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Roma

PARCO CASTELLI ROMANI, NEMI E CASTEL GANDOLFO: DUE PESI E DUE MISURE?

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Le affermazioni fatte alla stampa, qualche giorno fa, dal sindaco di Nemi Alberto Bertucci in merito ad un "pensierino per le olimpiadi del 2024" per il lago di Nemi suonano come un macigno su quello che di fatto si preannuncia un sogno sfumato.  


di Ivan Galea

Castelli Romani (RM) –  Pagaie vietate al lago di Nemi e autorizzate al lago di Castel Gandolfo. La vicenda riguarda due distinti procedimenti dell'Ente Parco dei Castelli Romani in merito a manifestazioni di "Dragon Boat" programmate nei due laghi.Tra le motivazioni addotte dal Parco dei Castelli Romani al diniego per lo svolgimento della gara di "Dragon Boat" al lago di Nemi il fatto che il bacino rappresenta la più importante zona umida dell'area protetta, mentre il lago Albano di Castel Gandolfo risulta, sempre secondo l'Ente regionale, decisamente meno ricco in specie animali selvatiche e in idonei siti di riproduzione. A favore del lago Albano di Castel Gandolfo avrebbe poi giocato il fatto che almeno dal 1960 è sede di allenamenti e competizioni varie di canottaggio, a differenza di quello di Nemi.

Alla luce delle considerazioni e valutazioni del Parco dei Castelli Romani, le affermazioni fatte alla stampa, qualche giorno fa, dal sindaco di Nemi Alberto Bertucci in merito ad un "pensierino per le olimpiadi del 2024" per il lago di Nemi suonano come un macigno su quello che di fatto si preannuncia un sogno sfumato.  

“Ci dispiace moltissimo – dichiara rammaricato Giampiero Tofani commissario de La Destra di Castel Gandolfo e già campione italiano di canoa e medaglia di bronzo ai mondiali 2014 di dragon boat – che il Comune di Nemi, famoso in tutto il mondo per le monumentali Navi di Caligola, non potrà mai sviluppare gli sport del remo e della pagaia a causa dell’elevata umidità del lago, del fatto che nel passato non ha mai organizzato regate e del fatto che il lago di Nemi è circa 4 volte più piccolo del lago di Castel Gandolfo. Unico lago in Italia ad essere castigato da una sentenza così assurda, palesemente in contrasto con il principio che la legge è uguale per tutti. “Come è possibile – prosegue Tofani – rilasciare un nulla osta ad una associazione di Castel Gandolfo destinataria di Ordinanza Sindacale di demolizione opere abusive su beni demaniali protetti occupati senza titolo? Per quali interessi così tanto interessanti il Parco dei Castelli Romani ha sempre evitato d'intervenire a tutela dell’ambiente? Ancor più inverosimile – incalza il commissario de La Destra – è il nulla osta rilasciato alla Federazione Italiana Canoa Kayak di Castel Gandolfo per lo svolgimento di regate di canoa e kayak, destinataria anch’essa di un’Ordinanza Sindacale di demolizione opere abusive su beni demaniali protetti e di un’Ordinanza di ripristino dei luoghi emessa dall’Agenzia Regionale Difesa del Suolo, oltre di un Decreto Penale di condanna emesso dal Tribunale di Velletri, e sottoposta ad indagini della Soprintendenza per i Beni Archeologici del Lazio e della Soprintendenza Belle Arti e Paesaggio che, a proposito di abusi edilizi, ha tenuto a rammentare formalmente anche all’ente Parco dei Castelli Romani che le opere eseguite in assenza di autorizzazione, come prescritto dall’art. 181 del D.Lgs. 42/2004, costituiscono reato amministrativo e penale. Ma,allora, quali interessi così tanto interessanti ballano tra il Parco dei Castelli Romani e la federazione Sportiva?”

Castelli Romani

Frascati, Libri in Osteria: appuntamento giovedì 18 luglio con Antonella Prenner

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Cosa lega Tullia, figlia di Cicerone, Servilia, madre del cesaricida Bruto, e Messalina?

Al di là di essere tre figure della Storia antica di Roma sono le protagoniste di alcuni romanzi della filologa e scrittrice Antonella Prenner, docente di Lingua e letteratura latina all’università degli Studi di Cassino e del Lazio Meridionale.

la scrittrice Antonella Prenner

Antonella Prenner ed i suoi romanzi saranno i protagonisti giovedì 18 luglio in piazza dell’Olmo a Frascati, a partire dalle ore 18, del salotto letterario di Emanuela Bruni, Libri in Osteria assieme allo scrittore e giornalista Pino Donghi.
Le loro vite, le loro esperienze e i loro rapporti, spiega Emanuela Bruni “offrono un punto di vista non ufficiale, emotivo, disvelando pieghe e zone d’ombra di una storia sempre scritta dagli uomini e per gli uomini”.
Quindi si avrà la possibilità di cambiare la prospettiva di lettura di una storia che vede queste figure troppo spesso relegate al ruolo di comprimarie pur essendone protagoniste ed attrici principali.
Non mancherà un breve approfondimento sull’ultima fatica di Antonella Prenner “Lucano. Nostalgie di libertà” ove l’autrice descrive l’età di Nerone e di una generazione infelice, che assiste all’esercizio di un potere politico iniquo e impossibile da contrastare perché assoluto, e che vagheggia di tornare a un tempo irripetibile, quando “res publica” romana significava “libertà”.

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Costume e Società

Il magico Maestro della Pizza a Fregene: un tributo di Francesco Tagliente a un pizzaiolo straordinario

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Il Prefetto Francesco Tagliente ha recentemente condiviso sulla sua pagina Facebook una commovente testimonianza, raccontando l’incredibile esperienza culinaria vissuta al ristorante Back Flip Da Moisè di Fregene. Questo racconto non è solo un omaggio a una pizza straordinaria, ma anche un tributo a Michelangelo, il pizzaiolo settantaquattrenne la cui dedizione e passione hanno trasformato un semplice piatto in un’opera d’arte.

Seduto al ristorante con sua moglie Maria Teresa, Tagliente ha descritto la pizza come “la migliore che abbia mangiato negli ultimi cinquant’anni”. Tuttavia, ciò che ha reso questa esperienza davvero speciale è stata la scoperta della storia dell’uomo dietro la pizza. Michelangelo, un ex contadino che si sveglia ogni mattina all’alba per curare il suo orto, dedica le prime ore del giorno alla coltivazione delle piante e alla cura della famiglia. Solo dopo queste attività, si prepara per andare al ristorante e mettere tutto se stesso nella preparazione della pizza.

L’Arte di Michelangelo: Tradizione e Passione

Michelangelo non è solo un pizzaiolo, ma un vero e proprio maestro dell’arte culinaria. La sua vita semplice e laboriosa, fatta di dedizione e umiltà, è un esempio di come l’amore per il proprio lavoro possa trasformare un piatto comune in un’esperienza indimenticabile. La sua capacità di fondere la tradizione contadina con la sapienza artigianale nella preparazione della pizza è un’arte rara e preziosa.

Tagliente ha scritto: “La dedizione e l’umiltà di quest’uomo, che dalla vita contadina riesce a creare una delle migliori pizze che abbia mai assaggiato, mi hanno colpito profondamente. Il suo nome rimane anonimo, ma la sua storia di passione e impegno è qualcosa che merita di essere raccontata.”

L’Umanità di Francesco Tagliente

Il racconto del Prefetto Tagliente non solo mette in luce le straordinarie qualità culinarie di Michelangelo, ma riflette anche le qualità umane dello stesso Tagliente. Conosciuto per la sua sensibilità e il suo impegno sociale, Tagliente ha sempre dimostrato un profondo rispetto per le storie di vita quotidiana e per le persone che con il loro lavoro contribuiscono a rendere speciale ogni momento.

La sua capacità di cogliere e apprezzare la bellezza nascosta nei gesti quotidiani e nelle storie semplici rivela un’anima attenta e sensibile, sempre pronta a riconoscere il valore degli altri. Il tributo a Michelangelo è un’ulteriore testimonianza della sua umanità e del suo desiderio di dare voce a chi, con passione e dedizione, arricchisce la vita di chi lo circonda.

Un Esempio di Vita

La storia di Michelangelo, come raccontata da Tagliente, è un potente promemoria di come la passione e l’impegno possano elevare il lavoro quotidiano a forme d’arte. “La sua pizza è un capolavoro che continuerà a risuonare nei miei ricordi, così come la sua storia di dedizione e umiltà,” ha scritto Tagliente, riconoscendo il valore di un uomo che, nonostante l’età e la fatica, continua a regalare momenti di gioia e piacere attraverso la sua cucina.

Questo tributo non è solo un omaggio a un pizzaiolo straordinario, ma anche un invito a riflettere sull’importanza del lavoro fatto con passione e amore. Grazie, Michelangelo, per averci mostrato che dietro ogni grande piatto c’è una grande storia, fatta di lavoro, passione e amore per la semplicità. E grazie, Francesco Tagliente, per aver condiviso con noi questa storia ispiratrice, ricordandoci di apprezzare le piccole grandi cose della vita.

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Roma

Roma, maxi-rissa metro Barberini. Riccardi (Udc): “Occorrono misure decisive”

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Dopo l’ennesima maxi-rissa tra bande di borseggiatori che ha portato alla chiusura della stazione metro di piazza Barberini provocando, tra l’altro panico e paura tra i cittadini romani ed i tanti turisti presenti in città, la politica della Capitale non tarda a far sentire la sua voce.
“Questa ennesima manifestazione di violenza e illegalità non può più essere tollerata. Richiamo con forza il Governo ad un intervento deciso e definitivo. È inaccettabile che i borseggiatori, anche se catturati, possano tornare ad operare impuniti a causa di leggi troppo permissive, che li rimettono in libertà quasi immediatamente.
L’Italia è diventata lo zimbello del mondo a causa di questa situazione insostenibile.
È necessario adottare misure più severe e immediate per garantire la sicurezza dei cittadini e dei turisti. Proponiamo una revisione delle leggi esistenti per introdurre pene più dure e certe per i borseggiatori, rafforzare la presenza delle forze dell’ordine nei punti critici della città e migliorare la sorveglianza con l’uso di tecnologie avanzate”
.

il commissario romano UdC, Roberto Riccardi

A dichiararlo con decisione è Roberto Riccardi, commissario romano dell’UdC.
Da sempre attento ai problemi sulla sicurezza Riccardi fa notare con estrema chiarezza che tali situazioni non fanno altro che portare un’immagine della capitale sempre meno sicura agli occhi dei molti turisti che sono, per la capitale, una fonte di ricchezza economica oltre che di prestigio.
La fermata della Metro A Barberini a Roma è stata teatro di una maxi-rissa tra bande di borseggiatori sudamericani, che ha richiesto l’intervento delle forze dell’ordine e il blocco della stazione per circa 40 minuti. La violenza è scoppiata a seguito di una serie di furti e scippi ai danni dei passeggeri.
Riccardi ha poi concluso: “Non possiamo permettere che episodi come quello avvenuto alla Metro Barberini si ripetano. È ora di passare dalle parole ai fatti, con azioni concrete che ripristinino l’ordine e la sicurezza nelle nostre città. I cittadini hanno il diritto di vivere in un Paese sicuro e il dovere del Governo è garantirlo”.
Molti cittadini ci scrivono ogni giorno preoccupati da questa escalation di violenza e di insicurezza ma soprattutto preoccupati per la poca attenzione che il governo cittadino e quello nazionale stanno avendo nei riguardi di questa situazione ormai alla deriva.

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