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di Silvio Rossi
Anguillara (RM) – Il Tribunale di Civitavecchia, il 24 aprile scorso, ha dichiarato il fallimento della società “Acqua Claudia SRL”, che gestisce l’imbottigliamento delle acque che sgorgano dall’omonima sorgente nei pressi della stazione di Anguillara Sabazia.
La società, che negli anni passati era stata di proprietà della San Pellegrino, fu venduta nel 2009 alla società Tione di Orvieto, nata due anni prima, che aveva nel suo portafogli anche la sorgente Tione e le Fonti di Orvieto.
Nonostante le aspettative, e le campagne pubblicitarie del gruppo, impegnato oltre che nelle acque, anche nella grande distribuzione, con i marchi Pam ed Eurospin, prospettive che avrebbero dovuto garantire una solida base commerciale per la società.
I risultati, invece, sono stati deludenti, tanto che nel 2013, dopo una crisi occupazionale che aveva fatto temere il peggio, la proprietà dello stabilimento è stato acquisito da un gruppo romano, la Odessa, specializzata nella produzione di bottiglie in PET, che voleva, con l’acquisto delle sorgenti di Anguillara e umbre, realizzare una filiera verticale, per l’ottimizzazione dei costi.
L’esperienza di Odessa, però, non ha migliorato la situazione aziendale, tanto che dopo poco più di un anno l’Acqua Claudia SRL è stata aperta la procedura di concordato.
Il fallimento della società, e la relativa chiusura dello stabilimento, ha messo la parola fine a una vicenda lunga, con continui cambi di società, che hanno visto negli anni anche l’interessamento del Comune di Anguillara, che creò una società per acquisire il sito produttivo (vicenda che non si concluse), è la dimostrazione come a volte, in Italia, non si riesca a far funzionare neanche le realtà che potrebbero creare ricchezza.
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