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REAL COLOSSEUM CALCIO (I CAT.), MISTER BELLEI: «OCCHIO AL TSL, MA BISOGNA VINCERE»

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Redazione

Roma – Tutto immutato e un turno in meno da giocare. Per una volta la dea bendata sorride al Real Colosseum che continua a stare davanti a tutti nel girone F di Prima categoria. La classifica, infatti, vede i capitolini del presidente Sergio Maoloni al comando, lo Sporting Genzano con un punto in meno (e una gara giocata in più) e il Torvaianica a -2. «Vincendo domenica in casa (calcio di inizio alle 11 al campo “Fiorini” di via Costantino, ndr) contro il Tsl ultimo della classe taglieremmo sicuramente fuori i genzanesi – dice mister Ivano Bellei – e poi bisognerebbe vedere cosa fa l’attuale terza contro l’Indomita, quarta forza del girone. In ogni caso dobbiamo stare con gli occhi aperti perché il prossimo avversario ha fatto penare proprio lo Sporting Genzano un paio di settimane fa e noi stessi all’andata. E’ chiaro che, se perdiamo punti con una squadra da cui attualmente ci dividono 50 punti, non è nemmeno giusto che vinciamo il campionato». Nell’ultimo turno il Real Colosseum non è riuscito ad andare oltre l’1-1 sul campo del Città di Pomezia decimo della classe. «E’ stata una gara strana in cui siamo subito andati in vantaggio con Palomba – racconta Bellei -, poi abbiamo sempre controllato il gioco, ma siamo stati poco determinati sotto porta. Non mi sarei mai aspettato, però, che gli avversari raggiungessero il pari come è avvenuto a tre minuti dalla fine: è stata una doccia gelata. Comunque ci può stare di avere un calo di tensione dopo una stagione logorante e per una volta ci possiamo dire fortunati perché le dirette concorrenti hanno ottenuto un risultato identico al nostro. Insomma un turno da archiviare positivamente». Il Real Colosseum, comunque, sta facendo una grande stagione e ora manca solo un piccolo sforzo per coronare il sogno Promozione. «Quando il presidente Maoloni e il ds Giannetti mi hanno dato questo incarico – rimarca Bellei -, sapevo di avere a disposizione un gruppo molto valido visto che conoscevo diversi giocatori. Credevo di poter fare un campionato di vertice, poi da lì a vincere un campionato c’è una differenza sottile e spesso legata a fattori particolari».