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Redazione
Roma – È arrivato il parere del Ministero dell’Economia e Finanza sulle controdeduzioni del Campidoglio al salario accessorio dei 23 mila dipendenti capitolini (Il Comune ha deciso di non decurtare gli stipendi dei dipendenti). Ad annunciarlo il vicesindaco con delega al Personale, Luigi Nieri: "Purtroppo la linea del Mef continua a essere intransigente, mettendo persino in discussione la regolare costituzione del Fondo per la parte "variabile", (circa 60 milioni di euro ndr ) da cui l’amministrazione attinge gran parte delle risorse per pagare le indennità accessorie ai dipendenti capitolini. Il Mef non concede alternative praticabili, né offre una via d’uscita all’amministrazione di Roma in termini di interpretazione di alcune norme. Basandosi solo su una serie di tecnicismi, il ragionamento degli ispettori del Mef porterebbe, in sostanza, a una inaccettabile e immotivata decurtazione generica dei salari dei dipendenti, già ridotti all’osso". Una strada non percorribile, per buon senso, considerato lo stipendio medio dei dipendenti capitolini che verrebbe decurtato di circa cento euro al mese e per una fragilità politica del Campidoglio che non reggerebbe a un’altra protesta di massa dei propri impiegati. "Abbiamo lavorato per definire un progetto di revisione e innovazione, basandolo sul merito e riportando nella legalità tutte le indennità percepite dai dipendenti di Roma Capitale – ha ricordato Nieri – abbiamo prodotto addirittura un atto unilaterale, necessario per continuare a erogare il salario accessorio ai nostri dipendenti, rischiando una frattura insanabile con le parti sociali. Abbiamo ricucito con pazienza le relazioni sindacali e superato le difficoltà su un settore delicato come quello della scuola e siamo ormai pronti per chiudere il testo del nuovo contratto decentrato generale condiviso con i sindacati dei lavoratori. Nuovi ostacoli sul percorso costruito con tanta fatica sarebbero inaccettabili. Voglio chiarire da subito che se, come assessore al Personale, dovrò scegliere da che parte stare, io sceglierò di stare con i dipendenti di Roma Capitale". Smentita invece la voce della richiesta del Mef al Campidoglio di una restituzione di 350 milioni di euro erogati sotto forma di salario accessorio.
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