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ALBANO LAZIALE: IL TAR AUTORIZZA LA COSTRUZIONE DELL'INCENERITORE

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Tempo di lettura 3 minuti M5S Albano Laziale: "Una giunta ripiegata sulle proprie beghe giudiziarie ed una città abbandonata a se stessa sempre più insicura ed inospitale".

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FDI-AN Albano Laziale: a tutela della salute di ogni singolo cittadino, ci impegneremo ad intraprendere ogni tipo di azione necessaria, in tutte le sedi competenti, affinché si impedisca la realizzazione di tale impianto".

 

Redazione

Albano Laziale (RM) – Martedì 21 Luglio 2015 il Tribunale Amministrativo del Lazio ha stabilito che l’Inceneritore di Albano Laziale potrà essere costruito utilizzando mezzo miliardo di euro di soldi pubblici CIP-6 destinati, in realtà, a fonti energetiche davvero rinnovabili. Fondi che secondo l’UE dal 1° gennaio 2009 non possono essere più destinati, per legge, ad impianti che debbono bruciare rifiuti urbani. Difatti, i magistrati del Tar hanno accolto il ricorso del consorzio Co.E.Ma. – costituito dal Gruppo Cerroni, dall’Acea e dall’Ama – che chiedeva l’annullamento del provvedimento di marzo 2014 del Ministero dello Sviluppo Economico, col quale era stata annullata la famigerata Convenzione Preliminare tra il GSE(Il gestore dei Servizi Energetici) ed il Co.E.Ma. di giugno 2009. La contestatissima Convenzione economica si fonda su un presunto avvio del cantiere per la costruzione dell’Inceneritore che sarebbe iniziata, secondo il Co.E.Ma, il 29 dicembre 2008, appena dentro i termini UE, ma che nella realtà dei fatti non è ancora mai avvenuta, come dimostrano del resto in modo inequivocabile le foto aeree che il comitato No Inc ha messo a disposizione dei magistrati, della stampa e della cittadinanza.

Si tratta “solo” di una convenzione preliminare a cui dovrà seguire, per il passaggio concreto e reale del mezzo miliardo di euro di soldi publbici al consorzio Co.E.Ma, anche una Convenzione definitiva, ma il rischio non può ne deve essere sottovalutato.
 

Ancora più importanti però, a questo punto, saranno le decisioni della Giunta Regionale di Nicola Zingaretti sul tema rifiuti. In modo particolare, sul cosiddetto Piano-Rifiuti. Si tratta del documento che dovrebbe ordinare e guidare in modo razionale ed economico, nel rispetto della salute umana e dell’ambiente, il proliferare di nuovi impianti per il trattamento dei rifiuti in tutto il territorio regionale. Pre-annunciato a dicembre 2013 dal Presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti e dal delegato ai rifiuti, assessore Michele Civita, ancora oggi non è mai stato portato al voto dell’Assise Regionale. Del piano si sono letteralmente perse le tracce. Il “tema rifiuti” sembra scomparso non solo dall’agenda politica degli amministratori pubblici ma anche dalla stampa e tv locali e regionali.

In ogni caso, il Ministero dello Sviluppo Economico non potrà procedere a sottoscrivere la temutissima Convenzione definitiva, che darebbe il via libero immediato al cantiere per costruire il mega forno brucia-rifiuti di Roncigliano, senza anche l’ok della Regione Lazio. Sarà necessaria, oggi più di ieri, la mobilitazione di tutti i cittadini dei Castelli Romani.

"Il prossimo appuntamento del comitato NO INC è fissato per la sesta edizione del DIS-CAMPING, che si terrà sabato 1° agosto e domenica 2 agosto. – Fanno sapere dal Comitato No Inc. – Tutta la cittadinanza è invitata a partecipare, oggi ancora di più!"

M5S Albano Laziale: "Una giunta ripiegata sulle proprie beghe giudiziarie ed una città abbandonata a se stessa sempre più insicura ed inospitale". "Apprendiamo con grandissima preoccupazione e sorpresa la notizia dell'annullamento da parte del TAR Lazio del provvedimento con cui il Gse risolveva la convenzione con il Coema di Cerroni e che di fatto impediva la realizzazione dell'inceneritore più grande d'Europa ad Albano laziale. – Dichiara la consigliera M5S di Albano Laziale Federica Nobilio – Questo di fatto – prosegue Nobilio – riapre il più inquietante degli scenari: quello di vedere Albano Laziale sede dell'impianto. Ci domandiamo come sia possibile che l'amministrazione abbia talmente trascurato e sottovalutato la questione da ritrovarci oggi in queste condizioni! Quali azioni concrete sono state mai fatte per impedire veramente lo scempio del territorio? Dov'è il sindaco ora? Chi è il delegato ai rifiuti con cui poter parlare? Una giunta ripiegata sulle proprie beghe giudiziarie ed una città abbandonata a se stessa sempre più insicura ed inospitale. Come portavoce del Movimento 5 Stelle – conclude Nobilio – metterò in atto tutte le azioni possibili a contrasto di questo ennesimo affronto in tutte le sedi preposte".

FDI-AN Albano Laziale: a tutela della salute di ogni singolo cittadino, ci impegneremo ad intraprendere ogni tipo di azione necessaria, in tutte le sedi competenti, affinché si impedisca la realizzazione di tale impianto". "Apprendiamo dai mezzi stampa che martedì 21 Luglio 2015 il Tribunale Amministrativo del Lazio ha stabilito che l’Inceneritore di Albano Laziale potrà essere costruito utilizzando mezzo miliardo di euro di soldi pubblici. – Dichiara Roberto Cuccioletta segretario FdI-AN di Albano Laziale  – Mentre ormai tutte le città della provincia di Roma – prosegue Cuccioletta – si stanno indirizzando in modo più o meno efficace verso una gestione dei rifiuti applicando una politica di rifiuti zero con la raccolta differenziata, Albano Laziale dovrà ospitare un impianto che vanificherà gli sforzi profusi in quanto la maggiore fonte di combustibile sarebbe proprio la carta e la plastica. Noi di Fratelli d’Italia – Alleanza Nazionale di Albano Laziale, – conclude il segretario – a tutela della salute di ogni singolo cittadino, ci impegneremo ad intraprendere ogni tipo di azione necessaria, in tutte le sedi competenti, affinché si impedisca la realizzazione di tale impianto che nelle complesse reazioni chimiche di combustione trasforma i materiali in sostanze altamente tossiche"

Costume e Società

Il magico Maestro della Pizza a Fregene: un tributo di Francesco Tagliente a un pizzaiolo straordinario

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Il Prefetto Francesco Tagliente ha recentemente condiviso sulla sua pagina Facebook una commovente testimonianza, raccontando l’incredibile esperienza culinaria vissuta al ristorante Back Flip Da Moisè di Fregene. Questo racconto non è solo un omaggio a una pizza straordinaria, ma anche un tributo a Michelangelo, il pizzaiolo settantaquattrenne la cui dedizione e passione hanno trasformato un semplice piatto in un’opera d’arte.

Seduto al ristorante con sua moglie Maria Teresa, Tagliente ha descritto la pizza come “la migliore che abbia mangiato negli ultimi cinquant’anni”. Tuttavia, ciò che ha reso questa esperienza davvero speciale è stata la scoperta della storia dell’uomo dietro la pizza. Michelangelo, un ex contadino che si sveglia ogni mattina all’alba per curare il suo orto, dedica le prime ore del giorno alla coltivazione delle piante e alla cura della famiglia. Solo dopo queste attività, si prepara per andare al ristorante e mettere tutto se stesso nella preparazione della pizza.

L’Arte di Michelangelo: Tradizione e Passione

Michelangelo non è solo un pizzaiolo, ma un vero e proprio maestro dell’arte culinaria. La sua vita semplice e laboriosa, fatta di dedizione e umiltà, è un esempio di come l’amore per il proprio lavoro possa trasformare un piatto comune in un’esperienza indimenticabile. La sua capacità di fondere la tradizione contadina con la sapienza artigianale nella preparazione della pizza è un’arte rara e preziosa.

Tagliente ha scritto: “La dedizione e l’umiltà di quest’uomo, che dalla vita contadina riesce a creare una delle migliori pizze che abbia mai assaggiato, mi hanno colpito profondamente. Il suo nome rimane anonimo, ma la sua storia di passione e impegno è qualcosa che merita di essere raccontata.”

L’Umanità di Francesco Tagliente

Il racconto del Prefetto Tagliente non solo mette in luce le straordinarie qualità culinarie di Michelangelo, ma riflette anche le qualità umane dello stesso Tagliente. Conosciuto per la sua sensibilità e il suo impegno sociale, Tagliente ha sempre dimostrato un profondo rispetto per le storie di vita quotidiana e per le persone che con il loro lavoro contribuiscono a rendere speciale ogni momento.

La sua capacità di cogliere e apprezzare la bellezza nascosta nei gesti quotidiani e nelle storie semplici rivela un’anima attenta e sensibile, sempre pronta a riconoscere il valore degli altri. Il tributo a Michelangelo è un’ulteriore testimonianza della sua umanità e del suo desiderio di dare voce a chi, con passione e dedizione, arricchisce la vita di chi lo circonda.

Un Esempio di Vita

La storia di Michelangelo, come raccontata da Tagliente, è un potente promemoria di come la passione e l’impegno possano elevare il lavoro quotidiano a forme d’arte. “La sua pizza è un capolavoro che continuerà a risuonare nei miei ricordi, così come la sua storia di dedizione e umiltà,” ha scritto Tagliente, riconoscendo il valore di un uomo che, nonostante l’età e la fatica, continua a regalare momenti di gioia e piacere attraverso la sua cucina.

Questo tributo non è solo un omaggio a un pizzaiolo straordinario, ma anche un invito a riflettere sull’importanza del lavoro fatto con passione e amore. Grazie, Michelangelo, per averci mostrato che dietro ogni grande piatto c’è una grande storia, fatta di lavoro, passione e amore per la semplicità. E grazie, Francesco Tagliente, per aver condiviso con noi questa storia ispiratrice, ricordandoci di apprezzare le piccole grandi cose della vita.

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Roma

Roma, maxi-rissa metro Barberini. Riccardi (Udc): “Occorrono misure decisive”

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Dopo l’ennesima maxi-rissa tra bande di borseggiatori che ha portato alla chiusura della stazione metro di piazza Barberini provocando, tra l’altro panico e paura tra i cittadini romani ed i tanti turisti presenti in città, la politica della Capitale non tarda a far sentire la sua voce.
“Questa ennesima manifestazione di violenza e illegalità non può più essere tollerata. Richiamo con forza il Governo ad un intervento deciso e definitivo. È inaccettabile che i borseggiatori, anche se catturati, possano tornare ad operare impuniti a causa di leggi troppo permissive, che li rimettono in libertà quasi immediatamente.
L’Italia è diventata lo zimbello del mondo a causa di questa situazione insostenibile.
È necessario adottare misure più severe e immediate per garantire la sicurezza dei cittadini e dei turisti. Proponiamo una revisione delle leggi esistenti per introdurre pene più dure e certe per i borseggiatori, rafforzare la presenza delle forze dell’ordine nei punti critici della città e migliorare la sorveglianza con l’uso di tecnologie avanzate”
.

il commissario romano UdC, Roberto Riccardi

A dichiararlo con decisione è Roberto Riccardi, commissario romano dell’UdC.
Da sempre attento ai problemi sulla sicurezza Riccardi fa notare con estrema chiarezza che tali situazioni non fanno altro che portare un’immagine della capitale sempre meno sicura agli occhi dei molti turisti che sono, per la capitale, una fonte di ricchezza economica oltre che di prestigio.
La fermata della Metro A Barberini a Roma è stata teatro di una maxi-rissa tra bande di borseggiatori sudamericani, che ha richiesto l’intervento delle forze dell’ordine e il blocco della stazione per circa 40 minuti. La violenza è scoppiata a seguito di una serie di furti e scippi ai danni dei passeggeri.
Riccardi ha poi concluso: “Non possiamo permettere che episodi come quello avvenuto alla Metro Barberini si ripetano. È ora di passare dalle parole ai fatti, con azioni concrete che ripristinino l’ordine e la sicurezza nelle nostre città. I cittadini hanno il diritto di vivere in un Paese sicuro e il dovere del Governo è garantirlo”.
Molti cittadini ci scrivono ogni giorno preoccupati da questa escalation di violenza e di insicurezza ma soprattutto preoccupati per la poca attenzione che il governo cittadino e quello nazionale stanno avendo nei riguardi di questa situazione ormai alla deriva.

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Cronaca

Roma, metro Barberini: una rissa provoca la chiusura della stazione

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Tragiche le notizie che arrivano in un torrido sabato sera romano.
La stazione metro Barberini viene chiusa per questioni di sicurezza.
All’origine del fatto, avvenuto tra le 19 e le 19,30 una rissa tra nord africani e sudamericani con almeno 15 persone coinvolte. Molti passeggeri spaventati dalla situazione si sono rifugiati nella cabina del conducente fino all’arrivo delle forze di polizia allertate dalla centrale di sicurezza di Atac Metro.
Per ora sono ancora tutti da decifrare i motivi che hanno portato a ciò.

Un’estate romana che sta diventando ogni giorno più bollente.

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