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ARICCIA, SAGRA DELLA PORCHETTA: BUFERA SUL CONSORZIO PRODUTTORI ARICCIA

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Tempo di lettura 4 minuti La Giunta approva un rendiconto del Consorzio sul quale pendono molte ombre

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di Ivan Galea
Ariccia (RM)
– Deve ancora avere un ingente somma di denaro per l’organizzazione della sagra della porchetta di Ariccia edizione 2013 ed edizione 2014.

I fatti. Nel 2013, dopo aver organizzato la sagra della Porchetta di Ariccia edizione 2012, la A&M Eventi di Marco Abbatini viene contattata dal Consorzio Produttori Ariccia che ha il mandato dall'amministrazione comunale di organizzare la storica sagra della Porchetta di Ariccia.

L'allora presidente del Consorzio, Sandro Cioli, propone quindi ad Abbatini di organizzare l'edizione 2013 della ricorrenza, proposta che arriva anche in virtù del successo e dell'ottima organizzazione dell'edizione 2012 da parte della A&M Eventi. Il titolare della A&M Eventi accetta quindi di buon grado l'incarico e con la sua ditta organizza anche l'edizione 2013, occupandosi quindi dell'organizzazione generale della 63 edizione della sagra. Terminata l'edizione 2013 la A&M Eventi di Marco Abbatini rilascia quindi al Consorzio Produttori Ariccia la relativa fattura per tutte le spese sostenute, come da contratto. Il Consorzio però non paga interamente la fattura, lasciando in sospeso quasi 8mila euro. Ciononostante il Consorzio Produttori Ariccia e la A&M Eventi si accordano sull'organizzazione della sagra della Porchetta 2014 accordandosi bonariamente che il Consorzio avrebbe girato alla A&M Eventi, in virtù del nuovo contratto, il contributo regionale stabilito in 25mila euro per l'intera organizzazione dell'edizione 2014 che avrebbe coperto il credito di 8mila euro che la A&M Eventi vantava a saldo della fattura per l'organizzazione dell'edizione 2013 e 17mila euro per l'organizzazione dell'edizione 2014.

L'edizione 2014. Marco Abbatini organizza così anche la 64 sagra della Porchetta di Ariccia su mandato del Consorzio Produttori Ariccia anticipando tutte le spese relative gli spettacoli in programma, noleggio stand per il Consorzio, la sorveglianza e quindi l'intera sicurezza, impianti audio e luci, le luminarie cittadine, le hostess, la filodiffusione cittadina (le trombe che diffondono la musica nel territorio comunale), i bagni chimici, l'assicurazione conto terzi anche per conto del Consorzio, tutti i contratti con l'Enel per la fornitura elettrica straordinaria (circa 60Kwh), gli elettricisti, la SIAE, tutta la campagna pubblicitaria per promuovere la sagra sui giornali e sul web e sulle "vele pubblicitarie" oltre ai costi per gli alberghi per gli artisti ed i pasti di tutto il personale impiegato dalla A&M Eventi, il tutto dimostrabile documenti alla mano. A questo punto terminata l'edizione 2014, rivelatasi un vero e proprio successo con oltre 300mila presenze, Abbatini presenta il rendiconto di tutte le spese sostenute a fronte dell'intera organizzazione quindi emette fattura al Consorzio Produttori Ariccia al fine di rientrare degli 8mila euro che vantava per l'edizione 2013 e dei 17mila per l'intera organizzazione di quella del 2014. Passano i primi due mesi e nessuno si fa sentire quindi Abbatini inizia ad inviare alcuni solleciti a mezzo raccomandate al Consorzio, ma non ottiene nessuna risposta.

Quella strana email del Comune di Ariccia. Il 12 febbraio 2015 con grande stupore Marco Abbatini riceve improvvisamente una email dal Comune di Ariccia a firma Annamaria Salustri responsabile dell'Ufficio Attività culturali e turistiche, Sport, Tempo Libero e inviata per conoscenza anche all'assessore alla Cultura, Scuola, Politiche giovanili, Protezione Civile Matteo Martizi. "Si sollecita rendicontazione della manifestazione Sagra della Porchetta 2014 – si legge nella missiva – con tutta la documentazione fiscale a supporto della stessa. Si ricorda che al fine di ricevere – si legge ancora – i finanziamenti dalla Regione Lazio, occorre inviare il rendiconto, approvato dalla Giunta Comunale entro il 10 Marzo p.v., alla Regione Lazio. – La email poi conclude – Pertanto vista la data di scadenza è urgentissimo l'inoltro a codesto Comune di tutta la documentazione necessaria".
Abbatini, risponde alla email della Salustri e per conoscenza all'assessore Martizi facendo presente di aver già inviato tutti i rendiconti e documenti fiscali al proprio interlocutore ovvero al Consorzio Produttori Ariccia, pertanto di aver adempiuto all'iter previsto, facendo presente che in qualità di effettivo organizzatore della Sagra della Porchetta doveva ancora ricevere il saldo della fattura riepilogativa delle spese sostenute. E così passano altri mesi e nessuno si fa sentire e arriviamo ai primi di giugno 2015 quando Abbatini ormai sfiduciato, incarica il proprio legale di recuperare il credito vantato. Lo Studio Legale invia quindi la messa in mora al Consorzio Produttori Ariccia che nel frattempo ha cambiato sede legale.

Quella "singolare" delibera di Giunta comunale con un solo assente: l'assessore Matteo Martizi. Marco Abbatini titolare della A&M Eventi il 22 giugno 2015 viene a conoscenza della Delibera di Giunta comunale – atto nr° 48 – relativa la Sagra della Porchetta 2014. La seduta di Giunta che delibera l'atto vede presenti il sindaco Emilio Cianfanelli, e 4 assessori (Fontana Arnaldi Cora, Profico Fabrizio, Tomasi Angelo, Piccarreta Ugo) e, fato vuole, unico assente l'assessore Matteo Martizi. Vale la pena ricordare che l'assessore Martizi era il destinatario per conoscenza della email inviata il 12 febbraio 2015 da Annamaria Salustri a Marco Abbatini, dove venivano richiesti in via urgentissima i rendiconti alla A&M Eventi per accedere al finanziamento regionale di 25mila euro. Quindi il Comune in persona di un dirigente e di un assessore (Martizi) riconoscevano alla A&M Eventi lo status di organizzatore.
Nella delibera di Giunta si prendeva atto di un documento "consuntivo-relazione" presentato al Comune dal Consorzio Produttori Ariccia in data 14 aprile 2014 con nota 9726 (mentre nella email inviata dal Comune ad Abbatini si asseriva che il termine ultimo per presentare il rendiconto alla Regione Lazio era il 10 marzo 2015) riferito alla realizzazione della sagra della Porchetta di Ariccia 2014 per un complessivo di spese sostenute per circa 28mila euro.

Quelle spese presentate dal Consorzio e accettate dalla Giunta. I 28mila euro venivano quindi giustificati dal Consorzio Produttori Ariccia nel seguente modo: 17mila euro per merce fornita dai Produttori del Consorzio, 8mila euro per il personale messo a disposizione per i servizi di fiera e 2.500 euro per ideazione, organizzazione e gestione amministrativa. Come vengono calcolate queste spese dal Consorzio se l’organizzatore è Abbatini? Perché non viene citato il rendiconto di Abbatini con le singole voci di spesa sostenute nel “consuntivo – relazione” deliberato dalla Giunta comunale? Se le fatture di ogni singola spesa sono tutte in mano di Abbatini e a nome della sua ditta su cosa si basa il documento del Consorzio? E chi pagherà adesso tutte le spese sostenute da Abbatini?

Il fatto è questo. Se il Comune si rivolge ad Abbatini per chiedere la rendicontazione dell’evento in quanto organizzatore de facto, perché esce fuori una rendicontazione da parte del Consorzio Produttori Ariccia che in sostanza ha soltanto dato mandato ad Abbatini di organizzare il tutto?
Forse varrebbe la pena proprio soffermarsi sulla quantomeno “singolare” rendicontazione deliberata dalla Giunta e inviata alla Regione Lazio al fine di percepire il contributo di 25mila eruo.
Ce n’è palesemente una di troppo. E palesemente una delle due non è originale.

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Costume e Società

Il magico Maestro della Pizza a Fregene: un tributo di Francesco Tagliente a un pizzaiolo straordinario

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Il Prefetto Francesco Tagliente ha recentemente condiviso sulla sua pagina Facebook una commovente testimonianza, raccontando l’incredibile esperienza culinaria vissuta al ristorante Back Flip Da Moisè di Fregene. Questo racconto non è solo un omaggio a una pizza straordinaria, ma anche un tributo a Michelangelo, il pizzaiolo settantaquattrenne la cui dedizione e passione hanno trasformato un semplice piatto in un’opera d’arte.

Seduto al ristorante con sua moglie Maria Teresa, Tagliente ha descritto la pizza come “la migliore che abbia mangiato negli ultimi cinquant’anni”. Tuttavia, ciò che ha reso questa esperienza davvero speciale è stata la scoperta della storia dell’uomo dietro la pizza. Michelangelo, un ex contadino che si sveglia ogni mattina all’alba per curare il suo orto, dedica le prime ore del giorno alla coltivazione delle piante e alla cura della famiglia. Solo dopo queste attività, si prepara per andare al ristorante e mettere tutto se stesso nella preparazione della pizza.

L’Arte di Michelangelo: Tradizione e Passione

Michelangelo non è solo un pizzaiolo, ma un vero e proprio maestro dell’arte culinaria. La sua vita semplice e laboriosa, fatta di dedizione e umiltà, è un esempio di come l’amore per il proprio lavoro possa trasformare un piatto comune in un’esperienza indimenticabile. La sua capacità di fondere la tradizione contadina con la sapienza artigianale nella preparazione della pizza è un’arte rara e preziosa.

Tagliente ha scritto: “La dedizione e l’umiltà di quest’uomo, che dalla vita contadina riesce a creare una delle migliori pizze che abbia mai assaggiato, mi hanno colpito profondamente. Il suo nome rimane anonimo, ma la sua storia di passione e impegno è qualcosa che merita di essere raccontata.”

L’Umanità di Francesco Tagliente

Il racconto del Prefetto Tagliente non solo mette in luce le straordinarie qualità culinarie di Michelangelo, ma riflette anche le qualità umane dello stesso Tagliente. Conosciuto per la sua sensibilità e il suo impegno sociale, Tagliente ha sempre dimostrato un profondo rispetto per le storie di vita quotidiana e per le persone che con il loro lavoro contribuiscono a rendere speciale ogni momento.

La sua capacità di cogliere e apprezzare la bellezza nascosta nei gesti quotidiani e nelle storie semplici rivela un’anima attenta e sensibile, sempre pronta a riconoscere il valore degli altri. Il tributo a Michelangelo è un’ulteriore testimonianza della sua umanità e del suo desiderio di dare voce a chi, con passione e dedizione, arricchisce la vita di chi lo circonda.

Un Esempio di Vita

La storia di Michelangelo, come raccontata da Tagliente, è un potente promemoria di come la passione e l’impegno possano elevare il lavoro quotidiano a forme d’arte. “La sua pizza è un capolavoro che continuerà a risuonare nei miei ricordi, così come la sua storia di dedizione e umiltà,” ha scritto Tagliente, riconoscendo il valore di un uomo che, nonostante l’età e la fatica, continua a regalare momenti di gioia e piacere attraverso la sua cucina.

Questo tributo non è solo un omaggio a un pizzaiolo straordinario, ma anche un invito a riflettere sull’importanza del lavoro fatto con passione e amore. Grazie, Michelangelo, per averci mostrato che dietro ogni grande piatto c’è una grande storia, fatta di lavoro, passione e amore per la semplicità. E grazie, Francesco Tagliente, per aver condiviso con noi questa storia ispiratrice, ricordandoci di apprezzare le piccole grandi cose della vita.

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Roma

Roma, maxi-rissa metro Barberini. Riccardi (Udc): “Occorrono misure decisive”

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Dopo l’ennesima maxi-rissa tra bande di borseggiatori che ha portato alla chiusura della stazione metro di piazza Barberini provocando, tra l’altro panico e paura tra i cittadini romani ed i tanti turisti presenti in città, la politica della Capitale non tarda a far sentire la sua voce.
“Questa ennesima manifestazione di violenza e illegalità non può più essere tollerata. Richiamo con forza il Governo ad un intervento deciso e definitivo. È inaccettabile che i borseggiatori, anche se catturati, possano tornare ad operare impuniti a causa di leggi troppo permissive, che li rimettono in libertà quasi immediatamente.
L’Italia è diventata lo zimbello del mondo a causa di questa situazione insostenibile.
È necessario adottare misure più severe e immediate per garantire la sicurezza dei cittadini e dei turisti. Proponiamo una revisione delle leggi esistenti per introdurre pene più dure e certe per i borseggiatori, rafforzare la presenza delle forze dell’ordine nei punti critici della città e migliorare la sorveglianza con l’uso di tecnologie avanzate”
.

il commissario romano UdC, Roberto Riccardi

A dichiararlo con decisione è Roberto Riccardi, commissario romano dell’UdC.
Da sempre attento ai problemi sulla sicurezza Riccardi fa notare con estrema chiarezza che tali situazioni non fanno altro che portare un’immagine della capitale sempre meno sicura agli occhi dei molti turisti che sono, per la capitale, una fonte di ricchezza economica oltre che di prestigio.
La fermata della Metro A Barberini a Roma è stata teatro di una maxi-rissa tra bande di borseggiatori sudamericani, che ha richiesto l’intervento delle forze dell’ordine e il blocco della stazione per circa 40 minuti. La violenza è scoppiata a seguito di una serie di furti e scippi ai danni dei passeggeri.
Riccardi ha poi concluso: “Non possiamo permettere che episodi come quello avvenuto alla Metro Barberini si ripetano. È ora di passare dalle parole ai fatti, con azioni concrete che ripristinino l’ordine e la sicurezza nelle nostre città. I cittadini hanno il diritto di vivere in un Paese sicuro e il dovere del Governo è garantirlo”.
Molti cittadini ci scrivono ogni giorno preoccupati da questa escalation di violenza e di insicurezza ma soprattutto preoccupati per la poca attenzione che il governo cittadino e quello nazionale stanno avendo nei riguardi di questa situazione ormai alla deriva.

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Cronaca

Roma, metro Barberini: una rissa provoca la chiusura della stazione

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Tragiche le notizie che arrivano in un torrido sabato sera romano.
La stazione metro Barberini viene chiusa per questioni di sicurezza.
All’origine del fatto, avvenuto tra le 19 e le 19,30 una rissa tra nord africani e sudamericani con almeno 15 persone coinvolte. Molti passeggeri spaventati dalla situazione si sono rifugiati nella cabina del conducente fino all’arrivo delle forze di polizia allertate dalla centrale di sicurezza di Atac Metro.
Per ora sono ancora tutti da decifrare i motivi che hanno portato a ciò.

Un’estate romana che sta diventando ogni giorno più bollente.

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