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LATINA: ARRESTATE 6 PERSONE PER L'EFFERATO OMICIDIO DI DON PATRIZIO

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Tempo di lettura 2 minuti La vittima venne imbavagliavata con un maglione, stretto al collo con una sciarpa, provocandone la morte per asfissia.

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Redazione

Latina – I Carabinieri del Comando Provinciale di Latina in collaborazione con il  Reparto Crimini Violenti del R.O.S. e dal R.I.S. di Roma, nella mattinata di Lunedì 11 maggio, hanno dato esecuzione ad un provvedimento cautelare, emesso dal GIP del Tribunale di Latina Dr. Nicola Iansiti, nei confronti di 6 persone, ritenute responsabili dell'omicidio, avvenuto lo scorso 8 febbraio, di Patrizio Faustino Barlone, conosciuto come "Don Patrizio". Le indagini sono state coordinate dal Pubblico Ministero della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Latina, Dott.ssa Maria Eleonora Tortora che ha sottoscritto una richiesta di misure cautelari, eseguita dai militari del Nucleo Investigativo e della Compagnia dei Carabinieri di Terracina, con la collaborazione di personale dell'Arma Napoli, Ercolano (NA), Torre del Greco (NA) ed Angri.

IL FATTO:

Il cadavere di Don Patrizio era stato trovato nella mattinata del 9 febbraio 2015 da un parente all'interno della propria abitazione, con mani e piedi legati da fasce in plastica e la testa avvolta da una sciarpa. L'attività investigativa, condotta dai militari della Compagnia Carabinieri di Terracina e del Nucleo Investigativo, supportati dal Reparto Crimini Violenti del Raggruppamento Operativo Speciale Carabinieri, e dal R.I.S. di Roma che ha effettuato il sopralluogo ed i rilievi tecnici, ha permesso di fare piena luce sull'efferato omicidio.

LE INDAGINI:
Le indagini hanno infatti permesso di acclarare che il delitto è scaturito da una rapina, pianificata da uno degli arrestati, il quale avendo ricevuto un prestito dal Barlone e non potendo restituirlo, aveva reclutato gli altri responsabili, tra i quali una donna, incaricandoli di penetrare nell'abitazione della vittima al fine di sottrargli il contante ed i preziosi che la stessa deteneva nel suo appartamento.La rapina degenerò in quanto i tre uomini che avevano fatto irruzione nell'appartamento insieme alla donna avevamo aggredito e malmenato il Don Patrizio, provocandogli gravi lesioni. Successivamente gli stessi legavano la vittima e la imbavagliavano con un maglione, stretto al collo con una sciarpa, provocandone la morte per asfissia.

GLI ARRESTATI:
l. AVOLA Salvatore, 43enne di Torre del Greco (NA);
2. AVOLA Vincenza, 36enne di Torre del Greco;
3. IMPERATO Antonio, 56 enne di Ercolano (NA);
4. MARASCO Carmine, 49 enne di Torre del Greco;
5. QUADRINO Aldo, 53 enne di Fondi (LT) 02.11.1961;
6. SCARALLO Salvatore, 50 enne di Napoli.
 

Cronaca

Roma e Latina, traffico di droga: sequestro beni da 4,5 milioni a capi organizzazione

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Maxi sequestro di beni da circa 4,5 milioni di euro tra Roma e Latina. Ad eseguire il provvedimento di sequestro finalizzato alla confisca i poliziotti della Divisione Anticrimine della Questura di Roma. Interessati beni e assetti societari, tra cui immobili e società riconducibili ai tre capi di un’associazione dedita al traffico di droga recentemente arrestati nell’ambito di un’operazione della Squadra Mobile coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Roma. Sulla base di accertamenti svolti dalla Divisione Anticrimine di Roma sarebbe emerso che dall’attività illecita avrebbero accumulato ingenti proventi reinvestendoli in parte in società di sale scommesse a Pomezia e Ardea e in una rivendita di veicoli a Roma, e, in parte, nell’acquisizione di proprietà mobiliari, immobiliari e in polizze assicurative. Tra i beni interessati dal sequestro disposto dal Tribunale di Roma – Sezione delle Misure di Prevenzione di Roma – 4 compagini societarie e 4 immobili, tra cui una villa di notevoli dimensioni con piscina.

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Cronaca

Cisterna di Latina, duplice omicidio: lei si è salvata scappando dalla finestra

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Desyrée Amato, la 22enne sopravvissuta ieri alla furia dell’ex fidanzato che a Cisterna di Latina ha ucciso la sorella e la madre della giovane (49 e 19 anni), è riuscita a salvarsi fuggendo dalla finestra del bagno dove si era rifugiata. Cristian Sodano, finanziere di 27 anni, dopo aver sparato alle due donne con l’arma d’ordinanza ha seguito la ragazza in bagno e ha sfondato la porta a calci. Lei è riuscita a scappare dalla finestra e a nascondersi in una legnaia in giardino, poi ha raggiunto la strada dov’è stata trovata in stato di choc. Nel pomeriggio di ieri l’uomo – originario di Minturno ma in servizio nel reparto navale di Ostia – è arrivato nella casa delle tre donne, nel quartiere San Valentino. Al culmine di un litigio ha aperto il fuoco. Alcuni quotidiani scrivono che l’uomo aveva dormito in quella casa soltanto la notte prima del duplice omicidio, nonostante la rottura sentimentale. “Ho litigato e poi ho sparato”, ha detti ai poliziotti che l’hanno arrestato.

Nei confronti di Sodano la procura di Latina ha emesso un decreto di fermo di indiziato di delitto, scattato dopo le indagini della Squadra Mobile e l’interrogatorio davanti al pm di turno, durante il quale l’uomo ha confessato la sua responsabilità, confermando quanto già dichiarato in prima battuta agli agenti intervenuti sul posto. Al termine degli atti di rito, è stato portato in carcere in attesa della convalida.

Secondo quanto si apprende Cristian Sodano, questo il nome dell’uomo, avrebbe ucciso Nicoletta Zomparelli e Reneé Amato dopo che queste erano probabilmente intervenute per difendere la sua ex fidanzata, Desyrée Amato. Il 27enne è stato rintracciato e portato in Questura dagli agenti della squadra mobile nel quartiere Q4 mentre stava cercando di raggiungere casa, nei pressi dell’abitazione di un parente. 

Di Reneé Amato e della sorella Desyreé si sa che avevano la passione per il ballo, come emerge dalle immagini sui loro profili social: la giovane uccisa aveva anche vinto qualche premio. La madre Nicoletta Zomparelli lavorava in un’agenzia immobiliare. 

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Cronaca

Pontinia, maltrattamenti di animali: chiusa azienda zootecnica

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La titolare è stata denunciata per maltrattamento di animali, scarico non autorizzato di acque reflue industriali e attività di gestione di rifiuti non autorizzata

Nella giornata di ieri, i Carabinieri della Stazione di Pontinia, unitamente alle componenti specializzate del Gruppo Carabinieri Forestali di Latina, del Nucleo Antisofisticazione e Sanità di Latina e con il supporto del Servizio Veterinario dell’A.S.L. di Latina, hanno effettuato un controllo presso un’azienda zootecnica di Pontinia operante nell’allevamento di bufale.
Durante l’ispezione i Carabinieri ed i Veterinari hanno potuto accertare come gli animali fossero allevati e tenuti in condizioni non compatibili con le proprie caratteristiche etologiche.
Nello specifico gli operanti hanno rilevato come gli animali fossero costretti a stabulare in consistenti liquami, senza acqua, con mangimi contaminati.

Gli animali, di cui molti vitellini legati, sono stati inoltre riscontrati affetti da varie problematiche sanitarie e la mancanza dei requisiti minimi per la gestione degli stessi, con evidente sofferenza del bestiame e compromissione della salute degli animali.

Nella stessa azienda sono state trovate, poco distante dalle stalle, due carcasse di vitelli bufalini non smaltiti ed una discarica abusiva di rifiuti speciali pericolosi, nonché lo scarico nel canale attiguo all’azienda dei liquami e reflui prodotti dall’azienda.

Per tutti questi motivi l’azienda ed i 117 animali sono stati posti sotto sequestro. La titolare è stata denunciata per maltrattamento di animali, scarico non autorizzato di acque reflue industriali e attività di gestione di rifiuti non autorizzata.

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