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di Matteo La Stella
Roma – La Guardia di Finanza di Fiumicino ha smascherato un'evasione fiscale da 14 milioni di euro, riconducibile alla condotta dell'amministratore di una nota società della capitale, dedita alle pulizie e al facchinaggio per conto di clienti importanti come, per esempio, diverse amministrazioni pubbliche dello Stato ed alcuni enti locali. L'uomo aveva mancato i versamenti nelle casse dello Stato di Iva, Tares, Irap e ritenute d'acconto. I pagamenti evasi dallo stesso erano dovuti in base alle dichiarazioni presentate per il biennio 2012-2014. Per abbatte il debito che la sua società nutriva nei confronti dell'erario, l'uomo inseriva crediti Iva e Irap inesistenti nei modelli F24 di versamento delle imposte, da compensare con importi e codici-tributo inventati.
Dalle fiamme gialle di Fiumicino, l'amministratore è stato denunciato alla Procura della Repubblica di Roma. Il gip, a questo punto, ha disposto la confisca dei beni “per equivalente”, in grado di proteggere il fisco in relazione alle evasioni sulle tasse, alle pene pecuniarie e agli interessi maturati.
In toto dunque, alla società di pulizie e facchinaggio, sono stati confiscati beni per 10 milioni di euro tra: quote societarie, conti correnti e beni immobili.
Ventuno le abitazioni confiscate all'uomo, alcune anche di pregevole fattura, tra Roma, Palestrina, Cave e Terracina, oltre a 7 rapporti finanziari con diversi istituti di credito per 1,8 milioni di euro.
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