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LATINA, TRAFFICO DI MATERIALE AREONAUTICO: ARRESTATO ANCHE UN MARESCIALLO

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Tempo di lettura 2 minuti Blitz delle fiamme gialle nella caserma pontina

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di V.G.

Latina – I finanzieri del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Varese hanno arrestato, in flagranza di reato, all'interno della caserma sede del 70° Stormo dell'Aeronautica Militare di Latina, un Maresciallo ivi in servizio ed un dipendente di una società privata, intenti a scambiarsi un pacco contenente pezzi di ricambio di aerei originali in uso alla stessa Aeronautica Militare.

Le indagini. Nell'ambito di un'attività d'indagine delegata dal P.M. della Procura della Repubblica di Varese, Dottoressa Giulia Troina, le Fiamme Gialle, appreso di un illecito traffico di pezzi di ricambio di velivoli provenienti dalla base militare di Latina, hanno avviato specifiche attività investigative volte ad identificarne i responsabili, fin da subito individuati in 3 Sottufficiali dell'Aeronautica Militare in servizio presso quella caserma, in complicità con ulteriori 2 soggetti, operanti nel settore dell'aviazione civile, che fungevano da intermediari per la successiva rivendita, all'estero, dello stesso materiale aeronautico militare.

Il blitz.
Nella mattinata di lunedì 15 giugno 2015, i finanzieri, venuti a conoscenza che una cessione di detto materiale stava per avvenire all'interno della base dell'Aeronautica, in collaborazione con i Carabinieri della Compagnia di Ciampino (in qualità di polizia militare), hanno posto in essere uno specifico servizio di osservazione volto a reprimere l'illecito scambio che, di lì a breve, sarebbe avvenuto tra uno dei Sottufficiali (addetto all'ufficio dismissioni) ed un dipendente di una società di Latina, attiva nella produzione di materiale aeronautico. All'atto della cessione e in flagranza di reato, gli operanti intervenivano prontamente arrestando, per il reato di peculato e ricettazione militare, i due soggetti e sequestrando un plico, risultato poi contenere 1 valvola idraulica e 1 attuatore che regola l'apertura del carrello degli aerei, di proprietà dell'Amministrazione Militare e sottratti dal magazzino della caserma del 70° Stormo per la successiva rivendita nel settore dell'aviazione civile. Le successive perquisizioni locali presso i domicili ed i luoghi di lavoro degli arrestati, nonché all'interno degli uffici ed abitazioni di ulteriori 2 Sottufficiali dell'Aeronautica, in servizio presso la medesima caserma e coinvolti nel traffico illegale, consentivano di rinvenire numeroso altro materiale aeronautico speciale, stoccato in 2 container e pronto per essere illecitamente ceduto, che veniva anch'esso sottoposto a sequestro in attesa di perizia tecnica. Dalle indagini in corso emergeva, inoltre, la figura di un secondo soggetto civile residente in provincia di Treviso che fungeva da intermediario con acquirenti esteri interessati al suddetto materiale aeronautico. La successiva perquisizione dell'abitazione di quest'ultimo, disposta dall'A.G. di Varese, consentiva di rinvenire ulteriore ingente materiale di origine militare, anch'esso sottoposto a sequestro. Gli arrestati, C.S. di anni 45 e D.L. di anni 54, dopo le formalità di rito, sono stati condotti, rispettivamente, presso il Carcere militare di Santa Maria Capua a Vetere (CE) e la Casa Circondariale di Latina, a disposizione della Procura Militare di Roma e delle competenti Procure della Repubblica di Varese e Latina.

Cronaca

Roma e Latina, traffico di droga: sequestro beni da 4,5 milioni a capi organizzazione

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Maxi sequestro di beni da circa 4,5 milioni di euro tra Roma e Latina. Ad eseguire il provvedimento di sequestro finalizzato alla confisca i poliziotti della Divisione Anticrimine della Questura di Roma. Interessati beni e assetti societari, tra cui immobili e società riconducibili ai tre capi di un’associazione dedita al traffico di droga recentemente arrestati nell’ambito di un’operazione della Squadra Mobile coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Roma. Sulla base di accertamenti svolti dalla Divisione Anticrimine di Roma sarebbe emerso che dall’attività illecita avrebbero accumulato ingenti proventi reinvestendoli in parte in società di sale scommesse a Pomezia e Ardea e in una rivendita di veicoli a Roma, e, in parte, nell’acquisizione di proprietà mobiliari, immobiliari e in polizze assicurative. Tra i beni interessati dal sequestro disposto dal Tribunale di Roma – Sezione delle Misure di Prevenzione di Roma – 4 compagini societarie e 4 immobili, tra cui una villa di notevoli dimensioni con piscina.

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Cronaca

Cisterna di Latina, duplice omicidio: lei si è salvata scappando dalla finestra

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Desyrée Amato, la 22enne sopravvissuta ieri alla furia dell’ex fidanzato che a Cisterna di Latina ha ucciso la sorella e la madre della giovane (49 e 19 anni), è riuscita a salvarsi fuggendo dalla finestra del bagno dove si era rifugiata. Cristian Sodano, finanziere di 27 anni, dopo aver sparato alle due donne con l’arma d’ordinanza ha seguito la ragazza in bagno e ha sfondato la porta a calci. Lei è riuscita a scappare dalla finestra e a nascondersi in una legnaia in giardino, poi ha raggiunto la strada dov’è stata trovata in stato di choc. Nel pomeriggio di ieri l’uomo – originario di Minturno ma in servizio nel reparto navale di Ostia – è arrivato nella casa delle tre donne, nel quartiere San Valentino. Al culmine di un litigio ha aperto il fuoco. Alcuni quotidiani scrivono che l’uomo aveva dormito in quella casa soltanto la notte prima del duplice omicidio, nonostante la rottura sentimentale. “Ho litigato e poi ho sparato”, ha detti ai poliziotti che l’hanno arrestato.

Nei confronti di Sodano la procura di Latina ha emesso un decreto di fermo di indiziato di delitto, scattato dopo le indagini della Squadra Mobile e l’interrogatorio davanti al pm di turno, durante il quale l’uomo ha confessato la sua responsabilità, confermando quanto già dichiarato in prima battuta agli agenti intervenuti sul posto. Al termine degli atti di rito, è stato portato in carcere in attesa della convalida.

Secondo quanto si apprende Cristian Sodano, questo il nome dell’uomo, avrebbe ucciso Nicoletta Zomparelli e Reneé Amato dopo che queste erano probabilmente intervenute per difendere la sua ex fidanzata, Desyrée Amato. Il 27enne è stato rintracciato e portato in Questura dagli agenti della squadra mobile nel quartiere Q4 mentre stava cercando di raggiungere casa, nei pressi dell’abitazione di un parente. 

Di Reneé Amato e della sorella Desyreé si sa che avevano la passione per il ballo, come emerge dalle immagini sui loro profili social: la giovane uccisa aveva anche vinto qualche premio. La madre Nicoletta Zomparelli lavorava in un’agenzia immobiliare. 

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Cronaca

Pontinia, maltrattamenti di animali: chiusa azienda zootecnica

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La titolare è stata denunciata per maltrattamento di animali, scarico non autorizzato di acque reflue industriali e attività di gestione di rifiuti non autorizzata

Nella giornata di ieri, i Carabinieri della Stazione di Pontinia, unitamente alle componenti specializzate del Gruppo Carabinieri Forestali di Latina, del Nucleo Antisofisticazione e Sanità di Latina e con il supporto del Servizio Veterinario dell’A.S.L. di Latina, hanno effettuato un controllo presso un’azienda zootecnica di Pontinia operante nell’allevamento di bufale.
Durante l’ispezione i Carabinieri ed i Veterinari hanno potuto accertare come gli animali fossero allevati e tenuti in condizioni non compatibili con le proprie caratteristiche etologiche.
Nello specifico gli operanti hanno rilevato come gli animali fossero costretti a stabulare in consistenti liquami, senza acqua, con mangimi contaminati.

Gli animali, di cui molti vitellini legati, sono stati inoltre riscontrati affetti da varie problematiche sanitarie e la mancanza dei requisiti minimi per la gestione degli stessi, con evidente sofferenza del bestiame e compromissione della salute degli animali.

Nella stessa azienda sono state trovate, poco distante dalle stalle, due carcasse di vitelli bufalini non smaltiti ed una discarica abusiva di rifiuti speciali pericolosi, nonché lo scarico nel canale attiguo all’azienda dei liquami e reflui prodotti dall’azienda.

Per tutti questi motivi l’azienda ed i 117 animali sono stati posti sotto sequestro. La titolare è stata denunciata per maltrattamento di animali, scarico non autorizzato di acque reflue industriali e attività di gestione di rifiuti non autorizzata.

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