Roma
ALBANO LAZIALE: LA PUZZA C’E’… MA SOLO AL 45 PER CENTO
Tempo di lettura 4 minutiPer il sindaco Nicola Marini la parola “emergenza” è solo una lontana ipotesi e non una certezza
Tempo di lettura 4 minutiPer il sindaco Nicola Marini la parola “emergenza” è solo una lontana ipotesi e non una certezza
Published
10 anni faon
di Chiara Rai
Albano Laziale (RM) – Chi vive Albano Laziale sa quanto è stata difficile e controversa questa campagna elettorale iniziata con addirittura nove candidati, veleni sia a destra che a sinistra che poi si sono sciolti come neve al sole dall’esito della prima tornata dalla quale sono usciti vincenti il sindaco uscente Nicola Marini targato Pd incalzato dalla coalizione dei Moderati e Riformatori di Gino Benedetti sostenuto da Forza Italia.
Nicola Marini ha chiuso la prima tornata col 36,64% rispetto a Gino Benedetti che ha registrato il 24,15 per cento. Ma nonostante le differenze tra le percentuali si profila una guerra all’ultimo voto che potrebbe riservare la novità del rinnovamento politico. Il centrodestra esce infatti forte di due apparentamenti e di una squadra che si è miracolosamente compattata sotto il programma elettorale del medico veterinario Benedetti, un cittadino tra tanti che ha deciso di mettersi a servizio della collettività stanco di vedere Albano Laziale “ridotta in pessime condizioni dopo un quinquennio di nulla di fatto”. Gino Benedetti ha saputo interpretare le insoddisfazioni dei vari candidati sconfitti al primo turno.
Il centrosinistra di Nicola Marini rimane frammentato e senza apparentamenti conclusi nonostante i corteggiamenti fatti al candidato Giorgio Battistelli terzo in ordine di consensi al primo turno con l’11,11 per cento incassato perlopiù dai disillusi del partito Democratico.
Insomma per Marini non spira un clima sereno anzi si percepisce una certa difficoltà nel trasmettere certezza di vittoria. Intorno a Benedetti invece hanno trovato tutti la quadra e oggi si presenta con due apparentamenti e diversi nuovi consensi: Marco Silvestroni con Fdi e Simone Carabella con la sua lista civica “Amo Albano”. Ma ci sarà il sostegno anche di Ncd e “Noi con Salvini”.
I tormenti democratici di Nicola Marini sono lo specchio di cinque anni di rimpasti di giunta, spaccature e insoddisfazioni maturate all’ombra di “non scelte prese” soprattutto in tema di rifiuti e di parcheggi. Riguardo i primi siamo in piena emergenza, c’è un settimo invaso stracolmo, una discarica che va chiusa e i residenti dell’area che hanno accumulato referti di pronto soccorso per nausee, svenimenti e malori dati dall’aria ormai irrespirabile. Ma per il sindaco Nicola Marini la parola “emergenza” è solo una lontana ipotesi e non una certezza e dulcis in fundo “la capacità residua del settimo invaso è al 45%”. Questo significherebbe che il vaso non è colmo e che il puzzo in realtà è una pura illusione dei residenti in preda a fumi allucinogeni. E i parcheggi così carenti e salatissimi hanno letteralmente messo i commercianti in ginocchio: ad Albano Laziale è una realtà che non si trova parcheggio e che ritrovarsi a fare shopping significa sborsare troppi euro per uno stallo guadagnato con molta fatica. Cinque anni sono abbastanza per tirare le somme e i cittadini sapranno farlo al meglio:
Quanto è cambiata Albano Laziale? E’ peggiorata? Oppure è la città più vivibile del Lazio? Agli elettori l’ardua sentenza. A noi, la libera critica di commentare i colpi bassi le mosse inopportune nonché i personaggi che hanno fatto parlare di sé. Inopportuno è stato che il centrodestra non sia partito con una campagna elettorale compatta e unita come lo è ora. Ma da un male nasce un bene ed è veramente incredibile l’unione di intenti, l’entusiasmo ritrovato nel nome di una volontà di cambiamento mossa da una stanchezza collettiva rispetto quello che a destra definiscono il “nulla” prodotto in cinque anni da Nicola Marini.
Di colpi bassi se ne sono visti molti: basti pensare al siparietto dell’approvazione di bilancio conclusasi con molta fatica. La difficoltà di questo parto è stata completamente attribuita dalla maggioranza alle giunte precedenti senza accorgersi che la salute delle carte contabili è facilmente individuabile da tutti i cittadini. L’amministrazione Nicola Marini ha oggettivamente ricorso a numerosi prestiti cospicui mentre nulla di tutto questo si è visto in dieci anni di amministrazione di centrodestra.
Ma non sono mancati anche personaggi che hanno fatto del proprio spirito trasformistico lo slogan della loro “tentata” campagna elettorale. Tra questi spicca una Enrica Cammarano che per oltre dieci anni è stata fianco a fianco dell’ex sindaco Marco Mattei (Forza Italia) e che improvvisamente ha preso una “sbandata” per Nicola Marini (Pd) e ha deciso di “cambiare rotta” nel nome di chissà cosa. Questa sterzata le è valsa circa 200 voti guadagnati al primo turno. Una scelta rispetto alla quale Marco Mattei non ha battuto ciglio anzi le ha rinnovato stima e amicizia augurandole in bocca al lupo per la sua nuova “rotta” intrapresa. Ma diversa reazione ha suscitato agli occhi di chi vede i balletti politici e i cambi di casacca come cadute di stile da parte di persone che apparivano intrise di ideali, convinzioni e lealtà quasi fossero delle guide dalle quali prendere esempio. E invece no, il modus agendi li ha smascherati ma le persone di giudizio non ne sono rimaste deluse. Un personaggio di nome Cicerone che non ho avuto il piacere di conoscere diceva: “itaque minime amarus eis visus est qui aliquid ex eius sermone speculae degustarant” (così non lasciò affatto l’amaro in bocca a coloro che nelle sue parole avevano gustato il sapore di una piccola speranza).
Ma lasciamo che i personaggi camaleontici abbiano la gloria che meritano. Piuttosto, ieri camminavo per il corso di Albano e non ho avuto una buona impressione rispetto allo stato di salute della Città: sporcizia, negozi vuoti, parcheggi inesistenti, tanfo di feci di cane sui marciapiedi e degrado. Non ho potuto ammirare opere pubbliche degne di nota che siano state realizzate in quest’ultimi anni. Spero che sia stato soltanto uno scorcio pomeridiano che si dissolverà con il nuovo giorno alle porte.
Chiunque siederà alla guida di Palazzo Savelli, sia che continui o che inizi un nuovo capitolo, spero si prenderà a cuore l’impegno di far risplendere Albano Laziale in tutta la sua bellezza. Una buona vetrina non si allestisce poche ore prima dell’avvento dei turisti ma va curata e ornata sempre affinché sia lo specchio di un amministrazione che cammina.
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