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Roma

ALBANO LAZIALE: INDAGINE SUI VOTI DI SCAMBIO CHE HANNO "CONDIZIONATO" IL BALLOTTAGGIO

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Tempo di lettura 4 minuti Al Comune di Albano Laziale il consigliere di maggioranza uscente con delega ai rifiuti è Luca Andreassi, riconfermato anche in questo mandato con la lista “Insieme con Nicola Marini”.

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di Chiara Rai

Albano Laziale (RM) – Posti di lavoro in cambio di voti per parenti e affini dei candidati nelle liste del riconfermato sindaco Pd di Albano Laziale Nicola Marini.

Una Bufera per l’amministrazione di centrosinistra che si è appena insediata a seguito delle amministrative che si sono concluse con il ballottaggio dello scorso 14 giugno. L’ amministrazione comunale di Albano Laziale è finita nel mirino della procura di Velletri con l’ipotesi di reato di concorso in corruzione elettorale.

Il blitz dei Carabinieri: Durante le prime ore della mattinata di venerdì 10 luglio è scattato il blitz dei carabinieri di Castel Gandolfo che hanno dato esecuzione a Roma, ad Albano Laziale e a Velletri, ad un decreto di perquisizione e sequestro emesso dalla procura veliterna nei confronti di un consigliere comunale di maggioranza, della “Volsca Ambiente e Servizi spa” e della “Job Italia spa”.

Le indagini della Procura della Repubblica: Le indagini, coordinate dal procuratore Francesco Prete e dal sostituto Giuseppina Corinaldesi, sono iniziate a ridosso delle ultime elezioni amministrative a seguito di alcuni esposti presentati ai carabinieri nell’arco temporale che va dal primo turno al ballottaggio. Negli esposti sarebbero indicate le ultime assunzioni presso la municipalizzata con i relativi legami di parentela che intercorrono con alcuni componenti delle liste a sostegno di Nicola Marini. Dagli accertamenti è infatti emerso che alcuni esponenti dell’attuale amministrazione, attraverso il coinvolgimento dell’agenzia di lavoro interinale “Job Italia spa”, avrebbero fatto assumere circa 40 persone residenti nel comune di Albano alla società “Volsca Ambiente e Servizi spa“, interamente partecipata dai comuni di Albano Laziale, Velletri, Lariano ed Anzio, al fine di ottenerne il sostegno del voto per il rinnovo della giunta Pd. I neo assunti, perlopiù con contratto a tempo determinato, figurerebbero direttamente o vanterebbero parentele strette con i candidati nelle liste di Marini.

Vittoria di Nicola Marini al ballottaggio per circa 1000 voti: I voti in questione avrebbero fatto la differenza, condizionando l’esito del ballottaggio. Marini ha vinto infatti per circa mille voti di differenza rispetto al candidato di centrodestra Gino Benedetti.

Al Comune di Albano Laziale il consigliere di maggioranza uscente con delega ai rifiuti è Luca Andreassi, riconfermato anche in questo mandato con la lista “Insieme con Nicola Marini”. Da Palazzo Savelli fanno sapere che c’è piena disponibilità a collaborare con la magistratura.

Interviene a commentare la bufera in Comune anche il consigliere comunale di Forza Italia Matteo Mauro Orciuoli: “Rimango esterrefatto e basito per le notizie che apprendo dagli organi di stampa. Come sempre restiamo rispettosamente in attesa del lavoro della Magistratura ma è chiaro che se venisse riscontrato quanto ipotizzato nelle ipotesi del reato contestato si dovrebbe aprire una seria e profonda analisi sulla gestione politico amministrativa degli ultimi 5 anni del Comune di Albano Laziale e delle società partecipate. Penso alla Volsca – conclude Orciuoli – in primo luogo ma anche allo stato di messa in liquidazione di Albalonga ed Albafor ed al concreto timore di licenziamento dei dipendenti. Una inesistente e costosa gestione liquidatoria che invece di fornire soluzioni ha condotto allo smantellamento delle società. E’ da tempo che chiediamo la fine del commissariamento di queste società ma al punto in cui siamo giunti credo che le dimissioni dei vertici societari riconducibili alle scelte politiche degli amministratori di Albano siano più che mai opportune”.

Sbalordito anche Simone Carabella, ex candidato sindaco di Albano Laziale con la sua lista civica "Ne destra ne sinistra Amo Albano": “Concorso in corruzione elettorale” dalla lettura dei giornali di stamattina solo l’ipotesi che questo possa essere accertato mi provoca insieme rabbia e dolore; dolore per tutte le persone che hanno esercitato onestamente il loro diritto al voto e che se venisse accertato il reato sarebbero state “truffate” e rabbia nei confronti dei corruttori, squallidi personaggi che avrebbero vessato e ricattato povera gente che ormai si rende schiava senza ricordare che il lavoro è un diritto “Art. 1. L'Italia è una Repubblica democratica, fondata sul lavoro. La sovranità appartiene al popolo, che la esercita nelle forme e nei limiti della Costituzione”. Se il reato verrà accertato il mio impegno sarà quello di riportare tutti i cittadini di Albano Laziale nuovamente al voto per scegliere veramente chi in modo onesto è in grado di rappresentarli. Nel frattempo, insieme al mio gruppo continuerò a lavorare su tutto il territorio per ricostruire quel tessuto sociale senza il quale il vero cambiamento non è possibile. Ricostruire tessuto sociale è il primo passo per combattere la corruzione, il vero e unico modo di dimostrare che il bene comune è più importante del mero interesse personale. È necessario ripartire dal rispetto delle regole, senza se e senza ma; allontaneremo dalla politica di tutti i corrotti i corruttori, facendo in modo che la legge sia veramente uguale per tutti e non applicata per i nemici e interpretata per gli amici. Il cambiamento passa per la volontà di cambiamento delle persone e se ritorneremo a votare so che i cittadini questa volta non si faranno più ricattare non avranno più paura.

A commentare il caso anche Federica Nobilio, consigliere comunale del Movimento Cinque Stelle: “Le indagini gettano una pesantissima ombra sulle elezioni comunali. Addirittura come riporta la stampa i carabinieri parlano di "voti che avrebbero fatto la differenza, condizionando l’esito del ballottaggio". Se le cose stessero realmente in questo modo – dice Nobilio – ci troveremmo di fronte a fatti gravissimi che avrebbero negato la valenza democratica e trasparente di una consultazione elettorale. E lo diciamo noi che non siamo andati al ballottaggio, quindi non abbiamo interesse diretto nella questione come per esempio può avere la coalizione di Benedetti, Diciamo questo perchè la politica deve essere onesta e la partita elettorale si deve svolgere con le regole della trasparenza e della legalità. Aspettiamo l'esito e gli sviluppo delle indagini ma se i fatti dovessero essere accertati dalla magistratura ci troveremmo ad Albano Laziale con un panorama a dir poco inquietante. Noi del 5 stelle di Albano Laziale ci batteremo in ogni sede oppurtuna affinchè i cittadini riprendano liberamente il loro ruolo di guida delle istituzioni e sopratutto affinchè non ci siano più dubbi o ombre sul confronto elettorale e sulla gestione della cosa pubblica”.

#AlbanoLaziale #NicolaMarini #LucaAndreassi

Costume e Società

Il magico Maestro della Pizza a Fregene: un tributo di Francesco Tagliente a un pizzaiolo straordinario

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Il Prefetto Francesco Tagliente ha recentemente condiviso sulla sua pagina Facebook una commovente testimonianza, raccontando l’incredibile esperienza culinaria vissuta al ristorante Back Flip Da Moisè di Fregene. Questo racconto non è solo un omaggio a una pizza straordinaria, ma anche un tributo a Michelangelo, il pizzaiolo settantaquattrenne la cui dedizione e passione hanno trasformato un semplice piatto in un’opera d’arte.

Seduto al ristorante con sua moglie Maria Teresa, Tagliente ha descritto la pizza come “la migliore che abbia mangiato negli ultimi cinquant’anni”. Tuttavia, ciò che ha reso questa esperienza davvero speciale è stata la scoperta della storia dell’uomo dietro la pizza. Michelangelo, un ex contadino che si sveglia ogni mattina all’alba per curare il suo orto, dedica le prime ore del giorno alla coltivazione delle piante e alla cura della famiglia. Solo dopo queste attività, si prepara per andare al ristorante e mettere tutto se stesso nella preparazione della pizza.

L’Arte di Michelangelo: Tradizione e Passione

Michelangelo non è solo un pizzaiolo, ma un vero e proprio maestro dell’arte culinaria. La sua vita semplice e laboriosa, fatta di dedizione e umiltà, è un esempio di come l’amore per il proprio lavoro possa trasformare un piatto comune in un’esperienza indimenticabile. La sua capacità di fondere la tradizione contadina con la sapienza artigianale nella preparazione della pizza è un’arte rara e preziosa.

Tagliente ha scritto: “La dedizione e l’umiltà di quest’uomo, che dalla vita contadina riesce a creare una delle migliori pizze che abbia mai assaggiato, mi hanno colpito profondamente. Il suo nome rimane anonimo, ma la sua storia di passione e impegno è qualcosa che merita di essere raccontata.”

L’Umanità di Francesco Tagliente

Il racconto del Prefetto Tagliente non solo mette in luce le straordinarie qualità culinarie di Michelangelo, ma riflette anche le qualità umane dello stesso Tagliente. Conosciuto per la sua sensibilità e il suo impegno sociale, Tagliente ha sempre dimostrato un profondo rispetto per le storie di vita quotidiana e per le persone che con il loro lavoro contribuiscono a rendere speciale ogni momento.

La sua capacità di cogliere e apprezzare la bellezza nascosta nei gesti quotidiani e nelle storie semplici rivela un’anima attenta e sensibile, sempre pronta a riconoscere il valore degli altri. Il tributo a Michelangelo è un’ulteriore testimonianza della sua umanità e del suo desiderio di dare voce a chi, con passione e dedizione, arricchisce la vita di chi lo circonda.

Un Esempio di Vita

La storia di Michelangelo, come raccontata da Tagliente, è un potente promemoria di come la passione e l’impegno possano elevare il lavoro quotidiano a forme d’arte. “La sua pizza è un capolavoro che continuerà a risuonare nei miei ricordi, così come la sua storia di dedizione e umiltà,” ha scritto Tagliente, riconoscendo il valore di un uomo che, nonostante l’età e la fatica, continua a regalare momenti di gioia e piacere attraverso la sua cucina.

Questo tributo non è solo un omaggio a un pizzaiolo straordinario, ma anche un invito a riflettere sull’importanza del lavoro fatto con passione e amore. Grazie, Michelangelo, per averci mostrato che dietro ogni grande piatto c’è una grande storia, fatta di lavoro, passione e amore per la semplicità. E grazie, Francesco Tagliente, per aver condiviso con noi questa storia ispiratrice, ricordandoci di apprezzare le piccole grandi cose della vita.

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Roma

Roma, maxi-rissa metro Barberini. Riccardi (Udc): “Occorrono misure decisive”

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Dopo l’ennesima maxi-rissa tra bande di borseggiatori che ha portato alla chiusura della stazione metro di piazza Barberini provocando, tra l’altro panico e paura tra i cittadini romani ed i tanti turisti presenti in città, la politica della Capitale non tarda a far sentire la sua voce.
“Questa ennesima manifestazione di violenza e illegalità non può più essere tollerata. Richiamo con forza il Governo ad un intervento deciso e definitivo. È inaccettabile che i borseggiatori, anche se catturati, possano tornare ad operare impuniti a causa di leggi troppo permissive, che li rimettono in libertà quasi immediatamente.
L’Italia è diventata lo zimbello del mondo a causa di questa situazione insostenibile.
È necessario adottare misure più severe e immediate per garantire la sicurezza dei cittadini e dei turisti. Proponiamo una revisione delle leggi esistenti per introdurre pene più dure e certe per i borseggiatori, rafforzare la presenza delle forze dell’ordine nei punti critici della città e migliorare la sorveglianza con l’uso di tecnologie avanzate”
.

il commissario romano UdC, Roberto Riccardi

A dichiararlo con decisione è Roberto Riccardi, commissario romano dell’UdC.
Da sempre attento ai problemi sulla sicurezza Riccardi fa notare con estrema chiarezza che tali situazioni non fanno altro che portare un’immagine della capitale sempre meno sicura agli occhi dei molti turisti che sono, per la capitale, una fonte di ricchezza economica oltre che di prestigio.
La fermata della Metro A Barberini a Roma è stata teatro di una maxi-rissa tra bande di borseggiatori sudamericani, che ha richiesto l’intervento delle forze dell’ordine e il blocco della stazione per circa 40 minuti. La violenza è scoppiata a seguito di una serie di furti e scippi ai danni dei passeggeri.
Riccardi ha poi concluso: “Non possiamo permettere che episodi come quello avvenuto alla Metro Barberini si ripetano. È ora di passare dalle parole ai fatti, con azioni concrete che ripristinino l’ordine e la sicurezza nelle nostre città. I cittadini hanno il diritto di vivere in un Paese sicuro e il dovere del Governo è garantirlo”.
Molti cittadini ci scrivono ogni giorno preoccupati da questa escalation di violenza e di insicurezza ma soprattutto preoccupati per la poca attenzione che il governo cittadino e quello nazionale stanno avendo nei riguardi di questa situazione ormai alla deriva.

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Cronaca

Roma, metro Barberini: una rissa provoca la chiusura della stazione

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Tragiche le notizie che arrivano in un torrido sabato sera romano.
La stazione metro Barberini viene chiusa per questioni di sicurezza.
All’origine del fatto, avvenuto tra le 19 e le 19,30 una rissa tra nord africani e sudamericani con almeno 15 persone coinvolte. Molti passeggeri spaventati dalla situazione si sono rifugiati nella cabina del conducente fino all’arrivo delle forze di polizia allertate dalla centrale di sicurezza di Atac Metro.
Per ora sono ancora tutti da decifrare i motivi che hanno portato a ciò.

Un’estate romana che sta diventando ogni giorno più bollente.

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