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Roma

FORMELLO ANTIMAFIA CAPITALE: VILLA SANDRA PASSA DALLA NDRANGHETA AI CITTADINI

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Tempo di lettura 2 minutiLa villa fu sottratta alla ‘ndrangheta calabrese nel corso del maxisequestro da 20 milioni di euro che coinvolse anche lo storico Caffè Chigi di Roma

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Redazione

Formello (RM) – È ora ufficialmente un bene pubblico Villa Sandra, la sfarzosa residenza situata nel territorio comunale di Formello, in provincia di Roma, sequestrata alla ‘ndrangheta nel 2011. Il Comune di Formello ha ottenuto ieri pomeriggio dall'Agenzia nazionale dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata il decreto di assegnazione definitiva della villa, proprio mentre è in corso nella struttura un campo di volontariato organizzato da Libera. L’intenzione dell’amministrazione comunale è quella di realizzare al suo interno una casa famiglia per minori.
“Con Villa Sandra proprietà pubblica, tra le varie Mafie Capitali ora c'è un baluardo in più”, ha dichiarato il sindaco di Formello, Sergio Celestino.
 
“Di solito, da quando lo Stato confisca un immobile alla mafia a quando si riesce effettivamente a riutilizzarlo, tra ricorsi, processi e gradi di giudizio passano anche dieci anni, il bene si degrada e da opportunità diventa un problema, rischiando di vanificarne anche la forza simbolica. Questa volta è stato diverso: lo Stato ha utilizzato una procedura senza precedenti che in due anni dal sequestro definitivo ha dato ai cittadini un bene che era dei mafiosi . In un comune dell’area metropolitana, dove è sempre necessario vigilare sul rischio di infiltrazioni, fare Antimafia Capitale è quindi possibile. A Formello lo facciamo da anni insieme al presidio Libera, alla società civile, alle scuole e alla rete di Avviso Pubblico contro le Mafie, e continueremo a farlo", ha concluso il Sindaco Celestino.
 
Alla cerimonia di ieri pomeriggio a Villa Sandra erano inoltre presenti Rita Visini, Assessore Politiche Sociali e Sport della Regione Lazio, Giampiero Cioffredi, Presidente dell'Osservatorio tecnico-scientifico per la sicurezza e la legalità della Regione Lazio, funzionari dell'Agenzia Nazionale Beni Confiscati, di Libera e cittadini del quartiere Castel de’ Ceveri.

La villa fu sottratta alla ‘ndrangheta calabrese nel corso del maxisequestro da 20 milioni di euro che coinvolse anche lo storico Caffè Chigi di Roma e altri beni immobili situati nei quartieri capitolini Coppedé e Parioli.