati addirittura dentro gli appartamenti di alcuni condomini al piano terra, devastando tutto ciò che hanno trovato in giardino, sia trovandoli dentro le parti comuni del condominio e al piano 4 ultimo di 5 piani, accessibile con le parti comuni.
Per il pericolo che tale situazione comporta alla sicurezza dei condomini e del fabbricato poiché c’è una rampa privata in cui abbiamo scoperto esserci buttati a terra e accatastati: una ventina di estintori, dei motori di condizionatori, degli split, delle biciclette, dei monopattini, stendino e tanto altro creando il solito mucchio che se va a fuoco mette in serio pericolo tutto il fabbricato con i condomini o terzi, se non pure il vicinato.
Già dal mio esposto del 4/4/24 protocollato a tutti i soggetti interessati del Municipio VI Roma delle Torri e alla Polizia Locale del VI municipio di Roma delle Torri, tutto ciò che è seguito è il numero dei due protocolli: ad oggi ho capito che posso serenamente incorniciarli.

l’incendio avvenuto il 12 luglio 2024 in via Mezzoiuso

Non è servito a prevenire quanto è avvenuto in data 12 luglio 2024 in quanto un bruttissimo incendio in una proprietà, in buona parte privata, e il retro accessibile dal privato e non recintato, del Demanio, che ha bruciato una quantità spaventosa di materiali, baracchette, bombole del gas, scaldabagni o caldaie, e tanti altri che hanno portato un rischio per le stesse persone che ci vivono a tutt’oggi, a un dispendio notevole a tutt’oggi si sa che è stato a carico della collettività per lo spegnimento e la bonifica del luogo.
Non è ancora dato sapere se questi costi sono stati imputati ai proprietari che mettono a vivere in queste baracche prive di fogne e priva di acqua potabile delle persone di colore.
Senza alcun controllo dell’utilizzo che ne viene fatto.
Non risultano interventi di identificazione nonostante il giorno dell’incendio in un video si nota uno degli ospiti in asciugamano arancione accanto al camion dei vigili del fuoco intenti a cercare di spegnere le notevoli fiamme. Operazione durata tantissime ore. Che ha impiegato almeno una ventina di pattuglie della polizia di Stato per chiudere e monitorare per ore tutte le vie di accesso per interdirle. Non risulta alcuna operazione per fermare questo fenomeno.
Nonostante non solo i molti mesi passati dall’esposto ma almeno un anno o due dalle varie segnalazioni bonarie inviate per whatsapp al presidente anche per altre questioni anomale che riguardavano il contesto collegato relativamente all’acqua del condominio, argomento, questo, di notevole importanza di cui si potrà parlare successivamente.
Tale situazione porta accumuli di spazzatura mostruosi abbandonati a terra e attaccati ai nostri secchioni condominiali. Cosa che fa rizzare i capelli agli operatori della stessa Ama che puntualmente se la prendono con i miei condomini che invece, nella maggior parte, la differenziata la fanno bene
Insomma una situazione pesante che viene vissuta malissimo da tutto il vicinato che sinceramente non ne può proprio più.
Esserci rivolti al municipio non ha portato assolutamente ad alcun concreto interesse da parte loro a risolvere il problema.

IL VIDEO ESCLUSIVO DELL’INCENDIO IN VIA MEZZOIUSO DEL 12 LUGLIO 2024

La commissione che è stata convocata su mia richiesta al consigliere Licopodio era generica e non identificava il luogo come privato con persone messe li dai privati, ma veniva identificato come uno dei tanti accampamenti abusivi nati spontaneamente.
Non veniva citato minimamente che si trattasse di un terreno privato che non ha alcuna limitazione ad estendersi sulla parte pubblica del retro baracche.
La recinzione anche con muro e ringhiera da anni per strada e mai sistemata sta solo sul davanti che recinta la proprietà privata.
Nella convocazione si sono scordati di convocarmi nonostante la richiesta partiva da me. Mi diceva Licopodio quando mi ha invitata tramite Messenger di fb che non avevano i miei dati: poteva chiederli visto che ci eravamo sentiti svariate volte.
In effettivamente siamo molto sfiduciati e vediamo molto lontano un serio intervento delle istituzioni.

Quello che vi preoccupa, oltre alla situazione che state vivendo come cittadini, è la situazione ai limiti della decenza, delle persone che vivono nelle baracche e che sono, a vostro dire, vittime di un “vortice di situazioni” che li porta a vivere nella illegalità.
Ci preoccupa che sembra che alcuni cittadini abbiano carta bianca per far ciò che vogliono ed altri devono rispettare le leggi altrimenti su questi si agisce.
Quindi non riesco a spiegarmi perché non viene applicato lo stesso metodo su tutti.
E ci sono molti altri casi che possono far ciò che vogliono o lo fanno perché puntualmente i controlli li non vanno nemmeno a seguito di precise segnalazioni e questo onestamente è un tema che vorremmo estendere e che ci venga chiarito. Non riguarda solo questo caso.
Beh non saprei se le persone messe lì sono vittime.
Sarei invece interessata a sapere di cosa campano, perché ciò che vediamo accadere quotidianamente apre a molti dubbi ma non siamo noi cittadini a doverli approfondire.
Ci sono situazioni strane che accadono tipo le molte consegne a delle macchine che si fermano lungo la strada, consegne di cosa non è dato sapere.
Si sa solo che da moltissimo tempo, qualche anno, accade ciclicamente ma in orari sempre diversi e giorni diversi.
L’unica persona che risulta fermata a fine luglio di notte era il figlio di una condomina che rientrava dal lavoro. Persona che fa parte del gruppo non piccolo che lamenta e soffre di questa situazione che svaluta notevolmente anche i loro stessi appartamenti oltre la qualità di vita.

una delle “consegne” che avvengono per strada in via Mezzoiuso

Allora l’appuntamento è sabato 28 settembre 2024 a partire dalle ore 18,00.
Cosa vi aspettate che succeda?

Il 28 settembre 2024 è previsto un Sit In in cui parteciperanno tutte le persone gravemente colpite da questa incessante situazione vivono ormai nel terrore che possa esplodere qualcosa.
E sinceramente anche io. Parliamo della situazione collegata sotto il palazzo.
Cosa ci aspettiamo? Che chi di competenza non perda più tempo ed intervenga poiché presumo abbiano in tal senso un obbligo giuridico.

È una donna combattiva Monia Lustri ed unisce alla sua la forza che gli viene dalle decine di donne, di mamme che vivono in via Mezzoiuso e chiedono, ormai da troppo tempo, di vivere in un luogo dove regni la legalità ed il rispetto perché ci dice alla fine: … che messaggio stiamo dando alle nuove generazioni?

Seguiremo, come sempre, l’evolversi di questa battaglia di legalità e, come sempre, se volete evidenziare criticità nelle vostre zone basta scrivere alla nostra redazione.
Vorrei aggiungere, ci dice in ultima battuta Monia Lustri, che basta vedere la situazione ai due leoni a San Biagio Platani, situazione molto diversa, per capire che se gli interventi non sono sufficienti le situazioni gravi continuano a sovrastare gli spazi pubblici e privati e si estendono come sta accade di lì.
A fine agosto dovevo incontrarmi con il titolare di una ditta e mi ero scordata che il bar riapriva il 2 settembre ebbi la pessima idea di andarci a piedi. Verso le 14 … arrivato il titolare della ditta mi ha detto che era stato addirittura fermato da dei tizi per sapere dove andasse.
Siamo proprio oltre la soglia.

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Castelli Romani

Velletri si prepara alla 93esima Festa dell’Uva e dei Vini: un weekend di tradizione e cultura

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Il 21 e 22 settembre 2024, il centro storico si trasformerà in un palcoscenico di sapori, musica e folklore

Velletri si appresta a celebrare la sua storica Festa dell’Uva e dei Vini, giunta alla 93esima edizione. L’evento, organizzato dalla Fondazione De Cultura e patrocinato dal Comune di Velletri, dalla Regione Lazio e dal Ministero dell’Agricoltura, Sovranità Alimentare e Foreste, si terrà il 21 e 22 settembre 2024.

Il centro storico della città, da Piazza Garibaldi a Piazza Caduti sul Lavoro, sarà il cuore pulsante della manifestazione. Stand enogastronomici, degustazioni, attività culturali e spettacoli animeranno le vie e le piazze, offrendo ai visitatori un’esperienza immersiva nelle tradizioni locali.

Tra gli eventi in programma, spiccano i Tour nelle Cantine Vinicole e il Salotto del Vino nelle principali piazze. L’inaugurazione ufficiale, sabato alle 16, vedrà la partecipazione della Banda Città di Velletri Umberto Cavola e il corteo delle associazioni folkloristiche.

Non mancheranno momenti di intrattenimento per tutte le età: dalla Corsa delle Botti alla pigiatura tradizionale, dai concerti agli spettacoli degli Sbandieratori. Per i più piccoli, sono previste attività dedicate nel Camelieto.

La domenica si aprirà con il raduno dei Bersaglieri e proseguirà con una serie di eventi, tra cui la cerimonia di riempimento delle Botti e spettacoli musicali. La serata si concluderà con il gran concerto finale di Greg e the Frigidaires in Piazza Caduti sul Lavoro.

L’edizione 2024 si propone di valorizzare ogni angolo del centro storico, coinvolgendo attività commerciali e monumenti. L’obiettivo è offrire ai cittadini e ai turisti un’esperienza unica, che coniughi tradizione, cultura e divertimento.

La manifestazione è resa possibile grazie al supporto di numerosi sponsor locali e all’impegno degli organizzatori. L’appuntamento è per tutti a Velletri, il 21 e 22 settembre, per due giorni di festa all’insegna della tradizione enogastronomica e culturale del territorio.

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Roma

Aggressione shock a Roma: coppia rincorsa da un uomo con un’ascia sulla via Cassia

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I Carabinieri arrestano un 43enne per tentato omicidio, cittadini sconvolti dall’accaduto

Una tranquilla serata sulla via Cassia si è trasformata in un incubo per una coppia di fidanzati, vittime di una violenta aggressione. Alle ore 19:30 circa, all’altezza del civico 700, i due giovani sono stati attaccati da un uomo in evidente stato di alterazione, presumibilmente dovuta all’assunzione di alcol. Il 43enne, di origine srilankese, li avrebbe prima insultati senza motivo apparente, poi avrebbe afferrato una bottiglia di vetro rotta e, successivamente, un’ascia, minacciandoli con l’urlo agghiacciante: “Ti ammazzo!”

Alcuni testimoni, terrorizzati, hanno immediatamente allertato i Carabinieri, mentre altri si sono precipitati alla Stazione di Roma Tomba di Nerone, a pochi passi dal luogo dell’aggressione. L’intervento rapido delle forze dell’ordine ha evitato il peggio: i militari sono riusciti a disarmare l’uomo e a metterlo in sicurezza. La coppia, fortunatamente, è riuscita a sfuggire all’aggressore senza gravi ferite, ma sotto choc ha raccontato la vicenda.

“È stato terribile, non riuscivamo a credere a quello che stavamo vedendo,” ha dichiarato uno dei residenti che ha assistito alla scena. “Sentire quelle urla e vedere un uomo rincorrere due ragazzi con un’ascia in mano è stato qualcosa che non dimenticherò mai.”

Un altro testimone, ancora visibilmente scosso, ha aggiunto: “Questa è una zona tranquilla, passeggiamo spesso qui, ma ora siamo tutti spaventati. È impensabile che qualcosa del genere possa accadere sotto i nostri occhi.”

Il 43enne è stato arrestato e condotto presso la caserma dei Carabinieri, dove, in collaborazione con la Procura della Repubblica di Roma, è stato formalmente accusato di tentato omicidio. Attualmente si trova detenuto presso il carcere di Regina Coeli, mentre il Tribunale di Roma ha convalidato l’arresto e imposto per lui la misura cautelare dell’obbligo di presentazione quotidiana in caserma.

La comunità locale è sotto shock, chiedendo maggiore sicurezza e più controlli nella zona. “Non ci sentiamo più sicuri,” ha commentato una residente. “Dopo questo episodio, ci chiediamo se sia davvero possibile vivere in pace nelle nostre strade.”

L’aggressione ha riacceso il dibattito sulla sicurezza pubblica a Roma, con molte persone che sollecitano un rafforzamento della presenza delle forze dell’ordine, soprattutto nelle aree residenziali periferiche come quella della Cassia.

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