Connect with us

Latina

LATINA: SMANTELLATA ORGANIZZAZIONE CRIMINALE AFFILIATA AL CLAN CAMORRISTICO DEI MAZZARELLA

Clicca e condividi l'articolo

Tempo di lettura 2 minuti Guardia di Finanza di Latina ha eseguito 13 ordinanze di custodia cautelare in carcere

Pubblicato

il

Clicca e condividi l'articolo
Tempo di lettura 2 minuti
image_pdfimage_print

Redazione

Latina – Il comando provinciale della Guardia di Finanza di Latina ha eseguito, nell'ambito dell'operazione "Sun ray", 13 ordinanze di custodia cautelare in carcere, smantellando cosi' un'organizzazione da anni attiva nel traffico internazionale di sostanze stupefacenti.

Il sodalizio criminale, affiliato al clan camorristico dei Mazzarella di Napoli, era composto da soggetti con compiti e ruoli ben definiti e un territorio di riferimento per lo spaccio. Le indagini, coordinate dal pm della Dda di Napoli, Francesco De Falco, hanno avuto origine dal sequestro, avvenuto nei pressi di Ventotene, di un veliero con un carico di hashish proveniente dal Marocco. Grazie alle testimonianze di collaboratori di giustizia e alle intercettazioni telefoniche e ambientali, condotte dai finanzieri del gruppo di Formia negli ultimi quattro anni, sono stati individuati i componenti dell'organizzazione criminale e scoprire come quintali di stupefacente venisse trasportato dalla Spagna in Italia utilizzando autovetture a noleggio o di proprieta' di affiliati all'organizzazione.

Un ruolo chiave, secondo gli investigatori, era quello del promotore dell'associazione, che si avvaleva dei componenti il gruppo per acquistare a Malaga, da fornitori marocchini, la droga da trasportare in Italia. Gli importatori avevano un rapporto diretto sia con gli organizzatori, sia con i destinatari finali, ossia gli spacciatori, della droga, cocaina e hashish, che dai trafficanti venivano indicate convenzionalmente con i termini "giubbini", "mozzarella", "finestre", "staffe" bianche o marroni. Coloro che ricevevano la sostanza dalla Spagna diventavano quindi "grossisti" sul mercato locale e fornitori di una vasta rete di piccoli spacciatori, che raggiungeva diverse piazze di spaccio nel Napoletano e nel Lazio, quali la provincia napoletana dell'area vesuviana nonche' l'area dei Castelli romani e del Pontino. Un soggetto di origini napoletane, ma stabile a Minturno, si occupava in particolare di rifornire il litorale tra Minturno, Formia e Gaeta, rappresentando il clan "Mazzarella" nel territorio sud pontino.

L'ordinanza emessa dal gip di Napoli, Anita Polito, ha riguardato anche coloro che, pur non avendo un ruolo attivo nell'organizzazione, beneficiavano degli introiti dell'attivita' illecita ostacolandone la riconducibilita' ai trafficanti del clan e permettendone l'illecito arricchimento. La maggior parte dei guadagni dell'organizzazione, infatti, venivano trasferiti con modalita' coinvolgenti terze persone attraverso money transfer e prestanomi. L'attivita' operativa, oltre agli arrestati, vede coinvolti altri 21 indagati, che a vario titolo hanno preso parte all'organizzazione, sia in qualita' di spacciatori sia quali prestanome dell'organizzazione.
 

Cronaca

Roma e Latina, traffico di droga: sequestro beni da 4,5 milioni a capi organizzazione

Pubblicato

il

Clicca e condividi l'articolo
Tempo di lettura < 1 minuto
image_pdfimage_print

Maxi sequestro di beni da circa 4,5 milioni di euro tra Roma e Latina. Ad eseguire il provvedimento di sequestro finalizzato alla confisca i poliziotti della Divisione Anticrimine della Questura di Roma. Interessati beni e assetti societari, tra cui immobili e società riconducibili ai tre capi di un’associazione dedita al traffico di droga recentemente arrestati nell’ambito di un’operazione della Squadra Mobile coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Roma. Sulla base di accertamenti svolti dalla Divisione Anticrimine di Roma sarebbe emerso che dall’attività illecita avrebbero accumulato ingenti proventi reinvestendoli in parte in società di sale scommesse a Pomezia e Ardea e in una rivendita di veicoli a Roma, e, in parte, nell’acquisizione di proprietà mobiliari, immobiliari e in polizze assicurative. Tra i beni interessati dal sequestro disposto dal Tribunale di Roma – Sezione delle Misure di Prevenzione di Roma – 4 compagini societarie e 4 immobili, tra cui una villa di notevoli dimensioni con piscina.

Continua a leggere

Cronaca

Cisterna di Latina, duplice omicidio: lei si è salvata scappando dalla finestra

Pubblicato

il

Clicca e condividi l'articolo
Tempo di lettura 2 minuti
image_pdfimage_print

Desyrée Amato, la 22enne sopravvissuta ieri alla furia dell’ex fidanzato che a Cisterna di Latina ha ucciso la sorella e la madre della giovane (49 e 19 anni), è riuscita a salvarsi fuggendo dalla finestra del bagno dove si era rifugiata. Cristian Sodano, finanziere di 27 anni, dopo aver sparato alle due donne con l’arma d’ordinanza ha seguito la ragazza in bagno e ha sfondato la porta a calci. Lei è riuscita a scappare dalla finestra e a nascondersi in una legnaia in giardino, poi ha raggiunto la strada dov’è stata trovata in stato di choc. Nel pomeriggio di ieri l’uomo – originario di Minturno ma in servizio nel reparto navale di Ostia – è arrivato nella casa delle tre donne, nel quartiere San Valentino. Al culmine di un litigio ha aperto il fuoco. Alcuni quotidiani scrivono che l’uomo aveva dormito in quella casa soltanto la notte prima del duplice omicidio, nonostante la rottura sentimentale. “Ho litigato e poi ho sparato”, ha detti ai poliziotti che l’hanno arrestato.

Nei confronti di Sodano la procura di Latina ha emesso un decreto di fermo di indiziato di delitto, scattato dopo le indagini della Squadra Mobile e l’interrogatorio davanti al pm di turno, durante il quale l’uomo ha confessato la sua responsabilità, confermando quanto già dichiarato in prima battuta agli agenti intervenuti sul posto. Al termine degli atti di rito, è stato portato in carcere in attesa della convalida.

Secondo quanto si apprende Cristian Sodano, questo il nome dell’uomo, avrebbe ucciso Nicoletta Zomparelli e Reneé Amato dopo che queste erano probabilmente intervenute per difendere la sua ex fidanzata, Desyrée Amato. Il 27enne è stato rintracciato e portato in Questura dagli agenti della squadra mobile nel quartiere Q4 mentre stava cercando di raggiungere casa, nei pressi dell’abitazione di un parente. 

Di Reneé Amato e della sorella Desyreé si sa che avevano la passione per il ballo, come emerge dalle immagini sui loro profili social: la giovane uccisa aveva anche vinto qualche premio. La madre Nicoletta Zomparelli lavorava in un’agenzia immobiliare. 

Continua a leggere

Cronaca

Pontinia, maltrattamenti di animali: chiusa azienda zootecnica

Pubblicato

il

Clicca e condividi l'articolo
Tempo di lettura 2 minuti
image_pdfimage_print

La titolare è stata denunciata per maltrattamento di animali, scarico non autorizzato di acque reflue industriali e attività di gestione di rifiuti non autorizzata

Nella giornata di ieri, i Carabinieri della Stazione di Pontinia, unitamente alle componenti specializzate del Gruppo Carabinieri Forestali di Latina, del Nucleo Antisofisticazione e Sanità di Latina e con il supporto del Servizio Veterinario dell’A.S.L. di Latina, hanno effettuato un controllo presso un’azienda zootecnica di Pontinia operante nell’allevamento di bufale.
Durante l’ispezione i Carabinieri ed i Veterinari hanno potuto accertare come gli animali fossero allevati e tenuti in condizioni non compatibili con le proprie caratteristiche etologiche.
Nello specifico gli operanti hanno rilevato come gli animali fossero costretti a stabulare in consistenti liquami, senza acqua, con mangimi contaminati.

Gli animali, di cui molti vitellini legati, sono stati inoltre riscontrati affetti da varie problematiche sanitarie e la mancanza dei requisiti minimi per la gestione degli stessi, con evidente sofferenza del bestiame e compromissione della salute degli animali.

Nella stessa azienda sono state trovate, poco distante dalle stalle, due carcasse di vitelli bufalini non smaltiti ed una discarica abusiva di rifiuti speciali pericolosi, nonché lo scarico nel canale attiguo all’azienda dei liquami e reflui prodotti dall’azienda.

Per tutti questi motivi l’azienda ed i 117 animali sono stati posti sotto sequestro. La titolare è stata denunciata per maltrattamento di animali, scarico non autorizzato di acque reflue industriali e attività di gestione di rifiuti non autorizzata.

Continua a leggere

SEGUI SU Facebook

I più letti